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Il diavolo sgomita, Inzaghi furioso
Pubblicato
6 anni fa:
La Lazio che si presenta a San Siro per il big match di giornata è una squadra fallosa e distratta. Una squadra che concede troppo e che troppo spesso si fa trovare impreparata contro un Milan che non ha più voglia di fermarsi e che ora sogna in grande.
ASPETTATIVE RIBALTATE
Se all’inizio del girone d’andata la Lazio si sarebbe potuta, forse, accontentare di un punticino contro i rossoneri, partita dopo partita i biancazzurri si sono consolidati come una delle migliori tre di questo torneo.
Facendo del cinismo la miglior arma, Inzaghi ha presto puntato sulla potenza offensiva, snobbando in parte il lavoro del pacchetto arretrato, ma portando dalla sua anche i più scettici nell’ambiente laziale.
È pazzesco il dato dei gol segnati alla vigilia di Milan-Lazio: cinquantasei.
In Italia nessuno nemmeno ci si avvicina, in Europa in pochissime hanno saputo far meglio, ma si prendono in considerazione squadre con possibilità economiche elevatissime quali Manchester City, Barcellona e Paris Saint Germain.
FALSO NOVE O NO?
L’assenza forzata di Ciro Immobile ha costretto Inzaghi ad un repentino cambio in avanti, schierando Luis Alberto fra i due d’attacco, accompagnandolo però con Felipe Caicedo.
Giocatore fisico e prepotente, si prende la fiducia di Inzaghi vincendo il ballottaggio con Nani.
Una presenza del portoghese, affiancato da Luis Alberto, avrebbe, con tutta probabilità, concesso alla squadra romana maggiore imprevedibilità per quanto concerne la manovra offensiva.
In avanti la possibilità di schierare giocatori quali Anderson (in panchina per più di un’ora), Nani e Luis Alberto avrebbe permesso ai laziali di non dare punti di riferimento alla difesa rossonera, che troveranno invece in un fallosissimo e nervoso Caicedo.
MOSSA VINCENTE
Intelligente la mossa di Gattuso, che mette in campo una linea mediana composta da giocatori rapidi quali Kessie, Suso e Bonaventura, con Calhanoglu fastidiosa incognita. I rapidi centrocampisti cambiano posizione di continuo.
Così facendo Marusic e Lulic sono costretti ad arretrare. Inoltre il tecnico calabrese ha ben pensato di oscurare Lucas Leiva, bloccando così ogni offensiva d’attacco capitolina.
La Lazio viene quindi spesso bloccata, con i padroni di casa propositivi in avanti a tenere il pallino del gioco. Avanza in contropiede la squadra ospite, con la difesa rossonera che è spesso obbligata a fare gli straordinari.
FUORI TEMPO
L’intescambiabilità fra Suso e Calhanoglu mette in difficoltà l’intera retroguardia laziale, tanto che già nei primi quindici minuti l’arbitro è costretto più volte a redarguire molto spesso i difensori delle due compagini, promettendogli il cartellino giallo.
Ed è proprio da un intervento fuori tempo di Marusic che la partita si sblocca: Bonaventura scappa rapido sulla fascia e aggira il terzino montenegrino che lo mette giù.
Sul pallone va Calhanoglu: il suo cross teso trova Cutrone che si infila fra i difensori ospiti e incorna in rete.
Colpevole Bastos che si perde la punta.
In realtà il centravanti uscito dalla primavera del Milan tocca il pallone con il gomito, ma nessuno se ne accorgerà prima dell’ora di gioco.
LE SCUSE
Chiede scusa Marusic pochi secondi dopo, quando Leiva lancia sulla sinistra il laterale laziale.
Infilatosi alle spalle di un distratto Antonelli, controlla col destro e calcia a botta sicura sul palo lontano: 1-1, Donnarumma non arriva sul pallone.
La Lazio che centra il pari è una squadra che prende coraggio e poco dopo è Luis Alberto a calciare dalla distanza, trovando prima l’opposizione dell’estremo difensore del Milan e colpendo dopo la traversa.
LA MANO DI GATTUSO
Ed è nel maggior momento di difficoltà che viene alla luce la mano di Gattuso: raccolto da Montella un Milan con una tenuta fisica tutt’altro che invidiabile e con delle motivazioni sotto le suole, il tecnico calabrese ha dovuto rivoluzionare con grinta e intelligenza l’intero ambiente.
