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Gli Spurs di domani

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5 anni fa:
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RedazioneSe i campioni di oggi sono ormai noti, ciò non si può dire per quelli del futuro. Ieri pomeriggio, prima di Inter-Tottenham, si è giocata la sfida, tra le stesse squadre, della Youth League: 1-1 il risultato finale, con Roles che risponde al gol di Colidio. Risultato a parte, sono balzate agli occhi le prestazioni di tre giovani canterani degli Spurs: Oliver Skipp, Tashan Oakley-Boothe e proprio Jack Roles.
IL NUOVO HARRY WINKS (PARTE 1)
Partiamo dal primo dei tre citati. Oliver Skipp, centrocampista classe 2000, è uno di quelli che vale la pena seguire e cercare di valorizzare al massimo. Nella partita di ieri ha dimostrato di essere un giocatore veloce con tanto spirito di sacrificio. Un guerriero, uno che non molla fin quando non recupera palla. Vedendo i suoi numeri, la sua è una di quelle storie che oseremmo chiamarle “da predestinato”: 18 anni appena compiuti, è considerato uno degli atleti più promettenti dell’accademia del Tottenham. L’anno scorso è stato quello della consacrazione, nonostante abbia giocato con la squadra Under 23. Per lui 16 presenze in Premier League 2, con anche un gol agli acerrimi rivali dell’Arsenal. C’è anche un record di precocità per lui, dato che è stato l’unico giocatore a giocare tutte e otto le partite della UEFA Youth League Under 19, con un gol decisivo negli ottavi di finale contro il Monaco. Da segnalare anche 11 presenze con la squadra Under 19. Il vero salto c’è stato però quest’estate: Skipp avrebbe dovuto accodarsi alla squadra Under 23, fin quando non è arrivata la chiamata di Pochettino per il tour precampionato negli Stati Uniti. Per molti una tournèe precampionato potrebbe significare relativamente poco, per lui invece significava soltanto dimostrare il suo valore in campo, e così è stato. Si è dimostrato un duttile centrocampista difensivo, che all’occorrenza può comportarsi anche da mezz’ala. Proprio la parentesi negli USA è servita a Skipp per farsi conoscere, anche dalle stelle della prima squadra come Eriksen, che dopo un allenamento ha rilasciato parole al miele per il giovane centrocampista.
Tutti i giovani giocatori hanno davvero mostrato tante cose buone in questo tour. Arrivano e vogliono giocare, sono molto carichi. Molti di loro si sono allenati con noi un paio di volte, ad esempio Luke Amos e Anthony Georgiou. Penso però che il ragazzo più promettente sia Skipp, che ha davvero imposto il suo gioco cercando di fare ciò che gli riesce meglio, è davvero molto bravo. Quello che mi piace più di lui è che non ha paura di prendere la palla, non ha paura di lottare. E’ un centrocampista a tutto tondo.
Molti ad esempio lo paragonano ad Harry Winks, anch’esso del Tottenham e che ieri ha giocato un piccolo spezzone di partita in Inter-Tottenham dei grandi. Sono diverse le caratteristiche in comune dei due: in primis la posizione in campo, essendo entrambi centrocampisti centrali. Sono poi accomunati dal fatto di avere una grande tecnica e una grande capacità di corsa.
