Generico
Il dominio della follia

Pubblicato
5 anni fa:
Di
Paolo FicaraQuando il gioco si fa duro… esce il lato folle dell’uomo. Come nella vita, anche nel calcio i giocatori faticano a gestire la pressione e perdono facilmente il controllo, sfociando malauguratamente nella violenza. Risse, testate, morsi, calci. A questo e a tanto altro abbiamo potuto tristemente assistere nel corso degli anni, con alcuni episodi diventati iconici poichè avvenuti in partite cruciali.
Non è da dimenticare che il calcio è uno sport di contatto nel quale si possono verificare interventi particolarmente ruvidi, tali a volte da procurare gravi infortuni. Oggi, però, vogliamo focalizzarci su alcuni atti di pura violenza, che con lo sport e i suoi valori, non hanno nulla a che vedere.
COME IN TRANSILVANIA
Fra i diversi gesti di violenza, questo è probabilmente quello a cui non si riesce proprio a trovare una logica. Il morso è un lampo di follia che coglie improvvisamente il giocatore in campo. Non avviene quasi mai durante i momenti caldi del match come può essere una rissa, bensì in situazioni apparentemente tranquille di gioco. Proprio per questo è cosi difficile capire cosa accada nella testa del giocatore in quegli istanti.
Sicuramente il giocatore più riconosciuto in queste vesti di erede del Conte Dracula, è l’uruguayano Luis Suarez. L’attaccante del Barcellona è famoso per tre episodi eclatanti, che gli costarono lunghe squalifiche ed un tornado mediatico non indifferente: tra l’ilarità di chi prendeva in giro l’attaccante postando dei meme e chi puntava delle somme di denaro sulla possibilità di vedere Luis Suarez mordere di nuovo, si faceva strada anche l’interessante intervista ad uno psicologo sportivo.
“Penso che nei prossimi cinque anni, in occasione di uno stress nervoso simile, Suárez reagirebbe nello stesso modo”.
Disse Thomas Fawcett, prevedendo ciò che sarebbe successo di lì a pochi anni.
Perché reagire così?
“Non è qualcosa di pianificato, è una risposta molto spontanea ed emozionale. Lo fa per impulso”.
Nel frattempo, negli anni, si rincorrono voci circa una possibile terapia mirata a ‘placare i bollenti spiriti’ di Suarez ed è lui stesso, nel 2016, a confermare la questione:
“Psicologo? Mi ha aiutato a pensare di più in quel che faccio e a non tenermi dentro tutto, è stato utilissimo”.
L’attaccante dei culé, però, non è l’ultimo in ordine di tempo ad aver combinato qualcosa del genere – nonostante paia aver perso il vizio. È, in effetti, fresca di qualche giorno la vicissitudine che ha coinvolto la nuova stellina del Real Madrid Castilla, Vinicius Jr.
Mandato a farsi le ossa in seconda squadra, il brasiliano avrebbe vissuto un acceso dibattito con i rivali dell’Atletico Madrid sfociato poi in un selvaggio scontro primitivo.
‘E tu? E tu quanto prendi?’ (vantandosi del mega-ingaggio percepito)
Ha esordito proprio così il neo-acquisto blanco, provocando l’avversario.
La risposta, però, non si è fatta attendere, con il rivale biancorosso che lo ha letteralmente ‘azzannato’ alla testa.
Sono attimi di caos con l’arbitro che, ingenuamente, punisce i due allo stesso modo, esibendo un cartellino giallo per parte. Provocare è sbagliato, certo, ma passare alla violenza è tutt’un altro par di maniche…
Il morso, comunque, come confermato anche da altre autorità in materia è spesso un gesto spontaneo, non pianificato, un istinto primordiale non soppresso; e non accade solo nel calcio:
il morso più celebre nel mondo dello sport, difatti, rimane quello che Mike Tyson rifilò a Evander Holyfield nel 1997, senza dimenticare l’imbarazzante morso al pene messo a segno da Peter Filandia in una partita di rugby scozzese…
TIFOSI… INVADENTI
Un altro episodio eclatante avviene in Portogallo il 2 novembre 2017. Si gioca a Guimaraes il match di Europa League fra Marsiglia e Vitoria Sport Clube e il protagonista del fattaccio è un giocatore dal comportamento impeccabile: Patrice Evra. Il tutto avviene durante il riscaldamento, i tifosi francesi insultano i propri giocatori e lo stesso Evra chiede un confronto diretto. Detto fatto: i tifosi raggiungono il bordo del campo e dopo un scambio acceso di battute, il terzino francese colpisce con un calcio – degno delle migliori arti marziali – uno dei ragazzi lì presenti.
