Generico
Lewis, Lewis, Lewis ed ancora Lewis
Pubblicato
6 anni fa:
Il circuito dedicato ai fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez diventa il palcoscenico di un Lewis Hamilton sfortunato ed inseguitore ma, alla fine, quattro volte campione del mondo. Una in meno di Juan Manuel Fangio, una più di Stewart, il britannico più vincente in Formula 1 è l’ex-bambino prodigio di Stevenage. Una gara che, come gli dice Toto Wolff alla fine, non ha chiuso come voleva ma in fondo a chi importa. Con 66 punti di svantaggio e 3 gare alla fine del termine, riaprire un campionato ormai quasi segnato si è rivelato impossibile per Sebastian Vettel. Come troppe volte in passato la Ferrari si scioglie nel momento topico del campionato inanellando rotture e una serie intramontabile di eventi accidentali che si piazzano di traverso sulla strada del quattro volte campione tedesco. Dai fatti di Baku fino a Singapore, passando per Suzuka ed infine ieri, dove in un tentativo malriuscito di imitazione della partenza del cittadino asiatico, un duello ai ferri corti tra il ferrarista ed un Verstappen ottimo secondo si chiude piuttosto male. La gomma posteriore di Verstappen collide con l’ala anteriore di Vettel e quest’ultimo, ormai senza carico anteriore, colpisce Hamilton passatogli nel frattempo di fianco. I due contendenti si ritrovano nelle due ultime posizioni, Sebastian che comincia una rimonta furiosa mentre Lewis fatica più del dovuto con le Ultrasoft.
Il circuito messicano è particolarissimo per i canoni della Formula 1, è situato poco fuori da Città del Messico, a circa 2300 metri sopra il livello del mare. Caratteristica che ha condizionato piuttosto subdolamente questa gara. Per esempio l’esplosione a raffica dei motori Renault, attanagliati da principi d’incendio per la scarsa portata d’aria in entrata dai radiatori. Ma la rarefazione dell’aria condiziona pesantemente anche l’aerodinamica, cariche molto più del necessario ad altitudini “normali” e comunque in grado di raggiungere i 360 km/h alla fine dei lunghissimi 1200 m del traguardo. Motivo per il quale, soprattutto con il DRS spalancato e l’effetto scia, non sono mancati i sorpassi, tanto che Vettel è riuscito ad arrivare fino ai piedi del podio e Lewis ha chiuso in nona posizione. La costanza, anche in una gara non certo brillante, è stata l’arma che ha scardinato le resistenze Ferrari. Il britannico ha chiuso tutte le gare in zona punti e fuori dal podio solamente sei volte mentre il numero 5 rosso ha molto da recriminare in termini di costanza, sia di affidabilità che di episodi più o meno evitabili.
C’è da lavorare e serve più lucidità nei momenti chiave. I tifosi del Cavallino però possono consolarsi, la macchina ha sfidato a viso aperto le Mercedes come mai negli anni passati, Sebastian ha comunque dimostrato di essere un artista della guida e le basi per raggiungere le “argentate” l’anno prossimo sono ormai gettate. C’è da vedere come andranno a finire le ultime due gare, nello splendido (per cornice di pubblico e tracciato) Interlagos ed il finale di Abu Dhabi. Chissà se Verstappen potrebbe togliersi ancora qualche soddisfazione dopo quella di ieri. L’olandese abbiamo ormai imparato a conoscerlo durante questi due anni scarsi e sappiamo quanto possa essere veloce, feroce ed imprevedibile.
