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Cristiana Girelli, la diez dal sangue di ghiaccio

Alla Ricerca del Diez

Cristiana Girelli, la diez dal sangue di ghiaccio

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Negli anni, lo sviluppo della figura del numero dieci ha assunto sempre più un’aurea mistica. Giocatori tecnici, in grado di esprimere pienamente il loro estro calcistico nel rettangolo di gioco, regalando assolute delizie ai tifosi paganti. Ronaldinho, Platini, Messi, Dybala, solamente alcuni dei più grandi interpreti del gioco con alle spalle il numero in doppia cifra. Individualità in grado di cambiare un’epoca e rivoluzionare completamente tutte le consapevolezze che avevamo del nostro tanto amato sport. Nonostante ciò, non sempre il numero dieci si ritrova ad esser il giocatore di rottura. Spesso, per uno strano destino, capita che il dieci finisca nelle mani del centravanti di posizionamento. Un calciatore che primariamente ha un aspetto funzionale del calcio e lo antepone anche all’estetica del gioco.

Cristiana Girelli, dal momento del suo arrivo alla Juventus, ha pienamente rappresentato la figura del diez, incarnandola con consapevolezza anche in nazionale e precedentemente a Brescia. Un attaccante dall’indubbia caratura tecnica, ma che in mente prima della giocata ha solamente la voglia di buttare la palla in rete. Un numero dieci atipico dunque, per una delle giocatrici più detonanti dell’attuale ambiente calcistico femminile italiano.

GLI INIZI

Cristiana nasce a Gavardo, provincia di Brescia, precisamente il 23 aprile del ’90. Sin dalla più tenera età affida la sua crescita calcistica alla Rigamonti Nuvolera, società nella quale milita sino ai quattordici anni quando, impossibilitata oramai a continuare un percorso con la controparte maschile, decide di trasferirsi alla Bardolino Verona. A Verona da sempre il movimento calcistico femminile offre grande tradizione, con la squadra che, fra tante vicissitudini, mai è mancata dal massimo campionato, approdando più volte in Champions League e riuscendo a vincere ben cinque scudetti. Alla Bardolino, Girelli rimarrà per ben otto stagioni, contribuendo al proprio ciclo dorato.

In maglia giallo-blu infatti la giocatrice vincerà quattro campionati, tre Coppe Italia ed altrettante Supercoppe. Molto più della vittoria di trofei, tuttavia, Cristiana si affermerà come uno dei potenziali crack dell’intero campionato, stanziandosi su cifre realizzative di difficile replica. Nella stagione 2012-2013, l’ultima di militanza in Veneto, Girelli siglerà poco meno di trenta reti stagionali, chiudendo il campionato da assoluta stella. Di conseguenza, appare piuttosto logico come il percorso in azzurro segua di pari passo. Girelli difatti viene convocata ripetutamente, anche se dinnanzi a lei si stagliano figure di molto più alto ragno: Panico e Gabbiadini su tutte.

Fonte: profilo IG @cristianagirelli

IL TRASFERIMENTO A BRESCIA E LA DEFINITIVA CONSACRAZIONE

Nell’estate del 2013 a contattarla è il Brescia, società che proprio in quell’estate aveva appena iniziato a voler costruire qualcosa di estremamente rilevante. Il progetto è allettante, la proprietà sembra inoltre facoltosa a livello economico e Girelli decide di trasferirsi. Il Brescia proprio quell’estate sta creando un autentico dream team, per la lotta immediata alla potenziale vittoria dello scudetto. La squadra è estremamente competitiva e Cristiana viene posta al centro dell’attacco, con ampi compiti finalizzativi. La giocatrice ex Bardolino, come al solito, non delude le attese, riuscendo a siglare poco meno di venticinque reti stagionali e aiutando la compagine lombarda a conseguire la vittoria del campionato nel primo anno.

