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I portieri entrati nella storia per un errore

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I portieri entrati nella storia per un errore

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Gli altri giocatori possono sbagliarsi di brutto una volta o anche di più, ma si riscattano con una finta spettacolare, un passaggio magistrale, un tiro a colpo sicuro: lui no. La folla non perdona il portiere. È uscito a vuoto? Ha fatto una papera? Gli è sfuggito il pallone? Le mani di acciaio sono diventate di seta? Con una sola papera il portiere rovina una partita o perde un campionato, e allora il pubblico dimentica immediatamente tutte le prodezze e lo condanna alla disgrazia eterna. La maledizione lo perseguiterà fino alla fine dei suoi giorni.

Il pensiero di Eduardo Galeano, celebre pensatore uruguaiano, coincide alla perfezione con il senso del nostro scritto e disegna un ambito perfetto alla carriera di quei portieri che hanno commesso un errore nel momento o contesto sbagliato.

A fungere da esempio ed emblema di questa particolare categoria di calciatori c’è Loris Karius, ex portiere del Liverpool e autore di due papere nella finale di Champions League attualmente in forza al Besiktas. Purtroppo per lui, nonostante dalla notte di Kiev siano passati circa 5 mesi, l’espiazione calcistica non è ancora avvenuta e le sue partite sono ancora contornate da errori grossolani.

https://gph.is/2yEWh36

Come lui, tanti altri portieri – anche con palmarès ben più ricchi – vedono e vedranno il loro nome abbinato sempre e soltanto ad un errore, ed in questa compilation ne ricordiamo alcuni tra i più iconici.

MAURO GOICOECHEA

Ecco, Mauro Goicoechea nel suo palmarès conta solo una serie infinita di papere ed un posto d’onore nei peggiori incubi dei tifosi della Roma. Messosi in mostra, anzi, in ridicolo nella stagione 2012/13, il portiere argentino deve le sue 15 presenze in Serie A ad una delle poche intuizione sbagliate di Zdenek Zeman. Il boemo era innamorato della sua capacità di cominciare il gioco dal basso e, al contrario, ignorava i palesi limiti tra i pali che ogni domenica facevano perde la voce ai residenti in Curva Sud. Dopo aver conquistato il cuore dei tifosi laziali buttandosi in rete una punizione di Candreva, Goicoechea pone la parola fine alla sua avventura italiana con una papera che resterà per sempre nella storia della Serie A:

https://gph.is/2Rpipp3

Se, come diceva Andy Warhol, ognuno nell’arco della sua esistenza avrà 15 minuti di fama, possiamo affermare con certezza che Mauro Goicoechea quei 15 minuti li ha miseramente sprecati.

WILLY CABALLERO

Parliamo ancora una volta di un allenatore testardo e di un portiere tanto bravo con i piedi quanto scarso con le mani. I protagonisti in questione sono Jorge Sampaoli e Willy Caballero, due dei principali colpevoli della débâcle argentina agli ultimi Mondiali.

Il pareggio al debutto contro l’Islanda sposta l’epicentro delle critiche su Leo Messi e il suo rigore sbagliato, mentre l’insicurezza che permea ogni parata o uscita di Caballero passa in secondo piano. A rimettere in ordine le priorità ci pensa il secondo match, quello finito 0 a 3 tra Argentina e Croazia. È il 53esimo quando Willy in una situazione favorevole alle sue caratteristiche di buon palleggiatore, svirgola un rinvio e regala al sinistro di Rebic l’occasione per mandare ko la Selección.

https://gph.is/2yHTHt3

Il Mondiale di Caballero e di chi lo aveva posto nell’undici titolare termina lì, con la conseguente titolarità di Franco Armani e la celebre autogestione dello spogliatoio a spodestare El hombrecito Sampaoli.

FERNANDO MUSLERA

È ancora il Mondiale del 2018 a regalarci la storia di un antieroe, di un uomo che ha distrutto i sogni di un’intera nazione.

