Modifiche, cambiamenti, novità: Champions League ed Europa League sono pronte a cambiamenti sostanziali dalla stagione 2018/2019. Il Comitato Esecutivo Uefa e l’International Football Association Board (Ifab) hanno confermato ciò che avevano in parte già deciso a febbraio, ma che da ieri è diventato realtà per la prossima stagione del calcio europeo. Piccole innovazioni, ma necessarie data la velocità con la quale il calcio sta cambiando sia dal punto di vista fisico, ma soprattutto da quello gestionale e tecnico.
NUOVE REGOLE
Quali sono quindi le nuove regole istituite dall’Uefa?
Andiamo per ordine.
- Cambiamento numero sostituzioni
La prima modifica del regolamento riguarda il numero delle sostituzioni attuabili dai tecnici, che passano quindi da tre a quattro, ma solamente in determinate situazioni. La quarta sostituzione non sarà effettuabile in qualsiasi frangente e in qualunque momento di gioco, ma solamente durante i tempi supplementari nelle partite a eliminazione diretta. Dagli ottavi di finale in poi in sostanza. Modificare il regolamento delle sostituzioni, ampliando il numero dei possibili cambi era necessario sia per motivi strettamente fisici (il calcio di oggi viaggia ad una velocità sempre più alta e questo comporta un dispendio di energie sempre maggiore che porta a stanchezza o ad infortuni), ma anche per motivi tattici e strategici che chiamano in causa il ruolo dell’allenatore. Effettuare la terza, ed ultima, sostituzione ha sempre rappresentato una scelta delicata per i tecnici delle squadre durante gli incontri ad eliminazione diretta. La variante dei tempi supplementari è un fattore condizionante: non sapere quanto durerà ancora la partita e come reagirà fisicamente la tua squadra con il rischio di rimanere in dieci uomini per infortunio. La quarta sostituzione da effettuare durante i tempi supplementari è un cambiamento sensato, logico e utile perché permette agli allenatori di utilizzare liberamente le tre sostituzioni standard durante i 90 minuti regolamentari, per poi valutare come giocarsi il quarto cambio durante i successivi 30 minuti.
- Numero di giocatori in panchina
Il secondo cambiamento previsto dalla Uefa è positivo solamente a metà. La possibilità di poter convocare 23 giocatori, invece dei soliti 18, è assolutamente favorevole e mette d’accordo gran parte delle squadre impegnate in competizioni europee. Ciò che però non soddisfa pienamente è il fatto che questa opzione potrà essere adottata unicamente durante le finali delle competizioni. Solamente in finale quindi (finale di Champions League, di Europa League e di Supercoppa Eufa) le squadre potranno contare sulla panchina lunga da 23 giocatori. Questa scelta è stata fatta valutando la finale in questione come rappresentazione della partita più importante dell’anno, durante la quale gli allenatori potranno avere più scelte e quindi più elasticità nel valutare quali giocatori sostituire e con chi. D’altra parte però questo tipo di scelta sarebbe potuta ricadere su tutte le fasi delle competizioni e non soltanto sulla finale. Anche durante le gare dei gironi e della fase ad eliminazione diretta aver la possibilità di contare su gran parte della rosa a propria disposizione sarebbe stato un surplus non da poco per i vari allenatori. Avere una rosa lunga e completa per affrontare al meglio tutte le competizioni, per poi dover scegliere solamente 7 riserve rappresenta una piccola falla del sistema europeo. L’ampliamento della panchina per la finale è solamente un primo passo per arrivare ad un cambiamento completo.
La modifica meno appariscente e che ha poco a che fare con il lato tecnico e tattico del rettangolo di gioco, è quella relativa ai differenti orari delle partite. Innanzitutto tutte le gare, dagli spareggi, ai gironi, agli ottavi, quarti, semifinale e finale, inizieranno alle 21:00 e non più alle 20:45. In più la grande novità che riguarda in particolar modo la Champions League è l’inserimento di quattro partite durante la fase ai gironi (due di martedì e due di mercoledì) che si giocheranno alle 18:55. In parte quindi anche la Champions League si adeguerà e prenderà la forma dell’Europa League, che invece ormai da anni spacchetta il proprio programma in due tranche. Questo nuovo sistema organizzativo sarà attuato per tutte le partite del girone, tranne che per l’ultima (in molti casi decisiva) dove è necessario che sia garantita la contemporaneità, e per gli ottavi di finale. Dai quarti in poi tutte le gare saranno giocate alle 21:00. La scelta della Uefa di spezzare il programma di Champions League in stile Europa League deriva dalla necessità di dare visibilità a più partite possibili. Il palinsesto del calcio europeo, dal martedì al giovedì, sarà così interamente riempito in qualsiasi orario serale.
La novità più grande è sicuramente quella relativa alla possibilità da parte dei club di tesserare tre giocatori durante il mercato invernale, senza subire alcuna restrizione sul loro utilizzo nelle competizioni europee. Dalla stagione 2018/2019 i giocatori che da settembre a dicembre hanno giocato la Champions League o l’Europa League con una squadra, in caso di trasferimento nella finestra invernale, potranno continuare a disputare queste competizioni con la nuova maglia. Un cambiamento doveroso e necessario vista la metamorfosi totale che ha subito il calciomercato negli ultimi anni. Quello che un tempo veniva chiamato “mercato di riparazione”, oggi si sta trasformando in una possibilità importate per tutti i top club europei e difatti quest’anno è stato il palcoscenico di grandi trasferimenti (Aubameyang all’Arsenal, Sanchez al Manchester United, Coutinho al Barcellona). Difatti gran parte dei trasferimenti che non sono diventati realtà in estate, lo sono stati poi a gennaio, a conferma di questa trasformazione sostanziale nell’approccio al mercato di gennaio, quando sono state spese cifre comunque importanti. I grandi investimenti fatti durante la sessione invernale e le scelte dei vari club di sfruttare i mesi invernali per rinforzare notevolmente le proprie rose, ha giustamente portato la Uefa a prendere questa decisione.
IL CALCIO CHE CAMBIA
Il calcio è in continua evoluzione quindi. Gli alti gradi della Uefa e della Fifa si stanno rendendo conto che per un calcio che si evolve dal punto di vista tecnico e fisico, ma anche da quello patrimoniale, economico e societario, c’è bisogno di regole che vadano di pari passo e che si adeguino quindi a quelle che sono le nuove realtà in gioco.
Ciò che resta ancora in bilico invece è l’utilizzo del Var. E lo ha fatto capire bene il presidente della Uefa Aleksander Ceferin con queste dichiarazioni:
Var in Champions? Non ne abbiamo parlato con i club. L’Uefa resta convinta che prima di applicarle questo tipo di tecnologia ad una competizione come la Champions League, il nostro torneo più importante, si debba avere la sicurezza che il sistema sia perfetto. Non possiamo permetterci di sbagliare. Gli arbitri non sono pronti, il sistema non è ancora a punto, per questo è necessario aspettare, pur nella consapevolezza che la tecnologia può aiutare i lavoro degli arbitri.

Aleksander Ceferin, presidente della Uefa
Per il Var c’è ancora da aspettare.