L’arbitro vede tutto e decide di espellere il giocatore, rendendolo il primo a ottenere una squalifica dal campo ancor prima che inizi la partita.
Di scontri tifoso-calciatore ce ne sono stati parecchi negli anni, ma il più iconico è sicuramente quello del 1995 che coinvolse l’irriverente Cantona ed un tifoso del Crystal Palace. L’attaccante francese viene espulso per un fallo di gioco e nel rientrare verso gli spogliatoi si lancia violentemente verso un supporter della squadra ospite, intento a prendersi gioco di lui. La sanzione per lui fu di 9 mesi e la reazione spropositata assolutamente da condannare.
Il rapporto tifosi-giocatori, in effetti, non è sempre idilliaco e sfocia spesso in diverbi e risse da bar. Successe anche alla Juventus che, nonostante ostenti il culto del rigore, non può fare a meno di ripensare a ciò che successe ai tempi di Zidane, parola di Carlo Ancelotti.
“Al passaggio di Zidane i tifosi l’hanno spintonato ed è stata la loro condanna. Non a morte, ma quasi. Montero ha visto la scena da lontano, si è tolto gli occhiali con un’eleganza che non pensavo gli appartenesse e li ha messi in una custodia. Bel gesto, ma pessimo segnale, perché nel giro di pochi secondi si è messo a correre verso quei disgraziati e li ha riempiti di botte. Aiutato da Daniel Fonseca, un altro che non si faceva certo pregare”.
Convivere con certe pressioni non è facile, tanto che molti giocatori si affidano a mental coach. Per insicurezza, scarso appoggio dei tifosi, momenti bui o altre problematiche, la soluzione di provare ad affidarsi ad uno specialista è spesso fruttuosa. Ne è un esempio il carattere pepato di Leonardo Bonucci, il quale ostenta un carisma non indifferente che ha forgiato nel tempo nonostante gli errori e le insicurezze. Ora, il centrale di Viterbo pare non averne più bisogno, nonostante il suo rapporto con i tifosi non sia assolutamente idilliaco. I fischi all’Allianz Stadium alla prima di campionato, effettivamente, sono iconici del malessere provato da una frangia di tifosi delusa dal tradimento del proprio beniamino.
È però doveroso aggiungere che, per ora, il ragazzo pare reggere bene la situazione, tanto da essersi scusato con i propri supporters al termine dell’ultima gara. Un comportamento non assolutamente scontato e che, comunque, denota maturità, specie per un orgoglioso di natura come lui.
Il talento, se non supportato dalla testa, può davvero rivelarsi inutile nel mondo dello sport. Ed è proprio per questa ragione che determinati atteggiamenti vanno afferrati per i capelli, trattati e risanati per evitare di continuare a scrivere di avvenimenti disdicevoli come quelli sopracitati che, se vissuti, scatenerebbero tutt’altro che ilarità…
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La Rassegna Social del Diez – Messi ne fa 36, l’Inter U15 è campione
Europa League
FLASH – Il LASK gela il Liverpool: 1-0 per gli austriaci

Pubblicato
5 ore fa:
Settembre 21, 2023
Clamoroso quanto sta accadendo in LASK-Liverpool, match valido per la prima giornata di Europa League. La squadra austriaca è infatti passata in vantaggio al 14′ grazie al gol di Flecker che, con un potentissimo destro, è riuscito a battere Kelleher. Gara subito in salita per i Reds di Jurgen Klopp.
Generico
La Germania ha chiuso l’accordo con Nagelsmann: manca un dettaglio!
