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Genoa, la rinascita passa attraverso gestione tecnica e svolta societaria

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Genoa, la rinascita passa attraverso gestione tecnica e svolta societaria

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Genoa

Appena 8 mesi fa, la sponda rossoblù viveva uno dei momenti più drammatici della storia recente del club. Dopo la sconfitta per 2-0 a Benevento si conclude con l’esonero la fallimentare esperienza di Rolando Maran sulla panchina del Genoa, lasciato ultimo in classifica dall’ex allenatore Chievo. Enrico Preziosi, ormai con le spalle al muro, decide così di richiamare Davide Ballardini, al suo terzo ritorno sulla panchina genoana dopo l’ultima turbolenta cacciata, accompagnata dalle amare parole di Preziosi.

“Sono tornato perché ho troppa voglia di Genoa”.

Si presenta così lo Zio, dopo aver battuto lo Spezia all’esordio grazie alle reti di Destro e Criscito. Dal Picco parte una strepitosa rimonta che porta il Grifo fuori dalla zona retrocessione, con una media da Europa. E ora la nuova stagione può svoltare grazie alla vittoria a Cagliari, ma non solo…

DESTRO, I VETERANI E LE ALI

Tanti addii in estate, una squadra da ricostruire dalle fondamenta, come ormai è abitudine da diversi anni a questa parte. Perin, Strootman, Scamacca, Zappacosta: tutti nomi pesanti che hanno lasciato La Lanterna in questa sessione di mercato. Per sostituirli la società si è mossa in maniera egregia, assecondando le richieste di un allenatore in bilico fino al momento della firma sul rinnovo, nonostante i risultati raggiunti. Per la porta arriva Sirigu da campione d’Europa, Maksimović e Fares da Napoli e Lazio sono acquisti di peso per una squadra di medio-bassa classifica, Touré dà fisicità al centrocampo e bomber Caicedo affianca Buksa, Destro, Pandev ed Ekuban in avanti. Poi ci sono quelli che il Genoa lo conoscono come le loro tasche, da Pandev a Destro passando per Criscito e Cambiaso. Proprio il giovanissimo esterno, genovese e genoano, è stato protagonista di un inizio super in A. Contro il Cagliari, infatti, lui e Fares hanno cambiato il match, mettendo alle corde i sardi. Oltre all’algerino, in gol ci è andato anche Destro, qualche settimana fa a un passo dalla cessione all’Empoli.

ASPETTANDO GLI AMERICANI

Nonostante il brillante risultato, ottenuto in terra sarda, è fuori dal campo che si gioca la più importante partita degli ultimi 10 anni rossoblù. Infatti, dopo più di una decade di presidenza, caratterizzata da incessanti critiche, Preziosi sembra destinato a cedere la società al fondo americano 777 Partners. Il fondo è già presente nel calcio, possedendo il 6% delle quote del Siviglia, e presenta un portafogli di 49 aziende in diversi settori come intrattenimento, sport e assicurazione. Fondato nel 2015 da Steven Pasko e Josh Wander, questi ha ufficiosamente acquisito la maggioranza del club genovese; entro il 22 settembre arriverà il versamento della prima rata del pagamento contestuale alle firme. E mentre i tifosi sognano l’alba di una nuova epoca a stelle e a strisce, Ballardini pensa già al prossimo ostacolo. Sabato, al Marassi, c’è la Viola di Italiano, in un match che sa sempre più di U.S.A. .

Immagine in evidenza presa da flickr con diritti Google Creative Commons

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Lykogiannis e Kyriakopoulos esaltano Thiago Motta: “Ci fa giocare bene”

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Intervistati dalla Gazzetta dello Sport, i due terzini greci del Bologna Lykogiannis e Kyriakopoulos, quest’ultimo arrivato a gennaio in prestito dal Sassuolo, hanno speso ottime parole per il loro allenatore Thiago Motta, subentrato a settembre. Queste le loro dichiarazioni.

LYKOGIANNIS“È un motivatore vero, coinvolge tutti e fa allenare molto col pallone. Giochiamo bene”.

KYRIAKOPOULOS“Mi piace la concentrazione che mette in ogni allenamento e come ci parla”. 

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Lutto nel mondo del giornalismo: ci ha lasciati Gianni Minà

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È tragica la notizia che si apprende in questi minuti. All’età di 84 anni ci ha lasciati Gianni Minà, uno dei più grandi giornalisti sportivi italiani dell’ultimo secolo. Minà era noto al grande pubblico soprattutto per il grande rapporto che lo legava a Diego Armando Maradona, ma nel corso della sua carriera ha lavorato in programmi come Dribbling e La Domenica Sportiva, oltre ad aver diretto Tuttosport per un biennio. La notizia è stata comunicata sulla pagina Facebook ufficiale dell’uomo.

IL COMUNICATO – “Gianni Miná ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari.Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”.

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Conte-Tottenham, il bilancio: tra media punti e trofei

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Conte

La notizia di una possibile separazione tra il Tottenham ed Antonio Conte era nell’aria da un po’ di tempo e ieri ne è arrivata la conferma ufficiale. Il mister italiano e il club londinese hanno trovato l’accordo per salutarsi prima del tempo stabilito dal contratto.

