Siamo giunti al secondo stop stagionale e il weekend che lo ha preceduto è stato divertente e spumeggiante in tutti i maggiori campionati europei, con alcuni risultati a dir poco incredibili. Come al solito abbiamo preparato i nostri top e flop del week-end calcistico.
TOP
JUVENTUS FORZA 10

La corazzata bianconera, oltre ad essere più forte che mai, appare ancora insaziabile e con la trasferta di Udine fa 10 vittorie in 10 partite ( 8/8 in campionato e 2/2 in Champions). Allegri è riuscito a tenere i suoi giocatori sempre concentrati, anche contro avversari che sulla carta potevano essere ostici, come Napoli e Lazio. L’arma in più di questa Juve è sicuramente la consapevolezza di poter vincere qualsiasi partita anche quando la gara non si pone nelle condizioni migliori e la vittoria col Valencia ne è la prova. Ora bisognerà capire se anche dopo la sosta, quando affronterà Genoa e Manchester United, riuscirà a continuare a vincere.
IL RITORNO DEI BOMBER

Erano i più attesi e finalmente si sono fatti rivedere, e questa volta tutti assieme nella stessa giornata di A. Il primo a farsi vedere è stato il più atteso, CR7 che, dopo la grandissima prestazione sfoggiata contro il Napoli senza però trovare la via della rete, ritrova il gol contro l’altra bianconera del campionato, l’Udinese. Una grandissima realizzazione da parte del fenomeno portoghese che, con un mancino violentissimo, batte Scuffet per la seconda volta nonostante la serata di grazia del portiere friulano.
Il secondo a farsi rivedere dopo un inizio di campionato complicato è Edin Dzeko. Il bosniaco non andava a segno dalla prima giornata all’Olimpico di Torino contro il Toro, ma sabato sera al Castellani è riuscito a sbloccarsi dopo ben 7 partite di campionato in cui era rimasto a secco. Il centravanti giallorosso ha finalizzato l’imbucata di El Shaarawy dopo un errore di posizione di Maietta.
Nel pomeriggio domenicale hanno risposto anche i colleghi del Milan e della Lazio. A San Siro, Gonzalo Higuain, sbriga la pratica Chievo firmando una doppietta nel primo tempo e salendo a quota 4 gol in campionato. All’Olimpico di Roma la risolve Ciro Immobile contro la giovane ed ostica Fiorentina. L’attaccante di Torre Annunziata corregge dagli sviluppi di un corner il colpo di testa di Radu sbucando sul secondo palo ed indirizzando la palla in porta.
Nel posticipo di Ferrara non poteva mancare certo lui, Mauro Icardi, che dopo aver siglato 2 reti in 2 partite in Champions League, aveva bisogno di ritrovarsi anche in campionato e la risposta ai suoi avversari per il titolo di capocannoniere non si è fatta attendere. Al Paolo Mazza, Maurito segna una doppietta dividendo i gol per ciascuna frazione di gioco.
VIVA LA RIMONTA!

È risaputo che il campionato inglese è meraviglioso perché nessuno partita è scontata e il modo di giocare delle squadre è sempre improntato al gioco offensivo, garantendo una grande spettacolo in termini di gol. Ed è quello che è successo sabato pomeriggio all’Old Trafford, dove i padroni di casa del Manchester United, in piena crisi, hanno affrontato il Newcastle di Benitez. La prima frazione di gioco si è chiusa con un netto 2-0 da parte della squadra ospite con le reti di Kennedy e Muto che avrebbero condannato Mourinho all’esonero dalla panchina dei Red Devils. La partita si riapre a 20′ minuti dalla fine con una gran bella punizione di Mata e appena 6 minuti più tardi Anthony Martial, spesso criticato dalla stampa e dai tifosi, chiude una triangolazione con Pogba permettendogli di entrare in area e siglare la rete del 2-2 con un destro a giro sul primo palo. La rete del definitivo 3-2 nasce da una bella azione, che arriva sulla fascia destra dove Young crossa in centro area e dal mucchio di giocatori la spunta Alexis Sanchez, che non segnava da marzo e che rimanda, almeno per il momento, l’esonero di Mourinho.
FLOP
LE CORAZZATE NON FANNO PIÙ PAURA

Ebbene sì, Real e Bayern non stanno più facendo paura con gli spagnoli che durante l’ultimo turno di Liga perdono in trasferta contro l’Alaves al 95′, mentre i bavaresi cadono in trasferta per 3 reti a 0 contro il Borussia Mönchengladbach. Il fattore preoccupante per le due big europee è la crisi sia di risultati che di gioco: il Madrid non segna addirittura da ben 4 partite (Siviglia, Atletico Madrid, Cska Mosca e Alavés) e con Lopetegui già in discussione. Stesso destino per Kovac, anche lui in discussione, soprattutto per i risultati in campionato oltre allo scivolone in Champions che non ha aiutato. Secondo molti sembra che Kovać non sia ben visto dai giocatori e potrebbe fare la fine che ha fatto Ancelotti, boicottato dai senatori. Lo spettro di Zidane aleggia su entrambe le panchine, quella dei Blancos che rimpiange i suoi successi e quella bavarese per l’immediato futuro.
ERRORE DAL DISCHETTO

Domenica pomeriggio in Premier si è vissuto lo scontro diretto al vertice dalla classifica tra il Liverpool e il Manchester City. La partita si è conclusa con un incredibile 0-0 che per il valore offensivo delle due contendenti ha davvero del clamoroso. L’episodio chiave della partita avviene al 85′ quando Sané entra in area in velocità si allunga il pallone per crossare dal fondo ma Van Dijk decide di intervenire centrando le gambe dell’esterno del City. Atkinson non ha dubbi e assegna il penalty a favore dei Citizens. Sul dischetto si presenta il neo acquisto del calciomercato di questa estate, Riyad Mahrez. L’algerino poggia il pallone sul dischetto, si concentra e si incammina verso la palla alla ricerca della gloria. Pallone né a destra né a sinistra, ma…in tribuna. Eh no Riyad.
GASP, CHE SUCCEDE?

Dall’inizio di stagione con i preliminari di Europa League, alla 8ª giornata di campionato con appena 6 punti. A Bergamo non si sta vivendo una bella situazione e la sconfitta di ieri complica ancora di più le cose. L’Atalanta non fa più paura, soprattutto in casa, dove durante le passate stagioni era davvero un’impresa espugnare l’Atleti Azzurri. La squadra c’è, l’allenatore anche, ma cosa manca ancora? Probabilmente l’eliminazione dall’Europa League ai danni del Copenaghen ha evidentemente influito sul morale e sulle motivazioni dei giocatori, fatto sta che la classifica parla chiaro: i nerazzurri sono 17º alle porte della zona retrocessione e sembrano solo una lontana parente della squadra che a febbraio aveva entusiasmato tutta l’Europa nella doppia sfida con il Dortmund.