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I memorabili precedenti del Tottenham a San Siro

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I memorabili precedenti del Tottenham a San Siro

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Tottenham-Shakhtar

Riecco la Champions League. I 16 migliori club europei ritornano per affrontarsi negli ottavi di finale. Domani è subito il turno di due delle squadre italiane rimaste in gioco: Milan e Napoli. I rossoneri, che cercano di gettarsi alle spalle un momento complicato in Campionato, ospitano a San Siro il Tottenham di Antonio Conte, una squadra che rievoca grandi ricordi visti gli iconici precedenti alla Scala del calcio.

Anche se molti tifosi e tifose del Diavolo preferiranno festeggiare San Valentino in compagnia delle loro dolci metà, la restante platea potrà comunque godersi uno spettacolo che i rossoneri non vivevano da ben nove anni. Contro un avversario già affrontato, sempre durante gli ottavi, 12 anni fa, ma che nel recentissimo passato è stato protagonista di momenti indimenticabili anche affrontando i cugini nerazzuri. Ecco dunque i migliori precedenti del Tottenham a San Siro.

18 SETTEMBRE 2018, INTER-TOTTENHAM 2-1

Partiamo dalla più recente trasferta degli Spurs a San Siro. La sfida della fase a gironi della Champions League 2018-19 contro l’Inter. La sfida che sancì il ritorno dei nerazzurri nell'”Europa che conta”, dopo ben sette anni di attesa. Gli uomini di Luciano Spalletti affrontano il Tottenham di Mauricio Pochettino, che in quell’edizione giungerà fino alla Finale contro il Liverpool. Alla prima uscita stagionale europea però, l’Inter regalò un sussulto ai 64 mila tifosi accorsi al Meazza.

A un gol fortunoso di Christian Eriksen al ’53, che porta in vantaggio gli inglesi, l’Inter reagisce con rabbia creando molti pericoli per la porta di Vorm. Il pareggio arriva però solo all’ ’85 con una strepitosa girata al volo di Mauro Icardi su cross di Asamoah. I londinesi subiscono il colpo e si arroccano nella loro area nei minuti di recupero. E al ’92 la prende, anzi, la “riprende” Vecino. Che replica il gol sul finale che contro la Lazio aveva sancito il ritorno dei nerazzurri in Champions e regala un altro urlo di gioia ai suoi tifosi.

15 FEBBRAIO 2011, MILAN-TOTTENHAM 0-1

Quasi 12 anni fa l’ultimo precedente a San Siro tra Milan-Tottenham. I rossoneri arrivarono agli ottavi di finale da Campioni d’Italia uscenti, proprio come quest’anno. Purtroppo, nella stagione 2010/2011 le cose non andarono per il verso giusto per gli uomini dell’allora tecnico del Milan Massimiliano Allegri. Vittoria per 0-1 per gli Spurs, vittoria che rappresenta finora l’unica vittoria dei londinesi a Milano nella loro storia. E che permetterà di passare il turno a discapito del Diavolo.

La partita di San Siro, decisa da un gol di Peter Crouch all’ ’80, è di grande intensità agonistica. Anche troppo, visto che un intervento killer di Mathieu Flamini su Vedran Corluka manda su tutte le furie il vice allenatore dei londinesi Joe Jordan. A seguito di un intervento su Thiago Silva la rabbia dello scozzese incrocia però quella di Gennaro Gattuso. I due allora vengono a un faccia a faccia entrato nella leggenda. Dove a Ringhio “parte l’ignoranza”, come ha simpaticamente raccontato lui in un’intervista a Le Iene, e afferra per il collo Jordan, dandogli pure una testata. A Gattuso verranno poi inflitte ben cinque giornate di squalifica per il gesto.

E pensare che Joe Jordan ha anche militato nel Milan dal 1981 al 1983. In una parentesi non fortunata della storia rossonera, dove la squadra venne anche retrocessa in Seria B. Con Jordan che, a causa della sua scarsa vena realizzativa, da “Squalo”, suo soprannome negli anni del Leeds e del Manchester United, venne retrocesso a “Nasello” dalla stampa italiana.

