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I migliori momenti di Allegri alla Juventus

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I migliori momenti di Allegri alla Juventus

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Quella di stasera sarà la penultima partita di Massimiliano Allegri da tecnico della Juventus, l’ultima all’Allianz Stadium: il club di Vinovo ha optato per un cambio in panchina esonerando il tecnico toscano nella mattinata di venerdì con una nota ufficiale sul proprio sito. Si chiude così un ciclo durato ben cinque anni cominciato nel luglio del 2014, caratterizzato dall’incontrastato dominio in Italia (cinque scudetti, quattro Coppe Italia e due Supercoppe) ma anche dal non convincente percorso europeo: i due secondi posti contro Barcellona nel 2015 e Real Madrid nel 2017 non tolgono la soddisfazione che manca ai bianconeri dal lontano 1996. Quest’anno, l’ottimismo dovuto all’acquisto di Cristiano Ronaldo si è trasformato in frustrazione la sera del 16 aprile, quando allo Stadium l’Ajax ha buttato fuori i ragazzi di Allegri: su quest’ultimo sono piovute abbondanti critiche, legate alla troppo scarsa qualità del gioco vista la rosa a disposizione ed alla troppa poca personalità a livello europeo. In questi anni, però, i bianconeri hanno vissuto molteplici gioie assieme al proprio Mister, che nel nostro campionato ha dato del filo da torcere a tutti i gufi. Ripercorriamo ora cinque dei più importanti momenti vissuti da Max Allegri in questi cinque anni di Juventus.

LA QUALIFICAZIONE ALLA FINALE DI CHAMPIONS

Stagione 2014/15, la prima di Allegri si chiude con un bilancio più che positivo: i bianconeri non hanno troppe difficoltà nel portarsi a casa il quarto scudetto consecutivo e nell’alzare la Coppa Italia (decisivo il gol di Matri ai supplementari in finale contro la Lazio), ma ottengono anche un traguardo non da poco: la qualificazione alla finale di Champions. Dopo aver polverizzato il Borussia Dortmund 3-0 in trasferta (5-1 complessivo vista la vittoria per 2-1 a Torino), ai bianconeri basta un gol all’andata contro il Monaco ai quarti senza subirne alcuno in 180′ per raggiungere la semifinale contro il Real Madrid, primo avversario temibile per Tevez e compagni. A Torino Morata sblocca il match, CR7 pareggia e nel secondo tempo l’apache regala la vittoria ai suoi: un 2-1 che, vista la regola dei gol in trasferta, non lascia per niente tranquilli i bianconeri. Il ritorno al Bernabeu vede i padroni di casa portarsi avanti, con un penalty di Ronaldo nel primo tempo. Nessuno scommetterebbe più un centesimo sul passaggio del turno della Juventus, ma al 57′ l’ex Morata segna ancora, come all’andata: è 1-1, Buffon e compagni riescono a resistere agli assalti finali dei galacticos che si vedono quindi sfuggire la possibilità di giocare la finale contro il Barcellona. 16/05/2015, una notte a dir poco esilarante per i supporters juventini.

ZAZA 88: LO SCUDETTO PIU’ MERITATO?

La stagione 2015/16 non parte come tutti si aspettavano: la Juventus non riesce ad ingranare, perde per strada tantissimi punti consentendo ad Inter e Napoli di prendere il comando della classifica di Serie A. Tutti vedendo l’andamento delle partite danno la Juventus per spacciata, ma dopo aver toccato il fondo perdendo a Sassuolo il 28 ottobre, spicca il volo. Tre giorni più tardi infatti i bianconeri vincono il derby della mole al 94′ grazie ad un gol di Cuadrado: la prima di ben quindici vittorie consecutive, l’ultima delle quali contro il Napoli il 13/02/2016 che significa controsorpasso e quindi primo posto in classifica. I tre punti arrivano grazie ad un sinistro sotto l’incrocio da fuori area di Simone Zaza, dopo 88′ avari di emozioni. La giornata seguente i bianconeri pareggiano 0-0 a Bologna. Dopodiché altri dieci trionfi consecutivi valenti un altro scudetto per la banda di Allegri, che mai mollato neanche quando tutti la davano per spacciata.

3-0 AL BARCELLONA, NON UN RISULTATO QUALSIASI…

Oltre ai trofei italiani, l’annata 2016/17 fa riassaporare ai bianconeri la finale di Champions, questa volta contro il Real Madrid che se la aggiudica con un evidente 4-1. Nel percorso europeo di quell’anno però, c’è una partita con un risultato tanto clamoroso quanto memorabile: il 3-0 contro il Barcellona. Dopo aver eliminato senza fatica il Porto agli ottavi, ecco che ai quarti si presenta un esame di maturità per Dybala e compagni: il Barcellona già affrontato ai gironi, che ha guadagnato ben quattro punti in due partite contro i bianconeri. All’andata succede l’inverosimile: a Torino l’11/04 vincono i padroni di casa per 3-0 grazie ad una doppietta di Paulo Dybala e Giorgio Chiellini, che mandano su di giri lo Stadium. Nel match di ritorno non arriva la tanto sperata remuntada da parte degli spagnoli: finisce 0-0, l’impresa di eliminare Leo Messi è compiuta.

LO SCUDETTO DELL’ORGOGLIO, CONTRO TUTTO E TUTTI

Andiamo avanti con le annate: 2017/18, la scorsa. Un momento davvero indimenticabile è la vittoria per 2-3 contro l’Inter al Meazza, che dopo la sconfitta contro il Napoli riportò ossigeno a Torino. Nonostante la direzione arbitrale del match sia stata oggetto di critiche, la Juventus riesce a portarsi a casa i tre punti segnando le due reti decisive all’87 e all’89’, quest’ultima firmata da Gonzalo Higuain. Il giorno dopo i rivali del Napoli vennero sconfitti per 3-0 a Firenze e Sarri dichiarò nel post-partita che lo scudetto era stato perso la sera prima in albergo, quando i suoi ragazzi assistettero a quella clamorosa vittoria della vecchia signora, che la lanciò di fatto verso il settimo tricolore consecutivo.

RIMONTA DA BRIVIDI

Questa stagione ha deluso le aspettative della stragrande maggioranza degli juventini, visto che oltre all’uscita dalla Champions, è arrivata l’eliminazione dalla Coppa Italia: il momento più euforico della stagione è stato vissuto senza troppi dubbi la sera del 12 marzo, quando Ronaldo con una tripletta eliminò l’Atletico che all’andata si era imposto per 2-0. Dopo che il portoghese venne preso di mira dai tifosi dell’Atleti nel corso del match d’andata, al ritorno arrivò una risposta da Cristiano, non uno qualunque. Una vittoria insperata e pazzesca: rimontare un 2-0 all’Atletico Madrid di Simeone è stata un’impresa, resa poi però inutile vista l’eliminazione arrivata contro l’Ajax ai quarti.

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Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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