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I Derby di Madrid in salsa colchonera, le ultime cinque vittorie dell'Atletico

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I Derby di Madrid in salsa colchonera, le ultime cinque vittorie dell’Atletico

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Atletico Madrid

A quattro giornate dal termine la Liga spagnola ha in programma il derby di Madrid, partita carica di significati.
Come sempre, quando il teatro è lo stadio dell’Atlético, il clima sarà infuocato, con i colchoneros alla ricerca di punti per la qualificazione Champions.
La storia del derby madrileno pende decisamente a favore dei blancos, i biancorossi non vincono in casa contro i rivali da 8 anni e, più in generale, hanno vinto solamente cinque volte negli ultimi 42 anni.
Queste sono le ultime cinque vittorie casalinghe dell’Atlético Madrid sul Real, un modo per ricordare gli acuti dei colchoneros, che meriterebbero sicuramente di più.

21/12/1980: DESTINO AVVERSO

“Play the game, everybody, play the game of love”.


Il 1980 è l’anno di “The Game”, ottavo album dei Queen, vero e proprio successo in termini di incassi, ma è anche l’anno della Real Sociedad. I baschi diventano Campioni di Spagna per la prima volta, seppur con gli stessi punti del Real Madrid, penalizzato dagli scontri diretti.
Dietro ai blancos si piazzano i cugini dell’Atlético, che a quattro giorni dal Natale rifilano uno scherzo al Real. Al Vicente Calderón i colchoneros subiscono la rete di Juanito, uno dei calciatori più amati dai tifosi blancos ancora oggi, ma protestano duramente.

Sull’azione del gol, infatti, il portiere biancorosso Navarro esce in presa alta, ma si scontra con il centravanti del Real, l’inglese Cunningham e perde la sfera. Sul pallone si avventa Juanito che non sbaglia.
L’arbitro non ravvisa alcuna irregolarità e conferma la rete, nonostante le ire del pubblico di casa.
Al 44’ arriva il pareggio dell’Atlético, grazie a Quique, uno degli idoli di casa, che prima si fa parare il rigore e poi mette dentro la ribattuta. Nella ripresa arriva il doppio colpo decisivo per la vittoria. Al 62’ Cano trova il gol di testa dopo un bello schema su punizione, mentre al 68’ ci pensa Dirceu a chiudere i giochi con un rigore (molto generoso). Una tragica appendice unisce tre protagonisti di questa partita. Juanito, Cunningham e Dirceu troveranno la morte in tre incidenti stradali, per una sorta di beffardo scherzo del destino.

04/03/1984: HUGOL, DALLA PARTE OPPOSTA

“Finché nessuno ci darà… Una terra promessa, un mondo diverso dove crescere i nostri pensieri”.


Al Festival di Sanremo, appena terminato, è letteralmente esploso un ragazzo romano, Eros Ramazzotti, che lascia tutti a bocca aperta con la sua “Terra Promessa”.
Una terra come quella descritta da Eros sembra averla trovata Hugo Sánchez, formidabile attaccante messicano, famoso per le sue acrobazie e le sue esultanze. “Hugol”, come lo chiamano in Spagna, legherà il suo nome al Real Madrid, con cui vince 5 campionati e una Coppa UEFA tra il 1985 e il 1992. Il messicano, però, arriva in terra iberica nel 1981, scelto dall’Atlético come scommessa offensiva.

Nelle sue quattro stagioni con i colchonerosSánchez segna 82 reti, dimostrandosi attaccante decisamente appropriato per il campionato spagnolo.
Nella stagione 1983/84, l’annata che chiude il quadriennio di dominio basco, con l’Athletic Bilbao campione per la seconda volta consecutiva (dopo le due vittorie della Real Sociedad), il derby arriva a marzo.
In un Vicente Calderón gremito i biancorosso vincono 1-0 contro il Real. La rete decisiva, su rigore, la segna un messicano riccioluto, che ancora non lo sa, ma farà grandi cose anche in maglia blanca: Hugo Sánchez.

03/01/1992: LO SGAMBETTO

Your music talks to me and hits me tonight, one candle burning, I hear you say. So let there be love”.


“Let There Be Love”
è una delle canzoni con cui i Simple Minds si presentano agli anni ’90.
Il 3 gennaio 1992, il Real Madrid, ancora imbattuto, è di scena al Calderón, contro un Atlético che ha in mente uno sgambetto bello e buono verso i cugini.
Dopo neppure un minuto di gioco, Vizcaino raccoglie una respinta della difesa del Real e mette in rete il gol del vantaggio. Il pubblico esplode e inizia a credere davvero di poter tornare a vincere, a 8 anni dall’ultima volta.

