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I commenti social del Mondiale - giorno 17

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I commenti social del Mondiale – giorno 17

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Punto d’informazione, di impressioni e passioni condivise, i social network oggi più che mai raccontano le emozioni dei tifosi. Numero Diez vi presenta la rassegna dedicata ai più importanti messaggi della giornata di ieri.

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Freuler sul progetto Bologna: “Possiamo diventare la nuova Atalanta”

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Bologna

Il Bologna gioca da grande e sogna in grande. La squadra di mister Thiago Motta si sta rivelando come la compagine che più di ogni altra sembra avere il quid in più per scalfire il predominio delle nuove sette sorelle. Un calcio piacevole, propositivo, ponderato, votato all’attacco ma ben strutturato anche nelle retrovie. Mosse di mercato accurate e lungimiranti, segno di grande impegno da parte della proprietà e dei dirigenti rossoblù. Una tifoseria più unita che mai nel sogno europeo che adesso non appare poi così impossibile. Tutti elementi che rappresentano il grandissimo momento del Bologna e delle ambizioni che tutto l’ambiente prova a soddisfare.

Intervistato ai microfoni de La Gazzetta dello SportRemo Freuler ha parlato della situazione del Bologna vissuta dall’interno. Tutti vogliono rendere al meglio, tutti vogliono alzare l’asticella per rendere Bologna una piazza sempre più grande. E Freuler, che avendo vissuto i suoi anni migliori con la maglia dell’Atalanta, sa bene che tali ambizioni possono diventare realtà. E magari sarà così anche per i felsinei. Di seguito le parole di Freuler ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

NUOVA ATALANTA – Alla fine sono i risultati a fare tutto. Servono quelli, il resto arriva di conseguenza. Perché fare risultato aiuta tutti, i giocatori a insistere in ciò che fanno e anche la società a crescere, a capire, a muoversi nella maniera giusta. Ma sì, le basi per costruire qui la nuova Atalanta ci sono, si vedono: la voglia di arrivare, l’organizzazione, i giocatori giusti. Però servono sostegno e pazienza: quello che si è creato, l’Atalanta non l’ha fatto in un anno. Io arrivai a 23 anni e da lì in sei anni e mezzo ho vissuto di tutto, Mondiali, Europei e Coppe. Gasperini non è un diavolo, ho letto le critiche che gli sono state rivolte: non commento, vi dico solo che devo quasi tutto a lui”.

ARMONIA – C’è un insieme, fra giovani bravi e ragazzi esperti, ben dosato: ma soprattutto apprezzo la mentalità che non manca mai. Mentalità di ferro. Andiamo in campo con la voglia di farcela, l’idea di dominare, sempre: è il volere di Motta. E poi ci divertiamo a giocare: in campo e anche fuori”.

SARTORI – Se in ogni posto in cui è stato è arrivata l’Europa, beh, un motivo ci sarà. Quando mi chiamò prospettandomi il Bologna non fu difficile dire di sì, anche perché al Nottingham non ero più felice: di gare ne avevo giocate tante, quasi tutte, poi nelle ultime cinque sono sparito dai radar. Non capivo. Chiedevo ma ricevevo solo non risposte. E ho capito. Fra l’altro anche mia moglie non si trovava alla perfezione: meglio l’Italia. E oggi sono ancora più felice del giorno in cui accettai”.

DIFFERENZE AEBISCHER-DE ROON – Tipi diversi, anche come esuberanza di gioco. Martin poi è uno che parla sempre, Michel no ma ha altre caratteristiche: ma con lui parliamo la stessa lingua e non ci facciamo capire… L’anno scorso veniva criticato pur giocando in un ruolo non suo da ala destra? Se per una vita fai il centrocampista e d’improvviso ti chiedono di fare un altro tipo di gioco, beh, è dura. Vorrei far provare alle ali il nostro mestiere in mezzo al campo, vediamo come se la cavano…”.

PUNTO DI RIFERIMENTO – Il mio idolo? Andres Iniesta. Fino a 13 anni facevo l’attaccante nell’Hinwil. Amavo il tennis, il nuoto e con mio fratello Dario giocavamo spesso a hockey su ghiaccio”.

SOGNI NEL CASSETTO – Vincere il Mondiale con la Svizzera e un trofeo col Bologna. Comunque, di andare sempre più in alto. L’Europa? Semmai ne parleremo a fine girone d’andata, vediamo dove siamo a gennaio: parla il campo, niente altro”.

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Il Milan cerca il sostituto di Giroud: continuano i lavori per David del Lille

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Rifinitura Milan

Dopo la sconfitta col Borussia Dortmund in Champions League, il Milan deve tronare a tutti i costi alla vittoria. Che sia campionato o coppa, la squadra di mister Pioli deve fare risultato per il morale, seppur il reparto offensivo non sia attualmente nelle migliori condizioni. I rossoneri oltre a Leao ed Okafor, dovranno fare a meno anche di Giroud che deve scontare la squalifica rimediata contro il Lecce. Dunque, peso dell’attacco tutto su Pulisic e Jovic.

In ottica futura, bisogna comunque trovare una valida alternativa ad Olivier Giroud: il numero 9 del Diavolo rende sempre al meglio, ma la sua età avanza e la società deve intervenire. Ad oggi Luka Jovic non ha convinto e serve tronare una soluzione differente. Proprio per ovviare a questa situazione, come riporta La Gazzetta dello Sport, il Milan è pronto ad intervenire sul mercato. In cima alla lista dei desideri rossoneri c’è Jonathan David, 23enne del Lille che sarebbe l’ideale alla causa: esperienza e giovane allo tesso tempo per sostituire Giroud.

