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GP Belgio: segnale forte e chiaro

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GP Belgio: segnale forte e chiaro

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Aggressivo, forte, chiaro, estremamente importante. Un segnale di rivalsa a colpire nell’animo e soprattutto nella testa il nemico. Vettel e la Ferrari, dopo un paio di gare complicate, in Belgio sono tornate a fare la voce grossa. Una vittoria a Spa-Francorchamps, nell’Università della Formula 1, che sa di esame superato. Perchè era importante dare subìto una reazione a seguito delle ultime difficili corse. Perchè questo trionfo permetterà tra una settimana di trasformare Monza in un inferno rosso.

Eppure se al venerdì per la Ferrari tutto sembrava in discesa come La Source dopo la pit lane, la situazione è diventata come la salita dell’Eau Rouge. Una curva in pendenza da affrontare a piena velocità, senza possibilità di sbagliare. Stessa condizione di ieri della Rossa di Maranello dopo l’arrivo della pioggia, variabile impazzita che ha scompigliato ancora una volta le carte in gioco.

Ha reso, infatti, complicata la Q3, sessione di qualifica valida per la pole, alla quale inizialmente era più accreditato il Cavallino Rampante. Situazione davvero difficile al muretto e ai box per l’incertezza che vigeva, soprattutto in merito alla scelta del pneumatico giusto. L’imprevedibile, come nei precedenti due week-end di corsa, ha portato caos in casa Ferrari. Raikkonen senza benzina non ha potuto fare il suo ultimo, importante, tentativo qualificandosi sesto. Il suo compagno con il numero 5, invece, ha visto sfumare la desiderata prima posizione disturbato, forse in maniera decisiva, dalla scia di Ocon che lo precedeva. Il contesto, alla fine, è andato a favore, prevedibilmente, alla monoposto grigia 44. D’altronde se sul vocabolario, alla voce Lewis Hamilton, c’è scritto “mago del bagnato“, un motivo ci sarà.

Poi è arrivata la domenica, oggi, e il destino ha messo sul banco dell’alunno Sebastian Vettel la verifica, non decisiva, ma quasi. Giusto per ricordare che si era all’Università, della Formula 1. Possibilità di errore per il tedesco: zero. Priorità: recuperare punti al nemico. Un esame importante per quel ragazzino vestito con la tuta rossa al fine di misurare le sue possibilità da campione.

Probabilmente le vacanze avranno fatto bene all’allievo. O forse, il fatto di metterlo davanti quasi a un crocevia l’avrà caricato. Tutte considerazioni plausibili anche se, uscendo dal contesto scolastico, è più facile pensare che sul display del volante sia uscita la scritta “Attack Time“. Attacco al potere, sul Kemmel Straight, al primo giro, perchè il momento di attendere è terminato. Spazio alla potenza del motore Ferrari per far vedere di che pasta è fatta questa macchina. Un quadro di determinazione, velocità, voglia di vincere e forza quel sorpasso di Sebastian Vettel su Lewis Hamilton.

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Un segnale forte e chiaro perchè poi tutti le qualità racchiuse tutt’uno in quella manovra all’alba della corsa la Rossa n.5 le ha fatte vedere nel prosieguo, soprattutto nei momenti chiave. All’attimo del pit-stop, quando il gioco di marcatura ha portato a rischi zero. Poi, nel momento in cui la battaglia è diventata soltanto una lotta in pista, senza più strategie. Lì ha avuto ancora una volta ragione il tedesco che piano piano ha dato una legnata al nemico.

Da 1.7 secondi circa a 11 secondi netti: gap dal momento successivo al pit stop del ferrarista alla bandiera a scacchi. Giusto per capire la portata del segnale lanciato al rivale. Colui che al termine della gara è sceso dalla sua macchina e osservando quella avversaria, ha confessato: “Hanno trovato qualche trucco speciale nella loro monoposto“. Aggiungendo poi: ” Quando mi ha superato quasi non l’ho neanche visto sul rettilineo“. 

