Lewis Hamilton trionfa in Germania: “a casa loro”, sì, per riprendere una citazione di gusto due settimane fa usata da Sebastian Vettel. Tanti i punti giocati in questo match: classifica rimodellata su misura britannica, e vista la doppietta Mercedes, ridisegnata anche quella dei Costruttori. Delusione rossa, Euforia argento in Germania…
IL RACCONTO
Un Gran Premio tedesco particolare, molto particolare: tutto nella norma, con le due rosse al comando e Hamilton dietro a provare una rimonta assurda. Tutto normale appunto fino a quando non è scoppiata l’incognita pioggia. Tutto e tutti in tilt, con auto in continua entrata e uscita lungo un tratto di box a cui oggi è mancato solo il telepass da quanti passaggi ci sono stati. E poi l’altro crack, anzi, due crack: il primo più durevole, più caotico, più sorprendente. Il secondo più imprevedibile, più doloroso, più agghiacciante. Parliamo della conquista impetuosa di Hamilton e del ritiro di Vettel. Nel mezzo di questi due eventi ci sono state molte battaglie, molti doppiati e molti colpi di scena. Una delle gare più emozionanti di questa annata, senza alcun dubbio.

PAGELLE
VETTEL 4
Parte forte, deciso, determinato. Una sola parola in testa: vincere. Pareva scontata, pareva sicura, e invece il ragazzo di casa ha distrutto tutto quello che stava facendo. Un errore caro, inammissibile, non da campione. Un leader come lui non può permettersi certi sbagli, soprattutto quando serve dimostrare che si è il miglior pilota del paddock. Sarà stato il nervosismo dovuto alla pioggia, alla rimonta Mercedes, alle ruote non del tutto convincenti, alla chiamata ritardata ai box, ma di giustificazioni oggi bisogna approvarne zero. Zero come i punti che il ferrarista ritira oggi.
HAMILTON 10
Impossibile dargli meno di quel numero a due cifre a noi tanto caro. La perfezione fatta in grinta, aggressività, forza, ingegno, azzardo e talento. Il tutto condito da un minimo, ma proprio un minimo di fortuna, che il questa botta vincente con una miccia di esperienza mostruosa ha portato al successo un pilota che sembra davvero avere ancora qualcosa in più degli altri. L’orgoglio dopo lo sfottò subito in casa si è materializzato soprasso dopo sorpasso, quando a momenti anche la Safety Car stava per subirne uno. Incontenibile in un tracciato difficile. Dalla 14esima piazza senza paura, con il solito (falso) pessimismo a sottrarre un po’ di energia da quegli occhi costantemente punti addosso. Fenomeno.
RAIKKONEN 7
Sembra essere un po’ la cavia della Ferrari, ma come sempre ci si dimentica del valore dell’ultimo uomo ad aver vinto un Mondiale guidando la rossa di Maranello. Kimi oggi ha messo in campo esperienza e calma, formando un mix di strumenti finlandesi doc per provare a portare a casa più punti possibili. Qualche difficoltà l’ha avuta anche lui, ma tutto sommato il numero #7 è riuscito a chiudere una gara di qualità. Poche le colpe sul soprasso subito da Bottas…
BOTTAS 6
Fa il minimo ma ottiene (quasi) il massimo. Si prende solo la sufficienza perché del resto in casa Mercedes lui stesso è considerato un pilota di sufficienza. Apparentemente più forte di Hamilton, sembra tirar su il piede nel momento che conta, anche se poi arriverà una mezza vera giustificazione di non sorpasso sotto forma di ordine di scuderia. Fare una buona gara, lottare con due Ferrari, reggere alti ritmi, condurre un weekend in maniera super professionale per poi vedersi superato (o costretto ad esserlo) dal proprio compagno di squadra non fa di certo piacere. Poteva vincerla lui questa gara, le doti ce le aveva. Come al solito in termina da coprotagonista in secondo piano.
VERSTAPPEN, RICCIARDO E LA REDBULL 5
Cosa è successo alle Redbull? Un flop totale la prestazione degli ingegneri, che abusano di un vantaggio enorme per provare a fare quel colpaccio che in realtà ha solo dell’imbarazzo dopo nemmeno tre giri di prova d’acqua. Verstappen chiude con un quarto posto che non è sgradevole, anche perché alla fine lui il suo l’ha messo. Ricciardo invece si vede costretto a parcheggiare in doppia fila la sua vettura per un problema non ben chiaro. Uno dei weekend peggiori per il pilota che quest’anno ha perso la titolarità in squadra. E menomale che non si è visto il limite del motore oggi…