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Top cinque delle giovani calciatrici italiane più promettenti della Serie A

Calcio femminile

Top cinque delle giovani calciatrici italiane più promettenti della Serie A

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In un calcio in rapida espansione, non si può certo nascondere l’importanza di tasselli giovanili di una certa caratura. Profili, dall’età ancora acerba, dimostranti però una qualità di gioco fuori dal comune, che in breve tempo osannino il giocatore portandolo a ricevere forti apprezzamenti dal panorama calcistico nazionale. Se per quanto concerne il calcio maschile, ancora si fatica a schierare dal primo minuto elementi di bassa età, pensando di doverli ancora far crescere in una comfort zone mai realmente ritenuta tale, per il calcio femminile ciò di certo non avviene.

Sono svariate le società che subito riescono ad individuare il talento ove ce ne sia e, assiduamente, lo incentivano schierando la propria giovane calciatrice sin dal primo minuto. Una fiducia estrema nei confronti di giocatrici ancora da far maturare, ma che attesta una serietà di lavoro, soprattutto a livello giovanile, non del tutto indifferente. Vari sono i profili italiani che nei prossimi anni riusciranno a dominare la scena nostrana, oggi per voi ne abbiamo selezionato solamente cinque, che fra qualche anno potrebbero essere veri ed autentici capi saldi della nostra nazionale.

 GIADA GREGGI – AS ROMA

Il prossimo obiettivo è l’esordio, spero di poter fare qualche minuto nelle prossime gare anche per dimostrare il mio valore e le mie qualità, darò tutta me stessa affinché questo succeda.

Queste le sue parole a seguito della prima convocazione in nazionale da parte del ct Milena Bertolini. Centrocampista classe 2000, Giada sin dalla più tenera età ha dimostrato qualità tecniche fuori dal comune, che gli valsero la chiamata da parte della Res Roma. Nella società capitolina ci rimarrà per tutto l’arco della sua crescita calcistica, sino a passare successivamente all’AS Roma. La scalata della Greggi proviene dal basso, in una realtà mai realmente competitiva a livello nazionale ma comunque ottimale per acquisire una vetrina importante. Dal 2018, con l’AS Roma la giocatrice ha già disputato 21 match, andando a segno in due occasioni. Per l’attuale allenatrice romanista, Elisabetta Bavagnoli, Giada rappresenta un punto cardine nel suo preimpostato scacchiere tattico. Ciò perché la calciatrice di Roma possiede tutte la qualità che la Bavagnoli ricerca: tecnica, velocità di gioco e grande lettura delle situazioni offensive.

Fonte: profilo Instagram ufficiale di Giada Greggi

 BENEDETTA GLIONNA – HELLAS VERONA

In realtà definirla dell’Hellas Verona non è propriamente corretto. La calciatrice è di proprietà della Juventus, tuttavia quest’anno è stata mandata in prestito a Verona data l’abbondanza offensiva juventina. Glionna è oltremodo una delle prime punte più talentuose del massimo campionato italiano. Classe ’99, sono già 16 le reti da lei effettuate in Serie A sia con la maglia della Juventus che con quella dell’Hellas. A Verona, inoltre, ha dato luogo ad un inizio di stagione dalle più rosee aspettative: tre gol in due partite e 4 punti conquistati dalla propria squadra. Soprattutto contro l’Inter, nella prima giornata di campionato, il suo apporto è risultato fondamentale con la rete del definitivo 2-2 nei minuti di recupero.

Benedetta è già stata autrice di una presenza in nazionale e varie partecipazioni sia nella compagine U19 che in quella U17. Purtroppo nell’immediato si potrebbe faticare a vederla in pianta stabile nella nazionale maggiore, dato il sovrannumero offensivo della squadra. Nonostante ciò, in un prossimo futuro, vederla vestire la maglia azzurra potrebbe non essere un’utopia.