Pubblicato
8 ore fa:
Settembre 21, 2023
La Germania è pronta a ripartire con un nuovo ciclo in panchina. L’esperienza fallimentare, vissuta con Flick, necessitava di una svolta. Questa cambiamento, già materializzatosi con l’esonero dell’ex tecnico del Bayern Monaco, verrà completato a breve con l’insediamento di Julian Nagelsmann. Stando a quanto propone Fabrizio Romano sul proprio profilo Twitter, l’accordo con il successore di Flick sulla panchina della nazionale teutonica è già stato raggiunto. Il giovane allenatore tedesco ha già detto sì alla proposta della Federcalcio tedesca, che ha trovato un accordo anche con il suo entourage. Ciò che manca, adesso, è la definizione dello staff tecnico, che accompagnerà Nagelsmann in questa nuova avventura.
Calcio Internazionale
Garcia vince di misura, troppo turnover per Inzaghi? Il resoconto di Real Sociedad-Inter e Braga-Napoli
Pubblicato
1 giorno fa:
Settembre 20, 2023
Seconda notte di Champions nella prima giornata di questa stagione. In campo altre due italiane: dopo i pareggi di Milan e Lazio contro Newcastle e Atletico Madrid, tocca a Inter e Napoli, impegnate entrambe in trasferta rispettivamente contro Real Sociedad e Braga. Importante partire subito con un risultato favorevole, per indirizzare il proprio girone sui binari giusti.
IL RESOCONTO DI REAL SOCIEDAD-INTER
Il match dei nerazzurri non parte proprio nel migliore dei modi. Dopo pochissimi istanti il Sociedad è già pericolosissimo con un clamoroso palo di Barrentxea, a Sommer battuto. E al 4′ gli sforzi della formazione di Alguacil vengono premiati con il gol di Mendez, su un’ingenuità colossale di Bastoni. L’Inter imposta dal basso con Sommer per il centrale italiano, che viene pressato e perde palla da ultimo uomo, rendendo facile facile il colpo del giocatore avversario. Nonostante il gol subito, ai nerazzurri manca la strigliata per recuperare il risultato. La Real Sociedad è padrona del campo nel primo tempo e va vicina al gol in più frangenti, con la difesa di Inzaghi in evidente difficoltà.
Nei secondi 45′ la solfa della partita non cambia: la squadra di Alguacil domina in lungo e in largo, con l’Inter incapace di farsi vedere in zona offensiva (Arnautovic uscirà dopo poco più di 50′, Lautaro è impalpabile). Quando la Sociedad arriva in area da calcio piazzato sono quasi sempre guai: su due corner registriamo un paratone di Sommer su Oyarzabal e una traversa di Merino di testa. Inter che ha anche rischiato di rimanere in dieci uomini, con l’espulsione di Barella poi tolta dopo consulto al VAR. Il centrocampista italiano, nel tentativo di divincolarsi da una trattenuta di Mendez, avrebbe colpito violentemente il giocatore avversario. Nulla di ciò è accaduto e giustamente Taylor ha tolto il cartellino rosso.
L’Inter è anche sfortunata, perchè il trend della partita, col passare dei minuti, inizia a cambiare: l’Inter alza il proprio baricentro ed è più pericolosa e al 79′ Thuram trova il gol del pareggio dopo un’azione rapida tutta rasoterra, ma c’è un fuorigioco millimetrico di Carlos Augusto, poi autore dell’assist per il francese. All’87’, però, ecco il colpo del campione: Lautaro fa 1-1 all’unica occasione del suo match. Tiro cross sporco di Frattesi che finisce sul secondo palo, dove il capitano nerazzurro è lucido a fiondarsi in scivolata e a metterla sotto la traversa. Sesto gol stagionale, e questo è pesantissimo: il risultato finale è 1-1 a San Sebastian.
IL RESOCONTO DI BRAGA-NAPOLI
Avvio non entusiasmante nemmeno per il Napoli, che dopo 13′ perde per un problema muscolare Rrahmani, ancora non in forma dopo i precedenti problemi di inizio stagione. Nonostante ciò, gli uomini di Garcia sono nettamente padroni del campo nel primo tempo e conducono la partita su ogni fronte, senza però trovare il gol. Osimhen è indemoniato: prima prende una traversa, poi si procura un rigore (annullato però dal VAR per, in realtà, fallo del nigeriano). Quando tutto sembra pronto per il duplice fischio arbitrale, ecco il gol di Di Lorenzo. Assist proprio di Osimhen per il sinistro al volo del capitano azzurro. Tocco della traversa e 0-1 Napoli dopo 45′.
