Che Harry Kane non fosse un attaccante qualunque lo si era capito già almeno un paio di stagioni fa. La stagione in corso però ci ha fatto comprendere che è uno dei migliori (se non il migliore attualmente) centravanti al mondo. Ce lo ha fatto capire a suon di gol, che hanno infranto record nazionali e mondiali. Perché alla fine, ciò che distingue un attaccante d’élite da un attaccante nella media, sono i numeri e la costanza.
NELLA STORIA DEGLI SPURS
Partiamo dall’ultimo record che ha deciso di infrangere. Forse anche quello che, anche per questioni di tempo, sarebbe destinato a cadere. Il record di gol in Premier League con la maglia del Tottenham. Fino a ieri pomeriggio, prima delle 18.00, il record era detenuto da Teddy Sheringham, con 98 reti. Non un nome qualunque: sette stagioni con i londinesi, hall of famer del club, nazionale inglese per 9 anni. 236 le partite che gli son servite per sancire il primato.
Di presenze, a Harry, gliene son servite appena 135, e cinque stagioni con la maglia degli Spurs (sei stagioni se vogliamo contare anche l’annata 2012-13, in cui entrò in campo una sola volta). Una doppietta all’Everton nel 4-0 maturato ieri sera, e il gioco è fatto.
NELLA STORIA DELLA PREMIER
A dire la verità, Kane ieri ha sancito due primati. Quello relativo al club di appartenenza, ma anche un altro che lo proietta nella storia della Premier League. Insieme ad Alan Shearer e Thierry Henry, Kane è l’unico giocatore ad aver segnato almeno 20 gol in campionato per quattro stagioni consecutive.
Prima della fine del 2017, invece, Kane aveva battuto un altro record: quello dei gol segnati in Premier League in un anno solare. Detenuto in precedenza da Shearer con 37 gol, Kane lo ha infranto grazie alla tripletta inflitta al Southampton il 26 dicembre. Quota raggiunta: 39 gol.
Volendo, potremmo aggiungere che venerdì Kane si è aggiudicato il secondo premio stagionale di Giocatore del Mese (di dicembre). Se il rendimento dovesse essere questo fino a maggio, non è da escludere che ne arrivi un terzo: in quel caso, sarebbe il primo a riuscirci.
DIMENSIONE EUROPEA
I numeri da soli non bastano a quantificare lo spessore di un attaccante. Bisogna anche valutare il peso specifico delle marcature e i traguardi che questi permettono di raggiungere. Nell’attesa che il palmarés personale di Kane possa riempirsi (con il Tottenham o un altro club), la Champions League di quest’anno costituiva sicuramente un ultimo banco di prova per capire la dimensione dell’uragano. Nell’edizione dello scorso anno, infatti, la squadra di Pochettino aveva fatto fiasco, venendo eliminata già ai gironi: agli ottavi avanzarono Monaco e Bayer Leverkusen.
Quest’anno, però, Harry Kane si è fatto trovare pronto. 6 gol e 2 assist in 5 partite, e Tottenham qualificato agli ottavi da primo del girone, davanti a sua maestà Real Madrid (che per quanto deludente in campionato, in Champions è praticamente sempre una garanzia).
A sottolineare la dimensione europea acquisita da Kane, torniamo sempre a quel 26 dicembre, e al match contro il Southampton. Perché la tripletta segnata contro i Saints non solo ha permesso a Kane di superare il numero di gol in Premier in un anno solare. Lo ha anche consacrato come miglior marcatore dell’anno solare 2017: 56 gol in 52 partite, media di 1,08 gol a partita. Meglio di Messi (54 gol in 64 partite, media di 0,84 gol a partita), Cristiano Ronaldo (53 gol in 59 partite, media di 0,89 gol a partita), Lewandowski (53 gol in 55 partite, media di 0,96 gol a partita) e Cavani (53 gol in 62 partite, media di 0,85 gol a partita).
I numeri da capogiro non sono bastati a Kane per entrare nella Squadra dell’anno UEFA, votata quest’anno dagli utenti nel sito online dell’associazione, ma è figurato comunque tra i nominati. L’ultimo inglese a figurare nella squadra è stato Ashley Cole nel 2010. Qualcosa ci dice che ben presto anche lui farà parte di questo undici.