Fonte: profilo Instagram ufficiale di Benedetta Glionna

ARIANNA CARUSO – JUVENTUS

Altra e ultima juventina in questa inedita classifica: Arianna Caruso, centrocampista o ala classe ’99. Arianna, a differenza delle altre due, ha già quasi raggiunto una totale maturazione professionale. Rita Guarino, allenatrice della Juventus, non raramente la schiera dal primo minuto anche contro avversarie di un certo rango. La stessa Milena Bertolini l’aveva convocata per la prima volta nello scorso raduno azzurro, per le sfide contro Israele e Georgia. Caruso, insomma, è quasi una calciatrice totale. Quasi, perché la sua fiorente età fa presupporre ancora una crescita sportiva non indifferente.

Non casualmente si può notare come pecchi delle volte nell’analisi di una determinata situazione, terminando per prendere una decisione errata. In Serie A ha già comunque disputato 76 match, finendo per gonfiare la rete in 13 occasioni. Arianna probabilmente rappresenta in primo luogo il futuro della Juventus e successivamente quello della nazionale azzurra. Tuttavia sarà importante non caricare la ragazza di immediate responsabilità e lasciarla crescere ulteriormente in un ambiente a lei favorevole.

Fonte: profilo Instagram ufficiale di Arianna Caruso

SOFIA COLOMBO – FC INTER

Collocare Sofia Colombo in questa classifica potrebbe di certo essere una scelta discutibile. La calciatrice non ha infatti l’esperienza degli altri profili sopracitati e neppure uno status così alto. Tuttavia Colombo, centrocampista classe 2001, nella passata stagione ha dimostrato delle qualità innate. L’allora mister dell’Atalanta, Michele Ardito, ha subito creduto in lei schierandola titolare dal primo minuto e Sofia, dalla formazione titolare, non ne è più uscita. Una continuità di rendimento che la resero da parte degli appassionati sicuramente la giovane calciatrice più appetibile del panorama calcistico italiano. Durante l’estate, con il fallimento dell’Atalanta, molte sono state le società ad interessarsi al suo profilo, cercando di ingaggiarla nel più breve tempo possibile. Tra queste società forse la proposta più intrigante sarebbe potuta essere quella della Juventus anche se Colombo, per una sua migliore crescita professionale, ha deciso di firmare con l’Inter.

Ad oggi a Milano non è mai scesa in campo in gare ufficiali. Ciò è sicuramente giustificabile, dato che il mister delle neroazzurre, Attilio Sorbi, possiede in rosa una varietà di interpreti a centrocampo decisamente invidiabile e qualcuna inevitabilmente deve stazionare in panchina. Di certo la parabola ascendete di Sofia è solo all’inizio e si sentirà presto parlare di lei.

Fonte: profilo Instagram ufficiale di Sofia Colombo

ANNAMARIA SERTURINI – AS ROMA

Probabilmente una calciatrice fuori categoria, ma che non poteva non entrare in questa classifica dati i 21 anni che si porta dietro. Serturini oramai è una calciatrice quasi finita, che possiede uno status decisamente importante: titolare inamovibile della propria squadra e sempre convocata in nazionale da Milena Bertolini, anche nel Mondiale di Francia tenutosi quest’estate. Annamaria, esattamente come Sofia Colombo, nasce nella provincia di Bergamo, precisamente ad Alzano Lombardo. Il Brescia le ha però concesso i natali calcistici e proprio la Bertolini sarà colei che la lancerà nel grande calcio, durante il suo periodo di guida tecnica nella società di Giuseppe Cesari.

A seguito di tre stagioni in cui il posto era tutt’altro che garantito, Annamaria ha scelto di trasferirsi al Pink Bari. Nel capoluogo pugliese, la giocatrice è senza dubbio riuscita ad esprimere il suo pieno potenziale, arrivando a realizzare 9 gol stagionali. L’estate successiva effettuerà un nuovo passaggio di società, trasferendosi alla neonata AS Roma (società che aveva acquisito i diritti sportivi della Res Roma). Alla corte di Betty Bavagnoli Serturini maturerà definitivamente, arrivando a siglare ben 11 centri in 22 partite di campionato. Numeri sensazionali per una giocatrice che si disimpegna nella parte esterna del campo e non come prima punta. Un nome destinato a sentirsi sempre più e a fare la differenza negli anni a venire.