20 OTTOBRE 2010, INTER-TOTTENHAM 4-3

Non possiamo poi menzionare quello che è uno dei precedenti più illustri del Tottenham a San Siro. La notte del 20 ottobre 2010, dove i londinesi affrontarono l’Inter fresca di Triplete nella fase a gironi. La partita sembra chiusa già nella prima frazione in favore dei nerazzurri. Capitan Zanetti (al suo ultimo gol in Champions League), Stankovic e una doppietta di Eto’o mandano la contesa al riposo per 4-0 per gli uomini di Rafa Benitez.

Da lì in poi è un one man show di un ragazzo poco più che ventenne. Un giovanissimo terzino sinistro gallese che il tecnico Harry Redknapp decise di spostare più avanti, viste le sue grandissime doti tecniche a atletiche. Ma da dopo quella serata di San Siro le doti di quel ragazzo verranno notate anche da tutto il resto del mondo, che da lì in avanti vedrà diventare il giovane gallese tra i migliori top player del decennio. Stiamo parlando ovviamente di Gareth Bale, che nel secondo tempo fece tremare l’Inter nonostante il suo ragguardevole vantaggio. Alla fine, Bale segnerà “solo” tre gol, non basteranno per completare una storica rimonta, ma saranno utilissimi per proiettarlo tra gli astri più brillanti del calcio europeo.

14 MARZO 2013, INTER-TOTTENHAM 4-1

Arriviamo quindi all’ultimo degli iconici precedenti del Tottenham a San Siro, quello del 14 marzo 2013. La cornice non è più quella della Champions League, ma quella dell’Europa League dove gli Spurs affrontarono l’Inter di Stramaccioni nel ritorno degli ottavi di finale. Nell’andata gli uomini di Villas-Boas si erano imposti con un perentorio 3-0 sulla Beneamata. Nel ritorno del Meazza però, l’Inter diede vita a una maestosa prova d’orgoglio.

Un dominio da parte degli uomini di Stramaccioni già dai primi minuti di gioco, suggellati dal gol del vantaggio di Antonio Cassano al ’20. Nel secondo tempo l’Inter pareggia il risultato nel doppio confronto con Palacio e l’autorete di William Gallas. Il Tottenham è alle corde e addirittura rischia di crollare nel finale. Ma il clamoroso errore di Cambiasso negli ultimi minuti strozza l’urlo in gola dei tifosi interisti.

Si va quindi ai supplementari dove gli Spurs riescono a trovare il gol della salvezza grazie ad Adebayor. A nulla serve la rete di Ricky Alvarez al minuto 110, nonostante il risultato finale di 4-1, l’Inter viene eliminata a causa della regola dei gol in trasferta. Un’impresa comunque quasi miracolosa dei nerazzurri che rischiarono di suggellare un epico come back.

Questi quindi i più iconici precedenti del Tottenham a San Siro, nell’attesa che il match di domani regali gol e spettacolo pari a queste grandi partite del recente passato.

 

 

 

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Xabi Alonso sempre più vicino alla permanenza al Leverkusen: niente Bayern Monaco e Liverpool

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xabi alonso

XABI ALONSO – In Germania c’è una squadra che sta per spezzare l’egemonia degli ultimi anni del Bayern Monaco. Si tratta del Bayer Leverkusen dell’ex bavarese Xabi Alonso, che si trova al primo posto in classifica a +10 proprio dal Bayern secondo. Quando mancano soltanto otto giornate al termine del campionato, la Bundesliga sembra ormai nelle mani dei rossoneri.

Il Bayern Monaco, che in estate si separerà da Thomas Tuchel, è alla ricerca di un allenatore per la prossima stagione, e tra i nomi che circolano uno dei più insistenti è proprio quello di Xabi Alonso, che però è legato fino al 2026 con il Leverkusen, che non sembra avere alcuna intenzione di liberarlo in direzione Monaco di Baveria.

LE PAROLE DI HOENESS SU XABI ALONSO

Intervenuto ai microfoni di Das Erste, il presidente onorario del Bayern Monaco Uli Hoeness è intervenuto proprio sull’argomento, mostrandosi molto pessimista sul possibile approdo in panchina del tecnico spagnolo nella prossima stagione. Di seguito, le sue dichiarazioni: “La vedo molto dura prendere Xabi Alonso, per non dire impossibile. Credo resti al Leverkusen“.

