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Freccia nera(zzurra)

La nostra prima pagina

Freccia nera(zzurra)

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Le voci di mercato in casa Inter, in questi giorni, hanno nome e cognome ben precisi: Luka Modric. La possibilità (più o meno remota che sia, o sia stata) che un campione di tale calibro possa vestire i colori nerazzurri ha fatto passare quasi totalmente in secondo piano un colpo che l’Inter, invece, ha concretamente messo a segno. Ad Appiano Gentile, nei prossimi giorni, farà il suo arrivo Keita Baldé. I nerazzurri lo preleveranno dal Monaco con la formula del prestito (oneroso) con diritto di riscatto. Operazione da circa 35 milioni di euro complessivi.

Un ritorno in A, dopo un solo anno, che potrebbe essere una scossa non solo per il campionato, che forse mai come quest’anno sarà ricco di nomi importanti, ma soprattutto per l’Inter stessa.

IL MATRIMONIO CON SPALLETTI

Si può dire che quest’estate l’Inter, indipendentemente che Modric arrivi o meno, abbia accontentato Spalletti in tutte le possibili maniere, costruendo una squadra completa e competitiva per qualità e quantità. Al centro della copertina di questo mercato c’è sicuramente Radja Nainggolan, che con Spalletti ha vissuto la sua miglior stagione in carriera e con cui si è riconciliato con un anno di “ritardo”.

Ma anche lo stesso Keita è un piccolo regalo per il tecnico toscano (e per la squadra, ovviamente), che probabilmente è rimasto folgorato dalle qualità del ragazzo in quel pomeriggio del 30 aprile 2017, in occasione del derby di Roma di ritorno.

Il senegalese segna una doppietta, arriva a quota 13 gol in campionato e lancia la Lazio in zona Europa. Quella prestazione deve essere rimasta ben impressa nella mente di Spalletti perché pochi mesi dopo, su di lui, c’è anche la sua Inter. I nerazzurri devono però fronteggiare un osso duro come Lotito, che per i suoi giocatori non accetta vie alternative al pagamento cash. E il giocatore finisce così nel Principato.

Ad un anno di distanza il tecnico di Certaldo ha il suo esterno, secondo il modello che predilige: veloce, abile nell’uno contro uno e in grado di vedere la porta. Soprattutto quest’ultima la caratteristica che serve all’Inter, dove pesano tanto, troppo, le marcature del solo Icardi.

TU CHE SEI DIVERSO

L’acquisto del senegalese, insieme a quello di Politano, denota chiaramente l’intento dei Spalletti (e dell’Inter) di costruirsi delle alternative rispetto al copione “punto l’uomo e poi crosso in mezzo”, ridotto a unica soluzione soprattutto quando la manovra nerazzurra, nella scorsa stagione, si spostava verso la fascia destra, quella di competenza di Candreva. Non a caso Spalletti già lo scorso anno ha provato a creare delle alternative spingendo l’ex Lazio ad accentrarsi e cercare il fraseggio o la conclusione in porta, favorendo così le scorribande di Joao Cancelo sulla fascia. Con Keita e Politano (e forse un Candreva in meno?), in attesa della crescita e della definizione di Karamoh, l’Inter vuole più soluzioni al suo gioco quando si sposta sulle corsie.

Il confronto tra gli esterni dell’Inter e il Keita delle ultime due stagioni, in termini di gol segnati, tiri effettuati, percentuale di tiri nello specchio, uno-contro-uno vinti e percentuale di successo nell’uno-contro-uno    (da Squawka.com)

Guardando la tabella sopra, la prima differenza che balza all’occhio è senza dubbio il numero di gol per minuti giocati: mentre Perisic viaggia ad una media di 1 gol ogni 269 minuti (praticamente ogni 3 partite), il Keita del Monaco (1 ogni ogni 185 minuti) e della Lazio (1 gol ogni 120 minuti) trovano la via della rete in maniera molto più frequente, nonostante il giocatore abbia in entrambe le stagioni vacillato tra l’ingresso a gara in corso e la titolarità. Il senegalese, come detto prima, ha più gol nelle gambe. Anche senza gli stessi minuti giocati.

