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Gervinho e la Cina

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Gervinho e la Cina

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Gervais Lombe Yao Kouassi, meglio noto come Gervinho, è difatti un giocatore del Parma, che da quando è stata emessa la sentenza sui presunti illeciti legati allo scorso campionato di Serie B si è trasformata in una società molto attiva sul calciomercato. L’ex attaccante di Roma e Arsenal ha discusso la sua rescissione con l’Hebei Fortune, squadra che milita nella massima categoria cinese, e si è già unito ai compagni da poco meno di una settimana.

La grande notizia ha avvolto di entusiasmo il mondo-Parma con gli appassionati di calcio che si stanno chiedendo che giocatore è il Gervinho che sta per tornare nel campionato italiano, territorio da cui se ne è andato nel gennaio 2016.

L’ULTIMA ROMA

La Roma vendette Gervinho all’Hebei China Fortune nel febbraio 2016 per 18 milioni di euro, procurando alle casse giallorosse una notevole plusvalenza (era stato acquistato tre anni prima dall’Arsenal per 8 milioni). Ai tempi la Roma non viveva un periodo sereno e Gervinho era finito fuori dai parametri del nuovo allenatore giallorosso Luciano Spalletti, che aveva sostituito l’ex Roma Rudi Garcia. Per Gervinho, l’attuale tecnico del Marsiglia può considerarsi a tutti gli effetti un mentore, un padre calcistico con cui prima ha vinto un campionato a Lille e che poi lo ha voluto fortissimamente a Roma per il suo progetto: simbioticamente, andato l’allenatore, anche Gervinho ha capito che il suo ciclo romano poteva considerarsi finito.

Il ricordo che i tifosi capitolini hanno di Gervinho non può che essere ottimo, visto che è stato uno dei protagonisti di quella Roma che con tanta grinta e spirito ha conteso (inutilmente) gli Scudetti alla Juve dall’ultimo anno di Conte fino al secondo di Allegri. L’ivoriano ha segnato 26 reti in 88 presenze con la maglia giallorossa (secondo miglior totale nella carriera del giocatore), diventando di fatto uno dei simboli della Roma di quelle stagioni insieme a Rudi Garcia.

LA CINA

Effettivamente, la partenza di Gervinho per la Cina fece discutere e non poco: il giocatore si è trasferito in Asia ventinovenne ed il suo bagaglio tecnico avrebbe potuto ancora offrire molto ai panorami calcistici europei. Di fatto, Gervinho si è presentato nella Super League cinese con un gran gol all’esordio contro il Guangzhou e un bottino personale di 3 reti in 18 partite; nella squadra di Qinhuangdao è stato allenato da Manuel Pellegrini – recentemente andato al West Ham – ed ha condiviso lo spogliatoio con due vecchie conoscenze della Serie A, tali Ezequiel Lavezzi e Hernanes. Di recente anche Javier Mascherano si è aggiunto al club cinese.

Come per molti altri giocatori, abituati a contesti europei e impiantati a suon di milioni in Cina, la relazione con la nuova sfera asiatica non è stata molto convincete dal punto di vista fisico, visto che pure il giocatore, che a Roma era abituato a giocare una media di 35 partite ad annata (35,5 a stagione in Serie A), si è ritrovato con un impiego inferiore ai suoi standard abituali.

Gervinho ha giocato solo 11 partite nell’ultima stagione, conseguenza del terribile infortunio al crociato che lo ha tenuto fuori per ben dodici partite, costringendo l’esterno ivoriano a giocare nella squadra riserve dell’Hebei Fortune. Il suo contratto da 8 milioni di euro a stagione aveva una durata di tre anni ma con le richieste che riecheggiano dal Vecchio Continente ed una condizione fisica mal gestita, il giocatore ha spinto ad oltranza per tornare in Italia, seppur in un club non di prima fascia come il Parma.

“Uno stipendio del genere non si può rifiutare. Mi hanno offerto questa quantità di denaro per via delle mie qualità: può essere eccessivo per alcuni, persino per me lo è. Devo dimostrare che valgo tutti quei soldi.” Queste le parole di Gervinho sul suo stipendio in Cina, che come molti altri calciatori venuti dall’Europa comprende cifre esorbitanti.