IL NUOVO HARRY WINKS (PARTE 2)
Il sottotitolo è (in parte) lo stesso, e non è un caso. Infatti, anche Tashan Oakley-Boothe pare sia uno che assomigli, calcisticamente parlando, ad Harry Winks. Anche Boothe è un classe 2000, anche lui è un predestinato e anche lui ha già superato diversi record. Si dice di lui che sia un ottimo centrocampista, bravo con entrambi i piedi e dotato di una buona visione di gioco. Anch’egli ha la capacità di aggredire l’avversario, ripartendo poi velocemente in avanti. Questa descrizione però non deve far di lui solamente un interditore, dato che ha anche un grande controllo con la palla in corsa. Nonostante la sua giovane età quello che balza all’occhio di lui è la grande calma e l’intelligenza nel saper gestire le diverse situazioni che possono crearsi in una partita. Anche lui, come Skipp, è stato portato negli USA da Mauricio Pochettino, che spesso e volentieri se lo porta in prima squadra. Se con i grandi l’occasione di emergere del tutto non è ancora arrivata, ciò non possiamo dire se parliamo delle selezioni giovanili. L’anno scorso è diventato infatti campione del Mondo Under 17 in India, sotto la guida di Cooper. Grandi cose sta ora facendo vedere nella nazionale Under 18 di Neil Dewsnip. Boothey, come successo ad altri giovani calciatori, spesso ha giocato sotto età, riuscendo comunque a farsi valere in mezzo ai grandi. Se ora, tra giovanili e prima squadra, la sua posizione è fissa come centrocampista centrale, nell’Academy degli Spurs ha giocato in tutte le posizioni del centrocampo, sia da numero 8 sia da numero 10, anche se dicono di lui che renda meglio o come mezzala in un 4-3-3, o come centrocampista centrale in un 4-4-2 o in un 4-2-3-1. Se molti lo paragonano a Winks, altri lo definiscono il nuovo Dembele, pur non essendo alto come il belga. Su di lui ha parlato Dan Micciche, attuale tecnico del Milton Keynes Dons, che ha allenato Boothe nell’Inghilterra Under 15.
Oakley-Boothe è un grande talento, mi ha impressionato appena l’ho visto ed infatti non ho esitato un attimo a chiamarlo in nazionale. Diventerà davvero forte”.
SULLE ORME DI KANE
L’ultimo protagonista di questa sorta di scheda tecnica è Jack Roles, da tutti identificato come il più grande prospetto delle giovanili del Tottenham e non ha caso paragonato ad un certo Harry Kane. L’unica differenza, non banale, è una: Roles non è un attaccante, bensì un centrocampista. Nella partita di ieri, ad esempio, si è capito che è lui la vera stella della squadra. Nonostante qualche giocata di troppo, sulla trequarti è l’uomo che fa la differenza. Dotato di grande velocità, è sempre al servizio della squadra. Ama partire dal versante sinistro del campo, per poi accentrarsi ed andare verso la porta. Nelle giovanili ha segnato, e tanto. La cosa più sorprendente è che lui ha un passato da difensore, prima del suo avanzamento in mezzo al campo. Anche lui possiede un’ottima visione gioco e un grande spirito di sacrificio, ma la vera differenza tra lui e gli altri è il senso del gol: l’anno scorso, ad esempio, ha segnato 15 gol in 21 partite con la maglia dell’Under 18. Arrivato al Tottenham nel 2015, si è subito fatto valere in tutte le categorie in cui ha giocato, fino a quando anche su di lui sono stati messi gli occhi da Pochettino, che gli ha subito fatto firmare un contratto professionistico. Nel corso dell’ultimo anno ha giocato sia nell’Under 18 sia nell’Under 19, mentre questa stagione dovrebbe giocare fisso nell’Under 23. Mentre Skipp e Boothe sono inglesi, Roles possiede la doppia cittadinanza: quella inglese e quella cipriota; da ciò scaturisce il fatto che ancora non si sa con quale maglia scenderà in campo, anche se la FA già da un po’ di tempo lo sta “corteggiando”. Curiosità particolari: ama il cricket e ha un passato come corridore della staffetta. Ora però pare che il suo vero destino sia dentro un campo da calcio, con buona pace degli amanti di cricket ed atletica.
GLI SPURS DI DOMANI
Fare una breve analisi dei calciatori non sempre serve per capire realmente le loro potenzialità. Quello che abbiamo capito fino ad ora è che per le giovanili del Tottenham si prospetta un futuro roseo. Perché a differenza, ad esempio, dei vivai italiani, in Inghilterra la valorizzazione dei giovani è d’obbligo, e fino ad ora i risultati si sono pienamente visti.