Un segnale forte e chiaro evidentemente recepito dal britannico. Così il distacco in classifica generale ora scende a 17 punti, in attesa di volare per l’Italia e sbarcare a Monza. La tana della Ferrari e l’inferno per le Frecce d’Argento. Meno sette giorni: il countdown è già iniziato per un’altra domenica di passione. Il sentimento più forte che si vive nel “tempio della velocità“…

Oltre alla sfida mondiale, il GP del Belgio è stato caratterizzato da tanti sorpassi, alcuni molto belli, e da un incidente alla prima curva causato da Hulkenberg che oltre a lui ha portato al ritiro Alonso, Leclerc, Raikkonen e Ricciardo. Esami positivi e negativi, dunque, all’Università della F1 tra cui un voto 10 abbastanza emblematico. Sguardo allora alle pagelle:

HALO 10

Oggi si preferisce partire dal dispositivo di sicurezza introdotto quest’anno in Formula 1. Una novità criticata parecchio perchè rende brutte le monoposto, ma estremamente prezioso per la vita dei piloti. Nell’incidente della prima curva ha protetto la testa di Leclerc dal colpo con la gomma anteriore della monoposto di Alonso saltata sopra di lui. Meglio non immaginare cosa fosse successo se non sarebbe mancato l’Halo.

VETTEL 10

Aggressivo, determinato, cattivo, veloce e voglioso di rifarsi dopo i suoi errori e gli eventi che gli sono andati contro. Questo Vettel serviva alla Ferrari, questo si è visto a Spa. Il vero Seb, insomma, quello che il bottino d’oro non lo butta via lasciandolo nelle mani di altri. Un Sebastian Vettel perfetto. Primo esame superato.

HAMILTON 8

Ho fatto il possibile“. Oggi un otto per lui, anche come premio per la sincerità e la lucidità nel commentare la gara. Ha lottato, ci ha provato, ma ha dovuto alzare bandiera bianca contro questa Ferrari. L’aver recepito subito il segnale lanciato dal rivale è un punto a suo favore. Ora per lui conta rispondere subito in pista spegnendo sul nascere l’entusiasmo rosso. Ci riuscirà?

VERSTAPPEN 7.5

Ha approfittato dell’assenza di rivali più accreditati e ha centrato un buonissimo podio, importante soprattutto per il morale. Preciso e determinato come il leone disegnato sul casco ha azzannato la preda (le due Force India) e se l’è divorata. Lo doveva per il numeroso pubblico a suo favore.

BOTTAS 7

Nella sua rimonta non ha incontrato grossi ostacoli e sfruttando la potenza del motore Mercedes ha risalito la china. Gara senza problemi arricchita da un grande sorpasso all’Eau Rouge ai danni di Hartley.

FORCE INDIA 8

Cinquantanove punti persi a causa del cambio di proprietà (qui i dettagli), diciotto recuperati subito alla prima gara del nuovo inizio. Dopo una grandissima seconda fila centrata in qualifica, Perez e Ocon si sono ripetuti in gara. Hanno subìto sorpassi solo dai più attrezzati a livello di motoristica Verstappen e Bottas. E in occasione della manovra di Vettel su Hamilton non sono di certo rimasti a guardare.

GASLY 6.5

Pimpante come prima delle vacanze durante le quali è arrivato l’annuncio del matrimonio con la Red Bull. Nel tentativo di dimostrare che non si è trattato di un errore poteva strafare. Cosa che, invece, non ha fatto. Tosto e veloce ha tagliato il traguardo da nono con il meno accreditato motore Honda. Il riferimento del compagno di scuderia, arrivato 14°, è un prezioso per valutare la sua gara. L’ingaggio del team austriaco è meritato.

