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I difensori dell'Atalanta hanno un feeling speciale con il gol

Calcio e dintorni

I difensori dell’Atalanta hanno un feeling speciale con il gol

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Dopo un pessimo avvio di stagione, condizionato anche dall’eliminazione ai preliminari di Europa League, l’Atalanta sta ritornando passo dopo passo sugli standard mostrati negli ultimi anni. Una delle caratteristiche peculiari della squadra di Gasperini è il coinvolgimento dei difensori in zona gol.

Nelle ultime 2 giornate di campionato sono ritornati a segnare i giocatori del reparto arretrato (e anche un Ilicic in formissima) e i nerazzurri hanno ritrovato la strada giusta. Non è una casualità, è un vero e proprio marchio di fabbrica.

LE IDEE DEL GASP

Gasperini a Bergamo ha scelto fin dall’inizio la difesa a 3, posizionando in campo i suoi con un 3-5-2/3-4-1-2. Marcature a uomo a tutto campo, con la linea dei difensori molto alta, pressing forsennato, l’utilizzo delle fasce per creare pericoli e il contributo dei centrocampisti con gli inserimenti.

Sono solo alcuni dei princìpi di gioco più importanti della creatura di Gasperini, una squadra che all’inizio ha sorpreso e poi si è confermata come una delle più toste da affrontare in Italia e non solo.

Il prototipo del difensore di Gasperini è rappresentato da Mattia Caldara, che alla prima stagione in A riuscì a mettere a segno addirittura 7 gol, un contributo praticamente da attaccante. Caldara giocava al centro della difesa, con Toloi e Masiello che lo affiancavano.

Il brasiliano, nelle prime due stagioni in A con Gasperini, è quello che ha segnato meno gol (soltanto 2). Andrea Masiello, invece, ha siglato la bellezza di 7 gol.

L’arma principale sono, ovviamente, le palle inattive. Nei calci d’angolo tutti e 3 i centrali salgono, prendendosi così dei rischi notevoli ma che spesso portano al risultato voluto. Dei 10 gol siglati in Serie A da Caldara 5 sono arrivati dopo la battuta di un corner. L’attuale difensore del Milan, inoltre, si spingeva spesso in avanti anche accompagnando azioni di contropiede, emblematico il suo gol al San Paolo.

Caldara, in collaborazione con Freuler, fa scattare la transizione positiva e si butta in avanti. Scarica per Spinazzola e si inserisce in area di rigore, poi conclude con una girata da attaccante vero.

Al reparto arretrato poi si è aggiunto José Luis Palomino, esperto centrale proveniente dal Ludogorets. L’argentino lo scorso anno è risultato fondamentale nelle rotazioni dell’Atalanta, dimostrandosi affidabile e capace di calarsi in poco tempo in un meccanismo non semplice.

Verso la fine della stagione Gasperini ha lanciato anche Gianluca Mancini, giovane centrale classe ’96. Mancini come caratteristiche è molto simile a Caldara, infatti è stato fin da subito etichettato come il suo erede.

Sia Palomino che Mancini hanno siglato solo 1 gol durante la loro prima stagione in maglia nerazzurra. Ieri contro il Parma tutti e due hanno segnato, dopo due corner, contribuendo alla vittoria della Dea. Entrambi stanno iniziando a giocare con continuità e a trovare il feeling con il gol. D’altronde, in casa Atalanta, non è una novità.

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Gabigol sospeso per due anni: “Mai fatto uso di sostanze proibite”

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Gabigol

Nelle ultime ore la notizia che Gabigol sia stato sospeso per frode nei test antidoping ha fatto il giro del mondo. Un’indiscrezione che se fosse confermata avrebbe del clamoroso.

Intanto il calciatore brasiliano classe 1996 di proprietà del Flamengo è stato sospeso dall’attività per ben 2 anni dal Tribunale Sportivo Antidoping. Inflitta una pena che terminerà l’8 aprile del 2025 visto che l’episodio incriminante sarebbe avvenuto circa un anno fa.

Gabriel Barbosa dal canto suo non ci sta. L’ex Inter infatti sul proprio profilo X ha pubblicato un messaggio riguardo quanto accaduto in questi giorni. Ecco cosa ha detto:

LE PAROLE DI GABIGOL – “Vorrei pronunciare e chiarire sulle cose che sono uscite oggi, sul fatto che sarei stato sospeso per una tentata frode all’esame antidoping. Nonostante il rispetto che ho verso la giustizia, ribadisco che mai abbia tentato di ostruire o ingannare qualsiasi tipo di esame e confido di poter dimostrare la mia innocenza nelle prossime istanze. Fin dall’inizio della mia carriera ho sempre rispettato le regole del gioco e non ho mai fatto uso di sostanze proibite. Sono deluso dall’esito del procedimento ma continuerò a collaborare con le autorità sportive. Sono convinto che la mia innocenza sarà provata e ripristinata. Grazie a tutti per il sostegno in questo periodo difficile”.