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Calcio Internazionale
Italia-Inghilterra 1-2, le pagelle del match: Kane nella storia, Retegui cinico

Pubblicato
6 ore fa:
Marzo 23, 2023
L’Italia inizia con molta foga e si porta in avanti con convinzione mettendo in apprensione l’Inghilterra. La squadra di Southgate però risponde subito andando in rete al 13′: Bellingham con una bordata impegna Donnarumma e sul conseguente calcio d’angolo, Rice in mischia insacca il gol del vantaggio. Gli azzurri perdono fiducia e l’Inghilterra va vicino al raddoppio prima con Bellingham che non arriva su un cross di Kane e poi con Phillips che calcia dal limite fuori di poco. Sul finire del primo tempo il secondo gol arriva: mano di Di Lorenzo e Kane dal dischetto non sbaglia.
L’Italia inizia il secondo tempo con un altro piglio. Pellegrini dopo pochi minuti ha una buona opportunità ma spara alto da ottima posizione. Dopo qualche minuto arriva pure il gol: assist del giocatore della Roma che trova Retegui solo in area che segna in diagonale. L’Italia continua a spingere trovando un’incredibile qualità nel palleggio che nel primo tempo era completamente assente. A dieci minuti dalla fine viene espulso Shaw ma l’Italia non trova la forza di pareggiare.
LE PAGELLE DELL’ITALIA
Donnarumma 6: subito chiamato a una gran parata su Bellingham non può nulla sul gol di Rice. Il rigore di Kane è imparabile e predica nel deserto con delle parate che limitano il passivo.
Di Lorenzo 5: oggi Grealish è in gran forma e non gli permette di spingere e giocare come fa col Napoli. Il suo fallo di mano regala il raddoppio all’Inghilterra.
Toloi 5: si perde Rice nell’azione del gol arrivando in contrasto troppo tardi. Risulta troppo timido in generale e anche i suoi passaggi non trasmettono sicurezza alla squadra.
Acerbi 5,5: l’Inghilterra non lo pressa lasciandolo impostare e palleggiare ma lui spesso è impreciso e prevedibile. Il centrale dell’Inter prova a limitare i danni ma anche nella fase difensiva è in difficoltà.
Spinazzola 6,5: è in buona forma e in generale riesce a raggiungere spesso la trequarti avversaria proponendosi bene anche in fase offensiva. Dialoga bene con Gnonto dopo l’ingresso del giocatore del Leeds United.
Barella 6: combatte su tutti i duelli e non si dà mai per vinto. Col passare dei minuti perde fiducia anche lui e abbassa il suo raggio d’azione mentre nella ripresa torna sui suoi livelli. (dal 62′ Cristante 6: viene messo in mediana con compiti di regia e interdizione, si fa rispettare e partecipa all’assalto finale).
Jorginho 5: schermato dai centrali inglesi non ha modo di gestire il gioco come lui sa fare. Viene servito poco e male tanto che perde alcuni palloni in zone pericolose. (dal 69′ Tonali 6: piazzato a centrocampo prova a farsi vedere in zona offensiva costringendo i centrocampisti inglesi a retrocedere).
Verratti 6,5: prova a mettere ordine a centrocampo dove c’è molta confusione e soprattutto nel secondo tempo trova le giuste geometrie per dirigere bene l’azione italiana. (dal’88 Scamacca s.v.)
Berardi 5: non ha modo di mettersi in mostra e rimane stretto nella morsa tra Shaw e i centrocampisti. Si fa vedere poco e non trova mai il tiro. (dal 62′ Politano 6: entra bene in partita scaldando il pubblico del Maradona con delle belle accelerazioni).
Retegui 6,5: mostra qualche buon movimento ma viene sovrastato fisicamente dai centrali inglesi. Non molla nonostante sembrasse una serata difficile e segna un bel gol al debutto.
Pellegrini 6,5: da esterno sinistro incide e prova ad accentrarsi per aiutare il centrocampo senza grande successo. Nella ripresa cambia atteggiamento ed è una spina nel fianco costante. Serve un bell’assist a Retegui. (dal 69′ Gnonto 6: ha un buon impatto sul match creando apprensione sulla sinistra e mettendo dei palloni interessanti in area).
All. Mancini 6: l’Italia ritrova la sua identità solo nel secondo tempo. La mancata qualificazione al Mondiale segna ancora le sicurezze azzurre ma lui sta provando in tutti i modi a migliorare le cose.