Fernando Muslera è un portiere uruguaiano di medio livello, passato anche per le fila della Lazio e che nella sua carriera ha alternato quasi pedissequamente luci ed ombre. Il punto più basso lo ha toccato il pomeriggio del 6 luglio scorso, quando durante il Quarto di Finale tra il suo Uruguay e la Francia si fa scivolare dalle mani come una saponetta un tiro potente ma centrale di Griezmann e spalanca le porte delle semifinali ai futuri vincitori.

https://gph.is/2yK1BlJ

Intendiamoci, Muslera protegge dal 2009 la porta della Celeste e con essa ha anche sfondato il muro delle 100 presenze, ma il momento e il contesto nel quale è avvenuto l’errore lo condannano a rimanere negli occhi e nella mente della sua gente come quello che ha fatto uscire l’Uruguay dai Mondiali.

HUERELHO GOMES

Piccolo strappo alla regola, qui non andiamo ad analizzare un calciatore che passerà alla storia per un singolo errore, ma per una serie infinita di papere con la stessa maglia, quella del Tottenham.

http://https://youtu.be/5APIFXlFhHY

Francamente, rivedendo le innumerevoli figuracce fatte da Gomes con gli Spurs, restiamo basiti nel constatare come una squadra del calibro del Tottenham abbia mandato in campo per ben 97 volte questo portiere prima di sbarazzarsene definitivamente nel 2014. Il brasiliano nel video proposto mette in evidenza una palese incapacità di bloccare i tiri avversari e una costante lentezza nel lanciarsi a terra che lo portano a far passare palloni su palloni sotto le ascelle.

Il motivo per il quale Gomes abbia costruito le sue fortune in un campionato ipercompetitivo come la Premier League resta ignoto e mai verrà svelato, ma il singolare timbro che ha lasciato nella storia di questo sport non lo potrà cancellare mai nessuno.

WALTER ZENGA

L’Uomo Ragno, una leggenda dell’Inter e della Nazionale, ma anche e soprattutto l’uomo dell’uscita a vuoto nella semifinale mondiale contro l’Argentina nel 1990.

Stadio San Paolo, clima rovente, Totò Schillaci ha segnato ancora e l’Italia è a 22 minuti dal sogno finale. Walter Zenga fino a quel momento è stato come sempre impeccabile, ma quando sul tabellone scocca il minuto 68 calcola male un cross velenoso di Olarticoechea e si fa anticipare fatalmente dalla testa di Caniggia.

https://gph.is/2ENDwQq

L’occasione per redimersi arriverà durante la lotteria dei rigori, ma il portiere milanese, al contrario del suo collega argentino, non riuscirà ad intercettarne neanche uno.

Quelle che da tutti sono ricordate con un pizzico di nostalgie come le Notti Magiche, per Walter Zenga rimarranno concentrate in una sola notte, una notte da incubo che ha macchiato indelebilmente una grande carriera.

MOACIR BARBOSA

 “La sentenza più pesante in Brasile è trent’anni, ma la mia prigionia ne è durata cinquanta

Con queste parole dense di tristezza Moacir Barbosa sintetizza le conseguenze che il celebre 16 luglio 1950 ebbe sul proseguo della sua vita.

Barbosa è considerato all’unanimità il portiere più forte della storia del Vasco da Gama e quel pomeriggio assieme ai suoi compagni è pronto ad alzare al cielo la prima Coppa Rimet della storia verdeoro. Ai brasiliani basta un pareggio e dopo pochi minuti Friaça segna la rete del vantaggio dando il via alla festa dei quasi 200.000 presenti sugli spalti dell’imponente Maracanà. Il Brasile vuole dar spettacolo e paga amaramente la sua supponenza: prima “Pepe” Schiaffino e poi Ghiggia bucano Barbosa e riportano vent’anni dopo la Celeste sul tetto del mondo tra lo stupore generale. Sul gol del 2-1 il portiere verdeoro legge male la conclusione dell’avversario e viene perforato sul suo palo, un banale errore di lettura che lo trasformerà nel capro espiatorio della pagina più dolorosa della storia calcistica brasiliana.

http://https://youtu.be/OtA9Dk080SQ

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Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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