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Gli aneddoti di Cannavaro su Ibrahimovic

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Gli aneddoti di Cannavaro su Ibrahimovic

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Nelle consuete dirette Instagram stanno sorgendo molte storie legate ai grandi campioni del recente passato. In una di queste, quella tra Fabio Cannavaro e Pierluigi Pardo, l’ex capitano della nazionale ha parlato a ruota libera di molti temi, tra i quali il rapporto tra l’attuale allenatore del Guangzhou Evergrande e Zlatan Ibrahimovic.

L’ho portato in vespa nei vicoli, a Posillipo, a vedere il golfo e lo stadio: si è divertito e innamorato della città. Io e lui cazzeggiavamo sempre, lo prendevo in giro dalla mattina alla sera. Zlatan fa ridere, è molto divertente, si vede che da giovane ha sofferto, è diventato un leader, un giocatore straordinario. Quando venne alla Juventus rispettava tantissimo Capello e aveva bisogno di un allenatore così. All’inizio contro di me non la beccava mai, gli passavo sotto le gambe e gli dicevo che se voleva divertirsi col pallone poteva farlo tirando in porta alla fine della partitella”.

L’ex difensore di Juve e Real Madrid ha parlato anche del Mondiale vinto nel 2006 da capitano, che gli ha permesso poi di vincere anche il Pallone d’Oro. Le parole di Cannavaro non sono di certo state leggere per coloro che hanno messo a confronto la vittoria in Germania al caso Calciopoli, sorto proprio in quei mesi.

“Mi arrabbio quando dicono che abbiamo vinto il Mondiale per Calciopoli. In Germania smettemmo di parlare di quelle cose da subito, abbiamo vinto perché eravamo fortissimi, con un allenatore incredibile. C’è mancato solo Vieri che purtroppo s’infortunò. Forse più forte di noi c’era solo la Francia. La festa al Circo Massimo è stata qualcosa di fantastico”.

Cannavaro ha aggiunto anche la storia del Segretario FIGC che gli consigliò di alzare con stile la Coppa del Mondo e della lettera di Papa Giovanni Paolo II. Ci sono stati anche molti complimenti per il lavoro che Mancini sta svolgendo da CT, una panoramica sul calcio cinese e sui “disastri” compiuti ogni volta che ha giocato contro Cristiano Ronaldo e Messi. Il tutto condito con tanta sincerità e naturalezza, come spesso è accaduto da chi ha parlato in queste dirette.

Fonte immagine di copertina: profilo Twitter @CyrilDimore

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Bologna, la crescita di Ferguson raccontata da George Cairnes

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Bologna
Lewis Ferguson, centrocampista scozzese del Bologna, è uno dei pochi calciatori nati in quella che potremmo definire una famiglia calciofila purosangue. Sia il padre Derek, che lo zio Barry sono stati due importanti giocatori dei Rangers, una famiglia dunque dove il calcio sembra esser parte del proprio DNA. Come poteva dunque anche Lewis non seguire le loro orme? Tuttavia, a differenza dei suoi familiari Ferguson non fu mai apprezzato nei The Gers: a 14 anni venne infatti allontanato dal settore giovanile: il club scozzese affermò che non fosse abbastanza bravo.
Dai Rangers il centrocampista arrivò all’Accademy dell’Hamilton Accies, dove incontrò George Cairnes. Il responsabile del settore giovanile ai microfoni di Gianlucadimarzio.com ha raccontato il percorso del giovane calciatore scozzese e le sue impressioni.
UNA SECONDA CHANCE – “Venne da me con la sua famiglia. Intravidi subito qualcosa nella sua mentalità. Il suo modo di parlare sembrava già da professionista. Mai una parola di troppo. Il padre mi disse: Fai quello che devi fare. Così lo portai all’Hamilton“.LEADER SUL CAMPO – “Voleva migliorarsi in ogni aspetto. Faceva molta palestra, mangiava sano, allenamenti extra in campo e poi a casa con il padre. Non si fermava mai. Aveva molto talento. Era tecnico, correva, segnava. Ma la disciplina che metteva nel lavoro era la sua forza. Ed era un leader nel modo di stare in campo. Guidava la squadra anche solo facendo un contrasto. Un vero vincente”. 

L’ADDIO ALL’HAMILTON PER L’ABERDEEN – “Ogni volta che potevo andavo a vederlo alle partite e mi fermavo a parlare con lui. Ancora oggi ci sentiamo per messaggio. Gli scrivo quando fa un gol o viene convocato in nazionale. Bravo, ma non smettere di lavorare duro come facevi qui, gli dico. Non lo farà, ne sono sicuro”. 
IL SALTO DI QUALITÀ CON IL BOLOGNA –Mi aspettavo che facesse bene. Fin da subito era entusiasta di questa nuova sfida. E vederlo parlare italiano nelle interviste mi rende fiero, ti fa capire che ragazzo fantastico è“.

PUNTO DI RIFERIMENTO – “Creiamo molti talenti, è una nostra caratteristica. E il percorso di Ferguson è un punto di riferimento per tutti. Se lavori duro, con impegno e dedizione, hai grandi chance di farcela“.

LA PROMESSA DI UN INCONTRO – “Verrò a vedere una sua partita in Italia entro la fine di questa stagione. Quale? Non lo dico, è una sorpresa“.