E così il nuovo diavolo mostra i denti: dopo un breve periodo di adattamento, nel quale arrivarono due sconfitte e un pari in quattro incontri di campionato, i rossoneri hanno iniziato a rodare; l’eliminazione degli odiati rivali dell’Inter ai quarti di Finale di Coppa Italia ha dato quella scossa in più ad un’ambiente che ha ricominciato a guardare il gruppo con fiducia.
E così è arrivato un ottimo pareggio a Firenze e due vittorie contro due squadre rognose che lottano per la salvezza quali Crotone e Cagliari.
Se con Montella il Milan, una volta raggiunto, difficilmente riprendeva rapidamente il passo, con Gattuso il fattore mentale incide enormemente.
E così, dopo il gol di Marusic, i rossoneri si rigettano a capofitto in avanti: Biglia (in affanno per tutto l’incontro) serve Calabria in sovrapposizione, che di prima intenzione crossa al centro, trovando l’imbucata di Bonaventura che centra il 2-1.
ALL’ARREMBAGGIO
Nel secondo tempo la Lazio gioca in avanti, fermando prepotentemente ogni attacco avversario, tanto che all’ora di gioco sono già quattro gli ammoniti fra i biancazzurri.
Inzaghi si gioca la carta Felipe Anderson, che sulla fascia risulta una spina nel fianco per il laterale rossonero Abate, entrato anch’egli nella ripresa.
Milinkovic Savic, ottimamente fermato dagli schemi di Gattuso, è costretto spesso a calciare da lontano, trovando l’opposizione di un Donnarumma bravo ad allungarsi più volte per mantenere il vantaggio.
Se nel secondo tempo sarà un monologo romano, è importante sottolineare in egual misura l’ottima fase difensiva della squadra lombarda, che al triplice fischio festeggia la terza vittoria consecutiva.
INZAGHI NON CI STA
«È inammissibile un errore del genere. Ne avevo parlato con Cutrone ma se avessi visto le immagini prima sarebbe stato diverso. Mi spiace perché ci hanno fermato nuovamente. Spiace perdere così, il pareggio ci sarebbe stato stretto. Abbiamo preso anche una traversa e non mi ricordo di aver visto grandi parate di Strakosha>>.
Un furia Inzaghi che durante la partita aveva anche parlato direttamente con Cutrone, chiedendogli di ammettere il tocco col braccio. Il ragazzo di Milano, ora, chiede scusa sul suo profilo Instagram:
“Ho rivisto le immagini del gol. In un momento di adrenalina e istinto ho avuto la sensazione di colpire la palla in maniera regolare. Il mio non è stato un gesto volontario, mi spiace che venga messa in discussione la mia onestà”
Adesso il giovane centravanti rischia due giornate.
Non c’è, però, tempo di protestare: fra due giorni la squadra capitolina torna a Milano per la gara di andata della semifinale di Coppa. E la Lazio è più arrabbiata che mai.
PAGELLE
LAZIO
Strakosha 6
Bastos 5
De Vrij 6
Marusic 6.5
Radu 5.5
Parolo 5.5
Lucas Leiva 5.5
Milinkovic Savic 6
Lulic 5.5
Caicedo 5
Luis Alberto 5.5
SUBENTRATI:
Anderson 6
Luiz Felipe 6
Nani SV
ALLENATORE: Inzaghi 5.5
MILAN
Donnarumma 6
Calabria 7
Bonucci 6.5
Romagnoli 6.5
Antonelli 5.5
Kessié 7
Biglia 6
Bonaventura 7
Suso 6.5
Cutrone 7
Calhanoglu 7
Subentrati:
Abate 6
Borini 6
Andrè Silva 5.5
ALLENATORE: Gattuso 7
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Flash News
Buone notizie per la Roma verso Lecce: recuperati anche Smalling e Sanches, Dybala ancora in forse
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3 minuti fa:
Marzo 29, 2024La Roma lunedì sera affronterà il Lecce in terra pugliese. In vista di questa partita, però, i giallorossi, devono affrontare ancora i recuperi di alcuni giocatori. La pausa nazionali, infatti, ha messo a dura prova molte infermerie della Serie A, tra cui, in maniera particolare, proprio quella della squadra capitolina. Le attenzioni, però, si rivolgono tutte su Paulo Dybala, il quale si è infortunato nella partita contro il Sassuolo prima della pausa. La Joya, a causa di questo infortunio non ha potuto neppure rispondere alla chiamata della nazionale Argentina.