Indicativo anche il dato relativo alla shot accuracy, che indica la percentuale di tiri terminati nello specchio della porta. Nell’ultima stagione Keita ha registrato una percentuale migliore (48%, contro il 47% di Candreva e il 42% di Perisic) nonostante abbia preso circa la metà dei tiri di Candreva (32 contro 62) e circa un terzo di quelli presi da Perisic (104). Pochi ma buoni.

MULTIFUNZIONE

Nell’Inter nascente sono numerosi i giocatori che possono ricoprire più ruoli. Caratteristica quanto mai utile, soprattutto con una competizione in più e un rischio infortuni/squalifiche ancora più accentuato. Keita Baldé non fa eccezione a questo discorso.

Ruoli ricoperti da Keita Balde in carriera      (da transfermarkt.it)

Per l’Inter sarà innanzitutto un’arma sulle fasce, come alternativa a Perisic oppure come sostituto di Candreva (nel caso in cui dovesse accettare la meta Monaco), visto che in Francia è stato impiegato spesso anche a destra. Inoltre, potrebbe consentire a Spalletti di portare avanti quel progetto di 3-5-2 che, ad oggi, è solo una suggestiva ipotesi. Icardi, Lautaro Martinez, Keita e Politano sarebbero i quattro in grado di coprire il ruolo di riferimenti centrali. Politano ha dimostrato di cavarsela egregiamente nel ruolo durante il finale della scorsa stagione, in cui Iachini lo ha impiegato in coppia con Berardi: 8 dei 10 gol segnati nello scorso campionato sono arrivati proprio giocando da attaccante centrale. Discorso analogo per Keita, che con Inzaghi ha giocato diverse partite in coppia con Immobile.

Con un centrocampo folto e un partner d’attacco in più, i rifornimenti ad Icardi non mancherebbero. E al contempo i compagni beneficerebbero da un Maurito più presente nel gioco di squadra.


Mentre prosegue la telenovela Modric, dunque, l’Inter si appresta ad accogliere Keita Baldé. Un po’ in sordina, quasi una scommessa, scuola Barcellona che arriva in prestito con diritto di riscatto. Tratti che ricordano molto Rafinha, che lo scorso anno cambiò il volto dell’Inter arrivando tra dubbi di condizione fisica e ambientamento. L’esito finale, questa volta, non dovrà essere lo stesso.

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Parolo contro Mancini: “Retegui? Una forzatura. A lui preferisco Kean”

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Kean Juventus

Mateo Retegui è tra i giocatori più chiacchierati delle ultime settimane. Le due reti in Nazionale nelle sfida di qualificazione a Euro 2024, contro e Inghilterra e Malta, sono bastate per mettere d’accordo buona parte degli scettici di fede azzurra.

Ciononostante, al termine del match tra Juventus e Verona, Marco Parolo ha espresso, negli studi di DAZN, il proprio parere riguardo le ultime convocazioni di Roberto Mancini, soffermandosi sull’assenza di Moise Kean:

Tra Retegui e Kean scelgo Kean. Retegui è stata una forzatura, anche se ha segnato due gol, ma non so se messo in Italia possa fare i gol dei nostri attaccanti italiani. I gol li ha fatti Orsolini, Scamacca, Raspadori, Kean. Quando segnano si parla di attaccante del futuro e Immobile viene messo da parte, ma qui parliamo di qualcosa di diverso“.

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Szczesny: “Il calendario è stimolante, ora pensiamo alla semifinale”

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Szczesny

La Juventus ha superato 1-0 il Verona grazie a Kean: dopo il match, il portiete bianconero Szczesny è intervenuto ai microfoni di DAZN.