A Brescia, soprattutto sotto la sapiente mano di Milena Bertolini, attuale c.t. della nazionale, Cristiana raggiunge un grandissimo status. Da giovane giocatrice, marcatamente tecnica, in poco tempo diventa una killer scrupolosa e senza pietà. Addirittura la stagione successiva al primo scudetto, la numero dieci arriva a siglare trentun reti in altrettante apparizioni. Cifre che comunque riuscirà a ripetere anche le stagioni successive, calando leggermente nella parte finale della sua esperienza bresciana, complice una forte concorrenza in rosa.

Fonte: profilo IG @cristianagirelli

IL PASSAGGIO ALLA JUVENTUS

La stagione 2018/2019 vede una totale svolta nel massimo campionato femminile italiano, con la Juventus che fa il proprio esordio in pompa magna. La società torinese infatti non perde tempo e decide sostanzialmente di acquisire i diritti sportivi della maggior parte delle migliori giocatrici che si potevano trovare in campionato. Molto più del Brescia nel 2013, la squadra bianconera fa della forza individuale la principale risorsa della neo-formazione, affidando l’onere di amalgamare queste ragazze in una squadra fatta e finita a Rita Guarino, mister dalle incredibili visioni, al tempo allenatrice dell’Italia U17 maschile.

Senza dubbio i primi momenti in maglia bianconera per Cristiana non furono particolarmente facili. La strenua concorrenza che viveva soprattutto gli ultimi due anni di Brescia, l’accompagnano anche in suolo piemontese. Oltretutto mister Guarino non sembra le affidi un ruolo da punta centrale unica, ma spesso l’affianca ad un’altra interprete del ruolo, oppure la fa partire da ala destra. Tutta questa serie di cambiamenti ledono agli automatismi della calciatrice, che termina la stagione con “solamente” tredici reti in diciannove presenze. La stagione successiva sembra ripetere i fasti dell’annata precedente, anche se sicuramente si vede un netto miglioramento a livello di prestazioni. Cristiana si pone al centro dell’attacco juventino ed in quindici partite, sigla ben quindici reti. Oltretutto con la nazionale, soprattutto dopo l’avvento del tecnico Bertolini, Girelli è divenuta un chiaro punto di riferimento della rosa, giocando quasi tutti gli incontri di preparazione al mondiale da titolare inamovibile.

Fonte: profilo IG @cristianagirelli

Al Mondiale qualcosa non va però per il meglio, con solamente tre reti segnate, tutte nel 5-0 inflitto alla Giamaica. Oltretutto ai quarti di finale, nella sfida più importante per il destino azzurro, Milena non la schiera neanche un minuto in campo. Girelli, con la sua grande fisicità, doveva esser buttata nella mischia, quantomeno gli ultimi quindici minuti.

LA STAGIONE CORRENTE

L’attuale stagione parte per Cristiana con un grandissimo carico di responsabilità. Al proprio fianco infatti, quantomeno per la prima metà di stagione, non ci sarà la compagna di vita Barbara Bonansea, una delle individualità più performanti dell’intero scenario italico. Oltretutto Eniola Aluko sta sempre più scendendo nelle gerarchie bianconere, anche e soprattutto per guai fisici ricorrenti che la costringono spesso a star lontano dal campo. Girelli ha dunque sulle spalle il peso di fare reparto da sola, nella squadra due volte campione d’Italia. Ma come si è potuto facilmente evincere dalla sua carriera, L’ex Brescia e Verona non è una calciatrice che si demoralizza dinnanzi alle difficoltà ed anzi, questa stagione per lei sembra realisticamente magica. Attualmente l’attaccante juventino ha realizzato diciassette reti in altrettanti incontri. Girelli ha deciso non solamente la finalissima di Supercoppa contro la Fiorentina, ma anche l’incontro d’andata sempre contro la formazione gigliata e vari altri incontri che altrimenti avrebbero avuto esito differente.

