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Il destino delle urne

Calcio e dintorni

Il destino delle urne

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I sorteggi di Champions e di Europa League rappresentano ogni anno un momento speciale per tutti gli appassionati. Poter assistere, in diretta, all’estrazione degli avversari delle future battaglie in campo europeo ha pochissimi eguali. L’ansia che si mischia con la speranza, le tante supposizioni (im)possibili, i vari gironi immaginati (quelli ideali e quelli di ferro, da evitare). Un saliscendi di sensazioni, fino ad arrivare al momento fatidico. Un dirigente della UEFA, oppure un ex-calciatore importante, inizia a girare le palline ed estrae le squadre, suddivise in fasce.

GLI INCROCI IN CHAMPIONS

La Juventus, inserita in prima fascia, si aspettava un girone meno complicato. E invece Kaká ha regalato ai “rivali” bianconeri il Manchester United, il Valencia e lo Young Boys. Certamente, per una squadra che in estate ha acquistato il calciatore più determinante delle ultime edizioni di questa competizione non ci si aspetta di certo della paura. Ma tutto sommato ai bianconeri poteva andare meglio.

Il Valencia di Marcelino è una squadra tosta, e ancora più tosta sarà la trasferta nella pentola a pressione che è il Mestalla, pronta ad esplodere da un momento all’altro. Il portiere dei pipistrelli è Neto, che in Italia ha giocato nella Fiorentina e proprio nella Juve. Tornerà così a Torino da rivale, lui che non ha trovato moltissimo spazio con la maglia bianconera ma si è tolto comunque qualche soddisfazione, arricchendo quanto meno la sua bacheca.

Nelle file della Juve, invece, c’è quel Joao Cancelo che dalle parti del Mestalla conoscono bene. Il portoghese è esploso proprio a Valencia e sarà dura per gli spagnoli ritrovarselo avversario, pronto a sgroppate a tutta fascia e a giocate sontuose.

Il Manchester United è allenato – chissà ancora per quanto tempo, vedremo – da un certo José Mourinho, che in Italia è riuscito nell’impresa di conquistare il triplete con l’Inter. Mourinho sa come fermare la Juve e farà tutto il possibile per riuscirci, statene certi.

All’Old Trafford ci sarà sicuramente molta attesa per il ritorno di CR7. Il portoghese tornerà nello stadio che l’ha reso grande e gli ha regalato la scena mondiale. Non è il primo ritorno in Inghilterra per Cristiano. Nella Champions League 2012/2013 il Real eliminò agli ottavi i Red Devils e CR7 segnò sia all’andata, che al ritorno all’Old Trafford. Stavolta a Manchester sperano sicuramente in un esito migliore.

L’arma in più dei Red Devils sarà Paul Pogba, salito alla ribalta della scena internazionale grazie alle stagioni passate a Torino con la maglia bianconera. Gol pazzeschi, giocate di qualità superiore, dominio fisico impressionante e l’invenzione dell’esultanza con la Dab. Tutto questo era Paul Pogba con la maglia della Juve addosso: un autentico fuoriclasse. Vedremo se riuscirà ad imporsi anche da avversario.

E non dimentichiamoci di Martial, connazionale di Pogba che in passato (anche nell’ultima sessione di mercato) è stato più volte vicino al trasferimento a Torino. Insomma, i presupposti per un girone spettacolare ci sono tutti.

Mourinho avrà anche un occhio di riguardo per la sua ex squadra, perché il girone dell’Inter è veramente tosto: Barcellona, Tottenham e PSV. Il tecnico portoghese manderà qualche messaggio su whatsapp a Spalletti per spiegargli un paio di trucchetti utili a fermare i blaugrana. L’Inter, in semifinale contro il Barça, fece la storia, e alla storia è passata quella corsa dello Special One sul prato del Camp Nou al fischio finale; accesero persino gli irrigatori per fermarlo, ma non bastarono.

Se Barcellona evoca dolci ricordi, il Tottenham fa l’esatto opposto. Era l’Inter post-triplete del 2011 e negli Spurs giocava un Gareth Bale devastante, che proprio contro i nerazzurri si prese le luci del palcoscenico europeo. Tripletta a San Siro del gallese, un assist al ritorno e tanti saluti ai campioni in carica.

Per non bastare, l’Inter dovrà affrontare anche il PSV guidato da Mark Van Bommel, olandese dal cuore rossonero. Per l’ex-centrocampista del Milan sarà un derby a tutti gli effetti, i tifosi dell’Inter dovranno stare attenti alle sue strategie e alla furia del messicano Lozano, autentico fenomeno della squadra di Eindhoven.

Il Napoli di Ancelotti si ritroverà contro PSG, Liverpool e Stella Rossa di Belgrado. Il tecnico di Reggiolo ritornerà da avversario sotto la Tour Eiffel, pronto a guidare i partenopei ad una vera e propria impresa. Un altro ritorno eccellente sarà quello di Cavani, attaccante dei parigini che ha fatto emozionare e sognare qualsiasi tifoso napoletano.