STROLL 4

Il padre ha acquisito la proprietà della Force India e ci può stare che la scuderia abbia interesse a portarlo in squadra. Il pilota canadese, in una stagione deludente, ha fatto un’altra gara anonima. La Williams ha numerosi problemi, ma lui una reazione a questi non l’ha neanche accennata. Merita davvero un team importante come la Force India? Il padre faccia il bene del figlio… 

HULKENBERG 3

Alonso, Leclerc, Raikkonen e Ricciardo. La sua frenata oltre il limite alla prima curva ha fatto parecchi danni.

https://www.youtube.com/watch?v=8Oi7IJ1N-6M

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ULTIM’ORA – Il comunicato UEFA sulle SuperLega: i dettagli

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UEFA

Novità molto importanti per ciò che riguarda la questione SuperLega. Attraverso un comunicato ufficiale l’UEFA ha smentito nettamente le ultime indiscrezioni che erano circolate negli ultimi giorni su un possibile progetto in corso. Di seguito riportato il comunicato:

«La UEFA non sta lavorando a nessun nuovo progetto del genere. L’opposizione della UEFA verso qualsiasi tipo di cosiddetta Superlega è ben documentata e le voci che suggeriscono qualcosa di diverso sono del tutto infondate. Attendiamo con impazienza l’introduzione del nuovo formato delle competizioni per club a partire dal 2024, che mantiene il principio secondo cui il rendimento nazionale è la chiave per la qualificazione e consentirà ai tifosi di vedere ancora più partite europee importanti. Un migliore equilibrio competitivo e una competizione aperte, dove ogni partita conta. 

 

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Il comunicato del Liverpool per il gol annullato: “Esploreremo le possibili opzioni”

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Klopp

In Inghilterra si parla ancora del gravissimo errore arbitrale avvenuto durante la partita tra Tottenham e Liverpool, persa dai Reds con il punteggio di 2-1. Nel match infatti è stato annullato ingiustamente per fuorigioco un gol a Luis Diaz, con i vertici arbitrali che si sono scusati a poche ore dalla fine. Poco fa è arrivata anche la riposta del Liverpool, che attraverso un comunicato ufficiale ha annunciato l’intenzione di prendere i dovuti provvedimenti. Di seguito vi proponiamo il comunicato dei Reds.

IL COMUNICATO DEL LIVERPOOL

Accettiamo pienamente le pressioni sotto cui lavorano gli arbitri, ma queste pressioni dovrebbero essere alleviate, e non esacerbate, dall’esistenza e dall’implementazione del VAR. È quindi insoddisfacente che non sia stato concesso tempo sufficiente per prendere la decisione corretta e che non vi sia stato un successivo intervento. Anche il fatto che tali carenze siano già state classificate come “errore umano significativo” è inaccettabile. Tutti i risultati dovrebbero essere stabiliti solo attraverso la revisione tecnologica e in piena trasparenza. Questo è vitale per l’affidabilità del processo decisionale che arriverà in futuro, in quanto si applica a tutti i club i cui insegnamenti vengono usati per apportare miglioramenti, al fine di garantire che questo tipo di situazione non possa ripetersi. Nel frattempo, esploreremo la gamma di opzioni disponibili, data la chiara necessità di escalation e risoluzione“.

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[VIDEO] Insigne, nervi tesi oltreoceano: litigio con un tifoso

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La parentesi di Lorenzo Insigne in terra canadese non sta procedendo nel migliore dei modi. Il club dell’ex Napoli è ultimo in classifica, nella Estern Conference di MLS, con 22 punti raccolti in 31 partite. Solo 4 i match vinti, mentre le sconfitte sono addirittura 17. L’ultima di queste è arrivata proprio nella notte di oggi, contro il Cincinnati, primo in classifica.

Un vero e proprio testacoda, con il Toronto che è stato sovrastato, ma è riuscito a recuperare il doppio svantaggio grazie alla doppietta di Osorio. Doppietta, che, per, si è rivelata nel complesso inutile: la marcatura di Boupendza ha riportato il Cincinnati avanti. E ha costretto il TFC alla disfatta.