L’esperienza cinese di Gervinho lo ha visto segnare 4 reti (tre solo nella prima stagione) in 29 incontri totali, venendo utilizzato praticamente poco più di dieci partite in una singola stagione. Per questo il Parma non potrebbe sperare – eventualmente – nel giocatore frizzante e dalla giocata repentina che si era potuto ammirare solo pochi anni fa all’Olimpico. Gervinho si è “bloccato” in questo periodo cinese, mostrando sempre le sue grandi capacità ma con una gestione fisica molto distante dai superiori standard europei.

Il ritorno del giocatore in Italia sarà un bene per il Parma che trova un professionista di spessore e di livello internazionale, mentre lo stesso Gervinho avrà la possibilità di riscattarsi dopo un periodo di difficoltà. Nel nuovo Parma di Inglese e Karamoh (altro neo arrivato in Emilia) Gervinho lavorerebbe come esterno sinistro nel tridente di D’Aversa, completando un reparto offensivo che con gli arrivi delle ultime settimane ha trovato sia un gran centravanti (Inglese) che degli esterni di categoria (Karamoh, Ciciretti, Di Gaudio e Siligardi).

Non sarà la Roma di Totti nè l’Arsenal di Van Persie ma, anche nel nuovo Parma che accoglierà Gervinho, c’è qualità, la stessa che ci si aspetta dal giocatore ivoriano.

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Miretti si racconta: “Che emozione giocare per la Juventus, mi ispiro a Marchisio”

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In un intervista rilasciata sui canali ufficiali della Lega Serie A, il giovane centrocampista della Juventus Fabio Miretti si è espresso su alcuni temi.

Dopo circa un anno e mezzo di Prima Squadra i tifosi della Vecchia Signora si aspettano quel salto di qualità che permetterebbe al ragazzo di essere un titolare inamovibile. Massimiliano Allegri ha dimostrato di puntare tanto su di lui, schierandolo soprattutto a supporto degli attaccanti.

Nell’intervista il classe 2003 si è detto molto emozionato di vestire la maglia bianconera e ha parlato delle sue caratteristiche tecniche e preferenze in campo.

Ecco le sue parole.

LE PAROLE DI MIRETTI

GIOCARE NELLA JUVENTUS – E’ un’emozione perché uno quando entra qua dentro non si aspetta di arrivare in fondo. In tutto il percorso che fai incontrarai sempre qualcuno che ti dirà che solo uno su tanti ce la fa. Quando sei tu quell’uno su tanti che ce la fa ti guardi indietro. E’ motivo d’orgoglio“.

SU MARCHISIO – Il modello per tutti noi ragazzini che crescevamo era lui. Era stato uno di quelli che aveva fatto tutto il percorso alla Juve. Tutto il mondo Juve te lo prendeva come punto di riferimento. Per me, che facevo il centrocampista, è stato ancora di più un modello da seguire“.

SULLE CARATTERISTICHE – Ho buona tecnica e una buona visione di gioco. Mi piace molto quando in campo teniamo la palla e costruiamo azioni da gol. E’ il momento in cui mi diverto di più”.

PREFERISCI L’ASSIST O IL GOL? – Fare assist è sempre bello. Per me forse è più bello che fare gol. L’emozione che provi nel fare assist con un bel gol li mette allo stesso livello. Su un tabellino rimane il gol, ma chi guarda la partita si accorge dell’assist. Di conseguenza, anche tu ti senti gratificato come con il gol”.

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Inzaghi dopo Salernitana-Inter: “Lautaro in crescita continua. Infortuni? Spero di recuperare qualcuno”

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Inter

È un Simone Inzaghi decisamente soddisfatto quello al termine di Salernitana-Inter, match vinto 0-4 dai nerazzurri. Il tecnico in conferenza stampa ha poi toccato diversi temi, a partire da uno scatenato Lautaro, autore di tutti e quattro i gol della serata, alla situazione infortunati. Le sue parole:

LAUTARO – “È stato bravissimo, deve continuare così insieme ai suoi compagni. È in crescita continua. Deve continuare così, poi capiterà che partirà fuori come stasera ma deve entrare con questo spirito”.

SITUAZIONE INFORTUNI – “Non penso di recuperare qualcuno per il Benfica ma c’è speranza. Abbiamo fuori giocatori che potrebbero farci comodo. Giocando con il calendario ravvicinato non è semplice. Quando non le sblocchi queste partite possono diventare insidiose. A fine primo tempo abbiamo parlato e abbiamo sistemato qualcosina”.

ENERGIE – “È la prima tornata di partite così ravvicinate. A guardare i dati fisici, la partita in cui abbiamo corso di più è stata col Sassuolo. Ogni partita richiede il suo dispendio energetico. Ho bisogno di tutti i giocatori. Stasera bene quelli che hanno giocato, Asllani ha giocato molto bene”.