Fonte: profilo IG @cristianagirelli

Attualmente la ragazza di Gavardo si trova in un periodo di forma incredibile. Senza mezzi termini è lei la miglior giocatrice italiana attualmente in circolazione, per quanto concerne il comparto avanzato. Anche con la maglia della nazionale lo score non par variare: sette realizzazioni in otto sfide. Per far intendere la portata attuale della giocatrice, attualmente Girelli è il Cristiano Ronaldo delle Juventus Women. Senza alcun dubbio una calciatrice differente, che vede nella rete non solamente un’amica, ma una creatura con la quale nutrire un rapporto viscerale. La tracotanza tecnica di Girelli, l’ha portata sino a dove risiede attualmente, nell’Olimpo del calcio italiano.

 

(Fonte immagine copertina: profilo IG @cristianagirelli)

 

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Chi è Rokas Pukstas, il nuovo talento del calcio americano

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Chi è Rokas Pukstas

CHI È ROKAS PUKSTAS, IL NUOVO TALENTO DEL CALCIO AMERICANO – Tra le nuove frontiere del calcio ci sono gli Stati Uniti. Gli USA negli ultimi anni stanno alimentando il palcoscenico del calcio europeo con numerosi profili. Tra i campionati maggiormente affollati c’è la Serie A, in cui militano Christian Pulisic, Timothy Weah, Weston McKennie e Yunus Musah. A questi negli scorsi mesi si sarebbe potuto aggiungere anche il giovane Rokas Pukstas, che era finito nel mirino di alcuni club del campionato nostrano come Roma e Milan.

CHI È ROKAS PUKSTAS: CARRIERA

Rokas Pukstas è nato il 25 agosto 2004 a Stillwater, in Okahoma, negli Stati Uniti. Oltre a quella statunitense, gode anche della nazionalità lituana: suo padre Mindaugas ha rappresentato la Lituania nelle Olimpiadi del 2004. Cresciuto calcisticamente negli Stati Uniti, durante la sua formazione ha fatto anche un’esperienza nella Barça Academy, in Arizona. Il suo approdo in Europa è avvenuto nel settembre 2020 durante il periodo del Covid. Vari i club che avrebbero voluto accaparrarselo, ma la sua scelta è ricaduta sull’Hadjuk Spalato.

Il club croato è rinomato per essere uno dei settori giovanili migliori del Vecchio Continente. In Croazia Pukstas si è messo in mostra prima nelle giovanili dello Spalato con cui ha realizzato 13 reti e due assist in 32 partite. Durante la scorsa stagione si è fatto conoscere anche dal Milan, contro cui ha realizzato una rete nella semifinale di Youth League. Sempre durante la scorsa annata è arrivato anche il debutto in prima squadra con cui ha realizzato finora 7 reti e tre assist in 36 presenze.

CHI È ROKAS PUKSTAS: NAZIONALE

Con gli USA, invece, finora è arrivato fino alla nazionale U20, con cui ha finora giocato 12 partite in cui ha realizzato due reti. Una di queste è arrivata durante l’ultimo Mondiale di categoria, dove gli Stati Uniti sono stati eliminati ai quarti di finale contro l’Uruguay: Pukstas ha segnato una rete nella gara degli ottavi contro la Nuova Zelanda.

CHI È ROKAS PUKSTAS: CARATTERISTICHE TECNICHE

Alto 181 cm, Rokas Pukstas può occupare varie posizioni in campo: mediano, trequartista, centrale di centrocampo e anche ala destra. Il primo è il ruolo prediletto. Il classe 2004 è un centrocampista box to box con un grande senso del gol e tempismo negli inserimenti. Caratteristiche per cui in molti lo paragonano a Mario Pasalic.

Fonte immagine di copertina: profilo Instagram Rokas Pukstas

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Chi è Joao Neves, l’ultimo protagonista del derby de Lisboa

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Chi è Joao Neves

CHI È JOAO NEVES – Nell’ultimo turno del campionato portoghese è andato in atto il derby de Lisboa, la classica sfida tra Benfica e Sporting. Gli ospiti sembravano avere la partita in mano grazie alla rete di Gyokeres, ma nel finale succede di tutto. Il Benfica, infatti, trova due gol negli ultimissimi minuti di recupero, con Joao Neves e Tengstedt. Oggi parleremo del centrocampista portoghese, l’ultimo gioiello delle Aquile.

