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I bomber d’esperienza | Numero Diez Calcio Focus

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I bomber d’esperienza

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Uno dei molteplici fattori che contraddistinguono la bravura di un centravanti è sicuramente la sua esperienza maturata con l’età, e non è un caso che negli ultimi anni i migliori realizzatori della Serie A siano stati calciatori ultra trentenni (tranne in alcuni casi). Il massimo campionato italiano è decisamente uno dei più complicati a causa dell’abuso del tatticismo che molte volte lascia poco spazio alla tecnica ed alla fantasia, togliendo purtroppo molta spettacolarità nelle sfide. Le difese nostrane sono particolarmente arcigne proprio per questa peculiarità: l’utilizzo di schemi tattici e decisioni prestabilite non consentono troppa libertà ai finalizzatori avversari, dovendo riuscire a segnare parecchie volte attraverso l’ausilio dell’astuzia. La classifica marcatori delle ultimi 10 anni rispecchia molto questa tendenza, infatti nell’ultima stagione il bomber che ha gonfiato la rete più spesso è stato Fabio Quagliarella a 36 anni.

I CAPOCANNONIERI DELL’ULTIMO DECENNIO

Se si guardasse a ritroso la classifica marcatori dalla stagione 2009-2010 si potrebbe notare come nel podio dei goleador si classifichino almeno 2 attaccanti con più di 30 candeline. Nell’annata in cui l’Inter vinse il Triplete a guidare la classifica marcatori c’era Antonio Di Natale (32 anni, quasi 33) con 29 reti seguito successivamente da Diego Milito e Fabrizio Miccoli (quasi 31 anni per entrambi) con rispettivamente 22 e 19 marcature realizzate. La stagione successiva ha visto ancora Di Natale riproporsi come capocannoniere del campionato con 28 gol, succeduto da Edinson Cavani (24 anni) e Samuel Eto’o (30 anni) con 26 reti per l’uruguagio e 21 per il camerunense. Nell’edizione 2011-12 a primeggiare tra i bomber è stato Zlatan Ibrahimovic (quasi 32 anni) con 28 realizzazioni, alle spalle dello svedese: Milito con 24 marcature e Cavani con 23.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale di Antonio Di Natale @totodinatalereal

Questi sono solo alcuni esempi più datati, ma se si guardasse le ultime 3 stagioni di Serie A i dati non sono cambiati più di tanto. Nell’annata targata 2016/17 l’attaccante più prolifico è stato Edin Dzeko (31 anni) segnando 29 reti, il bosniaco ha preceduto Dries Mertens (30 anni) a quota 28 ed Andrea Belotti a quota 26 marcature. L’anno successivo è stato atipico in quanto nella Top 3 dei bomber stagionali non si è classificato nessun over 30 con Mauro Icardi e Ciro Immobile che hanno condiviso il podio più alto dei marcatori appaiati da 29 gol, seguiti da Paulo Dybala con 22 sigilli. L’ultima annata è stata quella di Fabio Quagliarella che si è laureato capocannoniere con 26 reti, primeggiando sugli exploit di Duvan Zapata, Krysztof Piatek e sul marziano Cristiano Ronaldo. Nei campionati tra il 2012 al 2016 si sono alternati nelle prime posizioni per “il trono del gol” calciatori del calibro di Luca Toni con il suo Hellas Verona, Antonio Di Natale fino al suo ritiro e Carlos Tevez prima di tornare al suo amato Boca Juniors. Questi sono solo i migliori, ma ci sono moltissimi altri nomi decisamente meno altisonanti che hanno sempre fatto la differenza sotto porta per le squadre in cui hanno giocato, segnando in media i loro 13/14 gol stagionali che risultavano utili magari per la salvezza o per un posto in Europa League.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale di Edin Dzeko @ed_dzeko

IL VALORE DELL’ESPERIENZA

Ogni squadra che parteciperà alla prossima edizione della Serie A ha nel proprio undici iniziale dei calciatori esperti e che nei momenti difficili possano aiutare la squadra, magari segnando gol pesanti. Le compagini neopromosse o quelle che vogliono puntare ad una salvezza tranquilla sanno bene che ogni punto è fondamentale ed un attacco prolifico coadiuvato da una difesa efficace permette di raggiungere il proprio obbiettivo senza troppe difficoltà. L’esperienza è un valore fondamentale e in certi casi può anche risultare più importante delle doti tecniche stesse: molte volte difensori mediocri sono riusciti ad arginare attaccanti più forti e giovani solamente grazie all’ausilio della loro anzianità. Per questo motivo attaccanti come Giampaolo Pazzini, che tornerà in Serie A con il suo Hellas Verona, possono ancora dare tanto al campionato del Bel Paese, avendo funzioni che vanno anche oltre il semplice gol. Un calciatore esperto è capace di gestire meglio le pressioni che girano intorno a sé ed alla squadra, inoltre ha molta consapevolezza dei propri limiti e delle proprie virtù, sapendo coscientemente sempre cosa fare e quando farla.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale di Giampaolo Pazzini @pazzini

