Le ultime 48 ore sono state molto turbolente per la Salernitana: dalla sconfitta contro l’Atalanta all’esonero e ritorno di Nicola. Il presidente Iervolino, infatti, dopo aver esonerato Nicola, ha deciso di riaffidargli la panchina. È lo stesso presidente, oggi, a spiegare l’accaduto in una videoconferenza programmata per questo pomeriggio: “Prima dell’Atalanta, è passato il messaggio di spaccature e divisioni tra area tecnica e dirigenza. Abbiamo avuto visioni convergenti fin dal primo momento. Purtroppo a Bergamo abbiamo preso 8 gol ed è stata un’imbarcata fuori dal comune, che non accadeva da oltre 20 anni. Ma soprattutto sembrava non ci fosse la voglia di giocare a calcio, non abbiamo preso neanche un’ammonizione. Sul 3-0 non avrei mai esonerato Nicola, un’imbarcata del genere non deve più accadere“.
Da qui Iervolino spiega il motivo dell’esonero: “Mi sono sentito in dovere di cambiare. In questi casi puoi solo rivedere il progetto tecnico, attraverso l’esonero dell’allenatore, persona che stimo tantissimo. Nel frattempo abbiamo trovato altri allenatori, che si sono proposti da tutto il mondo. C’erano stati dei colloqui, ma senza l’ansia di dover portare qualcuno all’attenzione dei fan. A fine campionato vi dirò chi erano i mister candidati, certo non quelli di cui avete parlato“.
Ieri, il contatto con Nicola: “Tramite il nostro dirigente sportivo, ho sentito Nicola. Ci ho parlato, mi ha detto delle cose importanti, sulla squadra e sulla città. Per il bene della Salernitana è giusto che Nicola prosegua la sua esperienza, con l’impegno di portare avanti una squadra già mortificata dopo la sconfitta di Bergamo. Dobbiamo correre di più, vorrei rivedere il gioco aggressivo e di copertura di Nicola. Non vogliamo mai più prendere un’altra imbarcata“.
Per Iervolino, inoltre, è stato importante anche il pensiero della squadra: “Mi faceva piacere sentire le loro riflessioni rispetto a una decisione atipica. Loro sono i primi responsabili e mi aspetto molto di più. Ho sempre detto che Nicola è l’allenatore giusto per la Salernitana, deve ritrovare equilibrio con la squadra e il manico da leader carismatico. Obiettivi? Ad oggi pensiamo alla salvezza e a dare a Salerno dignità calcistica“.
Il presidente granata ha ritenuto opportuno, anche, difendere il lavoro di De Sanctis: “Un giorno lo ameranno come Sabatini, devo difenderlo perché ha fatto di tutto quest’estate. Pirola era uno dei giovani più richiesti, per Daniluc abbiamo vinto la sfida con il mondo e non dimentichiamo gli arrivi di Piatek e Dia. Ha la mia totale fiducia, i suoi investimenti ci ripagheranno. Non mi piace il gioco di trovare il capro espiatorio. Nuovi innesti? O viene qualcuno forte a darci una mano, oppure è meglio non prendere nessuno. L’identikit che cerchiamo è quello di calciatori già forti e pronti da far scendere in campo“.
I granata, adesso, saranno impegnati nel derby tutto campano contro il Napoli: “È la partita del mio cuore, sarà il derby delle squadre campane tra la formazione che macina il gioco più bello d’Italia e una Salernitana che ha voglia di riscattarsi. Sono convinto che sarà un bello spettacolo, mi auguro con una totale sintonia tra tutte le componenti, società, squadra e tifosi“.
Le ultime parole sono rivolte ai tifosi: “Mi auguro che leggendo le mie parole possano sentirsi meno disorientati e confusi. Posso sbagliare o fare le cose per bene. Se avessi fatto le cose con moderazione, la Salernitana non starebbe giocando in Serie A. Ci mettiamo passione ed impegno, spero che i tifosi nel prossimo comunicato possano dirsi contenti e felici. Cosa mi porto dietro da questa esperienza? Qualsiasi scelta, soprattutto quando non omologata, va valutata nel tempo. Lo faremo insieme“.