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Francia-Croaiza 4-1: l'analisi tattica

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Verticalità

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I pronostici erano tutti per la Francia di Deschamps, mai veramente considerata una sorpresa nell’appena concluso torneo russo; al contrario, per quanto i complimenti eccellenti si sprecassero, la Croazia del neo ct Dalic è arrivata in finale come una vera e propria outsider tra le grandi. La forza tecnica di Rakitic e Modric, unita al fisico di una difesa esperta e alla velocità di Perisic, in finale ha potuto poco contro lo strapotere francese in tutti i settori. La Francia è stata sin da subito organizzata e pragmatica nel conseguimento dei risultati, e pure in finale, Griezmann e compagni si sono limitati a lasciare il pallino del gioco agli avversari, confermando nuovamente il leitmotiv tecnico-tattico già visto in questo Mondiale. Al netto di un risultato molto ampio e di difficile critica (les Bleus hanno tirato 14 volte verso la porta nonostante il palleggio scarso) la chiave tattica della finale del Luzhniki Staidum sono state le giocate in verticale sulle velocità dei singoli offensivi.

PERISIC

Per tutta la finale l’uomo chiave della Croazia è stato Ivan Perisic, abile nei tagli e decisivo negli uno contro uno. Il grande affiatamento della formazione croata – enfatizzato e cementato molto dall’entusiasmo per aver raggiungo un traguardo simile – si è visto nella facilità con cui Modric riusciva a pescare Perisic dall’altro lato del campo, in una posizione opposta rispetto al suo ruolo naturale.

I tagli dei giocatori della Croazia hanno creato problemi alla robusta difesa francese, che proprio per la sua altezza è riuscita ad arginare il problema con delle coperture preventive. Varane e Umtiti avevano sempre Mario Mandzukic fisso in posizione centrale  più Perisic o Rebic infilato alle loro spalle. L’esterno dell’Inter inoltre ha spaziato in tutto il quadrante degli ultimi 25-30 metri della metà campo francese, non solo con dei tagli senza palla ma pure per andare a ricevere palla e partecipare attivamente all’azione.

La heatmap di Perisic in finale. Il giocatore dell’Inter è stato onnipresente

Per il resto, in fase di interdizione, il lavoro di Brozovic non è stato pienamente sufficiente. L’interista è stato posizionato come unico schermo davanti la linea difensiva con il compito di temporeggiare le sortite francesi per poi chiudere la diga con Rakitic e Modric, con dei costanti raddoppi sulle fasce sia di Perisic a sinistra che di Rebic a destra. Tuttavia il problema della fase difensiva croata non è stato solo il complicato lavoro di limitare la velocità di Mbappe e di impedire a Griezmann e Pogba di avvicinarsi troppo all’area di rigore. E al di là degli episodi (il mani da rigore, l’autogol) la Croazia è riuscita abbastanza bene in questo, seppur Pogba con un po’ di fortuna sia riuscito comunque a tirare liberamente e a segnare il terzo gol. Infine i dolori dei balcanici sono raddoppiati quando la squadra, giustamente esaltata dal gol di Mandzukic, si è aperta parecchio alzando il baricentro, lasciando la “pancia” della difesa scoperta contro i velocisti Mbappe e Griezmann.

 

MBAPPE

Per i transalpini l’uomo in più è stato certamente Kylian Mbappe, maratoneta e mastro circense allo stesso tempo. Il gioiellino del PSG è stato un cocktail di velocità, muscoli e precisione, capace di trascinare il centro del gioco sempre dalla sua parte puntando nell’uno contro uno il neo milanista Strinic. La forza dell’esterno francese è stata una dei punti di forza del gioco della Francia in tutta la competizione, soprattutto da quando l’innesto di Giroud ha favorito una manovra più fluida e la possibilità di avere più profondità nei lanci. Anche ieri, i tagli di Mbappe sulla giocata di Griezmann sono stati una chiave della manovra offensiva francese.

Mbappe raccoglie un pallone calciato dalla difesa e ingaggia insieme a Giroud un due contro due con la difesa croata.

Eppure la Francia ha giocato una partita di rimessa, ancora una volta. Il numero dei passaggi (529 quelli dei croati, 285 quelli francesi) testimonia l’alto tasso difensivo impostato da Deschamps, che sapeva che seppur superiore in qualità, la via pragmatica avrebbe garantito meno dolori alla sua squadra.

La heatmap della Francia evidenzia come il baricentro della formazione di Deschamps sia stato molto basso. Più in generale, è visibile la forte caratterizzazione difensiva dei transalpini.

In sostanza la qualità della Francia si è vista molto sia in fase di verticalizzazione che nelle operazioni di recupero dei palloni (13 contrasti vinti dai francesi contro i nove dei croati); Deschamps ha sorprendentemente inserito Steve N’Zonzi (la “Piovra” così definita da Sampaoli al Siviglia) al 55′ quando di solito gli concedeva i lavori di interdizione degli ultimi dieci – quindi minuti. Con il mediano del Siviglia al posto uno stanco Kantè la Francia ha aggiunto centimetri nel gioco aereo senza perdere in qualità e forza fisica. Così Deschamps ha avuto la sua linea di centrocampisti, passando dal 4-1-3-2 in fase di non possesso del primo tempo a un quadrato 4-4-2 nelle fasi finali della partita. E come già detto, in sostanza la Francia ha lasciato che la Croazia gestisse il possesso palla puntando tutto su una giocata all’italiana del contropiede e della ripartenza veloce, lasciando stavolta che Pavard e Hernandez spingessero meno rispetto al solito. O meglio, il loro lavoro offensivo fosse meno acuto.

