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I perchè di Fred

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I perchè di Fred

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Manchester United

720′ è stato il minutaggio di Fred con lo Shakhtar in Champions League, il tempo necessario per mettere in mostra doti e qualità sicuramente distinguibili dal resto della sua squadra. Il giocatore brasiliano ha invaghito le strategie di mercato di Manchester City, Manchester United e pure del Liverpool si dice: insomma, club blasonati e fissati in contesti assolutamente mondiali.

La duttilità di Fred e il suo saper essere ancora un brasiliano coi piedi buoni gli è valsa la nomina di miglior contesa tra le due squadre di Manchester. Guardiola lo aveva già visionato affrontandolo due volte in Champions League (lo Shakhtar è stata una delle tre squadre a battere gli Sky Blues in stagione) mentre Mourinho, un po’ a naso, ha seguito il collega catalano trovando nel mediano di Belo Horizonte un centrocampista completo e esplosivo. Perchè le capacità di Fred sono quelle di un giocatore universale, di quelli da tempi moderni del calcio, capace di leggere la fase difensiva al pari di una lucida impostazione in cabina di regia.

https://www.youtube.com/watch?v=Qp3IgXitVzI

Gli estimatori di Fred in giro per l’Europa sono tanti, e questo non può che aver fatto gola ai detentori del suo cartellino ucraini: la valutazione di Fred si aggira intorno ai 35-40 milioni di euro. E questo potrebbe addirittura salire con le prestazioni del Mondiale, che avrà in Fred uno dei protagonisti del Brasile, titolare a centrocampo. L’incognita della Coppa del Mondo potrebbe riservare brutte o fortunate rivelazioni per molti giocatori, e Fred sa che l’opportunità di giocarsi una competizione del genere da protagonista, in un contesto tecnico superlativo, oltre che a migliorarlo può anche aiutarlo a emergere ancor più marcatamente sul piano mediatico.

CENTRO

Venticinquenne, Frederico Rodrigues De Paula Santos è arrivato in Europa nel 2013 dall’Internacional di Porto Alegre per quindici milioni, e oggi il suo prezzo è già raddoppiato. Il lavoro sulle qualità dei giocatori brasiliani in voga allo Shakhtar è una notorietà calcistica che ha portato sempre a un ragguardevole giro di cifre: ora è Fred, prima erano Willian, Douglas Costa, Jo, Fernandinho, Brandao e Elano. La macchina da fenomeni ucraina ha prodotto quest’anno un’elaborazione definitiva di un centrocampista completo, non troppo rimovibile da quella posizione – la mediana, o anche centrale puro di centrocampo – in cui riesce a dare tutto; con la Roma si è visto un capolavoro balistico, che ha regalato una speranza ai suoi di passare il turno, e pure nella gara di ritorno in Italia, nonostante i suoi fossero piuttosto succubi del gioco giallorosso, Fred si è distinto come uno dei pochi positivi.

Fred gioca con sicurezza e a due tocchi, permettendosi da buon brasiliano degli excursus ma senza mai intraprendere vie troppo astruse. In sostanza, ha la bravura di un tipico centrocampista centrale di intelligenza ma con spiccate doti geometriche e un fisico che ne esaltano le doti difensive. In Champions League ha una media di 2,9 contrasti vinti in un totale (in media) di 5,1 ingaggiati in partita. Uno che non toglie mai la gamba.

Otto partite e un gol per Fred in Champions League: un girone da protagonista e un’amara esclusione contro la Roma.

Il suo allenatore Paulo Fonseca ne ha esaltato le caratteristiche, permettendogli di cercare l’ampiezza o sul corto o sul lungo grazie a una sviluppata manovra sugli esterni. Con questo sistema, Fred ha potuto mettere in mostra le impressionanti capacità di lancio e la qualità nel palleggio: contro la Roma, al ritorno, una delle sue migliori prestazioni nonostante il risultato finale, Fred ha completato 61 passaggi su 67 totali, con una precisione del 91%, e e recuperato tre palloni. Essenzialmente, è proprio la completezza e la commistione di doti fisico-difensive e abilità tecnico-balistiche a fare di Fred uno dei migliori centrocampisti al mondo.

