GABRI VEIGA CELTA VIGO – Fin da piccoli ci insegnano a credere nelle favole. Nelle scuole calcio spagnole, inoltre, insegnano come diventare maestri del centrocampo. Spesso, questi due elementi si incontrano e danno origine a storie che meritano di essere raccontate. Tra queste c’è il racconto di Gabri Veiga, centrocampista classe 2002 del Celta Vigo, uno che di favole se ne intende.
Infatti, non solo sta vivendo una storia incredibile, ma ha iniziato a giocare prendendo a calci una zucca nel giardino dello zio. Proprio come in Cenerentola, il frutto arancione è diventato magico, permettendo al ragazzo di raggiungere il posto dei suoi sogni: LaLiga. Il cammino per arrivarci è stato lungo, anche se meno tortuoso di alcuni suoi compagni, dato che il talento non ha mai smesso di accompagnarlo.
Cammino come quello di Santiago, lungo il quale si trova la sua città natale: O Porriño. Tra i personaggi famosi nati in questo paesino di 15000 abitanti, spicca il nome di Antonio Palacios, architetto che progettò la metro di Madrid e altri edifici che modernizzarono l’immagine della capitale a inizio ‘900. I due sono accomunati da un grande senso estetico, entrambi sono in grado di disegnare dettagli che resteranno nella storia.
LOS OLIVICOS
Dalle zucche agli olivi, soprannome dei calciatori del Celta Vigo. Nomignolo che ha origini lontane, perché si rifà alla leggenda dei Cavalieri Templari, che piantarono un olivo fuori dalla chiesa della Collegiata di Santa María. L’edificio venne poi demolito, ma l’olivo venne asportato lungo Paseo de Alfonso XII e divenne simbolo della città.
Una storia simile è quella che caratterizza Veiga e Iago Aspas, divenuto nuovo simbolo di Vigo. Infatti, proprio come l’olivo è stato portato via, anche Aspas ha lasciato la sua città per trasferirsi al Liverpool. Proprio in quell’estate, Gabri Veiga diventava un nuovo giocatore degli Olivicos, all’età di 11 anni.
Un passaggio del testimone che si sta verificando anche oggi, a distanza di 10 anni da quel momento. Ora, però, entrambi vestono la casacca azzurra e stanno conducendo la squadra verso una salvezza tranquilla.
CARATTERISTICHE E GIUDIZI
La sua caratteristica principale è la diversità. Non è lo stereotipo del centrocampista spagnolo, incarnato bene da Gavi e Pedri del Barça, perché è forte fisicamente e importante atleticamente, anche se possiede un’ottima tecnica di base. Un avversario ostico, imprevedibile, proprio per questa sua diversità rispetto ai classici maestri del centrocampo. La miglior descrizione delle sue abilità l’ha fatta Andoni Iraola, tecnico del Rayo Vallecano:
“Non ha una tecnica o una precisione fuori dal comune, ma sa cosa deve fare. È intelligente, molto forte ed è bravo ad arrivare in area per finalizzare“.
Le sue doti gli consentono di giocare più da trequartista che da mezz’ala, ma è in grado di fare anche l’ala e la punta, come già dimostrato in stagione. Il 2022/23 rappresenta l’annata della sua consacrazione e lo certificano anche i numeri: 9 gol e 4 assist in 30 presenze stagionali. Inoltre, dettaglio da non sottovalutare, è stato eletto come miglior giocatore del mese di febbraio de LaLiga.
Le sue statistiche lo incoronano come uno che rientrerà sicuramente nella squadra dell’anno del campionato spagnolo. Infatti, tra i calciatori iberici che militano ne LaLiga è inferiore per gol segnati solo a Morata, Joselu, Aspas e Borja Iglesias, con la differenza che lui è l’unico che non gioca in attacco.
PROSPETTIVE FUTURE
Il suo valore di mercato su Transfermarkt è schizzato negli ultimi mesi: a settembre equivaleva a 3 milioni di euro, mentre oggi è arrivato a toccare i 30 milioni. La fortuna dei grandi club, però, è rappresentata dalla clausola rescissoria abbordabile. Gabri Veiga, infatti, può liberarsi dal Celta Vigo dietro il pagamento di 40 milioni di euro, cifra neanche tanto assurda se si pensa al mercato odierno.
Il futuro sembra roseo per il classe 2002. Il responsabile del settore giovanile del Celta ha detto che potrà diventare “anche meglio di Iago Aspas”, che continua a essere la sua fonte di ispirazione. Lo stesso attaccante spagnolo ha speso parole al miele sul suo giovane discepolo:
“È come me: viene da questi luoghi, la sua famiglia abita qui. Io ero andato via, ma non ha funzionato. Lui ha grandi ambizioni, entusiasmo e qualità. Sta bene qui e spero possa restare per molto tempo. Se dovesse andarsene, spero lo faccia per molti soldi”.
Le grandi squadre che gli hanno messo gli occhi addosso non mancano. Su tutte c’è il Real Madrid, con cui avrebbe già avuto contatti e a cui avrebbe già chiesto di giocare un numero minimo di minuti qualora dovesse trasferirsi lì. Quella dei blancos è l’ipotesi più accreditata, anche se Manchester City, Arsenal e Napoli osservano con attenzione. Sullo sfondo c’è anche la possibilità di restare un’altra stagione nella città degli olivi e di Iago Aspas.