Dybala rimane comunque al centro dello scacchiere di De Rossi, contribuendo alla classifica con 12 gol e 7 assist in 20 partite giocate. L’argentino, in vista di lunedì, svolgerà ancora alcune sessioni di allenamento differenziato. Questo, nelle speranze dello staff e del mister De Rossi, dovrebbe permettere a Dybala di rientrare in tempo per poter partire verso Lecce con i suoi compagni. Il rientro in gruppo, infatti, dovrebbe essere previsto per il weekend.
Le buone notizie per la Roma non finiscono qui. Oltre al possibile recupero di Dybala e i recuperi dei giorni scorsi di Lukaku e Cristante, Renato Sanches e Chris Smalling si sono allenati in gruppo, e quindi tornano a disposizione di De Rossi in vista della trasferta di lunedì.
Ancora non disponibili per la sfida al Lecce Spinazzola, Kristensen e Azmoun.
Bundesliga
ULTIM’ORA – Xabi Alonso ha confermato in conferenza che rimarrà al Bayer Leverkusen
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17 minuti fa:
Marzo 29, 2024Dopo le indiscrezioni sempre più insistenti delle ultime ore, ecco l’annuncio ufficiale del protagonista della telenovela: Xabi Alonso. Il tecnico spagnolo ha attirato l’interesse di tutti i top club europei, in particolare Bayern Monaco e Liverpool, per la prossima stagione, ma vista la scadenza del contratto a giugno 2026 e visto quanto di buono fatto in questa stagione, con una Champions League quasi certamente da disputare l’anno prossimo, l’ex centrocampista ha deciso di rimanere nella squadra che ora sta allenando.
Queste le dichiarazioni di Xabi Alonso durante la conferenza stampa alla vigilia della sfida con l’Hoofenheim:
DECISIONE – “Arriviamo da una stagione ricca di impegni, durante la quale ci sono state anche moltissime speculazioni in merito al mio futuro. Per questo motivo ho utilizzato la sosta del campionato per gli impegni delle Nazionali per riflettere su cosa fare. La scorsa settimana ho avuto un incontro con la dirigenza del club per capire quale fosse la decisione da prendere. E la decisione è quella di continuare ad allenare il Bayer Leverkusen. Ho analizzato tutto e ho capito che questo è il luogo e il club giusto per continuare il mio percorso di crescita come tecnico. Ho sempre sentito grande supporto e c’è grande partecipazione nel lavoro da parte di tutti i reparti della società. I tifosi poi ci hanno dato un grande supporto, anche lo scorso anno quando abbiamo avuto momento di difficoltà. E oggi lo fanno supportandoci nel dare tutto quello che possiamo dare”.
SQUADRE INTERESSATE – “Bayern e Liverpool? Credo che da parte mia non sarebbe corretto parlare di altre società. Di sicuro ci sono società con cui ho un forte legame, ma non è corretto parlarne adesso”.
Flash News
La simpatica rivelazione di Dossena: “Se ci salviamo mi taglierò la barba”
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34 minuti fa:
Marzo 29, 2024Il difensore del Cagliari, Alberto Dossena, ha rilasciato una breve intervista a Radio Serie A, il nuovo format e podcast della Serie A. Qui vengono intervistati tanti protagonisti delle squadra del massimo campionato italiano ed oggi è stata la volta dell’ex Perugia.
LE DICHIARAZIONI DI DOSSENA DURANTE l’INTERVISTA A RADIO SERIE A
SUL PROSSIMO SCONTRO SALVEZZA CONTRO IL VERONA- “Cagliari-Hellas Verona è uno scontro diretto che vale tanto. Dobbiamo prepararci al meglio e farci trovare pronti”.
ELOGIO A RANIERI- “In mezzo alla tempesta della corsa salvezza noi abbiamo un timoniere (Ranieri, ndr) che già la scorsa stagione ci ha portato alla promozione dalla Serie B alla Serie A“.