Mister Conte, arrivato a Londra con molte aspettative dopo aver vinto il campionato di Serie A con l’Inter, non è riuscito nel compito di riportare gli Spurs ad alzare un trofeo, che manca ormai da parecchio tempo. Difatti, come riportato da ESPN, nessuno degli ultimi 7 allenatori del Tottenham è stato in grado di poter portare a casa un trofeo.

Nonostante ciò, l’avventura dell’allenatore salentino a livello di risultati è stata soddisfacente. Come attestato da OPTA, la media punti degli Spurs sotto la guida Conte è di 1.88 punti per partita, secondo solo a Pochettino.

 

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Calcio Internazionale

Il modello della Francia: un club tra le nazionali

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Mbappé

Con i campionati al momento fermi, l’inizio delle qualificazioni ad EURO 2024 ha offerto diversi spunti interessanti. Uno su tutti proviene dalla serata dello scorso venerdì, quando, a Saint-Denis, la Francia di Didier Deschamps ha battuto con un netto 4-o l’Olanda, lanciando un segnale forte e chiaro al calcio internazionale. Una partita praticamente perfetta, che ha confermato quanto di buono fatto dai Bleus a Qatar 2022. Una partita fantastica per una squadra fantastica, che dispone di una gran quantità di nomi importanti, di un’organizzazione ed un gioco da far invidia ai club e di quello che probabilmente sarà il miglior calciatore al mondo per almeno i prossimi dieci anni. Tutte ragioni che possono spiegare il perchè di come questa nazionale possa dominare nei prossimi anni.

RINASCITA CON DESCHAMPS

Importante fare un salto nel passato per capire come la Francia sia riuscita a ripartire dopo anni difficili. Nel corso della propria storia recente, la nazionale transalpina ha vissuto tantissimi alti e bassi. Partendo dal ciclo d’oro, guidato da Zidane, in cui i Galletti dal ’98 al 2006 hanno sollevato la loro prima Coppa del Mondo, un Europeo e raggiunto la finale a Berlino.

Da lì praticamente il nulla, con eliminazioni addirittura ai gironi nelle competizioni successive. La svolta arriva nell’estate 2012, quando dopo le dimissioni di Blanc, Didier Deschamps viene nominato CT. Da qui parte la rinascita vera e propria. Dopo gli ottavi ai Mondiali del 2014, la Francia arriverà quasi sempre fino in fondo. Dopo la delusione ad EURO 2016, Les Bleus trionfano ai Mondiali in Russia e 4 anni più tardi sfiorano il bis in Qatar, arrendendosi solo in finale ai calci di rigore.

Una rinascita partito da lontano, con Deschamps che è riuscito man mano a trovare il giusto mix tra l’esperienza di chi era già nel giro della nazionale e il talento dei numerosi giovani esplosi nel corso degli anni, soprattutto in campionati esteri. Percorso che visti i presupposti e la giovane età dei protagonisti, ha tutto per durare ancora a lungo.

PARATA DI STELLE

Ciò che risalta subito guardando la Francia è sicuramente una rosa ampia, completa in ogni reparto e soprattutto composta da giovani di qualità e diverse stelle. Una squadra che può contare su più alternative di valore in ogni ruolo. Partendo dalla porta, dove l’ex capitano Lloris ha annunciato il ritiro dalla nazionale, Deschamps ha eletto come titolare Mike Maignan, il miglior portiere della scorsa Serie A.

In difesa abbondano le alternative soprattutto tra i centrali, con Konatè, Upamecano, Saliba e Koundè, tra l’altro schierabile anche come terzino. Sugli esterni invece, si può contare sulla solidità di Pavard a destra e sull’esplosività di Theo Hernandez a sinistra. Anche a centrocampo tanta varietà con Tchouameni, Rabiot, Camavinga e l’adattamento riuscito di Griezmann, fondamentale nell’ultimo Mondiale.

Il fiore all’occhiello è però l’attacco che vanta nomi come Giroud, Coman, Diaby, Kolo-Mouani e soprattutto Kylian Mbappe, trascinatore indiscusso e da poco anche capitano. Una rosa che di per se fa già paura, ma che impressiona ancor di più per i nomi rimasti fuori. Per infortuni e ragioni varie restano infatti fuori campioni come Kantè, Pogba, Nkunku, Mendy, Dembele e Benzema. Una parata di stelle da fare invidia ai top club più ricchi al mondo.

GIOVANI DI VALORE

Oltre che su una rosa altamente competitiva, la Francia può contare anche su un processo di rinnovamento destinato a durare ancora negli anni. Apparte l’attività dello storico centro di formazione di Clairfontaine, capace di sfornare campioni come Mbappe ed Henry, sono tanti i giovani talenti francesi che trovano spazio nei principali campionati europei.

L’ultimo in ordine cronologico a raggiungere la nazionale maggiore è Khephren Thuram, ma la lista dei giovani in rampa di lancio è lunga. Basti pensare per esempio a Pierre Kalulu, protagonista in Serie A con il Milan, o restando sempre al reparto difensivo, a Benoit Badiashile l’investimento da 40 milioni del Chelsea.

Elenco che poi si allunga con Olise, Cherki, Kalimuendo ed Ekitike, ancora nel giro dell’under 21 ma capaci di ritagliarsi spazio con i loro rispettivi club. Un processo di innovazione costante, caratterizzato dalla forte fiducia nei giovani e nel coraggio di lanciarli ad alti livelli. Un modello che potrebbe durare ancora a lungo e da cui magari l’Italia potrebbe prendere spunto.

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