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Copa America 2024: gli esiti del sorteggio della fase a gironi

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Copa America

Questa notte Miami è stata il palcoscenico dei sorteggi per la Copa America 2024, in programma negli Stati Uniti dal 20 giugno al 14 luglio. Il sorteggio ha visto 4 teste di serie alla guida dei gironi: Argentina, Messico, Stati Uniti e Brasile. Tra i criteri utilizzati, uno rappresenta una vera e propria novità: per quest’anno, infatti, non potranno esserci all’interno dello stesso gruppo tre squadre della Concacaf o della Conmebol. Questo, dunque, fa si che gli albiceleste e i brasiliani possano scontrarsi solo successivamente. Ad aprire la competizione sarà il match tra l’Argentina e la vincitrice della partita tra Canada, Trinidad e Tobago il 20 giugno ad Atlanta. Ma qual è stata la sorte delle squadre del continente? Riportiamo di seguito l’esito dei gironi per scoprirlo.

Girone A: Argentina, Perù, Cile, vincente dello spareggio tra Canada e Trinidad e Tobago.

Girone B: Messico, Ecuador, Venezuela, Giamaica.

Girone C: Stati Uniti, Uruguay, Panama, Bolivia.

Girone D: Brasile, Colombia, Paraguay, vincente dello spareggio tra Honduras e Costa Rica.

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Udinese, Ebosse sull’infortunio: “Guardo avanti, proverò a tornare a marzo”

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Ebosse

Arrivano aggiornamenti sulle condizioni di Enzo Ebosse. Il difensore dell’Udinese è alle prese con un grave infortunio al ginocchio. Ai canali ufficiali dell’Udinese, il difensore ha parlato apertamente dei problemi che sta affrontando dopo la rottura del crociato. Nonostante le chiare difficoltà del caso sembra filtrare ottimismo in vista del rientro, previsto per marzo. Di seguito le parole di Ebosse, riportate da Tutto Udinese.

LE PAROLE DI EBOSSE –  “Sta andando tutto bene, il recupero è lungo ma devo guardare avanti. Dalla prossima settimana riprenderò a correre e proverò a ritornare per marzo per giocare gli ultimi due mesi di stagione. Guardiamo avanti e forza Udinese. La squadra la vedo bene, sappiamo che non è un periodo facile per noi ma ci alleniamo bene e dobbiamo provare a fare sempre meglio per salire in classifica”.

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Le probabili formazioni di Juventus-Napoli: c’è Vlahovic, dubbio in difesa per Mazzarri

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le formazioni ufficiali di Monza-Juventus

Si alza il sipario della 15ª giornata di Serie A: questa sera all’Allianz Stadium la Juventus riceverà il Napoli di Walter Mazzarri. Una sfida dal peso specifico immenso, sia in ottica Champions che per il primato in classifica. Si tratta della quarta partita di fila impegnativa per gli azzurri tra campionato e Coppa (arriva dopo Atalanta, Real Madrid e Inter): l’obiettivo dei partenopei è quello di allungare sulla Roma e provare a strappare almeno un punto. Lato Juventus, c’è la viva possibilità di tornare in vetta alla classifica almeno per una notte. La squadra di Allegri è reduce da 9 risultati utili consecutivi (7 vittorie e 2 pareggi). In attesa di Inter-Udinese (che rievoca alcuni fantasmi del passato, su tutti l’1-3 del dicembre 2017), i bianconeri potranno contare sulla spinta di tutto lo stadio per riprendersi momentaneamente il primo posto.

QUI JUVENTUS

In casa Juventus ancora out Weah, che non sarà della partita. Sulle fasce Allegri dovrebbe optare per Cambiaso e Kostic. Torna a rivedersi in mezzo al campo Locatelli, in cabina di regia nella mediana bianconera: ai suoi lati, spazio per Rabiot e McKennie nelle vesti di mezz’ali. Confermato in blocco il pacchetto difensivo Gatti-Bremer-Danilo: con il rientro del brasiliano dal 1′, dovrebbe andare solo in panchina Rugani. In avanti, la scelta di Allegri ricade su Chiesa e Vlahovic: il serbo, reduce dall’errore dal dischetto a Monza, è in leggero ballottaggio con Kean ma sembra comunque favorito. Tra i pali nessun dubbio: sarà presente Szczesny.

QUI NAPOLI

Pochi dubbi anche per Walter Mazzarri: gli unici indisponibili sono Olivera e Mario Rui. Sulla corsia di sinistra del 4-3-3 azzurro, dunque, dovrebbe agire Juan Jesus. È vivo, però, il ballottaggio con Ostigard: se la scelta finale dovesse ricadere su di lui, sarebbe spostato Natan sulla fascia e il norvegese sarebbe schierato al fianco di Rrahmani. A completare la difesa, presenti Meret in porta e capitan Di Lorenzo a destra. A centrocampo spazio per Anguissa, Lobotka e Zielinski: quest’ultimo è insidiato da Elmas. Per quanto riguarda il tridente d’attacco, Mazzarri conferma i titolarissimi: ci saranno Politano, Osimhen e Kvaratskhelia, con Raspadori e Simeone che invece partiranno dalla panchina.

JUVENTUS-NAPOLI, LE PROBABILI FORMAZIONI

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Vlahovic, Chiesa. (All. Allegri) 

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Natan, Juan Jesus; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. (All. Mazzarri)

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