https://youtu.be/vefKQJynkzA
Spesso il suo genio sovrasta la realtà delle cose e vengono fuori situazioni come quella di Austin, oppure prevale il suo istinto competitivo come a Singapore, dove un pilota più conservativo avrebbe forse ragionato diversamente, sebbene nessun pilota si sognerebbe mai di alzare il piede in qualunque situazione. É evidente che, nonostante alcune frasi un po’ sopra le righe, Max è un talento come pochi ne abbiamo visti ultimamente, velocissimo, demoniaco in staccata e tremendamente costante quando è davanti. La fuga dal primo giro sembra ormai un suo marchio di fabbrica e con una Red Bull più costante in termini di affidabilità, sarebbe stato ancora più protagonista piuttosto che una “semplice” mina vagante. Un po’ il contrario di quello che è successo a Ricciardo, una parte centrale di stagione fantastica per l’australiano con la vittoria a Baku, un ritiro incassato proprio per un contatto con il suo compagno in Ungheria ed infine, due gare finite anzitempo con il motore esploso. In definitiva, i due alfieri Red Bull meritano una macchina (più preciamente, un motore) all’altezza di Mercedes e Ferrari e vedremmo forse il campionato più bello di questo millennio. Sorpresa dell’anno sicuramente Ocon. Il francese non ha paura di fare a schiaffi con Checo Perez pur di non alzare il piede ed è veramente veloce. La Force India (Force One l’anno prossimo), nonostante un mucchio di problemi ai vertici, si conferma come la migliore degli “altri” ed una delle realtà tecniche più belle della Formula 1. Testa al Brasile ora, in programma tra due settimane, dove il meteo l’ha sempre fatta da padrona (ne sa qualcosa Massa) e possiamo vedere gente mettere la macchina a schiaffo sulla Arquilbancadas a 240 km/h. Se vi state chiedendo chi è, ha una Red Bull ma non viene da Perth.
https://youtu.be/0pF_iZhPUm0
Potrebbe piacerti
-
Milan, Ibrahimovic in Arabia Saudita: “Siamo contenti di Pioli”
-
La stagione 2024 di Formula 1 è alle porte: la guida
-
ESCLUSIVA – Zapelloni: “Difficile non pensare Verstappen campione del mondo, Pioli è a fine corsa”
-
Finiti i test pre-season di Formula 1: bene Ferrari, ma la Red Bull è sempre avanti
-
Quando inizia la Formula 1? Le date del Mondiale 2024
-
UFFICIALE – Hamilton lascia Mercedes: sarà un nuovo pilota Ferrari dal 2025
Generico
Arrivano le parole di Gravina su Acerbi: “La sentenza va rispettata”
Pubblicato
18 ore fa:
Marzo 28, 2024Dopa la decisione del giudice sportivo di assolvere Acerbi sono arrivate le dichiarazioni del presidente della Figc Gabriele Gravina circa l’accaduto. Nelle ultime ore la sentenza aveva scatenato le reazioni più disparate, a partire dall’indignazione del Napoli resa nota tramite un suo comunicato ufficiale. A cercare di placare le acque ci ha provato proprio Gravina, a conclusione dell’Assemblea di Lega odierna. Gravina ha invocato il rispetto verso la sentenza del giudice sportivo. Inoltre si è pure detto disposto a credere alla difesa di Acerbi che aveva saltato per via del caso gli ultimi impegni con la Nazionale italiana. Di seguito vi riportiamo le sue dichiarazioni.
GRAVINA – “L’assoluzione di Acerbi? Si tratta di una decisione del giudice che tutti devono accettare, compreso chi non si sente soddisfatto. Esistono principi che devono essere rispettati altrimenti corriamo il rischio di far saltare tutto il sistema. Io accetto il verdetto e sul piano umano abbraccerò il ragazzo quando lo incontrerò. Abbiamo saputo di una verifica da parte del giudice sportivo e allora, per evitare forme di distrazione, lo abbiamo lasciato a casa. È stata una decisione a scopo precauzionale, non perché già condannato. Acerbi ha fornito le proprie motivazioni e noi crediamo alle parole del ragazzo”.
Flash News
Kvaratskhelia in dubbio per l’Atalanta: oggi la decisione
Pubblicato
23 ore fa:
Marzo 28, 2024Nella giornata di oggi Khvicha Kvaratskhelia farà ritorno a Napoli. Nel corso del match contro la Grecia che è poi valso la qualificazione a EURO24 con la sua Georgia, l’esterno sinistro è stato costretto ad uscire dal campo a causa di un dolore all’inguine. La sua nazionale ha poi vinto lo stesso ai calci di rigore. La sua presenza contro l’Atalanta resta ancora in dubbio.