SUL GRUPPO- “Il Cagliari è un gruppo unito che lavora senza sbavature anche nei momenti di difficoltà. Con l’arrivo di Mina e Gaetano abbiamo alzato ulteriormente il livello”.
SUL RAPPORTO CON RANIERI – “Devo molto a mister Ranieri. Ha creduto subito in me. Ho un rapporto umano e tecnico molto stretto. Corregge gli errori, consiglia, ti aiuta in ogni momento. Come lo si vede all’esterno è in campo. E’ un “Signore del calcio“, trasparente, anche nelle reazioni, rare, forti”.
SULLA SERIE A- “L’impatto della Serie A si fa sentire. Io ci sono arrivato a 25 anni. Ho trovato fisicità impressionante e molta qualità. All’inizio non è stato facile. Importante accumulare esperienza e partite per essere tranquillo”.
LA PROMESSA IN CASO DI SALVEZZA – “In caso di salvezza taglierò la barba, i capelli assolutamente no. Nello spogliatoio nessun patto, stiamo pensando a lavorare. In caso di raggiungimento dell’obiettivo faremo una bella grigliata di squadra“.
Flash News
La prima conferenza alla vigilia di Tudor: “Sensazioni positive, ho visto bene Kamada”
Pubblicato
46 minuti fa:
Marzo 29, 2024La vigilia di Lazio-Juventus segna un momento significativo per Tudor, che si prepara ad affrontare la sua prima sfida come allenatore della Lazio. Una gara speciale in tutti i sensi per lui quella che si giocherà domani alle 18 presso lo Stadio Olimpico, in quanto i biancocelesti affronteranno la sua ex squadra, la Juventus. Questo incontro rappresenta non solo una prova importante per Tudor e il suo nuovo ruolo di allenatore, ma anche un’opportunità cruciale per la Lazio di dimostrare la propria forza e determinazione in campo. L’atmosfera sarà carica di tensione e aspettative, mentre i tifosi guarderanno con trepidazione a questa partita d’esordio. Tudor è pronto a guidare la sua squadra verso la vittoria e a lasciare il segno nel suo nuovo ruolo, affrontando con determinazione e spirito competitivo questa sfida contro una delle squadre più temute del campionato.
Di seguito ecco le sue dichiarazioni riportate da TMW:
LE DICHIARAZIONI DI TUDOR ALLA VIGLIA DI LAZIO-JUVENTUS
SULLE EMOZIONI DEL DEBUTTO – “Sono sempre positive le sensazioni, nello sport si pensa sempre alla sfida, di poter vincere. Lo sport è gioia. Lo stadio pieno? Sarà bello, ci saranno molte motivazioni, ma va preparata nel modo giusto sotto ogni punto di vista. Penso a preparare la squadra e non alle emozioni”.
SULLA PASSATA ESPERIENZA ALLA JUVE – “Non credo al destino che affronto subito la Juventus. Ho trascorso lì 7-8 anni, nel periodo in cui si costruisce la persona. Sono grato alla Juventus. Ho avuto compagni e dirigenti che mi hanno fatto diventare quello che sono ora, soprattutto per la cultura del lavoro”.
SUI CAMBIAMENTI IN DIFESA VISTO IL GIOCO DI SARRI – “Ci sono due cose che penalizzano questo cambio. Sono tre anni che la Lazio lavora in questa maniera e poi c’è stato Sarri che è un allenatore forte. Bisogna essere intelligenti. Il modulo è importante ma non come molti pensano. Magari parti con un modulo, ma poi diventa un altro schema. La difesa a tre? Lo vedrete tra poco, vedremo domani”.
SULLE IDEE E SULLE SCELTE TECNICHE – “È una situazione particolare, dovranno giocare per forza tutti. È la prima partita, dopo la sosta per le nazionali, e poi ci sono due partite in 4 giorni. I 5 cambi sono importanti. Io anche devo capire la squadra, una cosa sono gli allenamenti, un’altra le partite. Devo valutare i giocatori che possono migliorare e che possono seguire il tuo calcio. Poi bisogna vincere, c’è da fare bene da subito, serve essere tosti e con la qualità giusta”.
