La vittoria al Mugello poteva sembrare un evento casuale. La smentita è arrivata immediata. Jorge Lorenzo al GP di Catalunya ha dato il chiaro segno del suo ritorno. A modo suo, da “martillo“, in fuga solitaria.
Un successo da dominatore costruito sin dal venerdì, quando ha mostrato subito un buon passo. Poi la pole, la prima in Ducati, e la vittoria da leader assoluto, esclusi i due giri iniziali. La sua vittoria, alla prima gara da futuro pilota della Honda.
Aveva richiesto nuovi pezzi per la sua moto che non gli sono stati subito messi a disposizione dalla Ducati. Sei mesi più tardi sulla sua Desmosedici è stato montato un nuovo serbatoio, che ha reso la moto adatta allo stile di guida del maiorchino. Un serbatoio che ha avuto dal GP d’Italia: per Lorenzo due gare, due vittorie. Bastano queste informazioni per arrivare a una conclusione chiara ed evidente. La Ducati permette ora allo spagnolo di toccare l’asfalto, come piace a lui, e sentire meno l’usura della gomma.
È stata la sua vittoria dunque, anche perché la scuderia di Borgo Panigale ha poco da festeggiare in prospettiva futura. In un futuro prossimo, dovendo scegliere su quale dei due centauri, ora a pari punti, puntare maggiormente. Colui che al momento è il più forte, ma che andrà via a fine stagione, o l’altro, che vede il Mondiale allontanarsi sempre più, anche se può lavorare sullo sviluppo della moto in vista dell’anno prossimo?
Nei pensieri Ducati c’è anche un futuro più lontano, ma non molto: il 2019. Questo ritrovato Lorenzo infatti andrà a rafforzare la concorrenza già molto forte. Nel box della Rossa perciò si inizia a respirare aria di rimpianto. Aspettare altre due gare prima del divorzio forse avrebbe cambiato la storia tra Lorenzo e la Ducati. Forse no perché si vocifera di contatti tra il numero 99 e la Honda risalenti già a due mesi addietro all’accordo trovato dieci giorni fa. E se i nuovi pezzi richiesti da Lorenzo fossero stati concessi sei mesi fa, al momento della domanda?
Supposizioni che oggi trovano il tempo che trovano. La verità è che che l’amore tra il maiorchino e il team italiano non è mai sbocciato.
Intanto il ritorno del “martillo” inizia a preoccupare Marc Marquez. Il Cabroncito quest’oggi ha provato a contrastare il dominio di For Guera con scarsi risultati. Dall’anno prossimo, dopo stagioni tranquille all’interno del box, avrà un osso duro con cui confrontarsi. Può comunque godersi un campionato, l’attuale, che prende sempre più una piega positiva per lui. Sono ora ventisette i punti di vantaggio sul secondo, trentotto sul terzo ed entrambi sono piloti di una Yamaha che fa sempre un po’ fatica. Se poi Marquez riesce a tenersi in piedi anche quando è sul punto di cadere è difficile sperare in una riapertura dei giochi.
Servirebbe in questo senso un miracolo di Valentino Rossi che in realtà l’impresa la sta già facendo. A 39 anni, con una Yamaha tutt’altro che forte, è sempre lì sul podio. È il terzo consecutivo, il quarto in stagione, mentre il compagno di squadra galleggia tra la sesta e ottava posizione. Vinales è arrivato davanti al Dottore solo due volte ed è salito sul podio solo in America. Oggi gli era partito pure davanti, per arrivargli alla bandiera a scacchi dietro di quattro secondi.
Tutto ciò giustifica le grandi gesta del pilota di Tavullia che ieri si era lamentato della gomma anteriore con la Michelin. Questa è stata accusata di aver ignorato la richiesta post-test di portare delle gomme più dure della soft, ma non come le hard. Un discorso sostanzialmente approvato dagli altri piloti big. Dopo la gara c’è da dire che probabilmente ne ha pagato le conseguenze lo spettacolo. Quello a cui hanno contribuito solo Crutchlow e Pedrosa, fin quando sono stati in duello.
Il resto della scena se l’è conquistato tutto Lorenzo che oggi sì, ha ripreso il martello. E difficilmente ora lo lascerà…
LE PAGELLE
LORENZO 10
Partito dalla prima posizione, l’ha lasciata a Marquez solo per i primi due giri. Poi è tornata di sua proprietà senza discussioni. Dominatore, martillo, semplicemente il vero Jorge Lorenzo.
MARQUEZ 8
Ha fatto di tutto per contrastare il dominio del suo futuro compagno di squadra senza riuscirci. La fortuna l’ha salvato dall’attacco di Dovizioso per la sua caduta. Poi è arrivato anche davanti a Rossi. Il bottino mondiale si incrementa.
Tre campioni del mondo sul podio
ROSSI 8
Partito settimo, in partenza ha recuperato ben tre posizioni. Poi, approfittando della scivolata del Dovi, si è preso la terza piazza, mai in discussione. Ha detto che è stato un risultato importante in chiave mondiale. Se è riuscito a portare questa Yamaha sul podio per tre vole di fila può anche pensare di tentare l’impresa di recuperare 27 punti a Marquez.