SALERNITANA – “Non è semplice giocare all’arechi. I tanti tifosi che avevamo al seguito con il loro sostegno ci hanno aiutato a sbloccarla”.

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Lautaro MVP di serata: le sue parole appena dopo il triplice fischio

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lautaro inter

Protagonista assoluto Lautaro Martinez con il primo poker in carriera con il quale l’Inter ha steso la Salernitana nell’anticipo della settima giornata di Serie A. Al termine della gara l’argentino ha parlato ai microfoni di Sky e Dazn. Ecco le sue parole.

LE PAROLE DI LAUTARO MARTINEZ

SULLA PARTITA – “Oggi era fondamentale per noi, abbiamo perso una partita a San Siro in maniera immeritata, prendendo due gol per errori nostri. Oggi dovevamo vincere, nel primo tempo abbiamo creato delle situazioni e sbagliato sotto porta: sono entrato con la cattiveria che serve sempre, ho avuto la fortuna di fare 4 gol ma l’importante è che l’Inter abbia vinto”.

SULLA SALERNITANA – “La Salernitana è un’ottima avversaria, era in difficoltà e sapevamo che qui l’ambiente sarebbe stato caldo, con la gente che si fa sentire. Noi dovevamo venire qui a fare l’Inter e l’abbiamo fatto”.

SULLE CRITICHE – “Le critiche fanno parte del nostro lavoro, dobbiamo andare in campo e dimostrare tutto quello che facciamo in serata. La squadra è quella che conta, sempre. Quando arriva il gol uno è felice perché dà una mano alla squadra, l’importante è aver vinto e che siamo ancora lassù”.

CATTIVERIA GIUSTA? – “L’abbiamo già dimostrato nelle prime partite, poi magari c’è stato un calo fisico: si sente, perché noi siamo una squadra che pressa alto, che cerca di recuperare subito palla. Oggi abbiamo recuperato, il mister fa le sue scelte ed è importante che tutti stiamo bene quando il mister ci chiama”.

CRESCITA DA CAPITANO – “Sicuramente, uno cerca di crescere sia fuori che dentro il campo. Sto crescendo fuori, con la mia famiglia, e questo mi porta a farlo sul campo”.

OBIETTIVO CLASSIFICA MARCATORI? –“Importante per un giocatore, ma io penso sempre alla squadra, a dare una mano ai compagni. Poi se lo vinco vorrà dire che avrò dato una grande mano alla squadra”.

SU THURAM – “Un ragazzo forte, che si spende tanto per la squadra. Viene da un altro calcio, sta imparando tantissimo il calcio italiano e il nostro gruppo”.

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Inzaghi: “Vittoria importantissima. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio la fase di non possesso”

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Inter-Monza

Dopo la vittoria per 4-0 contro la Salernitana sono arrivate le parole soddisfatte di Simone Inzaghi a Sky Sport. Ecco le sue parole.

LE PAROLE DI INZAGHI

SULLA PARTITA – “Vittoria importantissima. Nel primo tempo dovevamo far gol, nel secondo tempo abbiamo fatto meglio anche la fase di non possesso. Non era semplice, la Salernitana è una squadra complicata qui all’Arechi”.

RIPARTENZA – “Ho insistito sul giorno e mezzo di preparazione. I giocatori sono stati disponibili”.

SUL PRIMO TEMPO – “Dovevamo fare la fase di non possesso meglio. Ci aspettavamo la Salernitana con un altro modulo, ma abbiamo tanti giocatori esperti. Abbiamo creato, ma anche concesso. Nell’intervallo abbiamo sistemato qualcosa e siamo andati meglio”.

PREOCCUPATO PER IL SECONDO TEMPO? –60 min buoni con il Sassuolo. Con la squadra abbiamo parlato dell’ultima mezz’ora, subito l’1-1 dovevamo essere più lucidi, ma abbiamo perso le distanze”.

FAVORITA – “Quello che vogliamo è fare più partite possibili. Certo è un dispendio di energie, ma sappiamo quello che dobbiamo fare”.

SU LAUTARO – “Lautaro è stato bravissimo come tutti gli attaccanti. Sanchez è stato sfortunato, Thuram ha lavorato per la squadra. Nei miei 2 anni è stato costante. Ho pensato di farlo riposare perchè è un leader e deve continuare così”.

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