LE PAGELLE DELL’INGHILTERRA
Pickford 6: gioca bene con i piedi e non può nulla sul gol di Retegui. Per il resto fa qualche buon’uscita e amministra bene la difesa.
Walker 6: elemento tattico della difesa inglese ha il compito non facile di contenere le avanzate di Spinazzola ma limita bene i danni.
Stones 6: ferma il tiro di Retegui e poi si limita a far iniziare l’azione offensiva. Non viene sollecitato particolarmente dall’Italia e compie una prova sicura.
Maguire 5,5: in marcatura su Retegui è infallibile nel primo tempo ma poi nella ripresa sbaglia l’uscita da cui nasce il gol azzurro.
Shaw 5: spinge con costanza a sinistra e lascia in ombra Berardi. Trova buone combinazioni con i centrocampisti e Grealish ma nel secondo tempo rovina tutti venendo espulso in pochi minuti.
Phillips 5,5: non si vede molto a centrocampo e svolge per lo più una partita tattica in mezzo al campo. Ha avuto anche un’importante occasione ma non ha trovato lo specchio della porta.
Rice 7: trova il gol in maniera furba in mezzo a tante gambe. Per il resto in fase di interdizione è un guerriero quasi insuperabile davanti alla difesa.
Bellingham 7: le sue progressioni sono impressionanti ed è lui con le sue falcate ad accelerare l’offensiva inglese. Un suo tiro viene respinto ottimamente da Donnarumma ma in generale la sua posizione è dominante sul campo. (dal 85′ Gallagher s.v.)
Grealish 5,5: è in forma e mette in grande difficoltà la fascia destra dell’Italia. Sbaglia clamorosamente il 3-0 e da quel momento il suo rendimento cala fino a scemare. (dal 69′ Foden s.v.) (dal 81′ Trippier s.v.)
Kane 7: propizia il primo gol con un tiro respinto e poi guadagna un rigore che lui stesso trasforma. Segna il gol storico che lo rende il più grande cannoniere del nazionale inglese.
Saka 6: interagisce bene con i compagni senza provare troppo l’uno contro uno ma preferendo partecipare alla manovra con movimenti che non danno riferimento agli italiani. (dal 85′ James s.v.)
All. Southgate 6,5: ha trovato il sistema giusto per l’Inghilterra e ora dovrà solo preparare al meglio l’ultimo assalto a un tanto agognato trofeo, ovvero l’Europeo del 2024. Rimane clamoroso però il calo nel secondo tempo ed inspiegabile il cambio di Foden.
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Il report dell’allenamento odierno del Lecce: ai box Pongracic, differenziato per Dermaku
Pubblicato
1 giorno fa:
Marzo 22, 2023
Al rientro dalla sosta per le nazionali, il Lecce affronterà l’Empoli in campionato. La squadra di Baroni si è ritrovata questo pomeriggio sul campo dell’Acaya per riprendere gli allenamenti e per preparare al meglio la gara. Questo il comunicato pubblicato sul sito del club salentino.
DIECI ASSENTI – “Nel pomeriggio i giallorossi hanno ripreso la preparazione sul campo dell’Acaya nella settimana in cui si osserva la sosta di campionato. Assenti per gli impegni con le rispettive Nazionali i calciatori Banda, Ceesay, Colombo, Falcone, Gallo, Gendrey, Hjulmand, Helgason e Voelkerling. Assente anche Pongracic, impegnato in fase fisioterapica e ricondizionamento mentre Dermaku ha proseguito nel lavoro personalizzato di ricondizionamento. Domani allenamento al mattino sul campo dell’Acaya”.
Flash News
La conferenza di Mancini: “Con l’Inghilterra una classica, Retegui mi ricorda il primo Batistuta”
Pubblicato
1 giorno fa:
Marzo 22, 2023
In vista della partita d’esordio delle qualificazioni ad Euro 2024 contro l’Inghilterra, in programma domani alle ore 20:45, ha parlato il CT dell’Italia Roberto Mancini in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni.
