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Frank Lampard, blue skin

La nostra prima pagina

Frank Lampard, blue skin

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Everton, due i possibili sostituti di Lampard

Frank James Lampard, 648 presenze con il Chelsea, condite da 211 gol; 106 apparizioni con la Nazionale e 29 reti. Questi numeri sono sufficienti a raccontare l’importanza di uno dei centrocampisti più decisivi degli ultimi vent’anni? No, c’è di più. C’è una bacheca piena di trofei, perché con la maglia dei blues, con la SUA maglia, Frankie ha vinto tutto: 3 Premier League, 2 Coppe di Lega, 2 Community Shield e 4 Coppe d’Inghilterra, ma soprattutto una Champions League e una Europa League.

A tutti questi trofei bisogna aggiungere una grande quantità di premi individuali, oltre mille partite giocate in carriera, la nomina ad Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico e un record, su tutti: miglior marcatore della storia del Chelsea (da centrocampista).

CHELSEA = LAMPARD

Se pensi a Frank Lampard pensi al Chelsea, se pensi al Chelsea pensi a Frank Lampard: un’equazione semplice, che rivela l’importanza enorme di questo giocatore per i blues. Il giocatore forse più rappresentativo dell’intera storia della squadra di Londra, il giocatore simbolo della rinascita del club nel nuovo millennio. Capace di vincere per due anni consecutivi (2004, 2005) il titolo di Miglior calciatore della Premier, e di rendere una maglia di calcio la sua seconda pelle.

Frank Lampard è uno dei giocatori simbolo di tutto il calcio di inizio millennio, quello delle bandiere, di atleti che rimangono al top per vent’anni sempre con una sola maglia. Uno di quelli che c’è sempre, in campo con la Nazionale o con il club, nei desideri delle squadre di tutto il mondo, nelle classifiche dei migliori centrocampisti del pianeta. Lampard negli ultimi vent’anni non è stato solo il simbolo del Chelsea o dell’Inghilterra, è stato il simbolo di un’intera generazione di tifosi che sono impazziti per le sue giocate, per il suo modo di interpretare il ruolo, per quel numero 8 diventato storico.

Frank Lampard, è stato un’icona del calcio d’inizio millennio.

Sono tre anni che ha detto addio al Chelsea, e forse ci stiamo abituando alla sua assenza, come abbiamo fatto per tutte le altre bandiere del calcio moderno. In realtà però, ancora oggi, se pensi a Lampard pensi al Chelsea, ma soprattutto, se pensi al Chelsea, pensi ancora a Frankie Lampard.

MARCHIO DI FABBRICA

Come si possono segnare così tanti gol da centrocampista?

211 gol con la stessa maglia, numeri da attaccante vero. L’interpretazione del ruolo di Frank Lampard non è offensiva, non è da trequartista, non è da numero dieci: l’interpretazione del ruolo è alla Frank Lampard. Così si diventa il marcatore più prolifico della storia di un club, facendo del proprio modo di stare in campo un marchio di fabbrica. Frank Lampard nella sua carriera ha tirato punizioni e rigori, ha servito assist, ha fatto talvolta anche il regista. Quello che però non ha mai smesso di fare è stato seguire ogni azione, buttarsi in area con la voglia di andare a far gol, prendersi responsabilità pesanti nei momenti decisivi; e poi correre, correre sempre per la squadra, per recuperare una palla o per raccogliere un cross in mezzo all’area.
Ma non diventi il giocatore più rappresentativo di una squadra solo perché sei un calciatore box to box, o solo perché segni tanto.

Lo diventi perché sei te stesso, perché il tuo modo di giocare non ce l’ha nessuno, perché rimani fedele ai tuoi principi. Lo diventi perché la tua pelle è blu, e quando te ne rendi conto non c’è nient’altro di importante al di fuori di questo. Non c’è allenatore o squadra che tenga.

Ho pensato molto a lungo e seriamente di raggiungere all’Inter José Mourinho, che considero un padre calcistico. Mi attraeva poter mettermi in gioco con una cultura diversa, una nuova lingua, un altro modo di vivere. Alla fine, però, mi sono consultato con la mia famiglia e abbiamo convenuto che era meglio restare a Londra. Per il grande rapporto che ho con il club e perché mi è stata data la possibilità di chiudere la carriera al Chelsea. A conti fatti, credo di aver fatto la scelta giusta.

UN DESTINO RICONOSCENTE, MA CHE HA FATTO PAGARE IL SUO PREZZO

La carriera poi Lampard non l’ha chiusa effettivamente al Chelsea, bensì in America, al New York City. Per via del trasferimento in questa società, ha disputato l’ultimo anno in Premier addirittura al Manchester City, in quanto entrambe le squadre erano di proprietà della City Football Group, società dello sceicco Mansur. Il City è stata dunque la sua terza squadra in Premier League, dopo gli inizi al West Ham.