L’ESPERIENZA OFFENSIVA NELLA NUOVA SERIE A

Il concetto di esperienza si può racchiudere essenzialmente in due tipi: l’esperienza maturata in una certa categoria e l’esperienza ottenuta nel proprio ruolo. Nella massima serie nostrana sarebbe ottimale averle entrambe per poter rendere al meglio nel corso dell’intero campionato. Molte squadre che giocheranno in Serie A il prossimo anno hanno giocatori esperti, in particolare nel reparto avanzato. Tra le neopromosse l’Hellas Verona può vantare Giampaolo Pazzini che ha dichiarato negli ultimi giorni:

“C’è tanta voglia di tornare in Serie A, mi sento più a casa rispetto che in B. Da neopromossa è difficile, c’è gap di differenza dalle altre. Dovremo sopperire con le nostre qualità, con determinazione…”.

Il Brescia arriva dalla Serie B grazie ai gol e alle super prestazioni di Alfredo Donnarumma ed Ernesto Torregrossa, che hanno sì una buona esperienza in Serie B ma particamente nessuna in A. Stesso identico discorso per il Lecce con Filippo Falco e Andrea La Mantia: tanta esperienza in B ma anche loro poca nel massimo campionato. Sarà importante acquistare profili giusti per affrontare la stagione con il reparto offensivo ben assortito così da avere dei buoni sostituti in caso di squalifiche ed espulsioni. Il Cagliari invece ripartirà da una delle poche certezze della stagione scorsa, ovvero quel Leonardo Pavoletti che ha trascinato la squadra ad una travagliata salvezza con 16 marcature. La Spal potrà contare su un fronte offensivo niente male che, dopo l’esplosione di Petagna (16 reti), è riuscita a farsi valere anche sotto porta. La società ferrarese può contare ancora su attacanti esperti da inserire a partita in corso come Sergio Floccari, fondamentale nel finale di stagione, e Alberto Paloschi. Il Genoa ripartirà dal gioco grazie all’ingaggio come allenatore di Aurelio Andreazzoli che ha fatto giocare divinamente l’Empoli anche se è stato immeritatamente retrocesso. Uno dei cardini offensivi del grifone è Goran Pandev che potrebbe riscoprire una seconda giovinezza proprio grazie all’arrivo del nuovo allenatore, che valorizzerebbe le indubbie qualità tecniche del macedone.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale di Goran Pandev @goranpandev19

Il Parma riproporrà un mercato importante per migliorare la salvezza dello scorso anno, non scomodando però titolari inamovibili come Gervinho, il capocannoniere della squadra con 11 gol. La Sampdoria senza dubbio ripartirà dal capocannoniere dell’ultimo campionato, Fabio Quagliarella. Sarà interessante vedere come si adatterà agli schemi di gioco di Eusebio Di Francesco, dovendo rinnovarsi a 36 anni dopo le ottime stagioni disputate sotto la gestione di Giampaolo. Il Bologna ha riconfermato Mihajlovic dopo l’ottimo lavoro svolto: Rodrigo Palacio è stato uno dei pilastri della formazione rossoblù, diventando veramente l’uomo in più grazie alla sua intelligenza maturata negli anni ed essendo anche un punto di riferimento per i compagni più giovani come Riccardo Orsolini. Il Sassuolo invece ha deciso di rinforzarsi davanti con l’acquisto dall’Empoli di Francesco Caputo, l’ex capitano della formazione toscana ha concluso l’annata con 16 gol. Mister De Zerbi ha individuato in Caputo il profilo giusto che possa coadiuvare il lavoro per la squadra e la vena realizzativa.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale di Francesco Caputo @cicciocaputo11