FORMAZIONE – “Abbiamo giocato con un modulo diverso nelle gare di Nations League. Si potrebbe anche cambiare, ma nel 4-3-3 ci sentiamo a nostro agio, soprattutto per giocare una partita molto propositiva. Dipenderà da noi, dobbiamo cercare di fare ciò che abbiamo fatto e quindi ritornare a vincere, tornare a essere quelli che siamo stati prima”.
L’INGHILTERRA – “Ormai è diventata una classica, l’Inghilterra è una delle migliori squadre al mondo. Ha una lista di giocatori straordinari, anche domani sarà una gara molto difficile. Noi cercheremo di fare la nostra partita, ma non sarà semplice per entrambe“.
RETEGUI – “Arrivare così dall’Argentina all’Italia, e non in una squadra di club, non è semplice. Un po’ di tempo ci vuole, ma il ragazzo è educato e sveglio. È un centravanti bravo e giovane, abbiamo una grande fiducia e dobbiamo dargli un po’ di tempo. È un centravanti classico, vedo che molti lo paragonano a Denis. Io mi ricordo quando Batistuta arrivò in Italia, lo ricorda. Chiaramente è un ragazzo giovane e ha bisogno di tempo e di crescere. Credo non ci metterà molto ad ambientarsi”.
IL NAPOLI E IL MARADONA – “La Nazionale quando è venuta a Napoli è sempre stata aiutata dal pubblico. Per noi è la prima gara di qualificazione e quindi dobbiamo disputare una buona partita, trascinarli. Il Napoli ha sempre fatto cose ottime, s’è sempre qualificato in Europa e ha sempre lottato per il vertice. Quest’anno è il momento più bello, la squadra gioca davvero bene, è una squadra che potrebbe fare qualsiasi cosa. Non diciamo nulla, siamo un po’ scaramantici: le squadre italiane in Europa possono fare bene, ma con qualche italiano in più sarebbe meglio“.
IL RICORDO DI VIALLI – “È una grande emozione perché è la prima volta senza Vialli. Noi l’abbiamo avuto nel gruppo ed è stata una grande fortuna. È un grande dispiacere, le persone come lui saranno sempre vicine, sono persone immortali”.
PROBLEMI TRA I TIFOSI – “Io non sono della polizia. Generalmente sono sempre stati gli ospiti a creare problemi. La partita di calcio è sempre un momento di gioia per tutti e se i tifosi ospiti si comporteranno bene, io non credo ci saranno problemi“.
Flash News
Tacconi lascia l’ospedale, i medici: “Percorso sorprendente”

Pubblicato
1 giorno fa:
Marzo 22, 2023
Finalmente buone notizie sulle condizioni di salute di Stefano Tacconi. L’ex portiere azzurro, colpito da un’emorragia cerebrale lo scorso 22 aprile 2022, ha lasciato l’ospedale dove era ricoverato da quasi un anno e proseguirà la riabilitazione in una struttura vicino casa. A dichiararlo è stato il dottor Luca Perrero, direttore di Neuroriabilitazione dell’Ospedale di Alessandria. Queste le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.
LE CONDIZIONI -“Il percorso di Stefano Tacconi è stato sorprendente, con un progressivo miglioramento dal punto di vista motorio, respiratorio e cognitivo, grazie alla collaborazione di tutto il team infermieristico e della sua Coordinatrice, fisioterapico, logopedico, psicologico e degli oss. Sicuramente la tenacia, l’impegno, l’umore e la notevole prestanza fisica hanno facilitato il recupero, che in questi mesi ha visto un lavoro costante su tutti i piani, utilizzando sia le palestre sia i laboratori occupazionali della struttura, dove ha espresso capacità e interessi, come quello per la cucina, che erano presenti nella sua vita quotidiana precedente all’episodio traumatico”.
Anche la famiglia Tacconi ha voluto rivolgere un ringraziamento speciale a tutto lo staff medico dell’ospedale.
LA LETTERA DELLA FAMIGLIA – “Il Borsalino ci è entrato nel cuore e nell’anima. Un grazie di cuore a tutto lo staff dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, a quello del Borsalino e, specialmente, a Laura, la fisioterapista che ci ha seguito dal primo all’ultimo giorno”.
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