Come detto però, la sua vita calcistica è stata dedicata ad una sola maglia, quella blue. La sua fotografia a Stamford Bridge è imponente, ed è vicina a tutte quelle delle altre bandiere del club. Il piccolo stadio vicino a King’s Road, la strada della moda dove Mary Quant inventò la minigonna, è un po’ casa sua.

Ci sono tanti giocatori però che hanno scelto una sola maglia, e non sono stati così fortunati come Lampard. Basti pensare all’altro simbolo del calcio inglese degli ultimi vent’anni, Steven Gerrard. Il compagno di Nazionale, ha vinto sì una Champions League con il Liverpool, ma si è reso protagonista di un errore fatale in un momento decisivo: una palla persa a centrocampo (proprio contro il Chelsea), che costò il titolo ai reds nel 2014. Lampard invece è stato anche fortunato, ha vinto tutto quello che poteva vincere con il Chelsea, oltre ad essere il giocatore più rappresentativo del club. Il destino con lui è stato riconoscente, ma anche a lui ha fatto pagare un prezzo alto.

Il 21 Settembre 2014 infatti Frank Lampard entrò a partita in corso con la maglia del City, proprio contro la sua ex squadra, il Chelsea. Il suo ingresso in campo venne accolto dagli applausi dei sostenitori blues, ammutoliti però pochi minuti dopo, quando Lampard timbrò il gol dell’ex. Visibilmente scosso in volto, quasi a chiedere scusa per quel gol, ricevette comunque il sostegno da parte dei suoi veri tifosi, mai ex tifosi, anche dopo esser stati trafitti da un suo gol. Un destino riconoscente dunque, ma che ha fatto pagare il suo prezzo proprio alla fine della carriera.

Una carriera spesa ad essere se stesso: giocando come solo lui sapeva fare, per difendere il colore di una maglia che era quello della sua pelle. Una pelle blu, a blue skin.

Flash News

Le probabili formazioni di Inter-Udinese: torna Bastoni in difesa?

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Bastoni

In uno degli anticipi della quindicesima giornata di Serie A, l’Inter ospita a San Siro l’Udinese di Cioffi. La squadra di Inzaghi vuole subito riprendersi la vetta della classifica dopo il sorpasso momentaneo della Juventus di ieri. Dall’altra parte i friulani sono intenti a tirarsi fuori dalle sabbie mobili della classifica.

QUI INTER

Il principale dubbio da sciogliere per Inzaghi riguarda Alessandro Bastoni. Il difensore è tornato ad essere disponibile e non si esclude una sua partenza dall’inizio. Tuttavia tiene banco il ballottaggio con Carlos Augusto che potrebbe prenderne il posto nei tre di difesa, a sinistra. Per il resto, spazio a Bisseck a destra con Acerbi in mezzo a protezione di Sommer. A centrocampo non si tocca la triade composta da Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan con Dimarco e Darmian, al posto dell’infortunato Dumfries, ad agire ai lati. In attacco confermato il tandem Lautaro-Thuram.

QUI UDINESE

Cioffi dovrebbe optare per un accorto 3-5-2 per i suoi bianconeri. In attacco, conferma per Lucca dopo la doppietta messa a segno col Verona, il quale verrà affiancato dal Tucu Pereyra. In mediana, presente Samardzic insieme a Walace, in cabina di regia, e Payero. Sugli esterni spazio a Ebosele e Zemura. Davanti a Silvestri la linea a tre di difesa sarà formata da Joao Ferreira, Kabasele e N. Perez.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI INTER-UDINESE

INTER (3-5-2): Sommer; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, L. Martinez. All. Inzaghi.

UDINESE (3-5-2): Silvestri; Joao Ferreira, Kabasele, N. Perez; Ebosele, Samardzic, Walace, Payero, Zemura; Pereyra, Lucca. All. Cioffi

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Flash News

Si muove già il mercato del Frosinone: in arrivo c’è Zortea

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Frosinone

Il Frosinone si muove con largo anticipo in vista del mercato di gennaio. Infatti, in dirittura d’arrivo ci sarebbe l’operazione che dovrebbe portare Nadir Zortea a vestire la maglia gialloblù. Con l’Atalanta si tratta sulla base di un prestito semestrale, secondo quanto riporta Tuttosport. Un accordo vicino tra le due società che darebbe a Zortea la chance di giocare di più. Esterno destro classe 99, finora il giocatore ha collezionato solo tre presenze nel campionato in corso, coperto da quel lato da Hateboer e Zappacosta, preferiti da Gasperini. Il Frosinone concederebbe a Zortea l’opportunità di rilanciarsi, come d’altronde sta facendo con diversi giovani, vedasi Soulè.

