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Gianluca Scamacca, la pesante etichetta di "enfant prodige"

Giovani per il futuro

Gianluca Scamacca, la pesante etichetta di “enfant prodige”

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Nell’epoca delle grandi emittenti televisive e dei social che forniscono notizie in tempo reale, è sempre più semplice ottenere informazioni sulla moltitudine di calciatori che calcano i campi di calcio di tutto il globo. E sempre più facile diventa anche scoprire giovani talenti ancora in età adolescenziale. Quando i grandi settori giovanili europei iniziano già a fare la corte a ragazzi intorno ai 14-15 anni significa che ci sono degli scout e degli osservatori che conoscono a menadito le potenzialità e le qualità dei suddetti ragazzi, ma il grande problema nasce quando si parla di “futuro top player” in un momento nel quale un giovane giocatore ancora non ha fatto assolutamente niente.

In Italia ha fatto scalpore la fuga di tanti talenti che hanno lasciato i settori giovanili nazionali nel momento in cui squadre europee (principalmente inglesi) hanno proposto contratti che le squadre nostrane non potevano formulare per motivi legali (legati all’età di tesseramento). Da Fornasier a Petrucci, passando per i più noti Gollini e Macheda, fino ad arrivare a ragazzi che non hanno sfondato in categorie professionistiche come l’ex giovane dell’Empoli Massacci: sono solo alcuni dei giocatori che hanno lasciato i vivai di Fiorentina, Roma, Lazio e altri top club italiani per accasarsi in Inghilterra come potenziali craques, con i più che, invece, si sono ritrovati a girovagare per l’Italia o addirittura per l’Europa.

Non in Inghilterra ma in Olanda è andato Gianluca Scamacca, all’epoca talento di casa Roma, oggi al Sassuolo e già da tempo con l’etichetta di futuro bomber nostrano.

GOLDEN BOY

Nato a Roma l’1 gennaio del 2000, Gianluca Scamacca ha giocato fin da piccolo nel settore giovanile della Lazio, prima che Bruno Conti lo adocchiasse e facesse carte false per portarlo alla Roma, che, una volta acquistato, lo cullava come il futuro attaccante della prima squadra. Fisico imponente (196 cm x 85 kg) e tecnica notevole per la statura che possiede, Scamacca ha sempre fatto la differenza nelle categorie giovanili, dove poteva scegliere indistintamente se superare i propri avversari con la forza fisica o con la qualità, per lui era assolutamente indifferente. Non è un caso infatti che abbia praticamente sempre giocato nella categoria superiore rispetto a quella che gli apparteneva, perchè nessuno si sarebbe mai accorto del fatto che giocasse sotto età. A 15 anni già era alto come adesso, motivo per il quale faceva la differenza con i propri compagni dei Giovanissimi Nazionali (34 gol in 30 partite) e anche con gli Allievi allenati da Federico Coppitelli – oggi tecnico della Primavera del Torino.

Un caso più unico che raro, una forza della natura che non solo si imponeva a livello di club ma anche in nazionale, dove già giocava con l’U17 nonostante i soli 15 anni. Le antenne dei club europei si sono alzate immediatamente, e già in Inghilterra si vociferava dell’interesse di squadre quali Southampton, Liverpool e Manchester United, che ebbero modo di monitorarlo proprio in un torneo giocato oltremanica. Quella che apparentemente sembrava un’asta inglese però si è trasformata immediatamente in un colpo di scena: il PSV ha iniziato a parlare con il ragazzo e con il suo entourage, iniziando a sedurlo mostrandogli le strutture avanzate del settore giovanile della squadra di Eindhoven, e proponendogli cifre che in Italia si sarebbe potuto sognare.

I primi mugugni, i primi ritardi, le lamentele per la difficoltà nel raggiungere Trigoria ogni giorno, e qualche ritardo ed assenza di troppo. A Roma avevano capito che il talento stava scappando via, e anche un tentativo vano di Sabatini non riuscì a trattenere Scamacca: il PSV lo acquista nel gennaio 2015 per una cifra intorno ai 300 mila euro, un colpo che pensavano sarebbe potuto essere una potenziale plusvalenza enorme.