In tutto ciò, Insigne non era nè in campo, come invece Bernardeschi, nè in panchina. Bensì, sugli spalti dell’impianto di casa, il BMO Field. Proprio dagli spalti del BMO Field arriva un video che mostra Insigne in un rapporto non particolare con un tifoso, o una tifosa, non identificata.

Dall’audio e da un labiale non così difficile da cogliere e tradurre, si vede Insigne fare il dito medio e urlare “F*** you“. Poi girarsi e lasciare l’inquadratura. Presumibilmente, il litigio era già iniziato e nel video in questione si tratta della parte finale.

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Tacchinardi: “Juve favorita senza coppe, Inter Lautaro-dipendente”

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Tacchinardi

Alessio Tacchinardi vivrà Atalanta-Juventus di quest’oggi con un sentimento particolare: il centrocampista italiano è stato un doppio ex. Ora si gode il campionato di Serie A, vedendo le sue due ex squadre duellare per un posto in Europa. Con la Champions League che per entrambe è un obbiettivo. Per la Dea più un sogno, per la Juventus, quasi un obbligo.

Intervistato alla Gazzetta dello Sport, queste le sue parole sul match in scena oggi pomeriggio al Gewiss Stadium.

LE PAROLE DI TACCHINARDI

IL PRIMO RICORDO – “Il primo Atalanta-Juventus che mi torna in mente è quello del 1994. Io avevo solo18 anni e giocavo nell’Atalanta. Disputammo una buona partita, poi tra l’81’ e l’84’ Baggio fece una doppietta. Quel giorno ho capito che esisteva il calcio di tutti e quello di Baggio“.

ASSENZA DI VLAHOVIC – “Il Vlahovic che ho visto in queste prime partite sposta gli equilibri: penso che la Juventus ci perda con la sua assenza. Ma la Juventus ha anche Chiesa, che è pronto per caricarsi la squadra sulle spalle. Non mi sembra che patisca le pressioni“.

CHIESA – “Chiesa ha bisogno di un riferimento per esaltarsi: senza Vlahovic e Milik, Kean deve dargli una mano. Lui può fare la differenza, come sempre. Però è tutta la Juve che dovrà dimostrare di quale pasta è fatta“.

APPROCCIO – “Se i bianconeri si sporcano le mani, un po’ come faceva quando c’ero io, e superano i prossimi due ostacoli, Atalanta e Torino, lanciano un bel segnale al campionato. Io sono convinto che il Sassuolo sia stato un incidente di percorso, la vera Juve è quella con il sangue agli occhi del primo tempo di Udine. Dovrà giocare così anche contro l’Atalanta, ancora imbattuta in casa“.

LE PAROLE DI PIOLI – “Pioli mi è sembrato sincero, io la penso come lui. Senza coppe europee, soprattutto se le italiane dovessero superare i gironi, la Juventus potrebbe avere un netto vantaggio per lo sprint finale. L’Inter è molto forte in difesa e a centrocampo, ma in attacco si è indebolita rispetto allo scorso anno. È Lautaro-dipendente. Il Milan è un’ottima squadra, però non la vedo superiore alla Juventus. Il Napoli ha un top player della difesa come Kim e dipende molto da Osimhen: i campioni possono rinforzano o indeboliscono una squadra“.

DE KETELAERE – “Sono stato undici anni alla Juve e ho visto tanti ottimi giocatori altrove, che non si sono confermati con la maglia bianconera. Giocare nella Juventus, con il massimo rispetto per le altre, è un’altra cosa. Non credo che Pioli sia pazzo, forse De Ketelaere aveva bisogno di un ambiente diverso. Nell’Atalanta sei sicuramente più protetto che al Milan. Mi auguro che con Gasperini, diventi un fenomeno, ma per me non lo è ancora“.

KOOPMEINERS – “Io ho un debole per Koopmeiners: è solido, duttile e segna in tanti modi. È perfetto per Gasperini, ma lo sarebbe anche per Allegri. Adesso sento parlare di Hojbjerg per la Juve: il danese per la mediana o Berardi per l’attacco sarebbero rinforzi da scudetto

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