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Shock Di Maria dall’Argentina: El Fideo e famiglia minacciati di morte

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di maria

Angel Di Maria e la sua famiglia sarebbero stati minacciati in questi giorni in cui il calciatore si trova in ritiro con la Seleccion Argentina. Minacce di morte con tanto di messaggio lasciato sulla porta della sua abitazione a Funes, vicino a Rosario.

Secondo quanto riportato dal giornale Infobae, il contenuto del messaggio è il seguente: “Di’ a tuo figlio Ángel di non tornare a Rosario perché altrimenti uccideremo un membro della famiglia. Nemmeno Pullaro (governatore della regione di Santa Fè, ndr) vi salverà. Noi non lanciamo carte ma piombo e persone morte”.

A questa vicenda il Clarìn aggiunge che la minaccia sarebbe stata recapitata intorno alle 2:30 del mattino e nella zona sembra si siano sentiti addirittura quattro spari. Inoltre, il contenuto dell’avviso di intimidazione non è stato confermato dalle autorità competenti per evitare di promuovere i gesti di queste persone.

La minaccia, secondo quanto trapela, potrebbe anche essere un tentativo di impedire a Di Maria di tornare a giocare nel Rosario Central. Squadra in cui il Fideo è cresciuto e con la quale ha esordito da professionista nella stagione 2005.

Un episodio orribile che era già accaduto lo scorso anno anche a Lionel Messi, anch’esso vittima di una minaccia intimidatoria.

 

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Antonello sul tema stadio: “Rozzano il futuro, San Siro fermo agli anni ’80”

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Mercato Inter

Alessandro Antonelloamministratore delegato dell’Inter, ha parlato del tema stadio ad un evento organizzato dallo studio legale ADVANT Nctm. L’AD durante la tavola rotonda “Impianti ed infrastrutture sportive: attori e processi – L’esperienza delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026”, ha analizzato la situazione dei vari progetti per il nuovo stadio, sottolineando come nel 2019 era stato presentato un piano che si interpellava alla legge sugli stadi. Successivamente l’AD dei nerazzurri ha parlato di San Siro e del fatto che sia fermo agli anni ’80 per le sue emissioni. Infine ha concluso affermando che l’Inter sta lavorando su Rozzano, definendolo come piano effettivo.

LE PAROLE

PROGETTO – Nel 2019 è stato presentato il progetto che si interpellava alla legge sugli stadi ma dopo cinque anni i due club si trovano ad attendere un interesse pubblico dall’amministrazione comunale visto che si sono inserite dialettiche che hanno allungato i tempi, come ad esempio la sovrintendenza”.

SAN SIRO – “C’è anche un obiettivo ambientale. San Siro ora è alimentato da una centrale termica produttrice di CO2. Siamo ben lontani all’essere vicini al pareggio di emissioni richieste e siamo fermi agli anni ’80“.

ROZZANO – “Noi stiamo lavorando su Rozzano che è il piano effettivo su cui ci siamo impegnati e per cui stiamo discutendo con la proprietà Cabassi. Abbiamo una opzione fino a fine aprile e su quello ci concentriamo, lavoreremo anche per una proroga. Rimaniamo in attesa della proposta di WeBuild che arriverà non prima di giugno quindi oggi non ci sono alternative se non continuare a lavorare su Rozzano”

 

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Marotta chiaro sul futuro: “Ecco cosa farò a fine contratto”

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Beppe Marotta, dirigente dell'Inter, Serie A, Champions League, Coppa Italia

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato del proprio futuro alla Sala Montanari di Varese. L’AD dei nerazzurri ha confermato, come già detto più volte, che l’Inter sarà la sua ultima avventura da dirigente sportivo. Tuttavia oggi ha parlato con più chiarezza di ciò che farà: occuparsi solamente dei giovani. Marotta è ancora legato all’Inter e lo sarà fino al 30 giugno del 2027, quando il suo contratto andrà in scadenza e lascerà il suo impegno.

In particolare, si batterà per rendere lo sport gratuito, dal momento che considera sbagliato far pagare i giovani per fare sport. In questo modo verrebbero coinvolte anche le famiglie meno abbienti, dove si celano i campioni, che magari non emergono perché oscurati da chi può permettersi di allenarsi con grandi squadre fin da bambini.

LE PAROLE

INTER – “Quando terminerà il mio contratto con l’Inter e lascerò il club, mi occuperò solo dei giovani”.

GIOVANI – “Il settore giovanile è il patrimonio più grande di una società, soprattutto dal punto di vista umano. Sono sempre più convinto che far pagare lo sport ai giovani sia sbagliato: dovrebbe essere gratuito, perché così si riuscirebbero a coinvolgere anche le famiglie povere, quelle in cui si nascondono i campioni, come accadeva una volta”.

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