Fonte: profilo Instagram ufficiale di Annamaria Serturini

 

(Fonte immagine copertina: profilo Instagram ufficiale di Annamaria Serturini)

Calcio femminile

Cos’è e come funziona la Poule Scudetto della Serie A femminile

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POULE SCUDETTO SERIE A FEMMINILE – Il campionato regolamentare di Serie A femminile si è concluso lo scorso 18 febbraio, quando tutte le 10 squadre partecipanti al massimo campionato di categoria si sono affrontate in due occasioni, avendo terminato il proprio percorso in entrambi i gironi. Dunque, da domani ricominceranno gli incroci tra le compagini, che dovranno fare sul serio per raggiungere i propri obiettivi stagionali. Tuttavia, ora gli scontri saranno regolati da due situazioni: le prime 5 squadre classificate faranno parte della Poule Scudetto, mentre le altre 5 faranno parte della Poule Retrocessione, che include squadre come Milan Napoli femminile.

Per quanto riguarda la Poule Scudetto, invece, le 5 squadre che lotteranno per la vittoria del titolo saranno InterSassuoloFiorentinaJuventus Roma. In particolare, la squadra capitolina si è posizionata in vetta della classifica regolamentare con 51 punti. Si tratta di ben 24 lunghezze di distanza rispetto all’ultima posizione di questo gruppo, occupata dalla Beneamata.

COME FUNZIONA LA POULE SCUDETTO

A partire da domani, momento in cui si disputerà Roma-Sassuolo, il campionato ripartirà in maniera differente. Infatti, le 5 rose in questione si affronteranno in un doppio girone, andata e ritorno, per un totale di ulteriori 10 giornate complessive. In questi match, però, ogni risultato potrebbe stravolgere la classifica, trattandosi di veri e propri scontri diretti tra formazioni élitarie.

Le squadre ripartiranno dalla stessa quota di punteggio totalizzata nel corso delle 18 giornate di campionato regolamentare, il che avrà un’influenza significativa considerando il distacco attuale tra primo e quinto posto. Tra i 5 club, però, solo 3 otterranno l’obiettivo massimo, ossia la qualificazione alla prossima edizione di Women’s Champions League. Si tratta di una novità perché, per la prima volta, si aggiunge un ulteriore piazzamento internazionale per le italiane, in grande crescita nel panorama europeo. Ovviamente le ragazze della prima classificata saranno proclamate Campionesse d’Italia. Tuttavia, in caso di ex-aequo in termini di punti ottenuti, ci si soffermerà sulla differenza reti e sui risultati ottenuti nei quattro scontri diretti.

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Ricostruzione del Camp Nou ancora in programma: i tempi si allungano?

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superlega

Uno degli stadi più rilevanti al mondo, un pezzo di storia sportiva e culturale, simbolo di una regione, la Catalogna, tanto fiera del capoluogo e della sua tradizione calcistica. Siamo a Barcellona, città nota per la sua architettura modernista, per Gaudí e per la squadra blaugrana. La squadra, attualmente guidata  da Xavier Hernández, noto semplicemente come Xavi, sta disputando le proprie partite casalinghe presso l’Olympic Montjuïc. Si tratta di un impianto, situato sulla collina del Montjuïc, utilizzato fino al 2009 dall’Espanyol, con capienza di circa 60.000 spettatori. Nulla a che vedere con il vero tempio dell’ Fc Barcelona, il Camp Nou.

COME PROCEDE LA RISTRUTTURAZIONE DEL CAMP NOU?