ANCHE IL LIVERPOOL VA OLTRE E PENSA AD AMORIM

Oltre al Bayern Monaco, anche il Liverpool – che in estate saluterà Jurgen Klopp – è una delle squadre più interessate a Xabi Alonso. A questo punto però, viste anche le dichiarazioni di Hoeness, i due club dovranno con ogni probabilità virare su altri profili. Per la panchina degli inglesi, in questo momento, il nome più caldo sembrerebbe essere quello dell’attuale tecnico dello Sporting Lisbona Ruben Amorim.

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Chi è Cavan Sullivan, la stellina del calcio USA già nell’orbita del Manchester City

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CHI È CAVAN SULLIVAN – Pensate, a malapena 14 anni, ritrovarvi già sui media calcistici, oltre ad essere in orbita Manchester City, club che al momento domina i riflettori europei. Questo è il mondo di Cavan Sullivan, talento classe 2009 dei Philadelphia Union, che ha esordito con tanto di assist in MLS Next pro. Ormai nel calcio la ricerca del talento parte da età sempre più basse, soprattutto nei campionati esteri, dove i giovani talenti che impressionano gli scout vengono convinti a firmare, o corteggiati, già giovanissimi. Un esempio può essere l’acquisto di Paez da parte del Chelsea, nella scorsa stagione. Ora è invece il turno di Sullivan, trequartista di pura classe che ha addosso gli occhi della migliore squadra del miglior campionato al mondo: la Premier League. 

DAGLI USA ALL’INGHILTERRA

Proprio con la costante scoperta e crescita di talenti sempre più giovani, non è facile impressionare. Eppure, nessuno può evitare di guardare un quattordicenne che, all’esordio coi grandi, si iscrive addirittura al tabellino degli assistman. Parliamo comunque di un giocatore che fa parte della Philadelphia Union Academy da quando ha a malapena 11 anni. Alto 1,58 e in possesso di doppia nazionalità (Americano e tedesco), Sullivan ha fatto parlare di sè con un’etichetta pesantissima. La definizione di ‘nuovo Messi‘ è ovviamente prematura, eppure il talento è cristallino ed innegabile.

Del resto, il Manchester City sembra avere già accordo con società e giocatore, mancano soltanto le firme di rito. Le regole sui trasferimenti e sul lavoro minorile non permetteranno comunque al ragazzo di raggiungere i Citiziens prima dei 18 anni. Per propiziarne il percorso di crescita, la decisione comune tra le società è di tenerlo in patria, dove arriverà ad esordire in MLS. Dopodichè potrà partire per l’Europa. Sicuramente il nome di Cavan Sullivan è destinato a catturare sempre di più l’attenzione nel corso degli anni, anche perchè prima di raggiungere il nostro calcio bisognerà attendere ancora qualche anno.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Parlando di un giocatore molto giovane, è difficile darne un quadro generale completo. Nonostante ciò si può tranquillamente asserire che stiamo per vedere un talento innato dal punto di vista tecnico. L’obiettivo sarà quello di sgrezzarsi nei prossimi anni a livello tattico, affrontando gradualmente un calcio più fisico. Il piede è il mancino, proprio come quel fenomeno generazionale che ha portato ad un altro livell0 il numero 10, che ora milita proprio in MLS all’Inter Miami: Lionel Messi. Sullivan dà la sensazione di poter essere un giocatore abile nello stretto e palla al piede, veloce e tecnicamente impeccabile. Ma solo il tempo potrà dirci dove può arrivare questo ragazzo.

Fonte immagine in evidenza: profilo IG Cavan Sullivan

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Bundesliga

Infortunio al ginocchio per Bensebaini in Nazionale: il Dortmund lo perde fino a fine stagione

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Ramy Bensebaini, giocatore del Borussia Dortmund e Randal Kolo Muani, giocatore del PSG, Champions League

Il Borussia Dortmund sarà impegnato in un finale di stagione di fuoco. In Bundesliga si trova attualmente al quarto posto della classifica, ma con la qualificazione in Champions League ancora in bilico. Per quanto riguarda invece la Champions, i gialloneri sfideranno l’Atletico Madrid per guadagnarsi un posto in semifinale, traguardo che manca dalla stagione 2012/13 (in quel caso fu finale contro il Bayern Monaco). Il Borussia Dortmund ha però perso un giocatore fondamentale per lo scacchiere di Terzic: Ramy Bensebaini resterà infatti fuori fino al termine della stagione, saltando tutti gli impegni nazionali e internazionali.

