Connect with us
Hummel, maglie della Danimarca come protesta contro il Qatar

Editoriale

Hummel, maglie della Danimarca come protesta contro il Qatar

Pubblicato

:

Dove vedere Qatar-Ecuador in tv e streaming

All’alba dei mondiali invernali di Qatar 2022, lo sponsor tecnico della Danimarca, Hummel, ha presentato le tre maglie della nazionale danese per la spedizione mondiale. “Nascosto” tra le maglie c’è un gesto di forte protesta contro il Qatar. Le divise si presentano austere, monocromatiche e, cosa non meno importante, con lo sponsor della Hummel, che quasi si perde nei colori scelti per le maglie. Il motivo è presto detto: la società stessa lo ha spiegato sui propri canali social:

Non vogliamo essere visibili durante un torneo che è costato migliaia di vite umane. Supportiamo la nazionale danese, ma questo non significa supportare il Qatar come Paese ospitante”.

Dichiarazioni e scelte forti della società di vestiario sportivo, che fanno fronte alle tante notizie venute fuori durante questi anni di preparazione ai mondiali, sulle condizioni di lavoro degli operai. Condizioni pessime che da anni portano morti sul lavoro, e che Hummel ha deciso di denunciare fortemente, attraverso questo gesto. Un gesto di protesta che, stando alle parole dell’azienda su Instagram, servirebbe quindi a non associarsi ad una competizione che ha portato alla morte di migliaia di persone, nascondendo il proprio logo, tra i vivaci colori delle divise della Danimarca.

 

 

Continue Reading
Commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Editoriale

Qual è il piano dei dirigenti della Juventus con Allegri?

Pubblicato

:

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, Serie A, Coppa Italia

Lo scorso anno parlavo di un Allegri sempre più solo dentro alla Juventus dopo le dimissioni del CDA e su tutti del presidente Andrea Agnelli.
Maurizio Scanvino a giugno 2023 aveva confermato la permanenza del tecnico toscano sulla panchina bianconera.
E anche oggi, a marzo 2024, ha ribadito la fiducia nell’operato dell’attuale allenatore.
La scorsa estate avevo preso le dichiarazioni come una vera e propria conferma ufficiale, la stagione era ormai conclusa.
Quelle odierne invece sono doverose dopo il pietoso rendimento della squadra, con una sola vittoria nelle ultime otto gare.
Max non sarà esonerato a stagione in corso, o comunque non in questa pausa Nazionali.
E qualcuno dentro la Juve doveva pur dirlo.

GLI OBIETTIVI

Qualificazione Champions e finale di Coppa Italia: il CEO bianconero è stato chiaro nell’individuare le priorità del momento.
La Vecchia Signora non può iniziare a programmare in maniera ufficiale il futuro senza la certezza dei soldi della massima competizione europea.
La qualificazione è ancora più importante dell’eventuale trofeo nazionale: a Torino non possono permettersi un secondo anno senza i riflettori dell’ex Coppa dei Campioni.
Allegri ha confermato nel pre Napoli Juventus di non aver ancora ricevuto nessuna chiamata da parte dei dirigenti.
E proprio Branchini, poche ore dopo, ha rincarato la dose.
Eppure per l’ennesima volta la versione ufficiale è la stessa: “fiducia in Allegri, avanti con lui”.
Ma sarà davvero così?