CHI È JOAO NEVES: DAL BENFICA AL BENFICA

Joao Neves nasce il 27 settembre 2004 a Tavira, comune portoghese nei pressi di Faro. I primi passi sul campo li compie proprio nel club del suo paese ma nel 2016 – a poco più di 12 anni – viene subito preso in carico dal settore giovanile del Benfica. L’ingresso in prima squadra arriva nel 2022, con l’esordio in campo il 30 dicembre, dove entra nel finale contro il Braga. Il debutto in Champions arriva, invece, pochi mesi dopo contro il Bruges. Joao Neves inizia ad avere sempre più spazio grazie, anche, alla partenza nel mercato invernale di Enzo Fernandez, che lascia scoperto un posto a centrocampo. Oggi il portoghese è uno dei pilastri della squadra nonostante la giovane età, complice soprattutto la grande fiducia che il club ha riposto in lui.

CHI È JOAO NEVES: CARATTERISTICHE

Joao Neves è alto 1,74 m e gioca davanti alla difesa, solitamente in coppia con Florentino o Kokcu. Il portoghese è uno che vuole sempre la palla, trova sempre gli spazi giusti e, soprattutto, abile in fase di palleggio, coinvolgendo tutti i reparti. Non è uno che entra sempre nel tabellino dei marcatori, ma gli unici due gol realizzati in prima squadra sono entrambi pesanti, poiché realizzati contro lo Sporting. Il primo è arrivato nell’ultimo derby della scorsa stagione, che è valso il pareggio al 94′. Il secondo, come già detto, è arrivato in circostanze abbastanza simili, sempre durante il derby de Lisboa e sempre a fine partita. Oggi Joao Neves è, sicuramente, uno dei prospetti più interessanti in Europa, su cui pare abbia già messo gli occhi il Manchester United. Il Benfica, però, è sempre bottega cara, come dimostra la lunga trattativa per cedere Enzo al Chelsea.

 

Immagine di copertina: joao_neves87 (Instagram)

 

 

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Chi è Pietro Comuzzo, il 2005 viola che ha esordito con Italiano

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Pietro Comuzzo

CHI È PIETRO COMUZZO, IL 2005 VIOLA CHE HA ESORDITO CON ITALIANO – Classe 2005 ma già presenze europee e in Serie A. Pietro Comuzzo ha scalato le gerarchie della Fiorentina e di Vincenzo Italiano, ritagliandosi qualche minuto in campionato e giocando gran parte del match di Conference League, vinto dai toscani per 6-0 contro il Cukaricki. Il giovane classe 2005 ha sorpreso i tifosi, gli addetti ai lavori, e lo stesso allenatore ex Spezia tanto da schierarlo per 82′, seppur dovuto entrare per l’emergenza causata dall’infortunio di Kayode.

CHI È PIETRO COMUZZO

Giovanissimo terzino, nasce a San Daniele del Friuli e inizia a calcare i primi campi da calcio prima al Tricesimo e poi nelle prestigiose giovanili dell’Udinese. Gli bastano un paio di anni per trovare poi spazio nella primavera della Fiorentina dal 2019. Diventa tra i prospetti più importanti della sua età, giocando per l’U17 dei viola e, nel frattempo, venendo convocato dalla Nazionale U17. Accumula esperienza e scala le gerarchie sia del club sia della Nazionale. Nella passata stagione grandi coinvolgimento nel campionato primavera dei toscani, in cui Comuzzo ha raccolto 30 presenze con oltre 2200′ giocati, tutti da difensore centrale. Nella Nazionale invece viene convocato dall’U18, giocando da titolare due partite contro Francia e Romania.

L’ESORDIO IN CAMPIONATO E IN CONFERENCE

Le ottime prestazioni lo portano ad essere osservato attentamente dalla prima squadra e da Vincenzo Italiano. L’occasione arriva l’8 ottobre: sul 3-1 per i viola, nella sorprendente vittoria contro il Napoli, arriva la possibilità di scendere in campo per il classe 2005. Solo un 1′ per lui, ma la grande emozione e occasione di poter calcare i campi di Serie A, e non sarebbe stata l’ultima. La grande responsabilità arriva in Conference League, dopo l’infortunio di Kayode, Italiano sceglie lui nel ruolo di terzino destro per sostituirlo. Partita di grande sostanza e sicurezza, esordio europeo che non ha mostrato alcun limite di inesperienza e paura negli occhi del difensore.

