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GP Valencia: il trionfo della follia e la consapevolezza di aver lottato

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GP Valencia: il trionfo della follia e la consapevolezza di aver lottato

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Siate affamati, siate folli” (Steve Jobs)

Steve Jobs, rivoluzionario del mondo tecnologico, un giorno parlava così ai giovani della Stanford University. Aveva davanti loro, ma il suo consiglio era rivolto a tutti, soprattutto i giovani.

Siate affamati, siate folli“. Un messaggio importante, ma pur sempre una semplice frase. C’è un ragazzo spagnolo di Cervera, 24 anni sulla carta d’identità e le moto nel cuore, che a questo pensiero ha dato un significato pratico. O meglio, glielo sta dando. Questo giovanotto si chiama Marc Marquez e ieri si è laureato campione del mondo per la sesta volta nella sua carriera motociclistica. La quarta da quando è in Moto GP, cioè da cinque anni. Praticamente in una sola stagione non ha vinto, nel 2015.

Fin qui tutto bene, ma cosa centra la citazione di Steve Jobs con un pilota di Moto GP? Facile, basta vedere correre il numero 93 della Honda per capire cos’è la fame e la follia. Marc Marquez è un affamato di vittorie che cerca di conquistare con il suo grande lato folle.

Il GP di Valencia, l’ultimo di un campionato mondiale intenso ed entusiasmante, riassume in 30 giri chi è il Cabroncito. Uno che, anche se la vittoria della gara non è determinante ai fini del trionfo iridato, combatte, va a mille all’ora. Rischia, soprattutto.

L’unica cosa che non avrebbe dovuto fare davanti al pubblico connazionale era cadere. Era una circostanza che se si sarebbe verificata, avrebbe voluto dire (quasi) addio Mondiale. In tal caso Dovizioso, se avesse concluso la corsa davanti a tutti, si sarebbe laureato campione. Rischiare, dunque, non era consigliabile per il centauro spagnolo.

Non si poteva credere, tuttavia, che la sua fame di vittorie si sarebbe placata così facilmente. Voleva festeggiare da vincitore, non ci stava a lasciare davanti Zarco. Allora va forte. Poi restituisce il sorpasso al francese e continua ad andare forte. Sono prove di fuga, vuole blindare la vittoria.

Arriva alla prima curva del 23° giro, ne mancano 7 alla fine, e succede questo.

Perde un po’ la concentrazione, esagera e arriva forte in curva. E’ quasi caduto, un secondo ed è out. Un secondo dopo, invece, all’improvviso si rimette in piedi. Non è una favola, è pura realtà. E’ follia! Anzi, è il trionfo della follia. Quella positiva, si intende.

Da bravo ragioniere qualche volta si è tirato indietro nei duelli, non ha rischiato, si è fatto due calcoli ed è andato avanti. In un modo o nell’altro ha sempre però fatto vedere la sua indole da folle. Ed è proprio la follia che ha fatto la differenza nella lotta con Dovizioso.

Il ducatista conclude il suo 2017 tra gli applausi del box Ducati e i complimenti di tutti, davvero tutti. Quando scende, stanchissimo, dalla moto dentro di lui c’è la consapevolezza di aver lottato. Fino alla fine, senza rancore. A 31 anni si è scoperto grande, ha tirato fuori gli attributi mostrando al mondo intero chi è Andrea Dovizioso. Si è divertito e ha entusiasmato. Si è preso la sua rivincita contro chi lo considerava un “pilota di Serie B“, senza talento. Il pensiero all’anno prossimo c’è eccome nella sua testa: chissà che non sia stata una stagione di “allenamento

Il GP di Valencia, oltre ad aver fatto vedere l’ultimo round dello scontro Marquez-Dovizioso, ha dato ulteriori conferme. Pedrosa, quando ha cattiveria e voglia di vincere, non è quel pilota discontinuo visto anche quest’anno. Zarco, un’altra sorpresa di questo campionato iridato, sarà una mina vagante nel 2018. Attenzione anche alla KTM, che, dopo un grande lavoro, inizia a raccogliere buoni risultati. Poi ci sono cantieri aperti di Yamaha e Suzuki. E pure a casa di Jorge Lorenzo c’è il cartello “work in progress“. Lavori in corso in vista di un’altra grande stagione di emozioni. Arrivederci al 2018!

PEDROSA 9

Quando ha cattiveria agonistica e voglia di vincere si dimostra davvero un gran pilota. Parte a fionda dalla quinta piazza e arriva a fare da scudiero al compagno di squadra in testa alla gara. Al secondo giro cede la seconda posizione, sopravanzato da Zarco. Dopo il fuori pista di Marquez si ritrova dietro il primo e all’ultimo giro con forza si prende la vittoria restituendo il sorpasso al francese. Un altro Mondiale discontinuo: nel 2018 deve ripartire da qui.