Come riporta The Athletic, la società del Barcellona ha dichiarato di voler tornare in tempo per il suo 125° anniversario, quindi entro il 29 novembre. Il Camp Nou rinnovato dovrebbe aprire a due terzi della sua capacità, ma l’ipotesi è sembrata leggermente sfumata alla fine della scorsa stagione. Il presidente Joan Laporta in quell’occasione dichiarò: “Al nostro ritorno nel dicembre 2024, se non ci saranno imprevisti, avremo il miglior stadio del mondo“. La capienza è prevista al 90-95% per la stagione 2025-26. Il Barcellona e i costruttori Limak hanno concordato la data di giugno 2026 per il completamento dell’opera. I costi attuali per il progetto si aggirano attorno i 900 milioni di euro.

Tuttavia, i costi per il più ampio progetto Espai Barca, di cui la ristrutturazione dello stadio è la parte più importante dell’iceberg e non solo la punta, sono stati di recente stimati 1,5 miliardi di euro. Visto come il progetto è avanzato negli ultimi due decenni, non si possono escludere battute d’arresto e ritardi. Il Barcellona ha installato una sezione temporanea di negozi e attrazioni, collegata agli altri spazi che intende ristrutturare. Una passerella conduce alle sedi in cui giocano ancora le squadre di basket, pallamano e hockey a rotelle del Barca.

Essere puntuali è la cosa più importante“, queste le parole di Laporta durante una visita al cantiere dello stadio a novembre 2023. Interpellato questa settimana dalla testa inglese prima menzionata, ha dichiarato che i lavori al Camp Nou sono effettivamente in orario.

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UFFICIALE – La Juventus Women esonera Montemurro: il comunicato

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Juventus Women - Montemurro

JUVENTUS WOMEN MONTEMURRO – Fulmine a ciel sereno in casa Juventus Women, che ha da poco annunciato l’esonero di Joe Montemurro, tecnico della squadra. La decisione è stata presa in seguito alla sconfitta per 1-0 contro la Fiorentina in Coppa Italia, a soli tre giorni dalla gara di ritorno. In campionato, infatti, le bianconere stavano occupando il secondo posto, con 43 punti, a otto lunghezze dalla Roma prima e quattro punti proprio sulla Fiorentina. Di seguito il comunicato del club.

LA JUVENTUS WOMEN ESONERA MONTEMURRO: IL COMUNICATO

Juventus Football Club comunica che in data odierna 6 marzo 2024 è stato raggiunto un accordo con Joe Montemurro per cui, a decorrere dalla giornata di oggi, non ricoprirà più il ruolo di allenatore della prima squadra femminile.
Tutto il club desidera ringraziare Joe per il lavoro svolto in questi anni che ha portato alla conquista di 1 scudetto, 2 Supercoppa Italiana e 2 Coppa Italia. La guida tecnica della prima squadra femminile viene affidata temporaneamente all’allenatore in seconda Giuseppe Zappella.

Montemurro arriva alla Juventus nel 2021, forte di un’esperienza internazionale nel calcio femminile rilevante: due titoli in Australia, conquistati con il Melbourne City, e uno in Inghilterra, con l’Arsenal, sono il suo biglietto da visita.
Alla Juventus, in questi anni, ha dato un grande contributo in termini innanzitutto di idee, su tutte quella di un calcio propositivo. E poi, ovviamente, di risultati: citato precedentemente il suo palmarès, non vanno dimenticate anche le due ottime partecipazioni alla Women’s Champions League nel 21/22 e 22/23.

Fonte immagine in evidenza: Profilo X @JuventusFCWomen

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“Calcio femminile: dal campo alla scienza”: il punto della giornata

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Women4Football

AIC e AIAC hanno organizzato un evento, con al centro la tematica del calcio femminile, intitolato “Calcio femminile: dal campo alla scienza“. Nello specifico, si è trattato di un convegno medico-scientifico e una tavola rotonda dedicati al calcio femminile. Un vero e proprio tuffo in un universo per certi versi nuovo e ancora inesplorato, ma che sta viaggiando a grandissimi passi verso la luce. Lo dimostra la storia recente e l’appeal che il calcio femminile sta avendo, in tutti i settori. Lo evidenziano i dati. Gli stessi dati che molti esperti del settore hanno portato in auge nel corso dell’evento.