TRA PRESTITI E PROMESSE NON MANTENUTE

Il PSV lo aggrega alla squadra B del club, il Jong PSV che gioca nella seconda serie olandese: l’esordio tra i pro arriva nello stesso mese di gennaio, ma qualche apparizione e niente più. La nuova cultura, una lingua da imparare e un nuovo approccio calcistico impediscono un’immediata esplosione al giovane talento romano, che fatica ad imporsi sui campi olandesi. Il PSV lo aspetta per una stagione, ma alla fine a prevalere in Scamacca è la voglia di tornare in Italia, nonostante per lui sia una sorta di resa: a fiutare l’affare è il Sassuolo, squadra che notoriamente punta sui ragazzi giovani, per farli crescere in un ambiente silenzioso e che non ha fretta, per poi sfruttare le plusvalenze che daranno denaro fresco per puntare nuovamente su altri talenti.

Viene inizialmente aggregato alla Primavera di Paolo Mandelli, che appena dopo un mese dall’arrivo di Scamacca porta a casa il prestigiosissimo Torneo di Viareggio, proprio grazie alle tre reti messe a segno dal nuovo attaccante. Sembra un segnale di quelli importanti, Scamacca è appena arrivato ed è già in grado di fare la differenza nell’ultima categoria giovanile prima del professionismo. Nel 2017 arriverà anche l’esordio in Serie A al San Paolo, ma Scamacca non sarà mai considerato nè come prima nè come seconda scelta in prima squadra, motivo per il quale andrà in prestito nel gennaio 2018 alla Cremonese, in Serie B.

Gioca, trova spazio, ma quei gol che aveva sempre segnato non arrivano: lo score sarà di 1 gol in 14 partite, motivo per il quale la Cremonese non confermerà il prestito per l’anno successivo. Altro giro e altra corsa, e curiosamente sarà nuovamente in Olanda, allo Zwolle; con lui un altro ragazzo che oggi gioca con lui nella nazionale under 20, Alessandro Tripaldelli, ma per entrambi ci sarà poco spazio e, di conseguenza, poche soddisfazioni. Al Sassuolo parte a sorpresa Boateng, l’uomo designato da De Zerbi per ricoprire il ruolo di prima punta, e per questo i neroverdi richiamano immediatamente il proprio giovane attaccante per tappare il buco lasciato dal ghanese, appena approdato al Barcellona. Il tecnico bresciano preferirà inventarsi Djuricic falso nueve, lasciare Babacar o Matri come prima punta, o addirittura giocare con due attaccanti, affiancando Berardi ad uno dei due precedentemente citati. Per Scamacca non ci sarà mai spazio, se non in Primavera. 

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LA NAZIONALE E L’EVOLUZIONE TATTICA

Nonostante alcune avventure sfortunate ed una stagione all’insegna della panchina, Gianluca Scamacca è rimasto comunque uno dei fedeli uomini di Paolo Nicolato, che l’anno scorso gli consegnò le chiavi dell’attacco dell’Italia U19 che arrivò seconda nell’Europeo di categoria, e che oggi ha ritrovato sulla panchina della selezione U20 che si è appena qualificata ai quarti di finale del Mondiale. Dopo un paio di presenze con la U21 di Di Biagio, Scamacca si è ritrovato a giocare questo Mondiale in un ruolo che non gli è mai appartenuto del tutto: la seconda punta. 

Detto del suo fisico imponente e della sua tecnica di notevole livello, Scamacca si è sempre ritrovato al centro dell’attacco con due esterni a fianco, pronti ad innescare la sua forza fisica brutale dentro l’area di rigore. Nicolato, invece, ha scelto di affiancarlo ad Andrea Pinamonti, che sulla carta pare un attaccante molto simile a Scamacca, ma con il quale si sta trovando a meraviglia; giocano molto vicini tra loro, hanno ormai assimilato in maniera meccanica il movimento che vede uno dei due venire incontro – più spesso Scamacca – e l’altro attaccare la profondità – Pinamonti – e con i cross di Bellanova, Pellegrini e del già citato Tripaldelli, riescono a riempire maggiormente l’area di rigore.