SU UNA FIGURA CHE FACCIA DA TRAMITE TRA SQUADRA E PROPRIETÀ – “Non è per me questa domanda. Non abbiamo parlato con la squadra del passato, ci siamo messi subito a lavorare”.
LE CRITICHE SOCIAL SU IMMOBILE E LA NAZIONALE – “Non leggo i social e i giornali, sarebbe un suicidio. Io penso a lavorare, sia quando vanno bene le cose che quando vanno male. Ciro ci ho parlato due volte anche su questo argomento, l’ho visto molto motivato. Penso che lui ci tenga alla Nazionale, dipende solo da lui in questi due mesi. Ha sempre segnato, penso che li farà ancora. Ci conto tanto, è un ragazzo con qualità non solo calcistiche ma anche umane. Lo conosco, sono convinto che saranno due mesi importanti”.
SULLO ZOCCOLO DURO – “C’è sempre rispetto per passato, ma non si vive di passato. Il calcio è crudele. Noi dobbiamo vincere, conta la squadra”.
SUL RUOLO DI KAMADA – “Lui in Germania giocava sia davanti che dietro, è un giocatore completo, ha corsa e qualità di gioco. Penso che, se devo essere sincero, è più adatto a questo calcio rispetto a quello precedente. Non è pulitissimo tecnicamente, ma ha altre doti che a me piacciono tanto. Ha la mentalità giusta e poi ha gol, una dote che fa la differenza. L’ho visto anche bello allegro e voglioso, vedremo in campo”.
SULLE CONDIZIONI DI LAZZARI E SUI RUOLI CHE PUÒ FARE- “Lo vediamo oggi, ha avuto un problemino piccolo. L’equilibrio è sia offensivo che difensivo. Servono sempre giocatori con gol, ma anche che facciano la fase difensiva. Poi si sceglie in base all’avversario e alla partita. A me piace attaccare, ma non prendere gol. Felipe Anderson a tutta fascia? Ah c’è già un sistema di gioco? Non lo ho provato, non so questa domanda. Ma lui è molto disponibile, ha gamba e qualità. Lei è convinto che giocheremo con la difesa a 3, magari non è quella”.
SULLO SPOGLIATOIO – “Sono vogliosi e molto orgogliosi. Non sono giocatori da nono posto, vogliono riscattarsi. In 10 giorni sono tutti perfetti perché c’è il nuovo allenatore, con il tempo però capiremo meglio. La gente vera si vede più avanti, nelle battaglia, quando non gioca o deve subentrare”.
SULLA FISICITÀ CHE HA TROVATO NELLA SQUADRA – “Vedremo domani se sarà in grato di esaudire le mie richieste. Nei dati fisici, la Lazio è sempre stata in alto. Abbiamo parlato tanto di questo, è un argomento importante, sono le distanze che saranno diverse. Dovranno fare corse diverse, ma anche delle similitudini perché Sarri voleva andare a prendere la palla su, la stessa cosa che voglio io”.
SU MARUSIC E HYSAJ NEL TERZETTO DIFENSIVO – “Tutto è ipotetico. Se non voglio dirti una cosa, posso non rispondere (ride, ndr). Patric è tornato, mi è sempre piaciuto da fuori, può essere un giocatore per me. Mi piace come difende anche a campo aperto”.
SULLE RETI MANCANTI SU COLPO DI TESTA RISPETTO ALLE PASSATE STAGIONI – “Sì, ogni squadra ha caratteristiche diverse. Serve però la cattiveria per fare gol, questo fa la differenza”.
SULLA MENTALITÀ CHE È RIUSCITO A TRASMETTERE – “Se un allenatore ci riesce in 5 allenamenti è un mago (ride, ndr). Il clima nello spogliatoio io è bello, vedo gente motivata. Domani servirà coraggio e bisognerà giocare senza troppi pensieri. Ci saranno problemini per le novità che faremo, ma è mia responsabilità. La chiave è attaccare e difendere tutti, voglio una squadra difficile da battere”.
SULLE TRE PARTITE DECISIVE IN CUI LA LAZIO SI GIOCA L’INTERA STAGIONE – “Non esistono partite della vita, è tutta un’esagerazione, è tutto fumo. Sono partite. A me interessa la squadra, prepararla bene, oggi voglio caricarla. Questo appartiene a me. Il resto è tutto fumo”.
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