Il mercato dei ciociari non si ferma però a Zortea. Sul taccuino della dirigenza del Frosinone ci sarebbe il nome di Dean Huijsen, difensore centrale classe 2005 di proprietà della Juventus. Il giocatore stuzzica e non poco il direttore sportivo Angelozzi che nei prossimi giorni potrebbe citofonare alla sede dei bianconeri per trattare il giocatore.

Due mosse sintomo del lavoro lungimirante compiuto dalla dirigenza ciociara che sta dando i suoi frutti anche sul campo. Alla guida di Eusebio Di Francesco, il Frosinone è finora una delle rivelazioni di questa Serie A. Più vicino alla zona Europa che a quella retrocessione, il club procede a gonfie vele, spedito verso la prima storica salvezza nella massima serie, anche grazie alle azzeccate strategie di mercato.

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Calciomercato

La Juventus si muove sul mercato: l’idea per gennaio è Cherki

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L’ennesima vittoria di corto muso contro il Napoli di ieri ha dato ulteriore slancio alla Juventus di Allegri che adesso guarda tutti dall’alto in attesa della gara dell’Inter di stasera. La società bianconera è ancora più spinta così a rafforzare la squadra nel corso della prossima sessione di mercato. I reparti che richiedono ritocchi sono ben noti. A centrocampo manca ancora qualcosa per competere a livelli top e anche in attacco si studiano scenari. Per il reparto avanzato spunta adesso un nuovo nome, quello di Rayan Cherki del Lione.

Estroso esterno offensivo, l‘italo-francese ha una valutazione, secondo quanto scrive Tuttosport, tra i 20 e 25 milioni e la Juve lo avrebbe messo nel mirino. Un prezzo scemato nelle ultime settimane anche a causa di una scadenza del contratto non molto lontana. L’accordo di Cherki col Lione termina nel 2025 e i francesi hanno abbassato le richieste pur di non perdere a zero il proprio gioiellino. Anche la crisi che in questo momento sta attraversando il club, ultimo in Ligue 1, potrebbe avere un peso sulla decisione di lasciare in anticipo il Lione per il giocatore. Si attendono pertanto nuovi sviluppi per comprendere appieno la fattibilità di un’operazione che potrebbe portare Cherki a essere il nuovo colpo di mercato della Juventus.

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Flash News

Le probabili formazioni di Atalanta-Milan: c’è Theo Hernandez, dubbi in difesa per Gasperini

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giroud

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ATALANTA-MILAN – Dopo aver inaugurato la 15esima giornata di Serie A con Juventus-Napoli, è tempo di un altro big match: al Gewiss Stadium l’Atalanta ospiterà il Milan di mister Pioli. Partita dal peso specifico immenso, soprattutto sponda rossonera che con una vittoria potrebbero consolidare il terzo posto in classifica. Dall’altra i bergamaschi, scivolati all’ottavo posto in graduatoria dopo le brutte sconfitte con Napoli e Torino, devono riprendersi al più presto per non perdere di vista la zona Europa.

QUI ATALANTA

L’Atalanta torna a giocare al Gewiss Stadium dopo la brutta sconfitta per 3-0 contro il Torino. Continua l’emergenza in difesa per Gasperini che dovrà fare a meno di Palomino, Toloi e Kolasinac. Ipotesi difesa a 3 con Scalvini, Djimsiti e Bonfanti. Centrocampo a 4 con Ederson e De Roon al centro e Zappacosta e Ruggeri sulle rispettive fasce. Koopmeiners sulla trequarti, con l’attacco che verrà completato da Lookman e De Ketelaere vista l’assenza di Scamacca. Tra i pali nessun dubbio: sarà presente Musso.

QUI MILAN

Ancora problemi di formazione causa infortuni in casa Milan: out Sportiello, Kalulu, Thiaw, Pellegrino, Caldara, Leao, Okafor e Kjaer. Al centro dell’attacco tornerà Olivier Giroud dopo la qualifica con la conseguente seduta in panchina di Jovic. La difesa sarà composta a 4 con Calabria, Tomori, Florenzi e Theo Hernandez. Centrocampo obbligato conformata tutti i nuovi acquisti: Loftus, Musah e Reijnders. Scelte obbligate anche per chi deve sostenere il bomber francese: ci saranno Pulisic e Chukwueze. Tra i pali l’eroe delle ultime gare: Mike Maignan.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ATALANTA-MILAN

ATALANTA (3-4-2-1): Musso; Scalvini, Djimsiti, Bonfanti; Zappacosta, De Roon, Ederson, Ruggeri; Lookman, Koopmeiners; De Ketelaere. All. Gasperini

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Tomori, Theo Hernandez, Florenzi; Musah, Reijnders; Chukwueze, Loftus-Cheek, Pulisic; Giroud. All.Pioli

 

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