Dopo una carriera giovanile nella quale si è sempre ritrovato nel ruolo di “prima donna”, in questa competizione Scamacca si è dimostrato molto più disposto al sacrificio ed al lavoro di squadra: non si risparmia mai in fase di pressione, e quando a farla è Pinamonti, è sempre pronto a coprire la linea di passaggio sul metronomo avversario. Da protagonista qual era, si è ritrovato in un ruolo che nel ciclismo definiremmo di “gregario”, ma a differenza del passato ha messo da parte i mugugni e le lamentele, calandosi perfettamente nello spirito di squadra richiesto dal CT Nicolato.

Ha dimostrato qualità balistiche importanti (chi ha seguito il Mondiale dell’Italia avrà visto diversi tentativi di rovesciata), una facilità di dribbling impressionanti e un miglioramento esponenziale nello scambio veloce con il compagno di reparto. Probabilmente è finito il tempo dei paragoni con Vieri o Ibrahimovic, ma Gianluca Scamacca ha scelto di staccarsi di dosso quell’etichetta di “enfant prodige” che lo ha visto su tutti i giornali fin dall’età di 15 anni, scegliendo di intraprendere la strada del duro lavoro, del silenzio e dei fatti.

E se anche i gol non arrivano, nell’Italia U20 è sempre là davanti, a fianco del suo fedele capitano Pinamonti. E il Sassuolo lo osserva attentamente, con De Zerbi che spera di poter risolvere il problema attaccante con una pianticella di casa.

 

(La foto di copertina dell’articolo è stata presa dal profilo Instagram del calciatore, @iamscamacca)

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Giovani per il futuro

Chi è Yassine Khalifi, il talento “regale” marocchino

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Chi è Yassine Khalifi

CHI É YASSINE KHALIFI – Durante l’ultima edizione dei Mondiali, gli occhi del mondo del calcio si sono posati sull’Accademia Mohammed IV del Marocco, voluta dal re dell’omonimo Stato per proteggere e coltivare il talento giovanile locale. Da questa accademia sono emersi alcuni dei protagonisti di Qatar 2022, tra cui En-Nesiry, Aguerd e Ounahi. Tuttavia, questa volta, la novità non è un trequartista con un gioco fiorito dai piedi fatati, ma un centrocampista ordinato dalla tecnica tagliente che condisce una maturità tattica invidiabile.

CHI É YASSINE KHALIFI

Yassine Khalifi nasce a Rabat il 9 agosto 2005. Il giovanissimo ragazzo proveniente dall’Accademia Mohammed IV ha giocato qualche match nella Alkass International Cup, una competizione che va in scena a Doha dove giocano i migliori club Under 17 del globo. Le sue prestazioni nella squadra giovanile hanno attirato l’attenzione dell’Atlético Madrid ma, la grande chiamata non è ancora arrivata.

Nel settembre 2022 si trasferisce in prestito alla squadra di massima serie marocchina Botola Union Touarga. Nello stesso mese, è stato riconosciuto da The Guardian, un giornale inglese, come uno dei migliori giocatori nati nel 2005 a livello mondiale. Il 7 settembre 2023, dopo aver disputato due partite nella Botola con l’Union Touarga, Khalifi è stato acquistato dal Lille, club di Ligue 1, per farlo giocare con la squadra B.

ALLA SCOPERTA DI KHALIFI

Il diamante grezzo marocchino occupa agilmente la posizione davanti alla difesa, gestendo il possesso palla con una tecnica sobria e una notevole visione di gioco. Il suo stile si contraddistingue per i filtranti precise capaci di tagliare le linee avversarie. Si distingue soprattutto per il gioco sempre ordinato, preferendo passaggi bassi di medio-lungo raggio e mantenendo un’elevata coerenza nelle scelte. Nella fase di non possesso invece, Khalifi appare piuttosto attivo, scattante sul pressing e decisamente rapido nei momenti d’intercettazione palla.

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Calciomercato

Chi è Niccolò Corrado, il terzino che piace a Monza e Torino

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Corrado

CHI È NICCOLÒ CORRADO, IL TERZINO CHE PIACE A MONZA E TORINO – La finestra di mercato invernale si sta avvicinando e le squadre di Serie A stanno già pensando a rinforzarsi. Piccoli colpi per arrotondare la rosa. Lo scopo del mercato di gennaio è essenzialmente questo, visto il solo mese a disposizione e i limiti economici che caratterizzano il calcio italiano. Per quanto riguarda la classe media del nostro campionato, Monza e Torino sembrano intenzionate a darsi battaglia per un terzino di proprietà della Ternana, Niccolò Corrado.

