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Al via la Gold Cup 2017

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Al via la Gold Cup 2017

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Tra poche ore negli Stati Uniti, prende il via la quattordicesima edizione della Gold Cup, anche conosciuta come Copa Oro, competizione calcistica per le nazionali della confederazione CONCACAF. Dodici squadre pronte a darsi battaglia fino al giorno della finale, il 26 Luglio. Con Jamaica, Honduras e Costa Rica alla ricerca della loro prima volta, di fronte alle due potenze del continente nordamericano, USA e Messico.

STORIA E PARTECIPANTI

 

Si tratta di una competizione tutto sommato giovane, istituita nel 1991 sostituendo la Copa CONCACAF. Nelle 13 edizioni precedenti ci sono stati solo 3 vincitori diversi, con il Canada che solo in un’occasione (nel 2000 vittoria in finale sulla Colombia) è riuscito ad interrompere l’egemonia di Stati Uniti e Messico.

Canada campione della Copa Oro nel 2000, unica nazionale ad aver vinto la coppa oltre al Messico e agli USA.

Proprio la Tri detiene il record di vittorie in questa manifestazione, con 7 titoli, seguito dagli USA con 5. Nella storia della Gold Cup, partecipano sempre Stati Uniti, Messico e Canada, ovvero le Nazionali nordamericane. Mentre per quanto riguarda le nazionali centroamericane, esse si classificano in 4, in base al posizionamento nella Coppa Centroamericana. Stessa cosa invece per le selezioni caraibiche: in base al risultato ottenuto nella Coppa dei Caraibi, le migliori 4 ottengono il pass per la partecipazione. Infine poi le quinte classificate delle zone di Centroamerica e Caraibi si scontrano per l’ultimo posto disponibile. Come accade poi nella Copa America, svariate volte è accaduto che partecipassero Nazionali di altre confederazioni. Hanno partecipato come “invitate”: Brasile(1996, 1998, 2003), Colombia (2000, 2003, 2005), Corea del Sud (2000, 2002), Perù (2000),  Ecuador (2002) e Sudafrica (2005). Da sottolineare la particolarità che nessuna selezione tra quelle invitate, o tra quelle centroamericane e caraibiche, sia mai riuscita a vincere la coppa.

IL TORNEO

Intanto questa competizione, oltre che ad essere una test importante, ad un anno dal Mondiale russo, è anche il primo di 2 tornei validi per la qualificazione alla Confederations Cup del 2021 (l’altro torneo sarà la Gold Cup 2019). Per quanto riguarda invece lo svolgimento della manifestazione, è prevista una prima fase con 3 gironi da 4 squadre, in cui passano le prime 2 di ogni gruppo, più le 2 migliori terze. Successivamente una fase ad eliminazione diretta, con i quarti di finale, le semifinali e la finale.

Guyana Francese e Curacao sono all’esordio in questa manifestazione.

La partita di apertura sarà stanotte all’una con Guiana Francese-Canada, ma il piatto forte della notte sarà sicuramente quello della Red Bull Arena di Harrisone in New Jersey, con el clasico centroamericano tra Honduras e Costa Rica.

Nella Guyana francese ci sarà Florient Malouda, che sarà l’unico giocatore della competizione ad aver disputato una finale del Mondiale, nel 2006 con la Francia. Può vestire la maglia della Guyana perché questo paese non è riconosciuto dalla Fifa come Nazionale, ma gli è concesso di partecipare alla Copa Oro.

COME ARRIVANO MESSICO E USA

Le due nazionali con più trionfi in questa competizione, si presentano a questo appuntamento con delle rose sperimentali, per non dire squadre B. Il Messico si presenta senza i giocatori che militano in Europa, che sono stati impiegati nella Confederations Cup, e si affiderà a gran parte di giocatori che non hanno nessuna esperienza con la propria nazionale. Tra l’altro non ci sarà nemmeno il Ct Osorio, al suo posto il suo assistente Luis Pompillo Paez, che arriva da 2 vittorie in amichevole contro Ghana e Paraguay. Nonostante le 2 vittorie ottenute di recente, nell’ultima con i paraguaiani, si è infortunato l’uomo più pericoloso, Alan Pulido del Chivas Guadalajara. El tricolor si affiderà così ad Oribe Peralta e ad Erick el cubo Torres.

Situazione simile anche per quelli a stelle e strisce, con il Ct Bruce Arena che lascia fuori i 3 giocatori con maggior talento, ovvero Clint Dempsey, Michael Bradley ed il talento del Borussia Dortmund, Pulisic. Per quanto riguarda la zona offensiva ci sarà l’oriundo Agudelo, giocatore nato a Malizales, in Colombia, ma trasferitosi a 7 anni a New York. Mentre ci saranno anche 3 “europei”, ovvero i difensori  Eric Lichaj del Nottingham Forest e Matt Miazga del Chelsea, oltre al centrocampista Kenny Saief (origini israeliane) del Gent. Per il resto si tratta di una rosa con un bel mix di giovani e di veterani, provenienti soprattutto dalla Mls, con qualche eccezione proveniente dalla vicina Liga Bancomer messicana.

