Adesso bisogna vincere.
Una’Italia bruttina ma molto quadrata ha battuto di misura la Finlandia con il risultato di 1-0, portando a casa tre punti d’oro e partendo in modo ottimale nell’Europeo under 19.
VENDETTA
Era il 2004 quando l’Italia alzava al cielo il suo ultimo Europeo.
Sono passati sedici anni e in azzurro giocavano calciatori che poi sarebbero andati a occupare la lista convocati della prima squadra. Uno fra tutti Giorgio Chiellini, tutt’ora pilastro della rocciosa difesa azzurra.
Nella prima gara fu la rete di Aquilani dal dischetto a un minuto dal triplice fischio ad abbattere la Norvegia.

Due giorni dopo l’1-1 con il Portogallo (gol di Ciccio Lodi) metteva l’Italia in condizione di passare il girone con un pareggio nell’ultima giornata. Quella gara gli azzurri la porteranno a casa vincendo per ben 5-1, mandando in rete mezza squadra, con giocatori come Laner, Palladino e Della Rocca che scrissero i loro nomi al tabellino contro il modestissimo Liechtstein.
Quella squadra, trascinata da Pazzini, sconfiggerà prima l’ottima Repubblica Ceca e successivamente il Portogallo che da lì a poco ne avrebbe lanciati tantissimi di talenti.
Questo potrebbe essere il momento giusto per riportare la coppa nel nostro paese, anche perché i precedenti…
ANOMALIE
Il raggruppamento che affronterà la nostra nazionale minore per arrivare in semifinale è davvero molto simile a quello fatto nel lontano 2003: la squadra più forte, con la quale dovrà giocarsi il passaggio, come allora sarà il Portogallo. L’outsider del girone, invece, sarà la Norvegia. I rossobiancoblu presero parte anche al girone di quindici anni fa, chiudendo terzi e insidiando le due qualificate.
Per ultima l’Italia dovrà disfarsi della Finlandia. Anche qua un’anomalia: questi ultimi sono qualificati di diritto perché paese ospitante e debuttano per la prima in questa competizione. Quella volta l’Italia aveva nel girone il Liechtenstein, debuttante e paese ospitante.
GIRONE
Andando ad analizzare le squadre che compongono il primo turno, all’Italia poteva andare meglio ma sinceramente anche molto peggio: evitate Inghilterra e Francia (con i galletti che, fra l’altro, sono già andati KO nella prima gara) ha comunque pescato il Portogallo, probabilmente i favoriti per la vittoria finale.
Pensare che gli iberici nelle ultime quattro loro partecipazioni hanno centrato tutte e quattro le volte almeno le semifinali.
In questi anni ha lanciato un talento dopo l’altro nel panorama europeo: giocatori come Paulo Sergio, Carriço, Bruma e Andre Gomes.

O ancora Joao Mario, Bernardo Silva e Gelson Martins. I rossoverdi hanno collezionato un argento e un bronzo nelle ultime due partecipazioni.
Da non sottovalutare nemmeno la norvegia. I nordici, squadra insidiosa da sempre, non è diventata famosa per il suo ricco palmares, ma per la costanza di partecipazione.
Le qualificazioni agli europei di categoria sono estremamente difficili e va premiata la costanza con la quale questi ultimi sono riusciti molte volte a partecipare.
Tre partecipazioni negli ultimi quindi anni sono tantissime se si pensa che la prima squadra difficilmente si qualifica. Infine la Finlandia: il gruppo è qualitativamente scarso, ma il fattore casa potrebbe aiutarli molto.
La spinta del pubblico e il clima, a loro favorevole potrebbe portare ad un exploit molto particolare.
BUONA LA PRIMA
Gli azzurri che domani sera se la vedranno col Portogallo arriveranno con tre punti già in saccoccia, conquistati alla prima giornata contro i padroni di casa.
I ragazzi di mister Nicolato ad onor del vero non hanno brillato, ma sapendo soffrire hanno trovato una vittoria fondamentale.
Schierati con il solito 4-3-1-2 Zaniolo sulla trequarti agisce da incursionista, mentre, quasi a sorpresa, è Pinamonti a giocare da centravanti di movimento, a disposizione di Gianluca Scamacca.
COSÌ E COSÌ
Contro i modesti filandesi gli azzurrini iniziano soffrendo. Per i primi 20 minuti sono i finnici a fare la gara con pesante incursioni dalla destra e dalla sinistra.
Non convince il blocco di centrocampo italiano: sempre molto buono capitan Melegoni, ma Gabbia è spesso in ritardo e costretto a pagare con il giallo.

Il pacchetto con Tonali non dà garanzie e i nordici scappano via. Fortunatamente – per noi – i padroni di casa sprecano troppo. Qualitativamente scarsi, spesso si fanno ipnotizzare da super Plizzari (migliore in campo a mani basse).
Pinamonti è superispirato e dopo una buona mezzora finalmente si vedono sprazzi di Italia: il centravanti di proprietà dell’Inter prima centra un legno, salvo poi fornire l’assist vincente per l’ex compagno Zaniolo.
Basterà la rete del nuovo acquisto della Roma, successivamente costretto ad uscire per infortunio, per portarsi a casa i tre punti.
DA RIVEDERE
Il mister dovrà fare delle scelte importanti per la gara contro il portogallo.
Il centrocampo a 3, come detto sopra, non ha funzionato a dovere. Gabbia, in realtà difensore centrale, sulla mediana si trova scomodo.

In quel ruolo è senza alcun dubbio l’anello debole della squadra. Un peccato perché tra i difensori e probabilmente il migliore che ha a disposizione la selezione azzurra.
Sale quindi in cattedra la possibilità di vedere Capone dal primo minuto contro gli iberici, con gabbia arretrato sulla linea difensiva.
Anche in avanti ci dovranno fare scelte importanti. La coppia scamacca pinamonti ha funzionato, anche se è sembrato che nessuno dei due riuscissi a tenere alta la squadra nei momenti di difficoltà.

È per questo che spesso la Finlandia ha affondato il colpo. L’inserimento di Kean nel finale poteva consegnare al CT un giocatore pronto che desse la sensazione di poter essere maturo per la gara contro il Portogallo.
In realtà non è andata proprio così. Il centravanti di proprietà della Juventus ha convinto palla al piede, ma è sembrato esageratamente egoista.
Spesso preferito ha giocato individuale rischiando, fra le altre cose, di perdere il pallone in area di rigore avversaria. Con tutta probabilità, proprio per questo, gli azzurri di partiranno dalla coppia vista lunedì.