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Lewis, Lewis, Lewis ed ancora Lewis

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Lewis, Lewis, Lewis ed ancora Lewis

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Il circuito dedicato ai fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez diventa il palcoscenico di un Lewis Hamilton sfortunato ed inseguitore ma, alla fine, quattro volte campione del mondo. Una in meno di Juan Manuel Fangio, una più di Stewart, il britannico più vincente in Formula 1 è l’ex-bambino prodigio di Stevenage. Una gara che, come gli dice Toto Wolff alla fine, non ha chiuso come voleva ma in fondo a chi importa. Con 66 punti di svantaggio e 3 gare alla fine del termine, riaprire un campionato ormai quasi segnato si è rivelato impossibile per Sebastian Vettel. Come troppe volte in passato la Ferrari si scioglie nel momento topico del campionato inanellando rotture e una serie intramontabile di eventi accidentali che si piazzano di traverso sulla strada del quattro volte campione tedesco. Dai fatti di Baku fino a Singapore, passando per Suzuka ed infine ieri, dove in un tentativo malriuscito di imitazione della partenza del cittadino asiatico, un duello ai ferri corti tra il ferrarista ed un Verstappen ottimo secondo si chiude piuttosto male. La gomma posteriore di Verstappen collide con l’ala anteriore di Vettel e quest’ultimo, ormai senza carico anteriore, colpisce Hamilton passatogli nel frattempo di fianco. I due contendenti si ritrovano nelle due ultime posizioni, Sebastian che comincia una rimonta furiosa mentre Lewis fatica più del dovuto con le Ultrasoft.

Il circuito messicano è particolarissimo per i canoni della Formula 1, è situato poco fuori da Città del Messico, a circa 2300 metri sopra il livello del mare. Caratteristica che ha condizionato piuttosto subdolamente questa gara. Per esempio l’esplosione a raffica dei motori Renault, attanagliati da principi d’incendio per la scarsa portata d’aria in entrata dai radiatori. Ma la rarefazione dell’aria condiziona pesantemente anche l’aerodinamica, cariche molto più del necessario ad altitudini “normali” e comunque in grado di raggiungere i 360 km/h alla fine dei lunghissimi 1200 m del traguardo. Motivo per il quale, soprattutto con il DRS spalancato e l’effetto scia, non sono mancati i sorpassi, tanto che Vettel è riuscito ad arrivare fino ai piedi del podio e Lewis ha chiuso in nona posizione. La costanza, anche in una gara non certo brillante, è stata l’arma che ha scardinato le resistenze Ferrari. Il britannico ha chiuso tutte le gare in zona punti e fuori dal podio solamente sei volte mentre il numero 5 rosso ha molto da recriminare in termini di costanza, sia di affidabilità che di episodi più o meno evitabili.

C’è da lavorare e serve più lucidità nei momenti chiave. I tifosi del Cavallino però possono consolarsi, la macchina ha sfidato a viso aperto le Mercedes come mai negli anni passati, Sebastian ha comunque dimostrato di essere un artista della guida e le basi per raggiungere le “argentate” l’anno prossimo sono ormai gettate. C’è da vedere come andranno a finire le ultime due gare, nello splendido (per cornice di pubblico e tracciato) Interlagos ed il finale di Abu Dhabi. Chissà se Verstappen potrebbe togliersi ancora qualche soddisfazione dopo quella di ieri. L’olandese abbiamo ormai imparato a conoscerlo durante questi due anni scarsi e sappiamo quanto possa essere veloce, feroce ed imprevedibile.

https://youtu.be/vefKQJynkzA

Spesso il suo genio sovrasta la realtà delle cose e vengono fuori situazioni come quella di Austin, oppure prevale il suo istinto competitivo come a Singapore, dove un pilota più conservativo avrebbe forse ragionato diversamente, sebbene nessun pilota si sognerebbe mai di alzare il piede in qualunque situazione. É evidente che, nonostante alcune frasi un po’ sopra le righe, Max è un talento come pochi ne abbiamo visti ultimamente, velocissimo, demoniaco in staccata e tremendamente costante quando è davanti. La fuga dal primo giro sembra ormai un suo marchio di fabbrica e con una Red Bull più costante in termini di affidabilità, sarebbe stato ancora più protagonista piuttosto che una “semplice” mina vagante. Un po’ il contrario di quello che è successo a Ricciardo, una parte centrale di stagione fantastica per l’australiano con la vittoria a Baku, un ritiro incassato proprio per un contatto con il suo compagno in Ungheria ed infine, due gare finite anzitempo con il motore esploso. In definitiva, i due alfieri Red Bull meritano una macchina (più preciamente, un motore) all’altezza di Mercedes e Ferrari e vedremmo forse il campionato più bello di questo millennio. Sorpresa dell’anno sicuramente Ocon. Il francese non ha paura di fare a schiaffi con Checo Perez pur di non alzare il piede ed è veramente veloce. La Force India (Force One l’anno prossimo), nonostante un mucchio di problemi ai vertici, si conferma come la migliore degli “altri” ed una delle realtà tecniche più belle della Formula 1. Testa al Brasile ora, in programma tra due settimane, dove il meteo l’ha sempre fatta da padrona (ne sa qualcosa Massa) e possiamo vedere gente mettere la macchina a schiaffo sulla Arquilbancadas a 240 km/h. Se vi state chiedendo chi è, ha una Red Bull ma non viene da Perth.

https://youtu.be/0pF_iZhPUm0

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Mandragora e Barone prima dell’Inter: “Dobbiamo fare la nostra gara. Buon lavoro del Comune”

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Mandragora

Pochi minuti prima del match di San Siro contro l’Inter, sono intervenuti ai microfoni di DAZN sia Rolando Mandragora sia Joe Barone.