POSSIBILITA’

Forse sarà più United che City, ma poco importa: Fred nella prossima stagione giocherà in una grande squadra. Prezzo del cartellino a parte, il giocatore brasiliano arriva al Mondiale russo sulla cresta dell’onda, fresco di doppietta di trofei (vittoria del campionato ucraino e della Coppa di Ucraina) e con l’esaltazione mediatica di tifosi e stampa. Per questo fa gola ai grandi club, perchè Fred non è solo molto forte ma ha anche un nome, ha un mercato personale fatto di sponsor e immagine, sia perchè si è messo in mostra come uno dei giocatori più hypster  di questa stagione che per la sua carta d’identità brasiliana.

Se con Guardiola Fred prenderebbe a mani basse il posto di Fernandinho al centro dei fab trhee del centrocampo dei City (quindi con De Bruyne e David Silva), al Manchester United la collocazione mediana di Fred avrebbe qualche nota in più. Mou quest’anno ha utilizzato il 4-2-3-1 ma anche il 4-3-3, eleggendo il primo a modulo di base del suo pragmatico Manchester. Tuttavia, se Matic è stato un giocatore dal prezzo di 50 milioni di euro e probabilmente il miglior centrocampista dei Red Devils in questa stagione, clamorosamente la scelta potrebbe ricadere su Pogba qualora l’ex Juventus lasciasse l’Old Trafford. Il francese è ai ferri corti con l’allenatore portoghese e questa è cosa oramai nota, e la sua posizione in campo, in mediana o sulla trequarti o come mezz’ala, non ha mai soddisfatto pienamente nè Mourinho, nè la stampa e neppure i tifosi. Per questo, Fred potrebbe prendere il posto in mediana al fianco di Matic o tutt’al più al posto del serbo, creando una mediana iper muscolosa ma con incredibile doti tecnica Pogba-Fred. Di fatto, se Pogba lasciasse surrealmente così in fretta lo United allora Fred diventerebbe il suo più che degno sostituto a centrocampo, ma se dovesse rimanere, allora il brasiliano sarà più probabilmente dirottato sulla posizione di Matic; il centrocampo a tre non sarebbe la soluzione migliore per Mou, che in Champions League quest’anno ha sempre e soluto giocato con il double pivote in mediana.

Fred intercetta un pallone in quella che è la sua zona del campo, ovvero, in piena mediana. L’interdizione è una delle sue armi migliori.

Con Guardiola il discorso sarebbe molto più semplice, e in sostanza il ruolo del centrocampista brasiliano sarebbe quello di pivote-regista fra De Bruyne e David Silva, con compito di impostare l’azione e fungere da terzo centrale in fase di arretramento. Tutte qualità che il centrocampista di Belo Horizonte ha già mostrato quest’anno ma pure nelle altre quattro stagioni ucraine, dove alla fine, ha disputato un totale di 147 presenze totali e 15 gol. Con la Nazionale, in cui ha iniziato ad essere convocato solo da quando è in Europa, ha all’attivo solo 7 apparizioni dal 2014 ad oggi. Tutti aspettano il mondiale per la maestosità e per la bellezza intrinseca della competizione, Fred non vede l’ora di mettersi in gioco veramente coi più grandi.