Nella ripresa cambia leggermente il canovaccio della sfida, con i ritmi che si abbassano drasticamente. Il Napoli non ha nessun interesse a fare la partita in zona gol e, esclusi alcuni lampi di Osimhen e Kvaratskhelia, amministra il gioco lasciando poco spazio alle azioni del Braga. Sembrava tutto apparecchiato per una vittoria senza patemi del Napoli, ma ecco all’84 il gol del pari del Braga. Brutto errore di Ostigard in uscita con la palla e facile facile il cross di Zalazar per Bruma, che di testa fa 1-1. Ma il Napoli è una squadra che non molla mai, e all’89’ ecco il clamoroso autogol di Niakatè: fondamentale Zielinski che, dalla zona sinistra dell’area, crossa a mezza altezza in mezzo, dove il difensore francese prova a spazzare in maniera decisamente goffa, finendo per mettere la palla nella sua porta. Con un autogol incredibile il Napoli vince una partita che si è resa più ostica del previsto, iniziando il girone al meglio.
Champions League
Milan-Newcastle 0-0, le pagelle del match: Leao sprecone, Tonali sempre intelligentissimo

Pubblicato
2 giorni fa:
Settembre 19, 2023
Prima partita in Champions League per il Milan di Stefano Pioli che affrontava il Newcastle dell’ex Tonali nella gara di apertura del girone F. I rossoneri, però, non vanno oltre il pareggio in casa: tantissime occasioni non concretizzate, soprattutto nel primo tempo. Grossa occasione sprecata da Rafa Leao, che tenta un tacco anziché concludere a rete un’ottima giocata individuale. Adesso il Milan dovrà fare punti contro PSG e Dortmund per passare questo girone; Pioli, però, ha viston segnali di ripresa incoraggianti dopo la sconfitta nel derby che fanno ben sperare per i prossimi impegni.
Numero Diez era presente in tribuna stampa e vi fornisce le pagelle del match.
LE PAGELLE DEL MILAN
Maignan 6: mai realmente impegnato dall’attacco del Newcastle, leggermente più impreciso del solito con i piedi. Costretto al cambio per un infortunio: brutta perdita per i rossoneri. (Dal 80′ Sportiello 6.5: compie una parata decisiva a partita praticamente finita che vale il voto in pagella)
Calabria 6: gioca solo 45′, ma di buon livello. Fatica a contenere sempre Gordon per via della sua agilità palla al piede, ma è attento in fase di impostazione: buona gara. (Dal 45′ Florenzi 6.5: ingresso ottimo per l’ex Roma che mette dinamismo e serve un cross perfetto a Leao, che va vicino alla rete)
Thiaw 6: buona partita del tedesco che non soffre le offensive della squadra inglese, decisamente meglio rispetto al derby.
Tomori 7: prova di livello assoluto del centrale inglese che contiene bene Isak, senza lasciargli spazio. Servirà sempre questo Tomori al Milan per garantire stabilità difensiva.
Theo Hernandez 6: non riesce ad essere concreto nonostante le molte sortite offensive. In fase difensiva non soffre praticamente nulla.
Krunic 6.5: conferma il buonissimo inizio di stagione e compie un’altra prova importante in regia, dimostrando sempre più centralità negli schemi della squadra rossonera.