Oltre ai fenomeni del PSG ci sarà anche da affrontare il Liverpool di Klopp, finalista dell’ultima edizione, persa contro il Real. Il tecnico tedesco in passato è riuscito a eliminare il Napoli quando allenava il Borussia Dortmund: il girone terminò con i gialloneri al primo posto con 12 punti, l’Arsenal al secondo con 12 punti e il Napoli terzo, sempre con 12 punti.

Qualcosa di impensabile che rimarrà nella storia.

Klopp potrà puntare anche su Salah e Alisson, due fenomeni che in passato con la maglia della Roma hanno creato più di qualche problema al Napoli. Il brasiliano inoltre è stato un sogno di mercato di De Laurentiis, che oltre al danno di non essere riuscito a comprarlo, ora se lo ritroverà anche contro.

Ecco, propria la Roma che ai sorteggi ha pescato il Real Madrid, avversario di tante battaglie recenti. I giallorossi e i blancos, dal 2001, si sono ritrovati avversari in 5 edizioni. Per 3 volte si sono affrontati ai gironi (2001, 2002 e 2004) mentre l’impresa che rimarrà nella memoria collettiva risale al 2008, quando la Roma era guidata in panchina da Spalletti.

I giallorossi eliminarono il Real agli ottavi di finale, vincendo per 2 a 1 sia in casa che al Bernabeu. La corsa si arrestò subito dopo, ai quarti contro il Manchester United, ma quella di Spalletti rimane un’impresa. L’ultimo scontro risale agli ottavi del 2016, quando non ci fu storia: 2 a 0 del Real a Roma e un altro 2 a 0 in casa.

Per fortuna gli altri due avversari del girone sono più che abbordabili (CSKA Mosca e Viktoria Plzen). Di recente i capitolini hanno affrontato entrambe le squadre, uscendone superiori. Per i giallorossi l’obiettivo è il secondo posto, accessibile senza tanti problemi. Chissà se ci sarà una nuova impresa, Di Francesco lo scorso anno ci ha fatto vedere di cosa è capace la sua squadra in campo europeo.

GLI INCROCI IN EUROPA LEAGUE

Per quanto riguarda l’altra squadra della capitale, cioè la Lazio, il sorteggio di Europa League non è stato proprio felicissimo. Hernán Crespo, ex storico dei biancocelesti, ha pescato dall’urna il Marsiglia, l’Eintracht e l’Apollon.

I francesi hanno disputato la finale dell’ultima edizione e in panchina sono guidati da Rudi Garcia, ex allenatore dei rivali giallorossi. Garcia potrà contare su un altro ex-Roma, arrivato proprio negli ultimi giorni di mercato, cioè Kevin Strootman. Lazio-Marsiglia sarà un derby della capitale a tutti gli effetti.

Da sottolineare anche l’estrazione dell’Eintracht, che come la Lazio ha un’aquila nello stemma. Aquile italiane contro aquile tedesche, sfida molto curiosa.

Per il Milan di Gattuso l’estrazione delle avversarie di Europa League è stata migliore rispetto a quella della Lazio.

Gli avversari saranno i greci dell’Olympiacos, gli spagnoli del Betis e i lussemburghesi del Dudelange. Tutto sommato è un girone abbordabile, anche se il Betis di Setién è una squadra vera, che darà filo da torcere ai rossoneri.

La trasferta in Grecia, invece, evocherà dolci ricordi: il Pireo è molto vicino allo stadio di Atene, dove nel 2006/2007 il Milan vinse l’ultima Champions League, in finale contro il Liverpool.

 

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Gabigol sospeso per due anni: “Mai fatto uso di sostanze proibite”

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Gabigol

Nelle ultime ore la notizia che Gabigol sia stato sospeso per frode nei test antidoping ha fatto il giro del mondo. Un’indiscrezione che se fosse confermata avrebbe del clamoroso.

Intanto il calciatore brasiliano classe 1996 di proprietà del Flamengo è stato sospeso dall’attività per ben 2 anni dal Tribunale Sportivo Antidoping. Inflitta una pena che terminerà l’8 aprile del 2025 visto che l’episodio incriminante sarebbe avvenuto circa un anno fa.

Gabriel Barbosa dal canto suo non ci sta. L’ex Inter infatti sul proprio profilo X ha pubblicato un messaggio riguardo quanto accaduto in questi giorni. Ecco cosa ha detto:

LE PAROLE DI GABIGOL – “Vorrei pronunciare e chiarire sulle cose che sono uscite oggi, sul fatto che sarei stato sospeso per una tentata frode all’esame antidoping. Nonostante il rispetto che ho verso la giustizia, ribadisco che mai abbia tentato di ostruire o ingannare qualsiasi tipo di esame e confido di poter dimostrare la mia innocenza nelle prossime istanze. Fin dall’inizio della mia carriera ho sempre rispettato le regole del gioco e non ho mai fatto uso di sostanze proibite. Sono deluso dall’esito del procedimento ma continuerò a collaborare con le autorità sportive. Sono convinto che la mia innocenza sarà provata e ripristinata. Grazie a tutti per il sostegno in questo periodo difficile”.