LE CONDIZIONI DI KVARATSKHEILA
Come riporta Il Mattino, Kvaratskhelia sarà valutato nelle prossime ore dallo staff del Napoli. La speranza è che si tratti solo di un affaticamento muscolare. Se così dovesse essere la sua presenza in campo per la sfida contro l’Atalanta non sembra essere in discussione. Se invece si dovesse trattare di uno stiramento il georgiano dovrà stare ai box per qualche settimana. il Napoli aspetta il rientro di Kvaratskhelia per capire se sarà necessaria o meno una risonanza magnetica. Vedendo i video che sono circolati sui profili social dello stesso georgiano, che lo ritraevano festeggiare coi compagni, la speranza è che davvero non sia nulla di grave. Il popolo azzurro dovrà restare con il fiato sospeso ancora per qualche ora. Ricordare l’importanza della sfida contro l’Atalanta è quasi superfluo: si potrebbe trattare infatti dell’ultima chance per la Champions League.
Calcio Internazionale
Futuro Lewandowski: l’Arabia un’opzione ma attenzione all’Atletico
Pubblicato
23 ore fa:
Marzo 28, 2024Il futuro di Robert Lewandowski è molto incerto. I media spagnoli parlano da qualche settimana di un interesse molto forte da parte dell’Arabia Saudita. Si parla addirittura di un’offerta da 100 milioni di ingaggio, cifre folli che potrebbero far vacillare l’attaccante polacco. Secondo quando riporta Sport ES però, su Lewandowski ci sarebbe anche un interesse di un altro club spagnolo: l’Atletico Madrid. Nonostante la rivalità sportiva tra Barcellona e Atletico, le due società hanno spesso fatto affari insieme, quindi quest’operazione non sembra del tutto impossibile.
Lewandowski non sembra voler andare via da Barcellona, ma il club catalano sta prendendo in considerazione una sua possibile cessione, in quando per contratto, l’ingaggio del giocatore è destinato a salire con il passare degli anni. Il classe ’88 ha segnato 20 gol e fornito 9 assist in 39 partite totali: numeri ancora una volta super. La carta d’identità però recita 35 anni e anche per questo motivo il Barcellona potrebbe decidere di sacrificare il suo bomber per puntare su un giocatore più giovane come Vitor Roque, andando ad allinearsi con la politica del club degli ultimi anni.
Una cosa è certa: chiunque riuscirà ad accaparrarsi il contratto di Lewandowski sarà autore di un affare. Basterà solo aspettare per vedere con quale maglietta segnerà una valanga di gol il prossimo anno.
Calcio Internazionale
ESCLUSIVA – Andrea Compagno, dalla chiamata in Nazionale di Mancini all’avventura in Cina
Pubblicato
3 giorni fa:
Marzo 26, 2024Andrea Compagno si è da poco trasferito in Cina, al Tianjin Tiger Football Club, lasciando lo Steaua Bucarest dopo 1 anno e mezzo di gol e grandi soddisfazioni personali. Compagno è nativo di Palermo, nel quale gioca con le giovanili della squadra della città prima di trasferirsi al Catania. Inizia dunque il suo girovagare per l’Italia, sempre giocando nei vari gironi della Serie D, ma senza mai incidere veramente. La sliding doors della sua carriera porta il nome di San Marino, dove va a giocare accasandosi al Tre Fiori.
All’ombra del Titano Compagno vince campionato e coppa, venendo eletto nella stagione 2018/2019 miglior giocatore straniero e capocannoniere del campionato con 22 gol. Trova anche il tempo di segnare il suo primo gol internazionale durante i preliminari di Europa League. Tutto ciò gli vale la chiamata del Craiova, nella Serie B romena, che vince al primo tentativo. L’impatto in SuperLiga è ottimo, tanto da convincere lo Steaua Bucarest (oggi FCSB) a comprarlo per 1.5 milioni di euro, più una clausola del 10% sulla futura rivendita. Nel 2022 è il miglior marcatore italiano nei massimi campionati europei, con Mancini, allora CT della Nazionale, che confida ai media di seguirlo.