POSSIBILI OUTSIDERS

Cominciando dalla Jamaica, che all’ultima Copa Oro uscì sconfitta in finale con diverse polemiche. I Reggae Boys sono da sempre una squadra fisica, ma che punta molto anche sulla velocità. A dirigere le operazioni dalla panchina ci sarà Theodore Whitmore, autentica leggenda del calcio jamaicano, essendo l’unico giocatore ad aver segnato una doppietta al mondiale.  Se guardiamo i convocati, ci sono solo 2 giocatori che militano in Europa, ovvero il centrocampista Kevon Lambert (Vojvodina, Serbia) e Dever Orgil (Wolfsberg, Austria).  Non ci sarà invece il veterano e simbolo anche del Chelsea, Wes Morgan, lasciato a casa per riposare dopo una stagione intensa con i foxes. Tra i giocatori più interessanti occorre segnalare i 2 terzini  Kemar Lawrence(24) dei Red Bulls e Oniel Fisher(25) dei Sounders, esterni bassi ma con grande proiezione offensiva.

Kemar Lawrence ferma Messi durante la Copa America 2015, disputata in Cile.

Altra selezione che vuole stupire è la Costa Rica. Los Ticos sono una squadra affermata anche a livello internazionale, soprattutto dopo aver superato il primo turno nel mondiale 2014, in un girone tra i più complicati, con Inghilterra, Italia e Uruguay. Tra i convocati non figurano il portiere del Real Madrid, Keylor Navas, il difensore Oscar Duarte dell’Espanyol e il centrocampista del Deportivo la Coruna, Celso Borges. Ma resta una nazionale comunque competitiva, con giocatori con buona esperienza internazionale come Bryan Ruiz e Joel Campbell dello Sporting Lisbona, Giancarlo Gonzalez (Bologna), Bryan Oviedo (Sunderland) e Cristian Gamboa (Celtic). Tra i giovani più interessanti c’è el gringo Francisco Calvo(22) difensore del Minnesota United, che può giocare sia da centrale che da terzino sinistro.

C’è poi l’Honduras, che si trova nello stesso gruppo di Canada, Costa Rica e Guyana francese. Gruppo non semplice, ma la Bicolor ha l’obiettivo e l’obbligo di passare il turno. L’allenatore è il colombiano Jorge Luis Pinto, tecnico che ha costruito la propria carriera tra Venezuela, Colombia e Perù, e nel 2014 è stato eletto miglior allenatore della CONCACAF e secondo miglior allenatore dell’America, dopo Diego Simeone. Nella rosa manca all’appello l’infortunato el nino maravilla, Andy Najar dell’ Anderlecht, ma ci sono giocatori molto interessanti, a partire dall’attaccante, el choco Anthony Lozano, nuovo acquisto del Barcelona B e precedentemente in forza al Tenerife. Oltre a lui ci sono le 2 ali degli Houston Dynamo Romell Quioto e Alberth Elis. Infine ci sono anche due giocatori della Real Sociedad, Sergio Pena e Rony Martinez. La H è una nazionale che fa del contropiede e dell’elettricità dei suoi giocatori, la caratteristica principale dello stile di gioco, accompagnata da una buona dose di Garra Catracha.

Il rigore segnato dal Choco Lozano nella scorsa Olimpiade di Rio, contro l’Argentina. Gol che è risultato fatale per i vari Rulli, Lanzini, Correa e Simeone che vennero eliminati al primo turno.

Si preannuncia un torneo davvero interessante ed equilibrato, con Messico e Stati Uniti che  storicamente quando non hanno portato le prime linee, hanno sempre faticato. Non avrà il fascino, le stelle ed il blasone della Copa America, ma si tratta comunque di una vetrina internazionale, importante per scoprire nuovi talenti, in un contesto che sta crescendo molto negli ultimi anni. E in un mese di Luglio dove scarseggiano partite ufficiali e dove si fatica a dormire per il caldo, la Gold Cup offre un’importante soluzione a tutti gli appassionati di calcio.

 

 

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Ultimatum Real Madrid a Mbappé: il francese è a un bivio

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PSG Mbappé

Come ogni telenovela degna del nome, anche quella tra il Real Madrid e Kylian Mbappé sembra non voler finire. Il francese ha continuato il suo limbo tra PSG e Blancos negli ultimi due anni ed ora gli spagnoli vogliono la risposta definitiva dal giocatore e dalla madre, agente dell’attaccante.

15 GENNAIO ULTIMA DATA DISPONIBILE

Secondo il noto quotidiano AS, Florentino Perez e i suoi collaboratori avrebbero comunicato a Kylian e a sua madre che vogliono una risposta definitiva entro il 15 gennaio. Il sogno delle Merengues sembrerebbe essere quello di portare il francese a Madrid a costo zero, ma non sarebbe escludere nemmeno uno sforzo importante dal punto di vista economico da parte di Florentino Perez. Il sogno di molti appassionati sarebbe quello di vedere Mbappé giocare con Bellingham: non dovrebbe mancare molto per scoprirlo. 