IL CONTRATTO

Ufficialmente, Allegri è legato alla Vecchia Signora fino al 30 giugno 2025.
Ufficiosamente, non inizierà in scadenza la prossima stagione.
Il riassunto ce lo portiamo avanti da settimane: o si rinnova, o si cambia.
Ma perché a Torino continuano a confermare ai microfoni la posizione dell’allenatore senza però incontrarlo per proporre un piano futuro?
La risposta più logica sembra essere una e una sola: perché non sono convinti, davvero, di proseguire insieme.
Me ne rendo conto, anche lo scorso anno ragionavo in questo modo e alla fine non sono stato abbastanza bravo da indovinare, ma ci sono sostanziali differenze.
In prima battuta la presenza di Giuntoli, lo scorso anno arrivato a Torino dopo la conferma dell’allenatore.
Sullo sfondo una situazione economica più tranquilla e l’assenza di “casini” extra-campo.
I soldi del Mondiale per Club e, si spera, quelli della Champions League, dovrebbero essere sufficienti per dormire sonni più tranquilli.
Attenzione, non significa mercato folle!
La Juve deve proseguire nel suo progetto: diventare una squadra sostenibile e competitiva.
Oggi non è nessuna delle due cose.
I bianconeri sono la rosa più costosa della Serie A e la stagione è implosa in maniera preoccupante a febbraio.

LA RECITA

Giuntoli e Scanavino stanno ripetendo a pappagallo un copione chiaro e ben definito.
Fino al raggiungimento della Coppa sarà necessario continuare a tenere questa linea comunicativa.
Proprio per questo Allegri non è sereno e non la sta prendendo bene: è ben conscio che il politichese è un conto, le ufficialità sono un altro.
E dal punto di vista professionale comprendo lo stato d’animo dell’allenatore.
Sarebbe importante anche per lui avere un quadro chiaro della situazione in vista della prossima annata.
Alcuni bene informati parlano della volontà, nel caso, di trovare squadra in Premier League (Newcastle?).
Onestamente trovo difficile credere che Allegri abbia fretta di fermare una nuova panchina immediatamente.
Potrebbe benissimo rimanere nuovamente fermo per almeno una stagione, pagato dalla Juventus dall’alto del suo ultimo anno di contratto.
Sono solo ragionamenti e illazioni, ma è normale pensare che dentro agli uffici bianconeri stiamo facendo i conti con queste situazioni.
Chi vivrà vedrà.

Continua a leggere

Editoriale

Il divario tra Milan e Juventus si allarga, cosa succede ora? – L’editoriale di Elio Arienti

Pubblicato

:

milan juventus l'editoriale di elio arienti

L’EDITORIALE DI ELIO ARIENTI – Il Milan vince a Verona mentre pareggia la Juventus in casa col Genoa. Dunque, il divario in classifica in chiave secondo posto, fatalmente s’allarga a favore dei rossoneri. Una Juve tutt’altro che bella, e ancor meno pratica sul piano della finalizzazione, nonostante i due legni colpiti. Troppa, e davvero non se ne capisce il motivo, la tensione e l’irrequietezza del momento che i ragazzi di mister Allegri mettono in campo ma che raramente, soprattutto nell’ultimo periodo, riescono a trasformare in situazioni efficaci da rete. Vlahovic, ancora espulso, appare l’ombra di se stesso. Chiesa si agita parecchio ma conclude poco. Gli altri? Molto fumo ma nulla di più. Insomma è una Juve di difficile interpretazione incapace di reagire ad ogni difficoltà che gli si frappone dinanzi.

IL MILAN TORNA A TRACCIARE IL PERCORSO

Completamente differente il discorso riguardante il Milan che ormai da tempo, dopo aver recuperato tutti gli infortunati, ha tenuto la barra dritta sia in campionato che in Europa League e sta tracciando il suo percorso. Una squadra non affascinante ma, quando serve, pratica e incisiva al punto giusto, soprattutto con quella corsia mancina che è davvero una miniera d’oro, e lungo la quale i rossoneri lanciano le loro invettive calcistiche più letali. La domanda sorge spontanea. Se non ci fossero stati tutti quegli accidenti che hanno creato a mister Pioli molteplici difficoltà di formazione, allora dove sarebbero oggi i rossoneri? Vallo a sapere. Non c’è controprova, ovviamente, ma non certo a distanza siderale dalla vetta e dai rivali cittadini dell’altra parte di Milano, quella nerazzurra.

