Connect with us
I limiti dell'integralismo

La nostra prima pagina

I limiti dell’integralismo

Pubblicato

:

Non era decisiva, nessuna partita a dicembre può esserlo. La sconfitta contro la Juve però fa male, questo sì, a tutto l’ambiente napoletano. Il gol che ieri ha deciso la gara, del “traditore” Higuain, è stata una batosta che ha rievocato una rabbia ormai apparentemente soppressa, una delusione superata grazie alle capacità di un gruppo che fino ad adesso le aveva vinte quasi tutte.

Il Napoli è cresciuto, il Napoli è finalmente diventato una grande squadra.

E invece il Pipita è ancora lì, e con lui la Juve, che ieri ha dimostrato di essere sempre un gradino avanti, che nonostante tutto ora si ritrova ad un solo punto di distacco dai partenopei. Una squadra che, ancora una volta, arriva a dare la giusta misura del valore degli uomini di Sarri e che, come una sentenza, ha fatto emergere tutti i limiti del Napoli.

SENSO D’IMPOTENZA

Sia chiaro, il Napoli ieri non ha fatto una brutta partita. Ha tenuto il pallino del gioco per quasi tutta la gara, ha creato anche un po’ di occasioni da gol, alle quali Buffon ha risposto presente. Quello che però è emerso per tutti i novanta minuti al San Paolo era che fosse la Juventus ad avere in mano la partita, che fossero i bianconeri ad essere più pericolosi.

La supremazia territoriale degli azzurri è andata a sbattere contro la preparazione tattica magistrale degli juventini. Nonostante il Napoli abbia condotto la partita, una Juve ben organizzata ha quasi annullato la pericolosità dei partenopei, costringendoli spesso ad allargare il gioco e a dare ampiezza ad una manovra che, solitamente, si restringe invece in trenta metri di campo. Il costante pressing delle punte bianconere ha creato qualche problema in fase d’impostazione, la compattezza della linea difensiva invece ha quasi sempre sviluppato un 4 contro 3 favorevole agli juventini.

E così il Napoli non è riuscito a sviluppare il suo solito gioco veloce e incisivo: la chiave per far male alla Vecchia Signora era l’inserimento di Hamsik ed Allan, che sono riusciti in un paio di occasioni a trovare gli spazi necessari per aggirare la fase difensiva impostata da Allegri. Con Matuidi impegnato maggiormente sulla fascia e Khedira non al meglio, gli azzurri avrebbero dovuto insistere con gli inserimenti delle mezzali. Spesso però la squadra di Sarri è caduta nella trappola bianconera, allargando la manovra sui terzini o tentando l’imbucata direttamente verso Mertens, zone del campo nelle quali però i bianconeri erano superiori.

LIMITE ORGANICO

Anche Sarri nel post gara ha ammesso di avere qualche difficoltà nelle scelte: la sua rosa manca di alternative valide. La Juventus ieri ha vinto la partita sul piano tattico, permettendosi addirittura di far riposare Alex Sandro, Cuadrado e Barzagli, oltre a dover rinunciare a Mandzukic. Il Napoli invece gioca con la stessa formazione da quando è iniziato il campionato, e l’allenatore non può cambiare volto alla sua squadra in corso di partita, perché non ha alternative.

Detto questo però, Sarri non ha mai nemmeno provato a mettere in campo la squadra in modo diverso. Allegri in questo inizio di campionato ha cambiato già 4 moduli, in attesa di trovare la quadratura e, nonostante tutte le critiche, è ad un punto dal Napoli. L’impressione è quella che gli azzurri, oltre ad accusare stanchezza sul piano fisico, siano spossati soprattutto dal punto di vista mentale, schiavi di un integralismo tattico che non trova alternative nel momento di difficoltà. Limite organico dunque, ma anche limite di approccio. L’impostazione del gioco di Sarri ha dovuto fare i conti con l’ennesima prova di forza di una Juventus camaleontica.

UN BIVIO

Ora però gli azzurri devono rialzarsi, cercare di resistere fino alla boccata d’aria di gennaio, mese in cui la proprietà deciderà quanto investire per garantire almeno la possibilità alla squadra di giocarsi questo scudetto. Il mese di dicembre sarà fondamentale, oltre che per il passaggio del turno in Champions, soprattutto per sondare la tenuta mentale di un gruppo per niente abituato a perdere, e trovatosi a fare i conti con la sconfitta proprio contro la bestia (bianco)nera.

La partita di ieri sera non è stata decisiva, ma rischia di esserlo per il morale del gruppo. Ripartire dalle certezze è dunque un obbligo per una squadra che, al di là di tutto, non perdeva da nove mesi in campionato, e questo non è da dimenticare. In un’annata i momenti di difficoltà esistono, e una grande squadra si misura soprattutto nella sua capacità di affrontarli.