L’idea alla base era quella di gettare un ideale ponte tra il calcio femminile e la scienza, così da compiere quel passo tra il calcio giocato propriamente detto e gli aspetti scientifici che reggono la struttura. Per questo motivo, la manifestazione è stata divisa in due parti. Una prima, dedicata alla conferenza stampa di molti esperti che lavorano nel campo. Ed una seconda, che invece dava spazio a tre volti di spicco del calcio femminile in Francia, Inghilterra e Italia. Tra cui, l’ex capitano della nazionale femminile italiana, che da poco ha dato l’addio alle azzurre, Sara Gama. A dirigere e presentare il tutto, il noto giornalista sportivo Alessandro Alciato.

CONFERENZA STAMPA: FABIO POLI

Il primo a prendere la parola è stato Fabio Poli, Direttore Organizzativo AIC. Poli ha presentato un questionario che l’AIC ha somministrato a staff tecnici e calciatrici con domande simili e di carattere soggettivo. Le tematiche discusse riguardano tanti temi, con un particolare focus sul ciclo mestruale. Il campione delle giocatrici che hanno risposto al questionario informa che la maggior parte gioca in Serie A ed ha tra i 21 e i 30 anni.

Tra gli spunti più interessanti, sicuramente quello sulla figura dello psicologo/psicologa dello sport nella squadra e l’analisi di altri punti estranei al fattore mestruazioni, tra cui rapporto nel gruppo-squadra e il monitoraggio delle ore di sonno.

CONFERENZA STAMPA: LUCA GATTESCHI

Luca Gatteschi, medico della Nazionale A femminile e responsabile sanitario dell’Empoli Calcio, ha concentrato il suo intervento su incidenza e tipologia di infortuni per l’atleta, in base al sesso. La specificità è legata a fattori non modificabili (sesso e differenze biologiche), modificabili (su cui ci si può concentrare), non modificabili ma da considerare e legati al tipo di esercizio proposto.

In particolare, il Dott. Gatteschi ha distinto tra lesioni dell’arto inferiore (34%) e lesioni muscolari (39%), ma il focus più importante del suo monologo è stato sulle lesioni craniche, soprattutto le concussioni cerebrali (3%). Questo 3% è un dato da non sottovalutare, in quanto una concussione è un disturbo funzionale (quindi, reversibile), sembra che possa essere facilmente gestibile, ma non è così. Gli effetti di concussioni sono molto invalidanti e difficili da diagnosticare. Non sempre sono reversibili, perché spesso richiedono molti mesi per recuperare del tutto. E se si sovrappongono più concussioni, si può arrivare a patologie doppie e molto più gravi.

CONFERENZA STAMPA: CARLO CASTAGNA

Carlo Castagna, che lavora nel Settore Tecnico dell’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio) si è concentrato sull’analisi della prestazione calcistica di uomo e donna e sulle differenze direttamente collegate. Partendo dalla domanda se esista una differenza di genere, afferma che la risposta va data valutando tanti aspetti. Uno di questi  riguarda la ricerca scientifica collegata al calcio femminile, che lui reputa si faccia ancora troppo poco. Con la conseguenza che si tende spesso a traslare le conoscenze del calcio maschile a quello femminile.

A livello relativo non ci sono tante differenze: l’intervento cardiaco è molto simile, tanto nell’uomo quanto nella donna. Le differenze sussistono maggiormente a livello assoluto. Tuttavia, alcune risposte fisiologiche fornite dallo studio evidenziano risposte muscolari e fibrose diverse, tra uomo e donna. Quindi, nonostante sia importante pensare a livello assoluto, non bisogna lasciare da parte una discussione a livello specifico, che prenda in causa l’atleta e la differenza uomo/donna. Una maggiore individualizzazione dell’allenamento, basata sul contesto aerobico ad alta intensità e su una tecnica abbastanza recente, la sprint endurance, che può essere utile per ottenere risultati migliori.