Continuano il loro cammino, a passo deciso, sia la Roma che il Bologna. Saranno proprio queste due le compagini a giocarsi il quarto posto in Champions League? D’altro canto, il resto del gruppone cede man mano il passo. Il posticipo di questa giornata di campionato avrebbe dovuto essere Atalanta-Fiorentina, rinviata invece a data da destinarsi causa un improvviso malore che ha colpito il DG della squadra Viola, Joe Barone, immediatamente soccorso e trasportato d’urgenza in terapia intensiva. A lui e alla Fiorentina vanno i nostri migliori auguri di pronta guarigione e di ritorno immediato all’attività.

Continua a leggere

Editoriale

Una Juventus Mondiale

Pubblicato

:

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus e Kenan Yildiz, giocatore della Juventus, Serie A, Coppa Italia

L’eliminazione del Napoli per mano del Barcellona dalla Champions League diventa un’ottima notizia per la Juventus.
Gli uomini di Calzona infatti non potranno superare il punteggio bianconero legato al ranking europeo per la qualificazione alla prima edizione del Mondiale per Club che si terrà nell’estate 2025.
A Torino festeggiano non solo la possibilità di partecipare ad un torneo così prestigioso, ma anche alcuni ingressi importanti dal punto di vista economico.

IL TECNICO

Il contratto di Allegri scade il 30 giugno 2025, il Mondiale si disputerà proprio a cavallo di quel periodo.
La dirigenza della Vecchia Signora sarà ancora più stimolata nel comprendere cosa fare con il proprio allenatore.
Difficile pensare ad una stagione 2024/25 con in panchina un allenatore in scadenza a fine anno con, tra l’altro, una competizione da affrontare a contratto invalido in estate.
Un riassunto all’osso: o Max rinnova, oppure se ne va al termine di quest’anno.
E per progetto tecnico al terzo anno, per stipendio elevato e per meritocrazia visti i risultati scadenti degli ultimi tempi, viene logico pensare ad una squadra bianconera che si presenterà ai nastri di partenza del nuovo campionato con un nuovo condottiero.

 

TOUR DE FORCE

Una cosa che considero importante, ma di cui si discute poco, è la preparazione atletica.
Quest’anno a Torino si sono visti meno infortuni muscolari rispetto alle precedenti stagioni ma credo che questo sia riconducibile anche al minor numero di partite disputate a causa dell’assenza delle coppe europee.
Il calendario sportivo da qui in avanti sarà bello zeppo: oltre alle classiche partite di campionato (con la Serie A che rimane a 20 squadre, dopo la bocciatura della proposta a 18), avremo una “nuova” Champions League con più partite garantite.
E se solitamente l’estate era riservata a vacanze e calciomercato, da quest’anno inizia una vera e propria sfilata aggiuntiva.
Europei, Mondiale per Club e Coppa del Mondo saranno gli appuntamenti sotto l’ombrellone per il 2024, 2025 e 2026.
Gli atleti saranno sempre più sottoposti ad uno stress maggiore rispetto al passato e gli infortuni saranno per forza di cose destinati a salire.
Immaginare delle rose più lunghe e giovani deve essere all’ordine del giorno.
Oggi il calcio è uno sport diverso da quello dell’ultima decade, senza dover andare indietro di 20 o 30 anni.
Lo scouting e la valorizzazione del talento dovranno essere messi al primo piano anche a discapito del tradizionale player trading.