I blancos sembrano tramortiti dal colpo subito a freddo e cercano di reagire, ma in maniera troppo frenetica. In avvio di ripresa, al 47’, Manolo aggancia splendidamente un pallone proveniente dalla destra e batte Buyo per la seconda volta.
Gli assalti del Real sono inutili, l’Atlético vince e si rilancia nelle zone alte. A fine stagione il Real perderà il titolo per un solo punto sul Barcellona, ulteriore motivo di gioia per i colchoneros, che conquistano la Copa del Rey e chiudono terzi.

11/06/1999: CALDO TORRIDO

“Fallin’ all over myself to lick your heart and taste your health ’cause… with the birds I’ll share this lonely viewin”.


“Scar Tissue”
, primo estratto del settimo album dei RHCP, resta una dei pezzi più apprezzati della band losangelina.
Mente le radio suonano questa canzone, la Liga 1998/99 sta terminando, decisamente sul tardi, visto che siamo a giugno. La penultima giornata mette in scena il derby madrileno, con il Real già sicuro del secondo posto, alle spalle del Barcellona e un Atlético decisamente ridimensionato dal modesto tredicesimo posto.
La partita, dunque, sembra non avere storia, ma i colchoneros sfoderano una grandissima prestazione.
Dopo soli 7 minuti, “El Mago” Valerón pesca in area José Mari, che apre le marcature. Prima della mezz’ora arriva il pareggio di Morientes, ma è solamente un episodio, perché l’Atlético è padrone del campo.
La squadra di Antić si riporta in vantaggio a fine primo tempo con Lardín, che esplode un esterno sinistro splendido.
Ad un quarto d’ora dalla fine, poi, Juninho Paulista chiude i conti con un bel destro piazzato, che non da scampo a Illgner.
L’Atlético perderà anche la finale di Copa del Rey, contro il Valencia, il 26 giugno, ma la vittoria nel derby resta comunque un dolce ricordo per i tifosi.

07/02/2015: IL DERBY PIÙ BELLO

“My head’s spinning around, I can’t see clear no more. What are you waiting for? Love me like you do”.


Ellie Goulding ha ricevuto molti elogi per questa canzone, inserita nella trasposizione di “50 sfumature di grigio”, fenomeno cult del periodo.
In Liga il Barcellona e il Real Madrid sembrano fare un campionato a parte, saranno 94 e 92 i punti finali delle due squadre. I blancos perdono entrambi i derby, avvenimento che non accadeva dal 1950/51.
La partita di ritorno, il 7 febbraio, resta uno dei derby più amati dai tifosi dei colchoneros.
Nei primi venti minuti i biancorossi, spinti da un pubblico spettacolare, segnano due reti. La prima, al 14’, con Tiago, armato dalla sponda di Mandzukic, la seconda al 18’, con Saúl che si inventa una rovesciata splendida da distanza ravvicinata. Il Real è alle corde.
Nella ripresa arriva anche la rete di Griezmann, ancora su sponda di Mandzukic, immarcabile.

Nel finale arriva il gol del centravanti croato, di testa, su cross di Torres.
Un 4-0 storico, che non lascia spazio a repliche e, soprattutto, rappresenta l’ultima gioia casalinga per i colchoneros, che ora aspettano domani per provare a scrivere una nuova pagina di storia a tinte biancorosse.

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Mascara si racconta: “Fui vicino a City e PSG, Simeone al Catania era avanti coi tempi””

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Simeone Atletico madrid

Durante la trasmissione TvPlay, Giuseppe Mascara, ex giocatore del Catania, si è raccontato. In particolare, sono stati trattati dei temi come giocatori e allenatori che ha incontrato nella sua carriera. Tanta emozione nel ricordo di quando Kakà gli diede la sua maglia. Mascara è anche entrato nei radar di due top club europei, ma l’affare non andò in porto.

LE PAROLE DI MASCARA

SU BERARDI – “Lui è uno dei pochissimi che gioca un calcio come quello che piace a me. Fa l’uno contro uno, se lo sbaglia lo rifà”.

SU POLITANO – “Un altro così è Matteo Politano. Forse un altro che si avvicina è Zaccagni della Lazio. Tutta gente che sulla fascia puntano l’uomo. Berardi farebbe bene anche alla Juve, se uno è forte si porta dietro le sue qualità anche nelle grandi squadre”.

SU SIMEONE –  “Si vedeva che il Cholo avrebbe fatto strada. Preparava le partite calcolando nei minimi particolari tutto quello che poteva succedere sia quando hai la palla che quando non ce l’hai. Nel 2011 era già avanti coi tempi”.

IL RICORDO DI MASCARA AL NAPOLI –  “Ero arrivato a 32 anni e volevo rimanere a Catania. Il contratto era in scadenza e la proposta per il rinnovo non arrivava, oggi domani, oggi domani… e alla fine ho accettato di andare al Napoli. In quegli anni avevo ricevuto diverse offerte ma sono sempre voluto rimanere a Catania. Non ho nessun rammarico verso i dirigenti però. Nel 2009, stagione in cui feci 14 gol. ebbi varie proposte, anche dal Manchester City e dal PSG, che non erano le squadre che sono oggi, ma pur sempre club blasonati. Anche il Bayer Leverkusen. Alla fine non andarono in porto. In Italia sono stato vicino alla Lazio”.