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Il Barcellona punta Savinho del Girona: la situazione

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BARCELLONA SAVINHO – Il Girona è una delle sorprese più significative di questa prima metà di stagione. Il club catalano ha sorpreso tutti, soprattutto per quel che riguarda la continuità dei risultati ottenuti, che ha permesso loro di restare nelle posizioni élitarie della classifica de LaLiga.

Ovviamente, le ottime prestazioni dei giocatori cruciali della rosa di Michel hanno attirato l’interesse dei top club del calcio mondiale, come nei casi di Tsygankov, DobvykHerrera e Savinho. In particolare, su quest’ultimo è forte l’attenzione dei rivali conterranei del club, ossia il Barcellona. Infatti, secondo quanto riportato da Diario Sport, i blaugrana hanno già avuto un confronto con gli agenti del giocatore, cercando di comprendere la disponibilità dell’approdo del giocatore presso il Camp Nou.

Al momento non si parla di cifre, né di trattativa avviata tra il Barcellona e Savinho, sottolineando la mancanza di punti di vista del giocatore stesso e del club proprietario del cartellino, focalizzato sul proseguimento di un sogno fiabesco.

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La Fiorentina punta la Roma: in dubbio Nico Gonzalez, ma non è l’unico a rischio

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Dopo la vittoria ai calci di rigore con il Parma ed essere riuscita ad accedere ai quarti di finale della Coppa Italia, la Fiorentina deve tornare a concentrarsi sul campionato e sull’imminente impegno con la Roma.

Vincenzo Italiano affronta Josè Mourinho nel match di domenica sera dell’Olimpico ed entrambe le squadre cercano un posto in zona Champions. I Viola, sesti, vogliono tentare il sorpasso sui giallorossi, al momento al quarto posto, sperando in un passo falso del Napoli in casa della Juventus. Il tecnico dei toscani deve però fare i conti con gli infortunati e con dei giocatori che in questo momento sono in dubbio, tra cui Nico Gonzalez.

LA SITUAZIONE INFORTUNI IN CASA FIORENTINA

Secondo quanto riportato dall’Ansa, le condizioni di Nico Gonzalez devono essere valutate nei prossimi giorni. L’attaccante argentino ha saltato Salernitana e Parma perché alle prese con un risentimento muscolare e la sua presenza con la Roma non è certa. L’obiettivo dei Viola è quello di recuperarlo per il delicato match dell’Olimpico e vogliono attendere fino a sabato per capire la situazione.

Non solo il Bicho, anche Ikonè e Kouamè sono a rischio per la partita con i giallorossi. Il primo ha un po’ di febbre, mentre l’ivoriano ha accusato un fastidio al ginocchio. Si appresta invece a tornare in campo Lucas Martinez Quarta, squalificato per il turno di coppa.

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Angelozzi sul mercato al Frosinone: “Reinier è venuto grazie a Braida”

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In questo avvio di Serie A, una delle sorprese del campionato è sicuramente il Frosinone. I Ciociari sono una delle 3 neopromosse e sono al momento al dodicesimo posto con 18 punti. A trascinare i gialloblù ben distanti dalla zona retrocessione è Eusebio Di Francesco, un allenatore in cerca di riscatto e bravo nel lavorare con una rosa giovane.

Infatti, nella sessione di mercato estiva Guido Angelozzi ha costruito una squadra di giocatori di talento e che vogliono crescere senza troppe pressioni per lanciarsi nella propria carriera. Fino ad ora l’operato del Direttore Sportivo ha portato i frutti sperati e il dirigente del Frosinone si è raccontato ai microfoni di Sky Sport. Di seguito le sue parole riportate da gianlucadimarzio.com.

LE DICHIARAZIONI DI ANGELOZZI

LA SUA SQUADRA – “Per me il Frosinone è il Real Madrid”

LA CARRIERA – “Sono stato sempre in società povere e mi sono sempre inventato diversi tipi di operazione. Qundo devi scegliere un giocatore guardo sempre come si allena, come si comporta e se ci posso parlare provo a capire le sue ambizioni. È importante il contatto diretto con la persona per capire tanti aspetti”

MATIAS SOULE’ – “Lo abbiamo corteggiato come si fa con una bella donna, con telefonate e inviti a cena del procuratore. Quest’anno abbiamo fatto un altro tipo di filosofia: prendiamo dei ragazzi in prestito, così se va bene ci salviamo ma se va male non ci inguaiamo economicamente”.

ARIEDO BRAIDA – “Un procuratore mi manda il profilo di Reinier e pensavo fosse impossibile prenderlo al Frosinone. Un giorno in un pranzo c’era anche Ariedo Braida e gli chiedo, visto il suo rapporto con Ancelotti di contattarlo lui. Allora viene fuori che lo potevano mandare a giocare ma dovevano decidere dove. Quindi due giorni dopo Ancelotti ha chiamato Ariedo dicendogli che aveva parlato bene di noi. Reinier aveva parlato con Kaio Jorge perché non sapeva cosa fosse il Frosinone, gli ha spiegato che è una società piccola ma bella, una famiglia, quindi è venuto e ci sta dando delle soddisfazioni”.

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