La chiamata del tecnico arriva, con la dirigenza dello Steaua Bucarest che riceve la notifica dell’inserimento del loro attaccante nella lista dei pre-convocati di marzo 2023. Andrea Compagno vive il momento più alto della sua carriera, ma inspiegabilmente, all’alba della corrente stagione, arriva la rottura con la società. Il vulcanico presidente dello Steaua, George Becali, cambia improvvisamente opinione su Compagno. Tante le parole dette e riportate dai giornali romeni sulla trattativa che lo ha portato in Cina, ma in esclusiva per l’Italia, Compagno ha spiegato a noi di Numero Diez come sono andate realmente le cose, ripercorrendo questi mesi così difficili per lui. Inevitabile porre uno sguardo su quello che è stato il suo passato, sulle tante fatiche fatte per arrivare dove è oggi, ma anche sul suo futuro, in un altro continente e con la solita voglia di migliorarsi giorno dopo giorno.
ANDREA COMPAGNO IN ESCLUSIVA – LA SERIE D E L’ALL IN CON SAN MARINO
In Italia hai giocato in Serie D, spostandoti dal Sud al Nord sin da molto giovane, con contratti che specialmente all’inizio ti obbligavano ad andare a fare la spesa con la calcolatrice. Che consiglio ti senti di dare a quei ragazzi che stanno vivendo oggi quel tuo momento?
“Quello è stato un periodo bello e brutto allo stesso tempo. Lì vedi più passione di quella che trovi a livelli più alti. Andando avanti nella mia carriera ho visto molti giocatori con la pancia piena, che mi hanno fatto pensare a quanti miei vecchi compagni di squadra avrebbero pagato per essere al loro posto. Quello che a me ha salvato è stato vivere nel mio sogno, nella incondizionata fiducia di potercela fare. Vivevo, mi allenavo e giocavo come se fossi in Serie A. Neanche quando prendevo 400 euro al mese la mia testa è andata a cercare altro, un qualcosa di più sicuro. Fondamentale poi è stata la perenne voglia di migliorarmi. Ce l’ho ancora adesso e penso che ce l’avrò fino all’ultimo giorno della mia vita“.
Lo snodo cruciale della tua carriera è stato scegliere di andare a giocare a San Marino. Nonostante non fosse una lega di livello, era un campionato che ti permetteva di giocarti le coppe europee, cosa che nel CV di un calciatore fa la differenza.
“Sono coincise due cose. La risoluzione di un problema alle ginocchia in primis, una condropatia rotulea, grazie a un medico di Palermo che ha capito quale fosse il problema. Fino a quel momento io mi ero abituato all’idea di dover giocare a calcio con il dolore. E poi essendo a San Marino mi stavo giocando un trofeo e l’accesso ai preliminari delle coppe europee, cosa che mi galvanizzava. Ho fatto molto bene, trovando anche il gol in Europa e riuscendo ad aprirmi le porte per l’estero“.
Dopo tutto il tuo percorso, dopo tutte le fatiche che hai dovuto affrontare, cosa ha voluto dire per te essere nella lista dei convocati della Nazionale campione d’Europa?
“Ancora adesso mi vengono i brividi a pensarci. Era un buon momento della stagione con lo Steaua, eravamo in una buona posizione in classifica e a coronamento del momento arriva la chiamata. Mi cercavano tutti, ma a me non piace stare sotto i riflettori, volevo essere concentrato sul campo e sulla squadra. Sono orgoglioso se ripenso a ciò che ho fatto e ciò che ho ottenuto, per me era impensabile. L’unico rimpianto è stato poi che la convocazione in sé non si è concretizzata, per cui non ho mai varcato i cancelli di Coverciano. Farlo penso che avrebbe donato a qualche direttore di squadre di Serie A un pizzico di coraggio in più sullo scommettere su di me la scorsa estate. Rimane però tutto così bello e magnifico che per me è impossibile dargli un’accezione negativa“.
