Dopo pochi giorni trascorsi dal polverone politico causato dalle manifestazioni a favore dell’indipendenza da parte dei separatisti catalani, ecco che il calcio offre uno spunto utile per presentare un confronto tra Barcellona e Madrid, questa volta sul campo da gioco. E’ tempo di Atletico Madrid – Barcellona e i buoni propositi per rasserenare l’ambiente ci sono, perché i presidenti dei due club, come da consuetudine, si incontrano prima del match per la cena di rito. Siederanno poi accanto allo Stadio Wanda Metropolitano per godersi una partita che si rivelerà la più bella dall’inizio della nuova stagione.
Il clima di derby che va oltre il calcio e sfiora i confini politici si sente e si vede perché in questa ottava giornata di Liga, a Madrid sfoggiano con particolare orgoglio le bandiere spagnole e il catalano Pique verrà fischiato dall’inizio alla fine del partidazo. Discorsi extra a parte, il match di ieri sera ha mantenuto senza dubbio le aspettative, divertendo e regalando fortissime emozioni.
CINISMO BIANCOROSSO
Nei primi sei minuti di black out, con un Atletico che era entrato in campo intorpidito e fuori fuoco, è il Barcellona a rendersi pericoloso e dopo soli 30 secondi Messi entra in area di rigore e, a tu per tu con Oblak, solo un grande recupero di Saul salva la porta dei “materassai“. Terminato lo stordimento, esce dal letargo l’Atletico Madrid che mette in evidenza alcune lacune difensive dei blaugrana, soprattutto in fase di impostazione. A seguito di ciò, un immenso Ter Stegen nega per due volte la gioia del gol a Griezmann. Da questo momento in poi, solito copione con il Barcellona che comanda il gioco ma con la squadra di Simeone che si rivela, però, più pericolosa.
Al 20′, la bellissima combinazione tutta di prima tra Felipe Luis e Carrasco, porta al gol uno straripante Saul Niguez che dopo un gran controllo, porta la palla sul suo piede debole, il destro, e spara da fuori area un missile angolato che si insacca alle spalle del portiere tedesco. 1-0 e Atletico in vantaggio. Le squadre iniziano a studiarsi tardi, perché l’approccio alla gara è stato devastante, sfrenato. Ora occorre alle squadre rifiatare e rassettare le idee. Il primo tempo, così, si conclude con la squadra di Valverde sotto di un gol ma che non si scompone affatto e che anzi appare consapevole di avere le capacità di mettere da parte il colpo incassato.
LA GARRA ELEGANTE
Aspettative che si riveleranno reali, perché inizia la ripresa e il barca tira fuori la garra, la sua garra, elegante, avvolgente e anche efficace. Iniesta illumina con le sue solite geometrie il cammino verso retta via, con Rakitic e Sergio Busquets a comporre la melodia con i loro strumenti. Poi, c’è Messi che quando tocca palla, fa augurare all’intero stadio che svenga da un momento all’altro. La partita prosegue, ritmi altissimi, Atletico in debito d’ossigeno, con Simeone che opta per tirar fuori un buon Correa, ma troppo offensivo, al posto di un più muscolare Gaitan. Inizia una partita a scacchi tra i tecnici, Valverde capisce che il terzino Semedo non sta brillando e sceglie di sostituirlo con un più tecnico Sergi Roberto. Dall’altra parte, l’allenatore argentino intuisce di essere alle corde e gli avversari iniziano a sembrargli due o tre in più e inserisce allora sul prato altre forze fresche, fuori Carrasco, dentro il ghanese Thomas.
Siamo all’81’, Simeone non ha mai battuto il Barcellona nella Liga e Valverde non ha mai battuto il cholo. Manca poco alla fine, quando, proprio quel Sergi Roberto entrato venti minuti prima imbecca perfettamente con un cross la testa del pistolero Suarez che non sbaglia il colpo e trafigge Oblak con il gol che vale l’1-1. L’uruguaiano esulta zittendo un po’ tutti, tifosi blaugrana e rivali. Negli ultimi minuti, la squadra ospite diventa asfissiante e va diverse volte vicina al gol del ko. Poi, al 93′, il pubblico di casa esplode in un boato di gioia che sembrerebbe provocato da un gol dei colchoneros, ma si tratta “soltanto” dell’ultimo sospiro di sollievo dopo la punizione da 17 metri calciata da Messi e neutralizzata da Oblak che salva il risultato e garantisce un punto ai madrileni. Un punto che fa bene ad entrambe e che forse meritavano entrambe. Il Barcellona sembra essere davvero tornato, l’Atletico mantiene la sua solidità e compattezza in difesa, abbinata ad una straordinaria capacità ci concretizzazione in fase offensiva.
I MIGLIORI
Il migliore dell’Atletico è senza dubbio il classe ’94 Saul Niguez, giovane onnipresente che ha la personalità di un veterano e la generosità di chi adora questi colori. Un combattente mai domo che con la prestazione e il gol di destro di ieri sera, si è confermato uno dei centrocampisti più forti al mondo. Per quanto riguarda il Barcellona, uno dei migliori è stato senza dubbio Ter Stegen, portiere di altissimo livello, le due parate nel primo tempo su Griezmann hanno sembianze paranormali e hanno salvato i blaugrana in una fase di gara delicatissima.