IL PIANO

Attualmente David ha un contratto col Lille fino al 2025. Per questo motivo, la squadra francese non vorrebbe perderlo a parametro zero e, non può permettersi di tirare troppo sul prezzo. Da quanto riportato dalla stessa Rosea, il club avrebbe già abbassato l’iniziale richiesta di 60 milioni di euro, ma i rossoneri solo alla ricerca di un ulteriore sconto. Se il prezzo dovesse abbassarsi, avvicinandosi ad una cifra simile ai 40 milioni, ecco che il Milan potrebbe entrare nella trattativa per provare ad assicurarsi le sue prestazioni. Situazione in divenire coi rossoneri che monitorano con attenzione.

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Piras carica il Cagliari: “Evitare di giocare d’attesa”

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Cagliari

Il Cagliari si appresta a scendere in campo contro la Lazio. Sfida insidiosa per entrambe le compagini, con i sardi che cercano stabilità per trovare punti vitali in chiave salvezza e i biancocelesti alla ricerca della bussola per reindirizzare la stagione sui giusti binari.

Leggenda rossoblùGigi Piras ha parlato ai microfoni di TuttoCagliari.net in preparazione del match impegnativo in casa della Lazio. Diversi i temi affrontati, dall’analisi dell’ultima gara del Cagliari contro il Monza ai presupposti della partita di questa giornata. Di seguito le parole di Gigi Piras sul momento del Cagliari.

APPROCCIO CONTRO LA LAZIO – “Io personalmente non imposterei una gara d’attesa. Anche perché la Lazio ha giocato martedì in Champions League contro il Celtic e, non avendo tantissimi ricambi, sarà giocoforza un po’ stanca. Credo che l’ideale sarebbe provare a giocare a calcio, pressarli e cercare di prenderli in velocità. Senza tenere un baricentro eccessivamente alto, perché i capitolini hanno contropiedisti fortissimi e, di conseguenza, lasciargli molti spazi in ripartenza sarebbe un errore”.

SITUAZIONE IN CLASSIFICA – “Anche i biancocelesti sono un po’ attardati in classifica e hanno bisogno di punti. Speriamo che questa sia l’occasione buona per vedere il Cagliari fare finalmente risultato contro un avversario di grande spessore. D’altra parte i rossoblù, nell’ultima trasferta a Torino contro la Juventus, mi erano piaciuti parecchio. Purtroppo avevano commesso un paio di errori difensivi imperdonabili: non si possono prendere due gol, in serie A, come quelli di Bremer e di Rugani. Per portare via qualcosa dall’Olimpico occorrerà prestare molta più attenzione in fase difensiva, in particolare sui calci piazzati”.

MATCH CONTRO IL MONZA – “Nel primo tempo sono stati padroni del campo, poi nella ripresa hanno lasciato il pallino del gioco nelle mani dei brianzoli. E il Monza è una bella squadra, con ottime individualità, e sa palleggiare molto bene. Alla fine ha sfiorato il successo, colpendo due pali”.

SECONDO TEMPO CONTRO IL MONZA – “Io dico che la partita la stavamo tenendo bene in mano. Ma poi, purtroppo, se lasci giocare formazioni come il Monza alla fine non ti lasciano scampo. Anche se va detto che, per l’ennesima volta, siamo capitolati su un calcio da fermo. Bisogna che i difensori si mettano in testa di fare più attenzione e di marcare meglio in area di rigore”.

MARCATURE – “Sono del parere che certi calciatori vadano obbligatoriamente marcati a uomo. Uno come Bremer, ad esempio, deve essere per forza marcato a uomo. Stesso discorso per Immobile. Gli altri li puoi controllare anche a zona, ma in ogni formazione ci sono due o tre elementi ai quali bisogna assolutamente stare addosso, attaccati, incollati”.

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Alex Sandro torna titolare: “Ho lavorato bene con lo staff, li ringrazio”

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Alex Sandro

La gara di venerdì sera che ha dato il via alla 14esima giornata di Serie A ha visto il trionfo al cardiopalma della Juventus in casa del Monza. Un match dal finale frenetico, con la rete del pareggio di Valentin Carboni al 91′ e il nuovo vantaggio bianconero per l’1-2 definitivo siglato da Federico Gatti. Una partita che ha fatto parlare molto, anche e soprattutto perché regala alla Vecchia Signora il primato solitario in classifica per almeno 48 ore, in attesa del verdetto emanato da Napoli-Inter di domenica sera.

Tra i presenti nei 22 titolari in campo si è rivisto Alex Sandro. Il brasiliano, il cui inizio di stagione è stato parecchio complesso per via di un lungo stop per un problema al bicipite femorale, è tornato titolare dopo diverso tempo. L’ultima volta risale addirittura allo scorso 27 agosto, con il pareggio della Juventus a Bologna alla seconda giornata di campionato. Adesso Alex Sandro vuole riprendersi la Juventus, per rilanciare la sua esperienza in bianconero talvolta sottotono nelle ultime annate.

Intervenuto ai microfoni dei canali comunicativi ufficiali del club, Alex Sandro ha parlato della sua prestazione contro il Monza e delle sensazioni dettate dal momento che la squadra sta vivendo. Di seguito le dichiarazioni del difensore brasiliano.

IN CRESCITA – “Mi sentivo bene, sono contento di essere tornato e soprattutto sono contento della vittoria della squadra. Ho lavorato bene con lo staff, che ringrazio, per tornare bene. Queste partite sono belle da giocare, è meglio vincere in modo più tranquillo, ma è stato bellissimo. Qui sappiamo che per vincere si deve soffrire. Sono contento anche del rientro di Danilo, è tornato bene, è una persona importante per tutta la squadra”.

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