Il momento è buono, stasera forse non abbiamo brillato ma dopo la sosta le partite sono sempre pericolose. Alla fine conta portare a casa i tre punti, siamo contenti del risultato ma non molto della prestazione. Il calendario è bello e stimolante per arrivare a giocarci tutte le competizioni. Europa League e Coppa Italia sono due obiettivi: in campo abbiamo conquistato 59 punti, siamo a +9 sul’Inter, anche se nemmeno noi sappiamo quale sia la vera situazione. Ora pensiamo alla semifinale di Coppa Italia, è bello, non vediamo l’ora di affrontare questo mese. Portare a casa un trofeo europeo sarebbe stimolante“.

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Allegri: “Stiamo facendo qualcosa di importante. Inter? Non può sempre perdere”

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serie A

La Juventus ha superato 1-0 l’Hellas Verona grazie al gol di Moise Kean: le parole del tecnico Massimiliano Allegri dopo la vittoria dei suoi ragazzi.

LA GARA – “Era una partita complicata, sporca, il Verona ti fa giocare male, ti pressa a tutto campo. Siamo stati fermi nei primi 25 minuti, poi abbiamo iniziato a creare situazioni favorevoli. Forse potevamo fare meglio negli ultimi 10 minuti, senza concedere loro la possibilità di avvicinarsi all’area. In questo dobbiamo migliorare ma credo che i ragazzi stiano facendo qualcosa di importante”.

SU KEAN E LOCATELLI – “In Nazionale? Mancini ha esperienza nel chiamare i giocatori, io credo che alcuni giocatori della Juventus abbiano qualità importanti e che possano essree chiamati. Ma le convocazioni poi le fa Roberto, che chiama chi secondo lui è meglio. Locatelli? Ha reagito bene alla mancata convocazione in Nazionale, è cresciuto bene sul piano tattico, è più mobile nella circolazione della palla anche se deve ancora migliorare in certi tipi di giocate. Come tutta la squadra, anche Locatelli ha cuore e passione. Poi possiamo sbagliare e giocare meno bene, ma alla squadra sicuramente sotto questo aspetto non si può dire niente”.

LA SITUAZIONE DI CLASSIFICA – “Dopo la sentenza dei 15 punti abbiamo giocato a Salerno, poi abbiamo superato le altre davanti e in classifica reale siamo al settimo posto. Vincendo abbiamo staccato quelle dietro. La classifica vera fatta sul campo meritatamente dice che abbiamo 7 punti più della Lazio, 9 sull’Inter e 11 sul Milan. Questo è un bel risultato. L’Inter e le altre non possono sempre perdere, per ora siamo a -4 dal quarto posto ma vedremo Milan e Roma. Di obiettivi ne abbiamo tanti, l’importante è essere lucidi. Del Piero? Grandissimo giocatore, ha rappresentato la Juventus per tantissimi anni e ci ha fatto piacere che sia venuto allo stadio. In dirigenza? Queste cose spettano alla società, noi dobbiamo pensare la campo e non è facile”: 

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Zaffaroni: “Abbiamo creato seri presupposti per far gol: c’è rammarico”

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Verona

Ha parlato al termine del match tra Juventus e Verona, vinto 1-0 dai bianconeri, Marco Zaffaroni, tecnico dei gialloblù.

Di seguito, le sue parole ai microfoni di Sky Sport.

LE DICHIARAZIONI

PARTITA –Nella fase di finalizzazione, negli ultimi metri, abbiamo creato i presupposti per far gol. Purtroppo ci manca ancora cattiveria in quelle zone del campo. Abbiamo creato seri presupposti per segnare e c’è rammarico per questo. I ragazzi sono stati bravi soprattutto nel primo tempo, giocando alla pari. Poi abbiamo cercato di pareggiare in ogni modo, ma non è bastato nonostante la prestazione. I tifosi sono importanti, hanno bisogno di prestazioni di questo tipo, dove la squadra dà tutto e i tifosi lo riconoscono. Dobbiamo raggiungere la qualità che ci manca per ottenere i punti per raggiungere la salvezza“.

GAICH –È un ragazzo con voglia di lavorare e che sta crescendo. Gli manca ancora la capacità di scelta, di tenere la palla, di smarcarsi in maniera efficace. Deve crescere da questo punto di vista, ma ha qualità. Quando giochi con difensori di alto livello, però, risulta tutto più difficile“.

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