Comuzzo si è fatto trovare pronto, e Italiano ha deciso così di dargli un altro piccolo assaggio di campionato, nella vittoria dei toscani contro il Bologna, in cui Comuzzo ha giocato un’altra manciata di minuti. 

                                                                                                                                                   foto copertina: Profilo Instagram ufficiale – Pietro Comuzzo

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Chi è Lloyd Kelly, il difensore che piace a Milan e Juventus

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Chi è Lloyd Kelly

CHI È LLOYD KELLY, IL DIFENSORE CHE PIACE A MILAN E JUVENTUS – Lloyd Kelly, centrale classe 1995 del Bournemouth, è nel mirino di Milan e Juventus. I rossoneri e i bianconeri hanno trovato nell’inglese il profilo ideale per rinforzare il reparto difensivo, considerando anche il contratto in scadenza nel giugno del 2024. Se il Milan ha già visionato il ragazzo, nella decima giornata di Premier League contro il Burnley, mentre la Juventus crede che il ragazzo, 25 anni appena compiuti, sia perfetto per caratteristiche fisiche (190 cm x 86 kg) e per caratteristiche tecniche, data la grande aggressività in fase di pressing.

CHI È LLOYD KELLY

Nato a Bristol il 6 ottobre 1998, Lloyd Kelly è cresciuto nel settore giovanile della squadra della sua città, il Bristol City. Attraversa tutta la sua crescita, umana e calcistica, nella squadra di Bristol scalando le gerarchie anno dopo anno fino ad avere la sua chance nel 2017. Nell’agosto del 2017, infatti, allora 19enne, fa il suo esordio in prima squadra nel match di Coppa di Lega vinto dal Bristol City contro il Plymouth per 5-0.

Dopo aver avuto poco spazio torna a giocare con la prima squadra solo nella seconda parte di stagione. Nella 24ª giornata arriva anche la prima rete entrando al 90′ e riuscendo a segnare nel giro di 180 secondi. La rete è il preludio di una annata da protagonista, vissuta nella stagione seguente in cui Kelly accumula 34 presenze totali. Divenuto pilastro del Bristol City, l’anno dopo arriva l’offerta del Bournemouth.

L’ARRIVO AL BOURNEMOUTH

Il primo anno nella formazione rossonera è molto sfortunato, con Lloyd Kelly costretto a saltare quasi interamente la stagione per un grave infortunio ai legamenti, con diverse ricadute fisiche poi per problemi muscolari. Le uniche presenze stagionali, 8, sono tutte da titolare e arrivano nelle ultime 8 giornate di campionato. L’annata successiva, quella 2020/21, è invece più fortunata con Kelly sempre o quasi tra gli 11 titolari: durante la stagione trova anche un gol e 4 assist.

Gli assist sono anche favoriti dal ruolo di terzino sinistro in cui viene talvolta impiegato: la sua duttilità infatti permette al mister di schierarlo durante la stagione sia come centrale di difesa sia, all’occorrenza, come terzino sinistro. Il Bournemouth crede in lui e, nel 2021/22, gli concede anche la fascia di capitano. Da qui in poi sempre prestazioni di livello per il nativo di Bristol, con gli occhi delle big di Premier e non solo su di lui.

MILAN E JUVENTUS SU DI LUI, MA NON SOLO

Nella scorsa estate è piombato su Kelly il Liverpool di Jurgen Kloop, pronto a spendere fino a 20 milioni per arrivare ad acquistarlo. Adesso è arrivato l’interesse delle italiane Milan e Juventus, con il Bournemouth che cercherà in tutti i modi di riuscire a tenersi stretto il centrale e capitano della propria squadra. 

foto immagine di copertina: Profilo Instagram ufficiale Lloyd Kelly

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