LE RAPPRESENTANTI

Juventus e Inter al momento sorridono, nuovi sponsor esteri saranno attratti anche dalla possibilità di partecipare a questo nuovo evento.
I bianconeri però potranno contare ancora di più sui prodotti legati alla Next Gen.
Ieri sera proprio il Barcellona ci ha mostrato quanto bene si può lavorare anche con ragazzi alle prime esperienze nelle massime competizioni europee (dal gol di Fermin, passando per le prestazioni di Yamal e Cubarsì).
Per farla breve: non mi aspetto dei colpi importanti dal punto di vista finanziario come Koopmeiners, giocatore del quale sono decisamente innamorato e che vorrei vedere zebrato.
Piuttosto occorrerà ottimizzare i percorsi di crescita di giocatori come Soulè e Huijsen di ritorno dai prestiti o puntare su Yildiz che ha mostrato colpi importanti nel momento migliore del rendimento della squadra.
Sarei decisamente deluso di vedere più di una cessione sul fronte “linea verde”, perché la Juve deve essere sì un progetto autosostenibile ma anche ambizioso.
Da troppo tempo a Torino ci si limita a guardare l’erba del vicino piuttosto che coltivare il proprio orto (che sembra poter regalare frutti di prima qualità senza dover tra l’altro investire capitali).
Le squadre vincenti sono sempre un mix tra giocatori giovani ed esperti, quindi non chiuderei la porta di fronte a nomi di livello come quello del chiacchierato Toni Kroos in scadenza di contratto.
L’importante è non considerare in partenza impossibile raggiungere risultati con nomi inediti rispetto a quelli del presente o del passato.

Continua a leggere

Editoriale

Graffio Napoli, ruggito del Bologna – l’editoriale di Elio Arienti

Pubblicato

:

Napoli Juventus resoconto

Inter a parte, torna al proscenio il Milan che, al termine di una partita spigolosa e tutt’altro che priva di episodi da vivisezionare con estrema pignoleria e puntualità, mette sotto una Lazio determinata e caparbia con il gol-partita di Okafor a tempo praticamente scaduto. Non certo una gara, quella tra rossoneri e biancazzurri capitolini, da tramandare ai posteri per spettacolarità di gioco ed eleganza di comportamento (tanto, troppo il nervosismo sul rettangolo verde dell’Olimpico con tre espulsi e ben undici, in totale, gli ammoniti, messi a referto dall’indecoroso arbitro Di Bello, fermato dall’AIA per un mese), ma tre punti importantissimi per mister Pioli e i suoi ragazzi, nella corsa al secondo posto in classifica soprattutto ora ad una sola distanza di lunghezza da Madama, sconfitta a Napoli nel posticipo domenicale.

Continua, invece, la marcia pressoché inarrestabile di una Roma rivitalizzata dal gioco e dalle idee tattiche di Daniele De Rossi che, anche in quel di Monza ha dato dimostrazione di forza, ritrovata concretezza e baldanza guardando, ora, all’Europa non più dallo spioncino della porta di servizio ma da quella principale. Una Roma bellicosa ma anche elegante nel suo incedere al pari di un Bologna che, nella supersfida d’alta classifica, s’è preso la briga di andare ad espugnare il Gewiss Stadium, l’impianto di Bergamo, dove l’Atalanta spesso la fa da incontrastata padrona.

Seppur lentamente prova a riavvicinarsi alle posizioni che contano in chiave continentale anche la Fiorentina con il pareggio di Torino contro l’undici di Ivan Juric: match non certo irresistibile sotto il profilo estetico, ma di straordinario temperamento e grande agonismo.

Non c’è, comunque, solo la lotta per le posizioni di vertice da tenere in considerazione perchè pure sul fondo-classifica servono riflessioni. Ad esempio ci sarebbe molto da dire del Sassuolo in totale caduta libera (quarta sconfitta consecutiva, 17 in totale) superato, nel testa a testa, anche dall’Hellas Verona e con il suo uomo-faro, Domenico Berardi, alle prese con l’ennesimo lungo stop per infortunio che lo costringerà inoltre a saltare i prossimi Europei con la nazionale. Un “brodino caldo” invece, per il Cagliari che, col gol di Jankto, fa tornare il fiatone all’Empoli mentre Frosinone e Udinese si dividono la posta in palio rispettivamente con Lecce e Salernitana.

Continua a leggere

I nostri approfondimenti

Giovani per il futuro

Esclusive

Fantacalcio

Serie A

Trending

Scarica L'App

Copyright © 2022 | Testata giornalistica n.63 registrata presso il Tribunale di Milano il 7 Febbraio 2017 | numero-diez.com | Applicazione e testata gestita da Número Diez SRL 12106070969