ZARCO 8.5

Alla sua prima stagione in classe regina dimostra un grande talento. La sua è un’altra gara di alto livello. Non parte benissimo, poi recupera le posizioni perse e con un sorpasso di forza su Pedrosa conquista il secondo posto. Arriva a innescare un entusiasmante duello con quello che da lì a poco sarà il campione del mondo. Non molla di un centimetro, vuole la vittoria e di fatto costringe Marquez ad andare sulla ghiaia nel tentativo di prendere terreno da lui. Nel finale le gomme non ne hanno più e Pedrosa lo passa. L’anno prossimo probabilmente avrà lo stesso motore Yamaha dei piloti ufficiali: sarà il Mondiale della consacrazione per lui.

MARQUEZ 10

In questa gara è riassunto tutto il suo essere. Un folle, un animale che pur di vincere fa di tutto, rischiando pure di cadere. Non aveva bisogno di vincere, gli bastava anche la seconda posizione dietro Zarco. Lui, però, è così, vuole sempre il massimo, è un affamato di vittorie. Ecco allora che lo vedi a mille all’ora sul rettilineo. A 7 giri dalla fine ha peccato di concentrazione esagerando: è uscito forte alla prima curva. Era in terra, da lì a poco sarebbe caduto del tutto, ma con un’abilità fantastica si è rimesso in piedi. Follia da campione del mondo.

RINS 6.5

Arriva quarto un po’ a caso, vista la doppia caduta delle Ducati davanti a lui. Mette però dietro, oltre al suo compagno di squadra, un certo Valentino Rossi. Una piccola consolazione di una stagione tutt’altro che positiva.

ROSSI 6

Non è bello vedere il numero 46 così lontano dai primi a battagliare per posizioni che non gli competono. Paga anche all’ultimo GP i problemi della sua Yamaha. Lui, nonostante tutto, dà il massimo e duella con i piloti che gli sono vicino. E’ carico in vista dell’anno prossimo: vuole ridurre il gap con Honda e Ducati per tornare a far vivere le emozioni a cui ha abituato.

IANNONE 6

Compie una buona qualifica il sabato, riuscendo a prendersi la terza piazza in griglia. In gara, tuttavia, la sua Suzuki non lo aiuta a combattere per le posizioni di vertice. Almeno si mantiene in mezzo al gruppo e non finisce nelle retrovie. Sufficiente finale di stagione, utile a fargli ritrovare un po’ di fiducia dopo un anno al di sotto delle aspettative.

PIRRO 6

Sesto alla partenza, nono al traguardo. Ed è un collaudatore. Quando la Ducati gli offre la possibilità di correre, lui non sfigura mai.

SMITH 6.5

L’inglese arriva al traguardo undicesimo, cinque secondi prima di Viñales e otto di Petrucci. Questi suoi due avversari, oltre a essere più forti di lui, come ha dimostrato la stagione attuale, gli erano partiti avanti. Dati che confermano la sua grande gara: giusto premio al lavoro svolto dalla KTM.

VINALES 4

Qualcuno l’ha visto durante tutto il weekend? Mai protagonista lo spagnolo a Valencia. Parte dodicesimo e arriva nella medesima posizione. I problemi della sua M1 sono evidenti, ma lui non prova neanche a nasconderli. Dopo un inizio stellare, ha preso una dura lezione. Se vuole diventare un pilota importante deve migliorare nelle difficoltà. Ha da fare molti compiti per le vacanze…

LORENZO 5

In partenza perde il quarta posto per l’avvio sprint di Pedrosa, poi lo riconquista superando Iannone. Si assesta lì, frenando però la rimonta del compagno di scuderia in lotta per il Mondiale. Non era determinante ai fini della classifica iridata la concessione della posizione. Certo che non è bello non rispettare gli ordini di scuderia, che lo chiamavano a lasciar passare Dovizioso. Questo soprattutto se poi ti stendi in terra, sul circuito che prediligi. Una stagione di molti bassi e pochi alti.

DOVIZIOSO 6

Era difficile, quasi impossibile, ma lui ci ha provato lo stesso, ha lottato come fatto in tutte le 18 gare mondiali. La sua gara è sicuramente insufficiente, d’altronde era una pista su cui ha sempre faticato. Deve esserci pur un motivo se però, dopo il ritiro, rientri al box tra gli applausi di tutti, nessuno escluso. Ha fatto un grandissimo Mondiale, divertendosi, entusiasmando e lottando come mai aveva fatto in carriera. Oggi sarebbe illegittimo dargli un’insufficienza: il 6 è di ringraziamento.

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Politano e Darmian carichi nel prepartita: le parole

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All'Inter riesce una particolare impresa

Intervistati ai microfoni di DAZN nel prepartita di Napoli-Inter, Matteo Politano e Matteo Darmian hanno parlato delle loro sensazioni sul big match di giornata, molto importante per rispondere sul campo alle vittorie di Juventus e Milan.

