Frenkie de Jong è uno dei sacrificati papabili in casa Barcellona e sulle sue tracce ci sono diverse big europee.
LA SITUAZIONE
Frenkie de Jong sembrerebbe essere al passo d’addio con il Barcellona. Sbarcato nella metropoli blaugrana nel 2019 per la cifra monstre di 85 milioni di euro, il centrocampista olandese non sarebbe una pedina imprescindibile per il tecnico del Barcellona. Xavi ha ribadito con insistenza l’importanza dell’ex-Ajax nel progetto tecnico – e quando necessario lo ha anche difeso – ma ciononostante pare che dietro le quinte si stia muovendo qualcosa. Se è pur vero che de Jong scende in campo con regolarità, è altrettanto vero che Xavi lo toglie dal campo prima del fischio finale con altrettanta puntualità e, alle alte sfere, si chiedono se non possa essere proprio la sua cessione a finanziare il calciomercato estivo. Gli estimatori del talento classe ’97 non mancano di certo e l’incasso di una cifra che si aggira sopra i 70 milioni appare un’opportunità assai ghiotta.
Secondo quanto riportato dai media spagnoli, il club catalano starebbe addirittura già pianificando le manovre estive al netto della sua partenza, con i nomi di Carlos Soler e Ruben Neves a riempire le pagine dei quotidiani. Quale futuro si prospetta, quindi, per l’asso olandese?
DELUSIONE BLAUGRANA
La sensazione prevalente sull’avventura di de Jong al Barcellona rimanda all’incompiutezza. Troppe le avventure europee terminate con un disastro (sconfitta per 8-2 contro il Bayern, eliminazione ai gironi, sconfitta interna contro il Francoforte) e poche le gioie casalinghe, con tre campionati meritatamente conquistati dalle due squadre madrilene. In generale, poi, le difficoltà nel trovare una collocazione ideale nello scacchiere tattico e i cambi di guida tecnica hanno fatto il resto.
Per rilanciarsi, dal momento che fino a pochi anni fa l’olandese era ragionevolmente considerato un futuro top del ruolo, è necessario azzeccare la squadra giusta in cui proseguire la propria crescita. Quale futuro, dunque, per lui?
LE POSSIBILITÀ
La possibilità che si è palesata con maggior forza negli ultimi giorni risponde al nome di Manchester United. In Premier League, de Jong tornerebbe ad abbracciare l’allenatore con cui si è consacrato ad altissimi livelli, senza considerare che si ritaglierebbe un ruolo da assoluto protagonista in un club storico, nel campionato più affascinante al mondo.
Qualche ma: i Red Devils non giocheranno la prossima Champions League, competendo in Europa League o addirittura in Conference. Non il migliore degli scenari per chi arriva già da un club che fatica a rilanciarsi e in pesante ricostruzione.
L’altra possibilità di cui si è spesso vociferato è il Bayern Monaco che, al momento, appare più defilato. Se da un lato la chiamata dei bavaresi sembra una golosa opportunità, dall’altro c’è da fare i conti con la concorrenza. La mediana è dominata dal duo Goretzka-Kimmich e alle loro spalle, oltre al giovane Musiala che si disimpegna anche in quella posizione, sta per farsi sotto anche Ryan Gravenberch.
Tornando al campionato inglese, il Mundo Deportivo a gennaio scriveva di un concreto interesse del Chelsea. Troppo bassa, tuttavia, la valutazione di 40 milioni fatta dal club con sede a Londra. L’olandese, considerata l’età di Jorginho e lo schema di gioco degli attuali campioni d’Europa, sarebbe l’innesto perfetto – a patto che si trovi la quadra sul prezzo del cartellino, ad oggi lontanissimo da quei 40 milioni.
Rimanendo nell’ambito della Premier League, chi non ha mai pensato che de Jong troverebbe il contesto ideale nel City di Guardiola? Stando a Sport, la sponda azzurra di Manchester avrebbe fiutato l’affare ma non sarebbe disposta a spendere grosse cifre per il suo cartellino; inserirebbe volentieri, invece, delle contropartite tecniche. Un’opzione che non scalda gli animi.
Il PSG potrebbe sicuramente accontentare le richieste economiche sia del giocatore che del club. Rimangono, tuttavia, diversi aspetti da chiarire: la permanenza di Leonardo, che determina il mercato, appare tutt’altro che scontata e non si sa ancora con certezza chi siederà sulla panchina la prossima stagione. Difficile, pertanto, ragionare sulle manovre estive.
In Italia c’è la Juventus. Lì, de Jong ritroverebbe l’amico de Ligt e un ruolo da titolare indiscusso nello scacchiere, dal momento che in seguito alla partenza di Pjanic l’assenza di un regista è risultata spesso pesante. L’ostacolo principale rimane la complessità finanziaria dell’operazione: tra costo del cartellino, ingaggi e commissioni appare improbabile pensare che la Juventus si cimenti in un’altra operazione faraonica dopo quella che ha condotto Vlahovic in bianconero dalla Fiorentina appena pochi mesi fa.
E così, in questo marasma di opzioni, la più probabile, in fin dei conti, potrebbe essere anche la più naturale e percorribile: la permanenza a Barcellona. Con un Busquets sulla via del tramonto e alcuni giovanissimi come Pedri e Gavi ai lati, de Jong potrebbe spiccare il salto e consacrarsi nuovamente con la camiseta blaugrana.
Parola del papà. Perché dalle altre parti piove spesso e anche questo ha un peso quando si sceglie una destinazione…
“Mio figlio al Bayern o allo United? Fa spesso brutto tempo lì… Certo, parliamo di calcio, ma anche questo ha un peso”.
Ovunque sia il futuro di de Jong, che ad oggi, comunque, sembra particolarmente diviso tra la Manchester rossa e il Barcellona, l’augurio è che torni a splendere come nella macchina perfetta dell’Ajax di qualche anno fa.