La heatmap di Pavard e Hernandez nella finale di ieri.

In ogni caso, la vittoria francese ha avuto quel leggero retrogusto di italianità che i transalpini tanto ci tengono a non sottolineare. Ma è stato evidente per tutta la competizione come il gioco di rimessa francese e lo sfruttamento assolutistico delle grandi qualità di pochi abbia permesso a Deschamps di vincere la prima Coppa del Mondo da allenatore.

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Mandragora e Barone prima dell’Inter: “Dobbiamo fare la nostra gara. Buon lavoro del Comune”

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Mandragora

Pochi minuti prima del match di San Siro contro l’Inter, sono intervenuti ai microfoni di DAZN sia Rolando Mandragora sia Joe Barone.

Il primo si è concentrato sull’avversario nerazzurro, mentre il secondo ha commentato la questione, di tendenza negli ultimi giorni, legata all’Artemio Franchi.

MANDRAGORA – “La vittoria è un obiettivo che abbiamo, dobbiamo fare quanti più step possibili da qui alla fine. Sappiamo di affrontare una squadra forte, di dover fare la nostra gara e di giocarci tutte le carte che abbiamo a disposizione”.

BARONE – “Siamo contenti del lavoro del Comune e del sindaco Nardella. Stiamo parlando di uno stadio vincolato, perché è un monumento nazionale. Sono super fiducioso che il sindaco lavori per trovare un modo per cui la Fiorentina possa giocare al Franchi anche durante i lavori o nella città”.

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De Vrij pre Inter-Fiorentina: “Concentrato su questa partita. Sono felice qui”

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De Vrij

Da poco diventato padre, Stefan De Vrij ha parlato ai microfoni di DAZN nel pre partita di Inter-Fiorentina, in cui l’olandese partirà dalla panchina. La linea difensiva, infatti, sarà composta da Darmian, Acerbi e Bastoni.

DE VRIJ – “Sono diventato padre, sto provando grandi emozioni. Sono molto felice e concentrato su questa partita. La Fiorentina è forte e gioca bene, ma abbiamo tutti i mezzi per tenere i tre punti a Milano. Siamo molto felici qui, il piccolo Nolan crescerà qui”.

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Sampdoria, Zanoli ci crede: “La salvezza è ancora possibile”

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Arrivato dal Napoli nel mercato invernale, Alessandro Zanoli è diventato una delle pedine fondamentali dello scacchiere di Dejan Stankovic, coach della Sampdoria. L’allenatore serbo ha creduto in lui fin da subito schierandolo a tutta fascia nel solito 3-4-1-2. Il laterale italiano, nell’ultimo turno, ha anche trovato il primo gol della sua carriera in Serie A, nel definito 3-1 ai danni del Verona.

Zanoli è stato intervistato da TMW, rilasciando importanti dichiarazioni. Di seguito riportiamo le sue parole:

GOL CONTRO IL VERONA – “E’ stata un’emozione unica. Questo è un ricordo indelebile che non scorderò mai. E’ il sogno che hanno tutti i bambini.”

UNDER-21 – “E’ sempre un piacere far parte della nazionale, il mio sogno è giocare nell’Italia dei grandi e farò tutto il possibile per riuscirci. Poi sono contento dell’assist per il gol di Mulattieri.”

NAPOLI – “Da quando sono alla Sampdoria sono concentrato solo su di noi. Ovviamente mi fa molto piacere vederli in testa al campionato. La squadra, il presidente e i tifosi meritano la vittoria dello scudetto.”

SAMPDORIA – “Siamo in una situazione abbastanza complicata, ma la vittoria contro il Verona ha portato grande entusiasmo. Siamo convinti che la salvezza è ancora possibile.”

STANKOVIC – “Il mister ha creduto in me fin da subito, e di questo ne sono grato. Ci chiede di dare sempre il 100% in ogni gara e noi dobbiamo essere bravi a ripagare lavorando sodo e portando risultati.”

MODELLO DI RIFERIMENTO – “Per caratteristiche direi Di Lorenzo, ma mi ispiro a Carvajal e Zambrotta.”

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Una leggera aritmia spaventa tutti, ma Agüero rassicura: l’accaduto su Twitch

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Aguero

Attimi di preoccupazione, durante una trasmissione live su Twitch, con protagonista Sergio Aguero. El Kun avrebbe, infatti, sofferto una “mini aritmia”, definita così proprio dall’ex calciatore. Nonostante l’invito da parte dello streamer spagnolo, Ibai Llanos, di abbandonare la diretta, in via precauzionale, Aguero ha voluto rassicurare tutti gli utenti collegati:

Sto bene, ho un chip che controlla tutto e manda anche un segnale acustico”.

Dopo essere passato al Barcellona del suo amico Lionel Messi, l’ex Manchester City, al termine del 2021, ha annunciato in lacrime il suo addio al calcio, a causa di problemi cardiaci riscontrati in seguito a un malore accusato nella sfida contro l’Alavez. Una decisione dura, ma necessaria: un duro colpo per tutti, anche per gli amanti del grande calcio.

 

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