ANDREA COMPAGNO IN ESCLUSIVA – L’ESCLUSIONE SENZA PREAVVISO ALLO STEAUA
Il tuo trasferimento dallo Steaua Bucarest ha molto a che fare con i rapporti compromessi con il presidente. La sua opinione su di te quando cambia e perché?
“Dopo la stagione dei 21 gol, per cui per me era inimmaginabile in quel momento un cambio di opinione sul mio conto. Inoltre aveva deciso di giocare con il falso 9. Un attaccante con le mie caratteristiche non era più quello che voleva, secondo lui non ero neanche da Steaua Bucarest. Ha fatto si che giocassero punte centrali dei calciatori non abituati a quel ruolo pur di non mettere me. Sono stati 6 mesi d’inferno da questo punto di vista, ma i tifosi mi hanno sempre dimostrato il loro affetto. Mi dispiace per come si è chiusa, se proprio avessi dovuto lasciare lo Steaua, l’ideale sarebbe stato farlo d’estate. Dopo i tanti gol e la chiamata di Mancini, sarebbe stato perfetto andare in crescendo, aumentando l’importanza del campionato“.
C’è stata una concreta opportunità durante quel periodo di fare questo salto di qualità?
“Il mio obiettivo era quello di andare in un campionato che fosse più competitivo agli occhi della Serie A, che rimane il mio sogno. Quello olandese o quello belga sarebbero stati perfetti. Un’offerta come quella che desideravo era anche arrivata, dall’Heerenveen in particolare. Offrirono 1.5 milioni, ma il presidente rilanciò a 2. In quel frangente non voleva cedermi, l’obiettivo era entrare nei gironi della Conference League. Nel momento in cui non ci riuscimmo, si convisse del fatto che in campionato avrebbe voluto quel famoso falso 9. Tutto questo però è accaduto poco dopo aver rifiutato l’offerta dell’Heerenveen. Erano arrivate anche proposte dall’Italia, dalla Serie B, ma sentivo che non fosse la tappa ideale per il mio percorso“.
E come mai se il tuo obiettivo è giocare un giorno in Serie A, hai deciso di rifiutare la cadetteria? Per certi versi ti avrebbe avvicinato al suo raggiungimento.
“Se fossi sceso in una lega di secondo livello, avrei poi avuto problemi se un un giorno avessi scelto di tornare all’estero. La Serie B è un campionato di assoluta importanza, con molta più qualità di quella che ne è la sua considerazione in altri paesi, ma fuori dall’Italia si concentrano su altro. Prima di te guardano altri 100 mila giocatori che giocano in campionati di serie superiori, anche se di livello inferiore alla B. Stare all’estero mi ha dato tanto, non voglio perderlo. Oltre quelle c’erano state offerte dal Kazakistan e dall’Ungheria, ma non avrei alzato il livello rispetto la Romania come volevo“.
ANDREA COMPAGNO IN ESCLUSIVA – LA VERITÀ SULLA TRATTATIVA CON IL KONYASPOR
I giornali romeni hanno riportato anche dell’offerta del Konyaspor, in Turchia, che però avresti rifiutato nonostante saresti stato in un campionato con diversi ponti per la Serie A.
“Proprio per tutto il discorso che abbiamo fatto finora sul prestigio del campionato, io do subito la mia disponibilità quando vengo a sapere di quest’offerta da 150 mila euro che avevano fatto al club. Era una trattativa ben avviata, ma sono mancate le condizioni per chiuderla“.
È stata fatta uscire la notizia per la quale l’offerta del Konyaspor non fosse di 150 mila euro, ma di circa mezzo milione, e che tu avessi rifiutato la destinazione preferendo lo stipendio cinese.
“Tutte cavolate, sia le cifre sia il fatto che l’offerta del Konyaspor fosse arrivata insieme a quella cinese. Si era semplicemente inserita una persona che per puro interesse personale prometteva al presidente di fargli arrivare un’offerta più alta dalla Turchia, ma non ce ne era più nessuna in realtà. In Cina stava per arrivare il capodanno cinese, e mi avrebbero dovuto tesserare per forza prima di questa scadenza. Per colpa di questo contrattempo stavo rischiando di non ultimare in tempo i dettagli con il Tianjin“.