CHI È NICCOLÒ CORRADO

Niccolò Corrado è un giovane classe 2000 nato a Firenze e di proprietà della Ternana. All’età di sedici anni è entrato nel settore giovanile del Prato, e dopo neanche un anno in Toscana si è trasferito nella Primavera dell’Inter, in cui è rimasto per tre anni. Da lì sono iniziati i prestiti. Prima di nuovo in Toscana, all’Arezzo, poi al Palermo e infine alla Feralpisalò in Serie C, prima di passare a titolo definitivo alla Ternana. Con gli umbri, il terzino sinistro fiorentino ha disputato ben quaranta partite, trovando una volta la via del gol.

L’INTERESSE DI MONZA E TORINO

In questa stagione, Corrado è sceso in campo già tredici volte, di cui undici da titolare. I primi a mettergli gli occhi addosso sono stati gli osservatori del Parma, che punta alla promozione diretta nella massima serie, ma nelle ultime ore si è parlato di interessamenti direttamente dalla Serie A. Si tratta di Monza e Torino, che hanno bisogno di alternative per rinforzare le proprie corsie di sinistra.

I biancorossi infatti possono contare quasi esclusivamente su Kyriakopoulos, dato che sia Ciurria sia Birindelli sarebbero esterni adattati. L’innesto di Corrado darebbe dunque la possibilità a Kyriakopoulos di riposare e a Palladino di scegliere l’alternativa migliore. Per quanto riguarda il Torino le possibilità di scendere in campo sono leggermente più remote. Da quella parte infatti c’è Valentino Lazaro, uno dei fedelissimi di Juric. Anche in questo caso però, Corrado offrirebbe al tecnico una possibilità in più per far ruotare i propri giocatori. In fondo uno in più non guasta mai.

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Giovani per il futuro

Chi è Fabijan Krivak, il 2005 croato che ha colpito la Roma

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CHI È FABIJAN KRIVAK – La Croazia, qualificatasi ad Euro2024 dopo la vittoria di ieri contro l’Armenia, è stata una fucina di talenti di caratura internazionale nell’ultimo decennio. Lo Stato balcanico ha vissuto l’apogeo del proprio calcio negli ultimi anni, arrivando a disputare la finale dei Mondiali2018 e dell’ultima edizione di Nations League. In quella rosa, il punto di forza indiscusso era il centrocampo, vantante giocatori unici al mondo come ModricRakiticBrozovic Kovacic.

Tuttavia, il tempo scorre e prima o poi è necessario un cambio generazionale. Pertanto, uno dei possibili candidati per il centrocampo croato del futuro è Fabijan Krivak, talento molto apprezzato in patria e non solo, avendo attirato anche l’interesse concreto della Roma.

CHI È FABIJAN KRIVAK – CARATTERISTICHE DEL GIOCATORE

Krivak è un centrocampista molto duttile, nascendo come trequartista ma potendo essere impiegato anche come mediano all’occorrenza. Ciò grazie alla sua stazza fisica importante, vantando un’altezza di 182cm, che potrebbe anche aumentare notevolmente nel tempo, considerando la giovanissima età.

Infatti, si tratta di un 18enne, nato il 24 febbraio 2005, di piede mancino. La sua valutazione di mercato, riporta Transfermarkt, è di circa 400mila euro, seppur destinata ad aumentare esponenzialmente nelle stagioni future.

CHI È FABIJAN KRIVAK – LA CARRIERA

Attualmente il cartellino Krivak è di proprietà della NK Lokomotiva Zagreb, squadra della massima categoria croata e rivale cittadina della Dinamo Zagabria, attualmente al settimo posto in classifica.

La stagione corrente è la prima vera esperienza del classe ’05 in prima squadra, coronando un percorso giovanile totale all’interno di ogni categoria del club. Infatti, Krivak si unisce al club nel 2019, trovando spazio prima nella rosa u17 e poi nella rosa u19 nella scorsa stagione.

Quest’anno, invece, mister Cabraja ha fatto di lui un elemento importante dell’XI titolare, disputando 368′ di gioco in 8 presenze in campionato. Fin qui, la gioia del primo gol tra i professionisti non è ancora arrivata. La continuità concessagli, però, potrebbe essere un fattore vantaggio sia personale che per la squadra, determinata a risalire la classifica.