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Flash News

Gilardino pre Frosinone: “Cittadini ed Ekuban out, Vitinha ancora da valutare”

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Alberto Gilardino, allenatore del Genoa, Serie A, Coppa Italia

Archiviata la sosta Nazionali è tempo di tornare in campo in Serie A. Ad aprire le danze della 31^ giornata di Serie A ci sarà il lunch match Napoli-Atalanta, per poi proseguire alle 15 con Genoa-Frosinone e Torino-Monza, tre partite che la diranno lunga sulle sorti di questo campionato. Alla vigilia del rientro in campo, è intervenuto in conferenza stampa l’allenatore del Genoa, Alberto Gilardino. L’ex Fiorentina e Cesena ha presentato così la gara di domani alla stampa:

LE DICHIARAZIONI DI GILARDINO ALLA VIGILIA DI GENOA-FROSINONE

SUL RIENTRO DEI NAZIONALI – “I ragazzi che si sono fermati a Pegli hanno fatto un lavoro straordinario, fisicamente, tecnicamente e tatticamente. I nazionali sono arrivati negli ultimi giorni come Malinovskyi, Gudmundsson e Vasquez. Ci saranno da fare delle valutazioni sia su di loro mentre dopo la partita contro la Juventus Vitinha ha avuto un problema fisico”.

SULLA SITUAZIONE INFORTUNI – Matturro, Martin, Cittadini ed Ekuban non ci saranno. Peccato non averli e confido in chi c’è e in chi è rimasto ma soprattutto chi è rimasto hanno fatto un percorso mentale e fisico. Questo è un aspetto importante”.

SUL PROBLEMADI VASQUEZ IN NAZIONALE – Con Johan ci siamo sentiti. E’ stato un problemino che non ha causato danni e quindi credo che oggi si allenerà e farò delle valutazioni in queste 24 ore. A livello di voglia e determinazione, è un giocatore che se gli si chiede un sacrificio lui lo fa e dà veramente tutto. Arriva da un viaggio lungo, dal fuso orario. Ci saranno tanti aspetti da valutare come su Gudmundsson e Malinovskyi. Sono valutazioni che mi tengo in queste 24 ore”.

SULL’INCISIONE DEL PAREGGIO CONTRO LA JUVENTUS-  “È normale che il pareggio contro la Juventus ci deve dare la consapevolezza, sicurezza e mentalità. Stiamo facendo bene ma dobbiamo fare sempre meglio. Sono molto esigente con me stesso, sono sicuro che lo saranno i giocatori”.

FROSINONE IN DIFFICOLTÀ SEPPUR CON GIOCATORI IMPORTANTI – “Domani dobbiamo essere esigenti con noi stessi, andare in campo con le motivazioni giuste. Sarà una partita che abbiamo preparato e prepareremo in due giorni con tutti gli interpreti. Sarà una partita in cui dovremo mettere tanto cuore, tanta testa e tante gambe. Loro sono una squadra che ha avuto due settimane per lavorare. Hanno Soulé, giocatore che sposta gli equilibri. E’ una squadra che crea tantissimo che fino ad oggi produce gioco ma anche concede. Mi aspetto il Frosinone che conosco e che conosciamo bene. Molto probabilmente ci sarà da parte loro qualche cambiamento tattico in virtù di queste due settimane di lavoro ma dobbiamo pensare a noi e quell’impronta che dobbiamo dare nella partita”.

SULLE CHANCE PER CHI HA GIOCATO MENO – “Ho sempre dato grande fiducia al gruppo. Ci sono stati giocatori che hanno giocato meno rispetto ad altri ma hanno sempre trasmesso, nella settimana, grande senso di appartenenza e voglia di mettermi in difficoltà nelle scelte. Per un allenatore è molto gratificante e quando dovrò fare delle valutazioni ne terrò conto”.

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Coppa Italia

ULTIM’ORA – La decisione dell’assemblea di Lega per la Supercoppa Italiana 2024-2025: quali squadre in corsa?

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Trofeo della Supercoppa Italiana

L’assemblea di Lega Serie A tenutasi questa mattina ha stabilito che la Supercoppa Italiana della prossima stagione, la 2024-2025, si svolgerà nuovamente con una final four in Arabia Saudita nei primi giorni di gennaio. Questo è quanto si apprende da Calcio e Finanza, che sottolinea come, però, la decisione definitiva sulla questione verrà presa dal Consiglio di Lega.

