Da pochi giorni la Roma ha ufficializzato l’acquisto di Gianluca Mancini dall’Atalanta attraverso la formula del prestito con obbligo di riscatto. I giallorossi verseranno nelle casse della Dea circa 15 milioni di euro più 8 di bonus. Il centrale classe 1996, nato a Pontedera, prende quindi il posto di Kostas Manolas, appena ceduto al Napoli. Dopo Spinazzola, Diawara e Pau Lopez, Mancini è il quarto innesto messo a disposizione del tecnico nuovo tecnico Paulo Fonseca. Il portoghese si trova per le mani una squadra in pieno processo di rivoluzione e porterà sicuramente numerose novità agli schemi della Roma. Come potrà inserirsi Mancini?
ALL’ATALANTA
Nel corso della sua esperienza bergamasca, Mancini ha giocato prevalentemente in un modulo con tre difensori. Due stagioni fa ha ricoperto il ruolo di riserva, alle spalle del trio Caldara, Toloi, Masiello, sostituendo spesso il primo dei tre. Nella Serie A appena conclusa, complici la partenza del Caldara e i numerosi infortuni degli altri due compagni, ha raggiunto le 30 presenze (più due in Coppa Italia e tre nei preliminari di Europa League). Il maggiore impiego ha permesso a Mancini di mettersi in luce e di attirare le attenzioni di diverse squadre grazie anche alle 5 reti segnate. Con Gasperini, il toscano ha giocato principalmente largo nella difesa a tre. Quando necessario, però, Mancini ha giocato anche in mezzo alla difesa, grazie a una tecnica niente male, che gli ha concesso addirittura di essere impiegato in mediana in due occasioni. La difesa dell’Atalanta gioca solitamente molto alta e aggressiva, favorendo anche l’inserimento di uno degli interpreti nella fase offensiva. Questo metodo di gioco ha permesso all’ormai ex nerazzurro di emergere come uno dei migliori nel suo ruolo la scorsa stagione.
ALLA ROMA
Il primo grande cambiamento che Mancini dovrà affrontare è proprio legato al modulo. In molti si aspettano infatti che Paulo Fonseca adotti un modulo con quattro difensori, così come si è visto nella sua ultima avventura allo Shaktar Donetsk. In Ucraina, il portoghese giocava con un 4-2-3-1 camaleontico dalla trequarti in su, ma molto solido dietro. Solidità dettata dal fatto che per Fonseca ogni azione deve partire dal reparto arretrato. Fondamentale per questa filosofia è l’acquisto di un portiere come Pau Lopez, abile nel giocare la palla con i piedi. Mancini potrebbe inserirsi benissimo in una difesa del genere perché, come già detto, vanta una discreta tecnica e non dovrebbe avere problemi ad impostare. Altro elemento che va a favore dell’azzurrino è il ruolo che verrà ricoperto da Amadou Diawara. L’altro neo-acquisto giallorosso sarà chiamato ad abbassarsi moltissimo in fase di creazione, quasi sulla linea dei due centrali. Diawara agirà quindi alla Busquets, per facilitare la risalita del pallone.
Più complicato potrebbe essere l’adattamento ai nuovi schemi difensivi. Mancini era abituato a potersi permettere qualche rischio e a cercare l’anticipo perché coperto da due compagni. Sarà fondamentale scoprire chi sarà il suo compagno di reparto per capire come dovrà giocare. Qualora Fonseca decidesse di rilanciare Fazio, è probabile che Mancini dovrà sacrificarsi in copertura, giocando leggermente più indietro. Se arrivasse invece un nuovo interprete, con caratteristiche differenti dall’argentino, l’ex Atalanta potrebbe concedersi qualche rischio in più, provando l’anticipo e spingendosi più in avanti. Probabilmente, date le sue caratteristiche, la soluzione migliore per lui sarebbe la seconda. In tal senso sarebbe ottimale l’acquisto del tanto chiacchierato Toby Alderweireld.

L’abitudine di Mancini a giocare molto alto: qui, il centrale si spinge quasi a metà campo per anticipare l’avversario e far ripartire l’azione.
IPOTESI RIVOLUZIONE
Si tratta solo di una semplice suggestione, che per ora trova poche conferme, ma se Fonseca decidesse di sperimentare la difesa a tre? Le indicazioni arrivate dall’amichevole di mercoledì contro il Tor Sapienza vanno in senso contrario, ma il mercato della Roma apre a questa possibilità. Lo scambio tra Spinazzola e Pellegrini, ad esempio, ha portato un giocatore perfetto per il ruolo di esterno a tutta fascia. L’ex Juve, cresciuto come Mancini sotto la guida di Gasperini, sarebbe perfetto per un 3-5-2 nel quale anche Alessandro Florenzi potrebbe essere valorizzato sull’out opposto. Diawara ha sempre giocato con due compagni a centrocampo e Schick potrebbe trovare nuova linfa con un partner d’attacco. Si è parlato poi della possibilità di adattare Kolarov nel ruolo di centrale di difesa, ma sembra difficile che ciò possa accadere in una difesa a quattro. Sicuramente il portoghese partirà dal suo modulo e dai suoi schemi, ma non bisogna escludere a priori che nel corso della stagione non possano esserci modifiche importanti. La possibilità di giocare con moduli diversi può essere sicuramente un’arma in più nel corso di una stagione così lunga ed importante per la Roma.
(Fonte immagine di copertina: profilo Instagram @gianlumancio_23)