CHI È FABIJAN KRIVAK – L’INTERESSE DELLA ROMA

Seppur a livello numerico i numeri non siano ancora strabilianti, gli osservatori della Roma hanno segnalato il profilo del ragazzo alla dirigenza, decisasi a formulare un’offerta concreta per acquistarne il cartellino. Secondo quanto riportato da TMW giallorossi erano disposti ad offrire 3 milioni di euro al club, considerando anche il contratto in scadenza giugno 2024.

Ciononostante, la notizia odierna ha smentito ogni voce, annunciando l’accordo sul rinnovo fino al 2026. Questa situazione, quindi, chiude la possibilità di una cessione immediata, ma non è da escludere un ritorno di fiamma prima di quanto possiamo aspettarci.

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Calcio Internazionale

Chi è Oscar Gloukh, il trequartista sognato da tutte le big di Serie A

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CHI È GLOUKH, IL CENTROCAMPISTA CHE HA STREGATO L’EUROPA – Oscar Gloukh ha attirato su di sé le attenzioni di tutta Europa. Tra le squadre a lui interessate ci sono vari club del nostro campionato come Inter, Juventus, Roma ma non solo. Il centrocampista israeliano milita nel Salisburgo, club che nelle ultime stagioni si sta dimostrando sempre più una fabbrica di talenti.

CHI È GLOUKH: LA CARRIERA

Oscar Gloukh è nato l’1 aprile 2004 a Rehovot, in Israele. La sua carriera inizia nelle giovanili del Maccabi Tel Aviv, club in cui ha militato fino allo scorso gennaio. Il debutto con la prima squadra israeliana è avvenuto nella stagione 2021-22. Nelle 10 partite giocate tra playoff del campionato israeliano e la coppa nazionale ha realizzato tre reti. Più prolifica, invece, la scorsa stagione in cui con il Maccabi Tel Aviv ha totalizzato sei reti e 8 assist in 23 partite prima di trasferirsi durante l’ultima sessione di calciomercato invernale al Salisburgo. Il club della scuderia Red Bull ha speso 7 milioni di euro per strapparlo al club israeliano. Nella seconda parte della stagione in Austria ha totalizzato due gol e due assist in 17 presenze tra campionato ed Europa League. Un periodo di ambientamento per Gloukh che, invece, in quest’inizio di stagione ha già realizzato 4 gol e 4 assist in 20 presenze tra campionato, coppa e Champions League. Proprio nella massima competizione europea ha già realizzato due reti. La prima al debutto nella sfida contro il Benfica. La seconda, invece, nel match in trasferta contro l’Inter.

CHI È GLOUKH: LA NAZIONALE

Nella nazionale israeliana ha fatto tutte le trafila fino ad arrivare in quella maggiore. Importante il suo rendimento durante l’Europeo U19 nell’estate 2022 in cui ha realizzato tre reti e due assist trascinando i suoi fino alla finale poi persa contro l’Inghilterra. Durante la scorsa estate, invece, ha disputato l’Europeo U21 in cui ha realizzato due assist ed è arrivato fino alla semifinale poi persa – nuovamente – contro l’Inghilterra. Il debutto nella nazionale maggiore, invece, è arrivato il 17 novembre 2022 nell’amichevole contro lo Zambia. Finora ha realizzato tre gol in 11 partite.

CHI È GLOUKH: CARATTERISTICHE TECNICHE

Alto 170 cm, il ruolo che predilige in campo è quello da trequartista. Fa della tecnica, del dribbling e della visione di gioco le sue migliori caratteristiche. Capace anche in fase realizzativa, come testimoniato dai numeri. Gloukh è considerato uno dei principali prospetti del calcio israeliano.

CHI È GLOUKH: I CLUB CHE LO SEGUONO

Gloukh ha attirato su di sé le attenzioni da vari top club europei tra cui Arsenal, Liverpool e Manchester United. Le squadre di Serie A su di lui, invece, sono Inter, Juventus, Milan e Roma. Al momento il valore di mercato si aggira sui 10 milioni di euro, ma potrebbe presto schizzare alle stelle.

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