Tra le compagini che punteranno ai piazzamenti nella parte alta della classifica molte stanno cercando un centravanti importante. L’Inter vorrebbe riuscire a strappare alla Roma Edin Dzeko in quanto sarebbe la pedina ideale per il gioco di Antonio Conte. La Juventus nel frattempo sta cercando invece di ringiovanire, vendendo Mandzukic ed Higuain, e provando magari ad arrivare a Mauro Icardi da affiancare alla stella della squadra bianconera Cristiano Ronaldo. Quest’anno il portoghese non è riuscito a vincere la classifica marcatori, arrivando appena quarto con 21 realizzazioni, ma sicuramente ci riproverà nella nuova stagione. L’esperienza internazionale di CR7 però serivirà in un ambito ancora più importante del campionato, dato che l’obbiettivo della Juventus è la Champions League e Ronaldo, con le personali 5 vittorie della competizione europea, potrà dire certamente la sua. L’Atalanta continuerà a stupire anche in Champions League trascinata dai suoi uomini più talentuosi e allo stesso tempo più maturi: il Papu Gomez e Josip Ilicic. Il meccanismo creato da Gasperini è il perfetto esempio del mix tra calciatori giovani ed esperti, e a Bergamo, questo fortunato binomio è riuscito a stupire in Italia e in Europa. Il Napoli di Ancelotti è pronto a fare il salto di qualità per provare a contendere il trono di campione d’Italia alla Juventus, e i nomi che orbitano intorno alla società azzurra sono di livello assoluto; tuttavia, i partenopei non possono che fare affidamento alle certezze già in ros. Una di quelle è sicuramente Dries Mertens, che secondo molti, dopo l’addio di Sarri, avrebbe addirittura perso totalmente la titolarità. Il belga invece ha collezionato 35 presenze condite da 6 gol, spodestando spesso Lorenzo Insigne dall’undici titolare. 

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale di Dries Mertens @driesmertens

La squadre di Serie A sono ancora in fase di restauro in vista della prossima stagione, ma molti allenatori e direttori sportivi sanno che dovranno puntare sempre sui giocatori d’esperienza.

(Fonte immagine di copertina: profilo Instagram ufficiale di Fabio Quagliarella @fabioquagliarella27_official)

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Diez allo stadio

Ascoli-Spezia 1-2, le pagelle: Bellusci risponde al rigore di Verde, ma nel finale Hristov regala la vittoria allo Spezia

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Esposito

Al Del Duca lo Spezia batte l’Ascoli 2-1. Nella ripresa Giuseppe Bellusci risponde al rigore di Daniele Verde, ma nel finale arriva l’incornata di Hristov a decidere il match.

Il primo squillo del match arriva all’ottavo minuto quando Verde illumina per Kouda, ma trova la respinta attenta di Viviano. L’Ascoli reagisce e, dopo un rischio autorete di Muhl, Botteghin ha l’occasione da due passi, ma spreca. L’episodio chiave arriva al 20′ quando il direttore di gara Marchetti viene richiamato alla review per un tocco di mano di Di Tacchio all’interno dell’area e concede il rigore. Dal dischetto Verde spiazza Viviano. I marchigiani non si perdono d’animo, Mendes ci prova con un diagonale impreciso. Al 38′ si vede Kouda con un colpo di testa che Viviano respinge in angolo. Nel finale di primo tempo, sugli sviluppi un calcio di punizione, la spizzata di Botteghin favorisce Rodriguez che non angola a sufficienza. Prima dell’intervallo Kouda costringe Viviano al miracolo.

Nella ripresa l’Ascoli è più cattivo e trova il pareggio con Bellusci. I marchigiani inizialmente continuano a spingere ma è Kouda a spaventare Viviano che blocca senza problemi. Da lì lo Spezia prende coraggio e si espone alle ripartenze fulminee dell’Ascoli. Nel finale l’incornata di Hristov da calcio di punizione fissa il punteggio sul 2-1. Dopo un tentativo di Di Tacchio, termina così, lo Spezia batte l’Ascoli e ottiene tre punti pesantissimi.

Ecco le pagelle della gara, direttamente dalla tribuna stampa dello Stadio Del Duca.

LE PAGELLE DELL’ASCOLI

Viviano 6,5: una sua respinta sulla conclusione di Kouda prima dell’intervallo, mantiene in gara l’Ascoli.

Bellusci 7: regala il momentaneo pareggio all’Ascoli con una conclusione dal limite. Per il resto, tutto il reparto difensivo mostra una buona coesione. Riceve un’ammonizione per una sbracciata nel primo tempo. (dal 82′ Haveri s.v.)

Botteghin 6: si divora la rete del vantaggio dopo pochi minuti, ma in fase difensiva non sbaglia nulla.