POLITANO – “Conosciamo bene l’Inter e Dimarco, sappiamo che giocatore è ma siamo forti anche noi. Dovremo stare attenti. L’Inter ha una difesa fortissima, dovremo fare in modo di creare quante più occasioni possibili”.

DARMIAN – “Per arginare Kvara servirà lavoro di squadra, il Napoli ha tanti giocatori forti e dovremo stare attenti. La vittoria della Juve non ci mette pressione, dobbiamo scendere in campo come abbiamo sempre fatto”.

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Lecce-Bologna, le formazioni ufficiali: Zirkzee parte dalla panchina

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Lecce-Bologna

Il lunch match della 14ª giornata di Serie A mette di fronte due delle migliori formazioni del Belpaese. Guidate da due allenatori all’avanguardia e con molti spunti su cui lavorare, anche per il medio futuro. Lecce-Bologna sarà questa, ma anche molto altro. Il Lecce non vince dal 22 settembre, ma le ultime gare non sono state completamente da gettare. Indubbiamente, però, i salentini vogliono ritrovare i tre punti e vogliono farlo con la spinta del bollente pubblico di casa.

Ci proveranno contro una avversario sicuramente non facilissimo: il Bologna è, probabilmente, la rivoluzione di questa stagione ed il momentaneo sesto posto in classifica lo testimonia. Thiago Motta non potrà contare su De Silvestri in difesa, vittima di un infortunio. Mancherà anche Orsolini, ancora alle prese con l’infortunio che lo ha colpito circa una settimana fa.

D’Aversa e Thiago Motta hanno scelto i loro uomini per questo Lecce-Bologna, in scena del Via del Mare con calcio d’inizio previsto per le ore 12:30.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Pongracic, Baschirotto, Dorgu; Gonzalez, Ramadani, Oudin; Strefezza, Krstovic, Banda. All. D’Aversa.

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Lukumi, Calafiori, Kristiansen; Aebischer, Fabbian; Ndoye, Ferguson, Saelemaekers; Van Hooijdonk. All. Thiago Motta.

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Pronostico Sassuolo-Roma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Roma-Udinese

Domenica pomeriggio alle 18:30 ci sarà una sfida ad altissima intensità e che promette gol e spettacolo quella tra Sassuolo e Roma. Storicamente la partita ci ha sempre regalato tanti gol e risultati mai scontati con tanti colpi dei neroverdi a sorpresa, senza dimenticare i tanti ex.

Il Sassuolo arriva alla partita dopo il successo pirotecnico per 3-4 contro l’Empoli e Dionisi e co sono pronti a sorprendere anche contro la Roma. I neroverdi arrivano alla partita con i soliti dubbi legati alla trequarti, con Bajrami che dovrebbe partire dalla panchina favorendo l’avvio iniziale di Kristian Thorstvedt che affiancherà Laurienté e Berardi alle spalle di Pinamonti che vuole ritrovare il gol.

Situazione complicata in casa Roma, il pareggio contro il Servette non è piaciuto a Jose Mourinho che nel post partita a Sky ha attaccato i suoi di mancanza d’impegno. I giallorossi dunque non possono sbagliare ancora e con il Sassuolo si vuole cambiare passo, anche per non perdere il treno Champions League. Alcuni dubbi per Mourinho con Zalewski che insidia per un posto sulla fascia e Renato Sanches che potrebbe ritornare dal primo minuto a discapito di uno tra Pellegrini e Paredes in mediana. L’ultima in campionato per i giallorossi si è conclusa il 2-1 faticoso contro l’Udinese, grazie ad un gol di Dybala nel finale.

IL PRONOSTICO DI NUMERO DIEZ

Sarà una partita sicuramente ricca di gol, entrambe le squadre vogliono fare risultato e ci sentiamo dunque di giocare un azzardato 1x+over2.5, perché la Roma storicamente in casa del Sassuolo ha sempre fatto fatica e i padroni di casa arrivano da un momento d’oro. Il tutto è quotato alla SNAI 2.65. Occhio però anche ai marcatori, Berardi ha il piede caldo come sempre contro le big e potrebbe fare l’ennesimo regalo ai suoi anche con un calcio di rigore vista l’intensità della sfida.

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Jovic torna al gol dopo 189 giorni: è il primo marcatore serbo della storia del Milan

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Pagelle Milan-Frosinone

Il gol che apre le marcature nella sfida tra Milan Frosinone è stato messo a segno da Luka Jovic al 43′.

Il centravanti rossonero è tornato a gonfiare la rete dopo 189 giorni da quello messo a segno in Fiorentina-Roma 2-1, del 27 maggio.

Come riportato su X da Giuseppe Pastore, inoltre, la rete di Jovic è un momento storico per il Milan, che mette a referto il primo marcatore serbo della sua storia.

 

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