LA MAGLIA DI KAKÀ –  “Ho avuto la fortuna di affrontare diversi campioni ma tra tutti gli aneddoti quello che ricordo con più affetto riguarda Kakà. Gli chiesi la maglia a Milano dopo un Milan-Catania e lui senza nessun problema me l’ha data, poi al ritorno fu lui a venire da me per chiedermela”.

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L’Italia scivola al terzo posto nel Ranking Uefa: i rischi e l’evoluzione della classifica

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ranking uefa italia, adesso c'è il rischio di perdere il posto extra per la prossima Champions: il motivo

L’Italia è scivolata al terzo posto in classifica nel Ranking Uefa 2023/24. Il sorpasso della Spagna infatti è arrivato grazie alle vittorie di Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid, che hanno permesso a queste squadre di volare già agli ottavi. Il sorpasso è avvenuto per pochi punti, visto che l’Italia si trova attualmente a quota 10285, mentre la Spagna a 10,812. Prima per distacco invece la Germania, con addirittura 11,357. Occhio però, perché chi arriva nelle prime due posizioni di questa speciale classifica otterrà dei vantaggi per la prossima stagione. Ma di cosa si tratta?

RANKING UEFA ITALIA, I VANTAGGI IN VISTA DELLA PROSSIMA EDIZIONE DELLA CHAMPIONS LEAGUE

Chi riuscirà ad arrivare nelle prime due posizioni otterrà uno slot bonus per la prossima edizione della Champions League. Qualora l’Italia dovesse sorpassare nuovamente la Spagna, saranno ben cinque le squadre che potranno prendere parte alla competizione più ambita dai club. Si tratta di una situazione da monitorare con attenzione, perchè permetterebbe all’Italia di conquistare una posizione importante nel ranking, ma soprattutto in campo europeo. Adesso saranno fondamentali i risultati di Napoli e Milan: una qualificazione per entrambe ci consentirebbe di tornare già al secondo posto. In caso contrario, si andrà a vedere il cammino che le squadre delle due predette federazioni terranno dagli ottavi in poi.  È un’occasione, dunque, da non lasciarsi scappare, perchè potrebbe rilanciare ancor di più il calcio italiano.

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Il gol contro il Napoli vale due record storici per Nico Paz: i dettagli

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nico paz

Serata indimenticabile quella di ieri sera per Nico Paz. Il giovane talento del Real Madrid ha messo la propria firma sulla vittoria interna dei Blancos contro il Napoli. Il prodotto del settore giovanile del club spagnolo ha infatti segnato il gol del 3-2, il primo centro in carriera.

Qualche indubbia colpa da parte del portiere del Napoli Meret sull’azione che ha portato al gol di Paz che ha dello storico per ben due motivi. Il primo, come riporta Opta, è che grazie al gol segnato ieri contro il Napoli, il giovane talento del Real Madrid, a 19 anni e 82 giorni diventa il secondo argentino più giovane a segnare in Champions League, alle spalle di un certo Leo Messi. Il primo gol della Pulga in Champions è infatti arrivato nel 2005 in un match tra Barcellona e Panathinaikos, all’età di 18 anni e 131 giorni. 

L’altro record registrato da Paz grazie al gol segnato al Bernabeu riguarda la storia del Real Madrid. L’argentino è infatti diventato il terzo marcatore più giovane nella storia dei Blancos in Champions League. Solo Rodrygo (18 anni e 301 giorni) e Raul (18 anni e 113 giorni) hanno fatto meglio di lui. L’inizio di carriera del ragazzo promette più che bene.

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Mazzarri commenta la sconfitta col Real: “Abbiamo creato occasioni per vincerla”

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Le parole di Walter Mazzarri, tecnico del Napoli, dopo la sconfitta 4-2 in casa del Real Madrid. Sfuma la vittoria al ritorno in Champions dopo undici anni per l’allenatore azzurro. I gol di Simeone e Anguissa non sono bastati contro la formazione di Ancelotti.

Queste le parole a Prime Video:

LA PARTITA – “Prima di prendere il 3-2 avevamo creato delle occasioni per vincerla. Sono contento della prova in generale, ma bisogna fare più attenzione. Sapevamo che il Real è micidiale in ripartenza e dovevamo essere attenti a non farli ripartire. Avevo la sensazione che potessimo andare in vantaggio“.

ABBRACCIO AL GOL DI ANGUISSA – “Io da quando sono arrivato ho trovato un gruppo eccezionale, molto unito. Penso che si possa fare davvero bene con loro“.

OSIMHEN – “Il cambio era programmato. Il dottore mi aveva detto che aveva 20′ con l’Atalanta e oggi pensavamo di fargli fare un tempo per recuperarlo definitivamente con l’Inter. L’inserimento è stato graduale, siamo stati obbligati“.

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