Quaranta 6: anche per lui vale il discorso fatto per i compagni di reparto. Difende bene sugli attaccanti liguri.

Adjapong 6: lotta e spinge sulla destra, inizialmente crea qualche pericolo, ma viene raddoppiato per tutto il resto della gara. (dal 64′ Bayeye: Dà freschezza alla fascia destra. Apporto sufficiente).

Milanese 6: gioca solo il primo tempo, convince solo a tratti per qualità e per carattere. Giocando con continuità potrebbe diventare una buona arma per Castori, che però lo sostituisce nell’intervallo. (dal 46′ D’Uffizi 6,5: entra con coraggio e voglia di dimostrare, anche se mostra nervosismo in qualche circostanza. Approccio positivo).

Di Tacchio 5: commette ingenuamente, ma anche sfortunatamente, il fallo da rigore.

Falasco 6: insidioso palla al piede soprattutto con le traiettorie velenose da calcio piazzato.

Masini 6: il solito Masini che agisce a sostegno delle due punte, si fa vedere tra le linee, ma oggi non incide. (dal 86′ Giovane s.v.)

Mendes 6: a lui è affidata la reazione marchigiana, ma viene contenuto dai difensori avversari. Nella ripresa si trasforma in assist-man per Bellusci.

Rodriguez 6: la sua velocità mette in difficoltà i marcatori spezzini, ma manca di concretezza nella finalizzazione. (dal 82′ Millico s.v.)

All. Castori 5,5: la squadra è viva e resta in partita nonostante un avvio complicato, ma nel finale la squadra è ingenua. A gennaio urgono rinforzi.

LE PAGELLE DELLO SPEZIA

Zoet 6: trasmette sicurezza al reparto difensivo pur senza dover compiere miracoli.

Amian 6: da quella parte Milanese e Falasco spingono molto, ma lui si disimpegna senza troppi problemi.

Muhl 6: rischia un autogol nel primo tempo, ma per il resto è impeccabile. (dal 63′ Hristov 7: entra per dare freschezza al reparto e decide la sfida).

Nikolaou 6,5: sforna una prestazione perfetta nel limitare Mendes.

Elia 6,5: spinge molto sulla sinistra. Nei primi minuti fatica a mantenere le misure su Adjapong, ma viene aiutato dai ripiegamenti di Kouda.

Cassata 6: riceve un’ammonizione ingenua nel primo tempo che potrebbe condizionargli la gara, ma dà tanto al centrocampo di D’Angelo. (dal 63′ Zurkowski 6: entra per incidere nel reparto offensivo con qualche inserimento, ma nulla  di particolare da segnalare)

Salvatore Esposito 5,5: deve fare gioco, ma è impreciso nel gestire un paio di ripartenze.

Bandinelli 6: anche per lui vale la pagella di Cassata, ma senza l’ammonizione. Il contributo dell’ex Empoli è fondamentale per l’equilibrio del reparto.

Verde 7: è freddo dal dischetto portando in vantaggio i suoi. Quando si illumina crea qualche problema alla difesa marchigiana. (dal 70′ Antonucci 6: entra con tanta voglia di fare, ma il finale non gli permette di colpire.

Kouda 6,5: spazia molto su tutto il fronte offensivo arrivando più volte alla conclusione.. Importantissimo è il suo contributo in fase difensiva in aiuto ad Elia.

Pio Esposito 6: gara di sofferenza perchè viene risucchiato dal trio difensivo marchigiano, ma ha il merito di guadagnarsi il rigore del vantaggio.

All: D’Angelo 6,5: vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma poteva gestire meglio il vantaggio. Dopo un buon primo tempo, la squadra pensa ad un secondo tempo di puro contenimento e paga. Dopo il gol del pareggio cerca e trova il gol vittoria.

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Carlos Augusto: “Sono stato sempre umile, non ho mai mollato. E sull’Inter…”

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Carlos Augusto
L’Inter si prepara alla sfida di questa sera contro l’Udinese. L’obiettivo principale dei nerazzurri rimane quello di rispondere presente alla vittoria di ieri sera della Juventus, che avendo la meglio sul Napoli è balzata momentaneamente in cima alla classifica.

Alcuni dubbi di formazione per mister Simone Inzaghi, alle prese con alcune assenze pesanti soprattutto nelle retrovie. In dubbio la presenza di Alessandro Bastoni, che ha saltato la trasferta di Napoli dell’ultimo turno in via precauzionale e dovrebbe essere arruolabile per il match odierno. In caso di fortfait, spazio a Carlos Augusto.