CRUTCHLOW 7
Ha regalato spettacolo con Pedrosa prevalendo sullo spagnolo. Ha rimontato dalladecima posizione, dalla quale è partito, alla quarta. Si è detto tutto: grande gara.
PEDROSA 6.5
Confermato il suo feeling con il Montmelò. L’anno scorso era arrivato primo, oggi quinto risalendo la china dalla undicesima piazza in griglia di partenza. Ha anche riservato un bel duello con Crutchlow.
VINALES 4.5
Quarto in griglia, sesto alla bandiera a scacchi dopo essere sceso fino alla decima posizione in partenza. Ha rimediato in parte a questa, ma è stato ancora una volta deludente. E il suo compagno di scuderia l’ha beffato ancora…
DOVIZIOSO 4
Uno zero pesante in chiave Mondiale che ora si allontana sempre più. Al momento si ritrova persino a pari punti con il compagno di box. Un brutto calo…
Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.
Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.
Intervistati ai microfoni di DAZN nel prepartita di Napoli-Inter, Matteo Politano e Matteo Darmian hanno parlato delle loro sensazioni sul big match di giornata, molto importante per rispondere sul campo alle vittorie di Juventus e Milan.
POLITANO – “Conosciamo bene l’Inter e Dimarco, sappiamo che giocatore è ma siamo forti anche noi. Dovremo stare attenti. L’Inter ha una difesa fortissima, dovremo fare in modo di creare quante più occasioni possibili”.
DARMIAN – “Per arginare Kvara servirà lavoro di squadra, il Napoli ha tanti giocatori forti e dovremo stare attenti. La vittoria della Juve non ci mette pressione, dobbiamo scendere in campo come abbiamo sempre fatto”.
Il lunch match della 14ª giornata di Serie A mette di fronte due delle migliori formazioni del Belpaese. Guidate da due allenatori all’avanguardia e con molti spunti su cui lavorare, anche per il medio futuro. Lecce-Bologna sarà questa, ma anche molto altro. Il Lecce non vince dal 22 settembre, ma le ultime gare non sono state completamente da gettare. Indubbiamente, però, i salentini vogliono ritrovare i tre punti e vogliono farlo con la spinta del bollente pubblico di casa.
Ci proveranno contro una avversario sicuramente non facilissimo: il Bologna è, probabilmente, la rivoluzione di questa stagione ed il momentaneo sesto posto in classifica lo testimonia. Thiago Motta non potrà contare su De Silvestri in difesa, vittima di un infortunio. Mancherà anche Orsolini, ancora alle prese con l’infortunio che lo ha colpito circa una settimana fa.
D’Aversae Thiago Motta hanno scelto i loro uomini per questo Lecce-Bologna, in scena del Via del Mare con calcio d’inizio previsto per le ore 12:30.
Domenica pomeriggio alle 18:30 ci sarà una sfida ad altissima intensità e che promette gol e spettacolo quella tra Sassuolo e Roma. Storicamente la partita ci ha sempre regalato tanti gol e risultati mai scontati con tanti colpi dei neroverdi a sorpresa, senza dimenticare i tanti ex.
Il Sassuolo arriva alla partita dopo il successo pirotecnico per 3-4 contro l’Empoli e Dionisi e co sono pronti a sorprendere anche contro la Roma. I neroverdi arrivano alla partita con i soliti dubbi legati alla trequarti, con Bajrami che dovrebbe partire dalla panchina favorendo l’avvio iniziale di Kristian Thorstvedt che affiancherà Laurienté e Berardi alle spalle di Pinamonti che vuole ritrovare il gol.
Situazione complicata in casa Roma, il pareggio contro il Servette non è piaciuto a Jose Mourinho che nel post partita a Sky ha attaccato i suoi di mancanza d’impegno. I giallorossi dunque non possono sbagliare ancora e con il Sassuolo si vuole cambiare passo, anche per non perdere il treno Champions League. Alcuni dubbi per Mourinho con Zalewski che insidia per un posto sulla fascia e Renato Sanches che potrebbe ritornare dal primo minuto a discapito di uno tra Pellegrini e Paredes in mediana. L’ultima in campionato per i giallorossi si è conclusa il 2-1 faticoso contro l’Udinese, grazie ad un gol di Dybala nel finale.
IL PRONOSTICO DI NUMERO DIEZ
Sarà una partita sicuramente ricca di gol, entrambe le squadre vogliono fare risultato e ci sentiamo dunque di giocare un azzardato 1x+over2.5, perché la Roma storicamente in casa del Sassuolo ha sempre fatto fatica e i padroni di casa arrivano da un momento d’oro. Il tutto è quotato alla SNAI 2.65. Occhio però anche ai marcatori, Berardi ha il piede caldo come sempre contro le big e potrebbe fare l’ennesimo regalo ai suoi anche con un calcio di rigore vista l’intensità della sfida.
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