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Shock Di Maria dall’Argentina: El Fideo e famiglia minacciati di morte

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Angel Di Maria e la sua famiglia sarebbero stati minacciati in questi giorni in cui il calciatore si trova in ritiro con la Seleccion Argentina. Minacce di morte con tanto di messaggio lasciato sulla porta della sua abitazione a Funes, vicino a Rosario.

Secondo quanto riportato dal giornale Infobae, il contenuto del messaggio è il seguente: “Di’ a tuo figlio Ángel di non tornare a Rosario perché altrimenti uccideremo un membro della famiglia. Nemmeno Pullaro (governatore della regione di Santa Fè, ndr) vi salverà. Noi non lanciamo carte ma piombo e persone morte”.

A questa vicenda il Clarìn aggiunge che la minaccia sarebbe stata recapitata intorno alle 2:30 del mattino e nella zona sembra si siano sentiti addirittura quattro spari. Inoltre, il contenuto dell’avviso di intimidazione non è stato confermato dalle autorità competenti per evitare di promuovere i gesti di queste persone.

La minaccia, secondo quanto trapela, potrebbe anche essere un tentativo di impedire a Di Maria di tornare a giocare nel Rosario Central. Squadra in cui il Fideo è cresciuto e con la quale ha esordito da professionista nella stagione 2005.

Un episodio orribile che era già accaduto lo scorso anno anche a Lionel Messi, anch’esso vittima di una minaccia intimidatoria.

 

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Antonello sul tema stadio: “Rozzano il futuro, San Siro fermo agli anni ’80”

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Alessandro Antonelloamministratore delegato dell’Inter, ha parlato del tema stadio ad un evento organizzato dallo studio legale ADVANT Nctm. L’AD durante la tavola rotonda “Impianti ed infrastrutture sportive: attori e processi – L’esperienza delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026”, ha analizzato la situazione dei vari progetti per il nuovo stadio, sottolineando come nel 2019 era stato presentato un piano che si interpellava alla legge sugli stadi. Successivamente l’AD dei nerazzurri ha parlato di San Siro e del fatto che sia fermo agli anni ’80 per le sue emissioni. Infine ha concluso affermando che l’Inter sta lavorando su Rozzano, definendolo come piano effettivo.

LE PAROLE

PROGETTO – Nel 2019 è stato presentato il progetto che si interpellava alla legge sugli stadi ma dopo cinque anni i due club si trovano ad attendere un interesse pubblico dall’amministrazione comunale visto che si sono inserite dialettiche che hanno allungato i tempi, come ad esempio la sovrintendenza”.

SAN SIRO – “C’è anche un obiettivo ambientale. San Siro ora è alimentato da una centrale termica produttrice di CO2. Siamo ben lontani all’essere vicini al pareggio di emissioni richieste e siamo fermi agli anni ’80“.

ROZZANO – “Noi stiamo lavorando su Rozzano che è il piano effettivo su cui ci siamo impegnati e per cui stiamo discutendo con la proprietà Cabassi. Abbiamo una opzione fino a fine aprile e su quello ci concentriamo, lavoreremo anche per una proroga. Rimaniamo in attesa della proposta di WeBuild che arriverà non prima di giugno quindi oggi non ci sono alternative se non continuare a lavorare su Rozzano”

 

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Marotta chiaro sul futuro: “Ecco cosa farò a fine contratto”

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Beppe Marotta, dirigente dell'Inter, Serie A, Champions League, Coppa Italia

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato del proprio futuro alla Sala Montanari di Varese. L’AD dei nerazzurri ha confermato, come già detto più volte, che l’Inter sarà la sua ultima avventura da dirigente sportivo. Tuttavia oggi ha parlato con più chiarezza di ciò che farà: occuparsi solamente dei giovani. Marotta è ancora legato all’Inter e lo sarà fino al 30 giugno del 2027, quando il suo contratto andrà in scadenza e lascerà il suo impegno.

In particolare, si batterà per rendere lo sport gratuito, dal momento che considera sbagliato far pagare i giovani per fare sport. In questo modo verrebbero coinvolte anche le famiglie meno abbienti, dove si celano i campioni, che magari non emergono perché oscurati da chi può permettersi di allenarsi con grandi squadre fin da bambini.

LE PAROLE

INTER – “Quando terminerà il mio contratto con l’Inter e lascerò il club, mi occuperò solo dei giovani”.

GIOVANI – “Il settore giovanile è il patrimonio più grande di una società, soprattutto dal punto di vista umano. Sono sempre più convinto che far pagare lo sport ai giovani sia sbagliato: dovrebbe essere gratuito, perché così si riuscirebbero a coinvolgere anche le famiglie povere, quelle in cui si nascondono i campioni, come accadeva una volta”.

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Giovani per il futuro

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