ANDREA COMPAGNO IN ESCLUSIVA – LA CINA COME NUOVA TERRA DA CONQUISTARE
Non ti ha spaventato la fuga dei grandi nomi che c’è stata negli ultimi anni dal campionato cinese nel momento in cui lo hai scelto?
“Non posso esserne spaventato. Quelli erano giocatori che percepivano stipendi molto lontani dalla mia situazione. È un’opportunità importante per me, ci sono solo 5 posti per gli stranieri per squadra, e le speranze che ripongono in questi sono alte. Per questo è difficile vedere dei contratti lunghi, ma anche solo entrare nel campionato è complicato“.
Cosa ti ha sorpreso in questi primi mesi lì?
“Il livello degli stranieri è molto alto, ma anche tra i cinesi vedo buone individualità. Certo, le mie sono solo prime impressioni, sono appena arrivato, ma è chiaro che loro stiano investendo tanto. Hanno degli stadi enormi e all’avanguardia, nella città dove sono io ce n’è uno da 30 mila posti e un altro da 60 mila. Non hanno però la cultura del centro d’allenamento come casa base, noi ci alleniamo direttamente allo stadio per esempio. È diverso da quello a cui ero abituato. Quello che certamente dimostrano è tanto entusiasmo e tanta organizzazione, che si riflette anche in allenamento. Prepariamo ogni situazione, calci piazzati, rimesse laterali… sto lavorando sulla tattica molto più qui che in passato“.
La Cina porta 4 squadre alla Champions League asiatica, che oltre a essere un’altra competizione internazionale a cui potresti prendere parte, ti potrebbe far vivere delle esperienze con giocatori incredibili. Quanto speri di ritrovarti a giocare il prossimo anno con personaggi del calibro di CR7?
“Se non è lui ce ne sono tanti altri. Qui c’è un entusiasmo incredibile anche solo per il campionato, non oso immaginare cosa vorrebbe dire fare la Champions. Sono sincero, come ho fatto appena arrivato in Romania, me la voglio vivere giorno per giorno. Ragiono partita dopo partita con la volontà di farmi apprezza qua come fatto altrove“.
I nostri approfondimenti
Dove vedere Lazio-Juventus in tv e streaming
DOVE VEDERE LAZIO-JUVENTUS IN TV E STREAMING – Il match tra Lazio e Juventus andrà in scena sabato alle ore...
Chi è Olijars, il giovanissimo figlio d’arte neo-acquisto dell’Atalanta
CHI È JEGORS OLIJARS – È notizia di ieri l’acquisto da parte dell’Atalanta del classe 2008 Jegors Olijars, interessante prospetto...
Chi è Cavan Sullivan, la stellina del calcio USA già nell’orbita del Manchester City
CHI È CAVAN SULLIVAN – Pensate, a malapena 14 anni, ritrovarvi già sui media calcistici, oltre ad essere in orbita Manchester...
Chi è Estevao Willian, il gioiellino brasiliano soprannominato “Messinho”
CHI È ESTEVAO WILLIAN – Il Brasile, si sa, di talenti cristallini ne sforna in continuazione. L’esempio lampante è Neymar...
Giovani per il futuro
Chi è Mateo Joseph, il talentino del Leeds decisivo con la Spagna U21
CHI È MATEO JOSEPH – Non è una rarità ormai assistere a casi come quello di Jamal Musiala, che dopo aver...
Chi è Marco Romano, il baby-bomber del Genoa oggi a segno in Nazionale U19
CHI È MARCO ROMANO – Positivo l’inizio dell’Italia nella fase Elite dell’Europeo Under 19, in svolgimento a Lignano Sabbiadoro. Gli...
Chi è Facinet Conte, il “nuovo Osimhen” seguito dalla Juventus
La Juventus sta vivendo l’ennesima stagione deludente sotto il punto di vista del gioco espresso. L’ambiente è diviso tra chi sostiene...