Qualche squadra, in particolare l’Inter, aveva espresso delle perplessità su questo format, considerando il calendario della prossima stagione che, tra la nuova Champions League e il Mondiale per Club di fine anno, appare più intasato che mai.

Ancora non sicure le date in cui dovrebbe svolgersi la Supercoppa Italiana, ma i giorni più probabili dovrebbero essere il 3 e 4 gennaio per le semifinali e il 7 gennaio per la finalissima.

Ricordiamo che accedono alla final four le prime due classificate in Serie A e le due finaliste di Coppa Italia. Ad oggi, quindi, l’Inter sembra certa di un posto, con il Milan e la Juventus a giocarsi il secondo posto tramite il campionato. Per la Coppa Italia, invece, accederanno solo due squadre tra Lazio, Fiorentina, Atalanta e Juventus.

Lo scorso anno, in quel di Jeddah, l’Inter sollevò il trofeo dopo aver battuto in finale il Napoli. Le due squadre sconfissero in semifinale rispettivamente Lazio e Fiorentina.

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Flash News

ULTIM’ORA – Come è andato l’allenamento odierno di Sommer: la decisione definitiva verso Empoli

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Yann Sommer, portiere dell'Inter, durante una partita

Buone notizie per l’Inter dall’ultimo allenamento. La squadra di Inzaghi viaggia spedita verso la sfida con l’Empoli, in programma lunedì di pasquetta alle 20:45. Nell’allenamento mattutino di oggi il portiere Sommer, alle prese con un infortunio alla caviglia patito con la nazionale svizzera, ha preso parte a tutta la sessione in gruppo con il resto della squadra, e va considerato recuperato al 100% per la sfida di San Siro.

La palla ora passa a Simone Inzaghi che dovrà scegliere se schierare Sommer subito da titolare o lasciare il compito di difendere i pali nerazzurri a Emil Audero, già titolare in trasferta col Lecce e autore di una prestazione sicura.

 

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Flash News

Juventus-Yildiz prove d’amore: rinnovo e maglia numero 10

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In foto: Kenan Yildiz della Juventus e Marco Brescianini del Frosinone

In una stagione che ha visto spegnere di colpo l’entusiasmo dei tifosi e probabilmente della squadra, tra le note positive della Juventus c’è sicuramente Kenan Yildiz. Il 18enne turco è diventato già uno dei beniamini dei tifosi bianconeri. Nonostante finora abbia messo a segno un solo gol in campionato, al debutto da titolare contro il Frosinone, a cui si aggiungono due reti in Coppa Italia, Yildiz è entrato già nel cuore dei tifosi. Il turco, infatti, si è spesso distinto in campo perché tra i pochissimi a cercare la giocata e saltare l’uomo.

In casa Juventus si sta lavorando per tenersi stretto il ragazzo. Come riportato da Tuttosport questa mattina, il club bianconero ripartirà proprio da Yildiz. Ad oggi sono pochissime le certezze per il rilancio delle ambizioni del club, ma tra queste c’è sicuramente il classe 2005. La Vecchia Signora ha deciso di blindare Yildiz e presto entrerà nel vivo la trattativa per il rinnovo di contratto, attualmente in scadenza nel 2027. Inoltre, a dimostrazione della fiducia che la società pone nel ragazzo, Yildiz potrebbe presto cambiare numero di maglia e indossare la numero 10 che fu del suo idolo Alessandro Del Piero.

La Juventus, dunque, si augura di poter contare su Yildiz ancora a lungo. E ad augurarselo sono sicuramente anche i tifosi bianconeri, che sperano che il turco possa dare un contributo nella corsa alla qualificazione in Champions League. Già da domani, quando la Juventus sarà impegnata in trasferta all’Olimpico contro la Lazio.

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