CONFERENZA STAMPA – NATALE GENTILE

Il Dott. Natale Gentile, biologo e nutrizionista dell’Inter, ha condotto un intervento che ha come argomento l’alimentazione di genere. Dopo la denuncia di una tendenza ad un atteggiamento troppo antropocentrico, ha spiegato che nella donna esistono tanti fattori, spesso ignorati, che influiscono sulla performance. Uno di questi è, ad esempio, il ciclo mestruale.

Il processo del ciclo mestruale rende possibile l’individuazione ideale di tre fasi, che necessitano di soluzioni diverse. Progesterone e estrogeni si muovono in maniera ciclica durante il periodo e cambiano i rapporti relativi. Perciò, si distinguono: zona follicolare, ovulazione e zona luteinica. La presenza del progesterone è spesso contraria a quella degli estrogeni. Queste due sostanze contrastano tra loro e finiscono per influire su vari aspetti, tra cui l’assunzione dei cibi. Di conseguenza, cambia anche la dieta da seguire, in base alle fasi, in quanto le prime due sono propizie agli allenamenti, al contrario della terza.

CONFERENZA STAMPA – MARCELLA BOUNOUS

Poi, a prendere la parola è stata la Dott.ssa Marcella Bounous, psicologa dello sport: il tema al centro delle sue parole è stata la gestione psicologica. Lo sport, è bene sottolinearlo, è fatto da persone: è importante occuparsi prima della persona, poi dell’atleta. E quindi, la differenza sostanziale tra donne e uomini, dal punto di vista psicologico, sta nella capacità delle donne di elaborare le informazioni a cervello intero o a visione d’insieme. La donna avverte la necessità di lavorare su un sistema più complesso e risponde agli stimoli in maniera emotiva maggiore. Mentre gli uomini sono più portati a rispondere con il sistema attacco/fuga.

La donna è portata a sviluppare maggiore intelligenza emotiva, argomento che si sta studiando tanto ultimamente perché è un concetto che si può allenare e sviluppare. Questo presuppone che la sua comunicazione avvenga non solo con la voce, ma con altri mezzi (gesti, mimica o tono della voce ad esempio).

In conclusione, la donna è condotta ad avere una visione d’insieme (compressive processor), mentre l’uomo è più logico ed è solito arrivare ad una sintesi del fatto più rapidamente (descrive processor).

CONFERENZA STAMPA – GIUSEPPE PEDELIENTO

L’ultimo intervento di questa prima parte arriva dalla voce di Giuseppe Pedeliento. Professore associato di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Bergamo e fondatore di Calcio Femminile Italiano, una importantissima piattaforma per il panorama calcistico femminile.

Pedeliento, occupandosi di mercato, ha mostrato dati e spiegato come, in ambito europeo, la fanbase legata al femminile sia in vertiginosa crescita. I nuovi fan, però, non arrivano dal calcio italiano, ma rappresentano una nuova tipologia: più giovani e più donne. E l’impatto della squadra femminile valorizza la maschile, più di quanto avvenga il contrario.

Guardando all’Italia, le calciatrici tesserate sono raddoppiate tra il 2008 e il 2022, le partite importanti fanno spettatori, aumentano i ricavi per i diritti TV e le sponsorizzazioni. E ci sono interessi anche dai fondi di investimento.

Media coverage: percentuali ancora basse, ma è un tema di fondamentale importanza per tutto il movimento; spesso, molti spettatori non fruiscono calcio femminile perché non si sa dove guardarlo.

Dal punto di vista dei social, abbiamo degli engagement rate superiore per le calciatrici, rispetto anche a tanti colleghi italiani o europei. Questo perché le calciatrici sono viste come modelli di ruolo.

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