Chi è Leonardo Cerri, il talentino della Juventus Next Gen che ha già esordito in A
CHI E’ LEONARDO CERRI: IL TALENTINO DELLA JUVE NEXT GEN CHE HA GIA’ ESORDITO IN A – Nonostante la sconfitta...
Esclusive
ESCLUSIVA – Andrea Compagno, dalla chiamata in Nazionale di Mancini all’avventura in Cina
Andrea Compagno si è da poco trasferito in Cina, al Tianjin Tiger Football Club, lasciando lo Steaua Bucarest dopo 1 anno...
ESCLUSIVA – I segreti della match analysis e dell’Italia U19 con Francesco Donzella
ESCLUSIVA ITALIA U19 DONZELLA – Il periodo d’oro dell’Italia U19 continua. Dopo la vittoria dell’Europeo di categoria dello scorso luglio,...
ESCLUSIVA – Cesare Prandelli: “I miei valori nel calcio e le finali di Coppa dei Campioni con la Juventus”
Abbiamo intervistato in esclusiva Cesare Prandelli, ormai ex allenatore di Serie A e della Nazionale italiana ma figura di riferimento...
ESCLUSIVA – Cesare Prandelli: “La mia Fiorentina: la Champions, Ribery e Vlahovic”
Abbiamo intervistato in esclusiva Cesare Prandelli, ormai ex allenatore di Serie A e della Nazionale italiana ma figura di riferimento...
Fantacalcio
Le probabili formazioni della 30ª giornata di Serie A
LE PROBABILI FORMAZIONI DI SERIE A – Dopo la sosta dedicata alle nazionali, la Serie A torna in campo sabato...
I consigli del fantacalcio per la 29ª giornata
I CONSIGLI DEL FANTACALCIO PER LA 29ª GIORNATA – La sosta nazionali, l’ultima della stagione, è imminente, ma prima c’è...
I diffidati della 29ª giornata di Serie A partita per partita
Sono tanti i giocatori che con un’ammonizione salterebbero il prossimo turno di campionato, la 30ª giornata, in programma tra sabato...
I consigli del fantacalcio per la 28ª giornata
I CONSIGLI DEL FANTACALCIO PER LA 28ª GIORNATA – Bisogna proprio dire che per fare la formazione del Fantacalcio per...
Serie A
L’Inter ci prova per Hermoso: il difensore dell’Atletico è in scadenza
Il difensore dell’Atletico Madrid Mario Hermoso è nel mirino dell’Inter. Lo spagnolo è infatti in scadenza a giugno 2024. Prosegue...
Martinez: “Genoa bell’ambiente, l’obiettivo è la salvezza”
Josep Martinez, portiere del Genoa, ha parlato in un’intervista a Il Secolo XIX della sua avventura in rossoblù. Tra le...
Di Gregorio: “Ritorno all’Inter? Sto bene al Monza”
Il portiere del Monza Michele Di Gregorio ha parlato a La Stampa del suo futuro prossimo, tra Inter, Monza e...
Si muove Oaktree, Zhang verso la cessione dell’Inter
L’Inter potrebbe presto cambiare proprietà e Steven Zhang potrebbe dunque presto non essere più il presidente della società. Come ormai...
Trending
-
Flash News10 mesi fa
Rivelazione shock del NY Times sull’Inter: “Non potevano pagare i designer del nuovo San Siro”
-
Calcio e dintorni2 anni fa
Manchester United, novità nel caso Greenwood
-
Flash News1 anno fa
Stankovic chiede all’Inter il figlio Filip: la risposta dei nerazzurri
-
Flash News1 anno fa
La Fifa prepara gli indennizzi per i Mondiali: che cifra per l’Inter
-
Flash News1 anno fa
Inzaghi rischia di saltare la Supercoppa? Il motivo
-
Calciomercato1 anno fa
L’Inter chiude il primo colpo di mercato: in arrivo Nezirevic
-
Calcio Internazionale1 anno fa
Abramovich pronto a tornare? Forte l’interesse per tre club
-
Calciomercato10 mesi fa
L’Inter piazza i primi colpi: vicino un parametro zero del Lipsia