IL RENDIMENTO DI BENSEBAINI IN QUESTA STAGIONE

Il terzino sinistro algerino Bensebaini ha giocato 17 partite in Bundesliga in questa stagione, di cui 11 dal primo minuto. Una stagione non esattamente da ricordare quella dell’ex laterale del Borussia Mönchengladbach, visto che adesso dovrà rimanere ai box a lungo. Come riportato da TMW, Bensebaini ha riportato un infortunio al legamento collaterale mediale del ginocchio e ha finito in anticipo la stagione, anche se è riuscito a evitare l’operazione. L’infortunio è arrivato nella sfida amichevole giocata tra la sua Algeria e la Bolivia. Ennesimo infortunio dunque causato dalla sosta per le Nazionali, che ha creato problemi in tutto il mondo, non solo in Italia.

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Chi è Mateo Joseph, il talentino del Leeds decisivo con la Spagna U21

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Madueke, gioocatore del Chelsea, e Mateo Joseph, giocatore del Leeds United, Premier League

CHI È MATEO JOSEPH – Non è una rarità ormai assistere a casi come quello di Jamal Musiala, che dopo aver effettuato la trafila delle nazionali giovanili dell’Inghilterra (ossia il luogo dov’è cresciuto), ha deciso di intraprendere la propria carriera internazionale vestendo la maglia della Germania, sua terra natale. Seppur in misura minore, è ciò che è successo anche a Mateo Joseph Fernández-Regatillo, ventenne attaccante del Leeds United.

TRA SPAGNA E INGHILTERRA

Nato a Santander nell’ottobre del 2003, Mateo Joseph è dunque di nazionalità spagnola, ma il cognome del padre ne tradisce le origini inglesi, che sarebbero inevitabilmente tornate a bussare alle sue porte qualche anno più tardi. Dopo essersi formato nelle giovanili del Racing Santander prima, e dell’Espanyol poi, ecco il richiamo della foresta: a portarlo oltremanica è stato infatti il Leeds United nel gennaio 2022.

Nei successivi due anni, Joseph avrebbe proseguito il proprio stage nell’Under 21 dei Peacocks, mettendosi in mostra come attaccante un po’ atipico; i suoi 180 centimetri forse non sono tantissimi per essere un centravanti, tant’è che predilige soprattutto calpestare le zolle del mezzo spazio di sinistra per poi venire a giocare in posizioni più centrali. La convocazione dell’Inghilterra U20 non tarda ad arrivare, e il giovane puntero riesce anche a ritagliarsi un piccolo spazio durante lo scorso Mondiale della sopracitata categoria. Il ct Ian Foster lo impiega però come esterno sinistro nel proprio tridente, e l’avventura dei Tre Leoni si interrompe precocemente agli ottavi di finale contro l’Italia di Casadei.

IL DEBUTTO CON LE FURIE ROSSE

I tempi intanto sono ormai maturi per il debutto in prima squadra, seppur sul palcoscenico minore della Championship; Joseph però, in un Leeds che stradomina il campionato insieme al Leicester, non riesce ad accumulare abbastanza minuti, restando dunque a secco di gol. Per sbloccarsi sceglie dunque un’occasione speciale: gli ottavi di finale di FA Cup in casa del Chelsea, in cui mette a segno una doppietta che non basta per avere la meglio sui Blues, salvati da un gol allo scadere di Gallagher.

Sono a tutti gli effetti le sue due prime reti da professionista, ed è forse grazie alla notte di Stamford Bridge che la Spagna U21 lo ha convocato nell’ultima pausa per le nazionali; Joseph ha dunque deciso di accettare la chiamata delle Furie Rosse, che annovera ragazzi del calibro di Fermin Lopez Pablo Barrios, debuttando da subentrato nell’amichevole persa contro la Slovacchia. Poco male, perchè nel match successivo contro il Belgio, valido per le qualificazioni al prossimo Europeo U21, ha firmato il gol vittoria all’88’, dopo essere sceso in campo appena 5 minuti prima. Come inizio poteva andare decisamente peggio…

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