Il primo si è concentrato sull’avversario nerazzurro, mentre il secondo ha commentato la questione, di tendenza negli ultimi giorni, legata all’Artemio Franchi.

MANDRAGORA – “La vittoria è un obiettivo che abbiamo, dobbiamo fare quanti più step possibili da qui alla fine. Sappiamo di affrontare una squadra forte, di dover fare la nostra gara e di giocarci tutte le carte che abbiamo a disposizione”.

BARONE – “Siamo contenti del lavoro del Comune e del sindaco Nardella. Stiamo parlando di uno stadio vincolato, perché è un monumento nazionale. Sono super fiducioso che il sindaco lavori per trovare un modo per cui la Fiorentina possa giocare al Franchi anche durante i lavori o nella città”.

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De Vrij pre Inter-Fiorentina: “Concentrato su questa partita. Sono felice qui”

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De Vrij

Da poco diventato padre, Stefan De Vrij ha parlato ai microfoni di DAZN nel pre partita di Inter-Fiorentina, in cui l’olandese partirà dalla panchina. La linea difensiva, infatti, sarà composta da Darmian, Acerbi e Bastoni.

DE VRIJ – “Sono diventato padre, sto provando grandi emozioni. Sono molto felice e concentrato su questa partita. La Fiorentina è forte e gioca bene, ma abbiamo tutti i mezzi per tenere i tre punti a Milano. Siamo molto felici qui, il piccolo Nolan crescerà qui”.

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Sampdoria, Zanoli ci crede: “La salvezza è ancora possibile”

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Arrivato dal Napoli nel mercato invernale, Alessandro Zanoli è diventato una delle pedine fondamentali dello scacchiere di Dejan Stankovic, coach della Sampdoria. L’allenatore serbo ha creduto in lui fin da subito schierandolo a tutta fascia nel solito 3-4-1-2. Il laterale italiano, nell’ultimo turno, ha anche trovato il primo gol della sua carriera in Serie A, nel definito 3-1 ai danni del Verona.

Zanoli è stato intervistato da TMW, rilasciando importanti dichiarazioni. Di seguito riportiamo le sue parole:

GOL CONTRO IL VERONA – “E’ stata un’emozione unica. Questo è un ricordo indelebile che non scorderò mai. E’ il sogno che hanno tutti i bambini.”

UNDER-21 – “E’ sempre un piacere far parte della nazionale, il mio sogno è giocare nell’Italia dei grandi e farò tutto il possibile per riuscirci. Poi sono contento dell’assist per il gol di Mulattieri.”

NAPOLI – “Da quando sono alla Sampdoria sono concentrato solo su di noi. Ovviamente mi fa molto piacere vederli in testa al campionato. La squadra, il presidente e i tifosi meritano la vittoria dello scudetto.”

SAMPDORIA – “Siamo in una situazione abbastanza complicata, ma la vittoria contro il Verona ha portato grande entusiasmo. Siamo convinti che la salvezza è ancora possibile.”

STANKOVIC – “Il mister ha creduto in me fin da subito, e di questo ne sono grato. Ci chiede di dare sempre il 100% in ogni gara e noi dobbiamo essere bravi a ripagare lavorando sodo e portando risultati.”

MODELLO DI RIFERIMENTO – “Per caratteristiche direi Di Lorenzo, ma mi ispiro a Carvajal e Zambrotta.”

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Una leggera aritmia spaventa tutti, ma Agüero rassicura: l’accaduto su Twitch

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Aguero

Attimi di preoccupazione, durante una trasmissione live su Twitch, con protagonista Sergio Aguero. El Kun avrebbe, infatti, sofferto una “mini aritmia”, definita così proprio dall’ex calciatore. Nonostante l’invito da parte dello streamer spagnolo, Ibai Llanos, di abbandonare la diretta, in via precauzionale, Aguero ha voluto rassicurare tutti gli utenti collegati:

Sto bene, ho un chip che controlla tutto e manda anche un segnale acustico”.

Dopo essere passato al Barcellona del suo amico Lionel Messi, l’ex Manchester City, al termine del 2021, ha annunciato in lacrime il suo addio al calcio, a causa di problemi cardiaci riscontrati in seguito a un malore accusato nella sfida contro l’Alavez. Una decisione dura, ma necessaria: un duro colpo per tutti, anche per gli amanti del grande calcio.

 

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