Se il Napoli è, davvero, una grande squadra, sarà il prossimo mese a dircelo. Non è sicuramente una partita persa 0 a 1 che fa crollare quanto di bello fino ad adesso la squadra di Sarri ci ha fatto vedere.

Continue Reading
Commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

La nostra prima pagina

Le partite del giorno – venerdì 2 giugno 2023

Pubblicato

:

Il calcio, si sa, non si ferma mai: ogni giorno, da ogni angolo del pianeta, giocatori di tutto il mondo sono pronti, con le proprie giocate sul rettangolo verde, a regalare emozioni ai tifosi. Numero Diez vi presenta quindi le principali gare che ci attendono nella giornata di oggi.

SERIE A

Ore 20.30: Sassuolo-Fiorentina

SERIE B – PLAYOFF

Ore 20.30: Bari-Sudtirol

 

Continua a leggere

Flash News

Putiferio a Brescia, scandalo a Budapest – La Rassegna Social

Pubblicato

:

Punto d’informazione, di impressioni e passioni condivise, i social network oggi più che mai raccontano le emozioni dei tifosi. Numero Diez vi presenta la rassegna dedicata ai più importanti messaggi della giornata di ieri.

Continua a leggere

Calcio Internazionale

Sfuriata Mou, niente PSG in caso di maxi-squalifica

Pubblicato

:

Mourinho

Il futuro di Josè Mourinho è ancora da definire. Le dichiarazioni criptiche dello Special One rilasciate al termine della finale di Budapest hanno infuso nell’ambiente giallorosso forti preoccupazioni. Decisioni che si dice siano state giá comunicate al gruppo, ricostruzioni di discorsi più o meno attendibili e un gelo totale tra allenatore e proprietà: la permanenza dell’uomo di Setubal a Roma é una questione più che mai aperta. A scombinare le carte in tavola, secondo una ricostruzione fatta dal The Sun, potrebbe essere la squalifica che la UEFA infliggerá con ogni probabilità ai danni di Mourinho. Vediamo perché.

NIENTE PSG IN CASO DI MAXI SQUALIFICA

Sebbene il contatto tra le due parti sia stato smentito in diverse occasioni dall’attuale tecnico della Roma, la destinazione parigina è sicuramente tra i pensieri dell’ex Inter e United (tra le altre). Il PSG sembra voler rompere con Galtier e tra i nomi scelti per sostituirlo spicca quello di Mourinho, già cercato anche dalla Federazione Portoghese. I francesi tuttavia non sarebbero disposti a metterlo sotto contratto nel caso in cui questo riceva una maxi squalifica da parte della UEFA.

Le pesanti parole dello Special One nei confronti dell’arbitro Taylor avranno sicuramente ripercussioni e se il massimo organo calcistico europeo dovesse squalificare il mister per più di 5 partite il club di proprietà qatariota girerebbe altrove lo sguardo. Il PSG vuole la Champions e, anche se apparentemente “piccolo” come fattore, un’eventuale assenza del tecnico per tutta la fase a gironi peserebbe molto, forse troppo. 

 

Continua a leggere

Bundesliga

Lo Stoccarda batte 3-0 l’Amburgo nell’andata dello spareggio: salvezza ad un passo

Pubblicato

:

Augsburg-Bayer Leverkusen

La gara di andata dello spareggio per conquistare l’ultimo posto nella prossima Bundesliga tra Stoccarda e Amburgo termina con un netto 3-0, che in vista del ritorno mette in chiaro le cose: lo Stoccarda è ad un passo dalla permanenza nel massimo campionato tedesco. Infatti in Germania, visto che la prima serie è a 18 squadre invece che a 20 come in Italia, le ultime due della classe (18esima e 17esima) retrocedono direttamente, mentre la 16esima, in questo caso proprio lo Stoccarda, deve giocarsi la permanenza contro la terza classificata della 2. Bundesliga, la “Serie B” tedesca, l’Amburgo.

Nella gara di andata non c’è storia: Mavropanos mette subito la gara in discesa per i padroni di casa segnando dopo appena 42 secondi, mentre Vagnoman e Guirassy siglano il secondo e il terzo gol rispettivamente al 51′ e al 54′. Al 69′ l’espulsione di Suhonen per l’Amburgo complica ancora di più le cose in vista della gara di ritorno (in programma lunedì 5 giugno alle ore 20:45) per la storica squadra tedesca che, salvo miracoli, sarà costretta a restare in seconda serie anche l’anno prossimo.

Continua a leggere

I nostri approfondimenti

Giovani per il futuro

Esclusive

Fantacalcio

Serie A

Trending

Scarica L'App

Copyright © 2022 | Testata giornalistica n.63 registrata presso il Tribunale di Milano il 7 Febbraio 2017 | numero-diez.com | Applicazione e testata gestita da Número Diez SRL 12106070969