Loftus-Cheek 6.5: uno dei migliori tra i rossoneri, soprattutto nel primo tempo per via degli inserimenti sempre precisi che mettono in difficoltà la difesa inglese. Costretto al cambio per infortunio. (Dal 70′ Musah 6: entra con il piglio giusto, offrendo buoni spunti in fase offensiva anche se non riesce ad essere determinante)
Pobega 6: tanta sostanza per il centrocampista italiano, anche se non è sempre pulito negli appoggi. Nel primo tempo compie un ottimo tiro da fuori e va vicino alla rete con un rasoterra, salvato sulla linea. (Dal 61′ Reijnders 6: buon ingresso dell’olandese che va vicino al gol con una bellissima azione personale, anche se non è incisivo al momento della conclusione)
Chukwueze 5.5: dà sempre la sensazione di potersi accendere dal nulla, ma manca ancora di concretezza. Va vicino al gol nel primo tempo, prova tanti dribbling – manca la precisione negli ultimi metri. (Dal 61′ Pulisic 5: con la sua qualità deve giocare con più precisione tecnica e personalità. non entra mai in partita)
Giroud 5.5: gara non sufficiente per il francese. Sbaglia un gol nel primo tempo, in un’altra occasione viene fermato Pope: nel secondo tempo pecca di lucidità e commette qualche errore di troppo prendendo anche un’ammonizione evitabile.
Leao 5.5: quell’errore nel primo tempo pesa enormemente nella valutazione finale, soprattutto in un momento così delicato. Sempre una spina nel fianco della difesa, cerca spesso la giocata decisiva, ma deve incidere di più.
Pioli 6: l’aveva preparata bene il tecnico rossonero, con Pobega a centrocampo per contrastare la fisicità del Newcastle e Chukwueze a mantenere alta la squadra. Al Milan è mancata la lucidità giusta in zona offensiva per vincere la partita, ma questo match conferma che la brutta prestazione al derby è stata (per ora) solo una parentesi da dimenticare.
LE PAGELLE DEL NEWCASTLE
Pope 6.5: compie parecchie parate nel corso del primo tempo che tengono a galla i Magpies. C’è la sua firma su questo pareggio.
Trippier 6: fonte di gioco laterale dei Magpies che passano spesso dai suoi piedi molto educati, non soffre particolarmente l’asse Theo-Leao.
Schar 5.5: qualche sbavatura di troppo per lo svizzero, che compie una gara ordinata comunque – ammonizione ingenua.
Botman 6: buona gara dell’olandese ex obiettivo di mercato proprio dei rossoneri. Contiene bene Giroud e non soffre nelle palle aeree.
Burn 5.5: non spinge praticamente mai, rimane basso per contenere le spinte offensive di Chukwueze. Tanti errori tecnici in uscita dalla difesa.
Guimaraes 6.5: il migliore tra le fila degli inglesi, vera fonte di gioco offensiva. Lo cercano sempre i compagni e il brasiliano perde pochi palloni: giocatore di caratura importante, fortemente stimato da Howe.
Longstaff 5.5: regge fisicamente il duello con Pobega, ma sbaglia alcune scelte in impostazione che potevano trasformarsi in gol avversari. Il meno incisivo del centrocampo bianconero.
Tonali 6: giorno dalle forti emozioni per il centrocampista azzurro. Compie una partita sufficiente, anche se nel secondo tempo sbaglia qualche pallone di troppo – mette in mostra comunque tanta fisicità e intelligenza tattica. (Dal 70′ Anderson 6: va vicino alla rete con una conclusione forte a partita quasi finita, ma Sportiello compie una parata importante)
Murphy 5: tra i peggiori nelle fila del Newcastle, spesso assente dalla manovra e impreciso tecnicamente. Non riesce ad incidere nel match. (Dal 63′ Almiron 6: dà verve alla manovra offensiva del Newcastle, ma non incide quanto dovrebbe)
Isak 5.5: gara di sacrificio per lo svedese che cala nel corso del match, non riuscendo a reggere il duello con Tomori. Esce dal match quando viene spostato sulla fascia. (Dal 90′ Barnes SV)
Gordon 6: spina nel fianco nel primo tempo per Calabria che lo soffre. Si spegne nel secondo tempo, sbagliando appoggi semplici e scelte elementari, anche se rimane una prova sufficiente. (Dal 63′ Wilson 5.5: ingresso incolore dell’inglese che perde parecchi contrasti sulle palle aeree e non aiuta la squadra in uscita)
Howe 5.5: ci si aspettava di più dalla squadra inglese che delude un po’ le aspettative, non riuscendo quasi mai a rendersi pericoloso in attacco. Serviranno partite molto più decisive per pensare di passare questo girone di ferro.
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