Prematuro, ovvero “anticipato, che avviene prima del normale”. Mai aggettivo fu più azzeccato parlando di Alexander Isak, giovane promessa già affermata del calcio europeo.
LA CARRIERA

Alexander Isak, qui con la maglia dell’Aik, il suo primo club
Nato anagraficamente e calcisticamente a Solna, in Svezia, il 21 settembre del 1999, Isak inizia a muovere i primi passi nel settore giovanile dell’Aik, squadra della propria città, a soli 6 anni.
Tra record di giovinezza infranti (a 16 anni e 199 giorni diventa il più giovane marcatore in Allsvenskan nella storia del club) e numeri da capogiro (a 17 anni chiude la stagione con 29 presenze e 13 gol all’attivo, tutti segnati su azione, venendo inserito nella top 11 del campionato), la sua carriera è un continuo crescendo che inizia a prendere forma, a livello europeo, nel momento in cui viene acquistato dal Borussia Dortmund. Siamo alla finestra di mercato invernale del 2017, e per crescere bene, in un club che punta sui giovani (dove Dembelè, Weigl e altri ancora ne sono l’esempio), decide di rifiutare il Real Madrid, con cui gli agenti del giocatore avevano raggiunto un’intesa per circa dieci milioni di euro; approderà, alla stessa cifra, al club tedesco.
Qui il giovane Isak, tuttavia, non riesce a giocare con continuità data la sua giovane età e l’alto tasso competitivo del Borussia Dortmund in attacco.
Nella stagione appena conclusa, invece, totalizza 13 presenze (per un totale di 366 minuti di gioco) sommando le giovanili alla prima squadra, dove realizza 2 goal: nella Youth Champions League e nella coppa nazionale; un minutaggio che di certo non rende giustizia né alla cifra spesa né al talento del ragazzo. In tal senso, ciononostante, è importante soprattutto l’analisi del contesto in cui si è calati: un ruolo delicato come quello del centravanti non può essere affidato con tanta leggerezza ad un ragazzo tanto giovane (classe 1999), specie se il club di cui stiamo parlando è un Borussia Dortmund che, effettivamente, non sta vivendo il suo periodo più aureo, tanto da essersi qualificato alla fase a gironi della Champions League solo per un soffio: è stata la differenza reti, infatti, a condannare il Leverkusen ed a graziare i gialloneri.
VALORE DI MERCATO
Se la gioia non viene mai dalla tattica, figlia dello studio, ma dalla tecnica, espressione dell’istinto, a Solna sono tutti felici. Da chi ha visto crescere Isak, fino alle casse dell’Aik, il primo club del ragazzo, il quale ha fruttato alla società svedese 10 milioni di euro, una cifra monstre per un minorenne. Altri numeri, altri record, perché il giovane attaccante, con la sua cessione, batte il record assoluto per il mercato della Svezia che, prima d’allora, apparteneva a Ibrahimovic, il quale, nel 2001 passò dal Malmo all’Ajax per quasi 8 milioni di euro.
Il valore attuale, secondo il noto portale Transfermarkt, si aggira intorno ai 6 milioni. Leggermente in calo rispetto alla cifra d’acquisto da parte del Borussia, probabilmente dovuto al basso minutaggio dello svedese.
LE CARATTERISTICHE
Considerato tecnicamente in patria come l’erede di Zlatan Ibrahimovic, il fenomeno classe 1999 è un centravanti dalla grande struttura fisica (190 cm), con piedi educati e la predisposizione a trattare bene il pallone. Quello che lo caratterizza e lo proietta in vetrina europea è uno spiccato senso del gol che arriva attraverso una doppia lettura del ruolo di prima punta, perché Isak si muove nella fase offensiva, ripiegando anche fino a centrocampo, nonostante gli ultimi 16 metri siano il suo mondo ideale.
Lo svedese, che di Ibrahimovic ha forse preso qualche movenza sul campo ma non quella piacevole supponenza che lo ha reso grande, dimostra enorme forza mentale (mentre fuori, al contrario del suo idolo, si rivela timido) che permette di puntare l’uomo e prendersi responsabilità palla al piede non di poco conto.

Zlatan Ibrahimovic (a sinistra) e Alexander Isak (a destra): i due tecnicamente si assomigliano?
Che questo calciatore debba lottare contro i preconcetti, sembra chiaro: alto eppure rapido, fisicamente magro tuttavia capace di contrastare l’avversario. Più forte del giudizio altrui, sì, ma è potenzialmente più forte di Zlatan Ibrahimovic? È ancora presto per dirlo, specie se il termine di paragone è uno dei più grandi centravanti dell’ultimo ventennio calcistico, capace di segnare un’epoca e di vincere in qualsiasi lido. Sognare, però, non costa nulla al caro Isak: e, comunque vada, fare anche solo la metà di quel che ha fatto il gigante svedese 36enne sarebbe, comunque, un successo.