Proprio il brasiliano è intervenuto al Match-day Programme ufficiale dell’Inter parlando della sua carriera: dai primi passi mossi in patri fino all’arrivo in Italia, l’esperienza formativa a Monza e infine il salto di qualità compiuto nell’ultima sessione di calciomercato. Di seguito le parole di Carlos Augusto.

ORIGINI – “Appena ho iniziato a giocare ho chiesto a mio papà di iscrivermi in una scuola calcio, poi a 15 anni ho capito che sarei potuto diventare un calciatore professionista. Sono stato umile, ho sempre lavorato tanto e non ho mai mollato e questo mi ha portato fino a qui. Per me l’amore per il calcio è la cosa più importante, mi piace giocare, allenarmi, poi quando si arriva allo stadio e si vedono tutti i tifosi che incitano la squadra, solo questo ti dà una carica incredibile”.

INIZI IN BRASILE – “Sono diversi i momenti che hanno segnato il mio percorso, la consapevolezza acquisita a 15 anni, poi la finale vinta con la Primavera in Brasile, ricordo che c’erano 45.000 tifosi, abbiamo vinto ed è stato importante. Il primo gol con la Prima Squadra è un altro momento che non dimenticherò, è stato nel match contro la Chapecoense, ricordo che non riuscivo neanche a parlare dopo perché ero troppo felice e sono andato a festeggiare con la mia famiglia”.

APPRODO ALL’INTER – “L’Inter è una squadra importantissima, è un onore indossare questa maglia. Da qui sono passati grandi campioni, Ronaldo è stato devastante, è quello che mi ha ispirato e poi c’è stato Roberto Carlos che nel mio ruolo è stato incredibile. Fuori dal calcio Michael Jordan è un punto di riferimento, è stato impressionante come professionista e come persona, ho letto molto su di lui. Non si è mai arreso e anche quando era il migliore del mondo ha sempre voluto migliorarsi. Cos’è importante per me? La famiglia e la squadra che sono concetti molto simili, conta essere uniti e aiutarsi, soprattutto nei momenti difficili”.

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Big della Premier pronte all’assalto per Calhanoglu: la posizione dell’Inter

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Calhanoglu

Uno degli uomini copertina dello scoppiettante inizio di stagione dell’Inter è Hakan Calhanoglu. Da quando Inzaghi lo ha reinventato regista, il turco è diventato perno inamovibile della mediana nerazzurra. Centrocampista tuttofare, infallibile dal dischetto, Calhanoglu conta già 6 gol in questo primo scorcio di campionato, di cui l’ultimo ha spalancato la strada verso la vittoria contro il Napoli. Il rendimento del giocatore ex Milan non è passato inosservato all’estero, dove non mancano le lusinghe per il turco, soprattutto dalla Premier League. Infatti, secondo quanto riferisce l’edizione odierna di Tuttosport, due big del massimo campionato inglese sarebbero pronte a farsi avanti in estate per Calhanoglu. Trattasi nel dettaglio di Chelsea e Liverpool.

La posizione dell‘Inter è però piuttosto netta: Calhanoglu non si tocca, a meno di offerte da capogiro. I nerazzurri sono tutelati da un contratto, recentemente firmato, che lega l’ex rossonero all’Inter fino al 2027. D’altra parte, il turco si è calato alla perfezione nella realtà nerazzurra e il rapporto con compagni e allenatore è ottimo. Cambiare aria significherebbe un azzardo anche per lo stesso giocatore che dell‘Inter è ormai uno dei leader tecnici. Già la scorsa estate, gli interessamenti dall’Arabia non fecero breccia nella testa di Calhanoglu che in questo momento è pienamente focalizzato sulla conquista delle suo primo scudetto.

Le intenzioni delle parti sembrano quindi ben chiare e nonostante l’Inter, per esigenze di bilancio, possa privarsi di un big quest’estate, Calhanoglu non è affatto in discussione. Il sodalizio tra il turco e l’Inter sembra destinato ad andare avanti.

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Si ferma Vlahovic: costretto al cambio in Juventus-Napoli

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La Juve si allena davanti ai tifosi

Problemi per Dusan Vlahovic durante Juventus-Napoli, il serbo è stato sostituito al 70° minuto al suo posto Milik. Secondo quanto riportato da DAZN, potrebbe essere un falso allarme e solamente questione di crampi o indurimento del muscolo.

La Juventus è in vantaggio 1-0 grazie al gol di testa di Gatti, il terzo in stagione.

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