Ormai lo sappiamo, il Real Madrid è una squadra piena di talenti che ammaliano gli occhi di noi spettatori per la loro eleganza e la loro tecnica. Alcuni rubano l’occhio più di altri, Come Modric, Benzema, Vinicius Jr. o Kroos. Nel Clasico di ieri però c’è stato un giocatore che è sembrato emergere sopra tutte le altre stelle in campo. Che per tutti i 95 minuti della sfida sembrava essere dovunque ci fosse un pallone. Stiamo parlando del Pajarito Federico Valverde, ormai sempre più una colonna di questo Real Madrid.
Per lui un’altra partita da MVP. Suo è il gol del momentaneo 2-0 in favore dei Blancos. E sua la progressione palla al piede all’89esimo che ha portato al rigore per il definitivo 3-1.
Per Valverde questa sembra essere la stagione della definitiva consacrazione. Per lui già 5 gol e 2 assist in 14 partite stagionali. Ha già superato il suo record di marcature in una singola stagione. Inoltre, il suo ruolo nel Real in queste ultime due stagioni sembra essere più centrale che mai.
LA SUA EVOLUZIONE TATTICA
Non si può non restare stupefatti dal suo moto continuo in mezzo al campo. Quasi come se avesse quattro polmoni. Ciò è decisamente in controtendenza rispetto ai suoi inizi di carriera in Uruguay. Il Pajarito Valverde non era un giocatore propenso alla corsa e al sacrificio.
Solo l’intervento di mister Perdomo, suo allenatore nelle giovanili del Peñarol, ha fatto sì che il giovanissimo Valverde fosse più prono al sacrificio e al non fare affidamento solo sulla sua tecnica (già comunque di un livello superiore rispetto ai pari età).
Giunto in Spagna, nel Real Madrid Castilla allenato da Santiago Solari, occupa per lo più la posizione di volante davanti alla difesa. Ma è agli ordini di Zinedine Zidane in prima squadra che si ha un ulteriore e importante step della sua crescita.
Zizou lo fa giocare da interno di centrocampo, sfruttandone la tecnica, il tiro dalla distanza, la capacità di inserimento e la gran corsa. Valverde diventa così una perfetta mezzala box to box. Il suo destino sembrava quello di sostituire nelle gerarchie Modric e Kroos, dato che all’epoca urgeva un rinnovamento nelle file di un Real Madrid che sembrava giunto a fine ciclo. Ma il completamento della sua maturazione lo si ha con Re Carlo Ancelotti.
Sotto la sapiente guida del tecnico italiano, Valverde non è diventato solo un’alternativa per il centrocampo delle Merengues, ma un completamento tattico vitale per l’intera squadra. Un tassello che mancava e che ha permesso di dare nuova linfa vitale a un Real Madrid che sembrava costretto a rifondare interamente il proprio roster.
PERCHÉ IL PAJARITO VALVERDE È FONDAMENTALE PER IL REAL MADRID
Nella posizione ritagliatagli da Ancelotti, quella di esterno destro, Valverde può sublimare tutte le sue migliori caratteristiche e sfruttarle al 100%. Un aggiunta tattica che permette ad Ancelotti di avere qualità e quantità sulla fascia destra, senza così potersi privare di Kroos, Modric e Tchouameni (o Casemiro lo scorso anno).
Da esterno, Valverde può allo stesso modo contribuire al palleggio della sua squadra (ha circa l’88% di passaggi riusciti in Liga), oppure tentare la conduzione palla al piede (sesto in tutto il campionato in questa statistica) per poi decidere se tentare la conclusione personale (i tiri dalla distanza sono la specialità della casa) o andare al cross (come quello sfornato in Finale di Champions League per Vinicius Jr.).
Utilissimo allo stesso modo sia nell’area di rigore avversaria, grazie alla sua abilità di inserimento, sia nella sua stessa area, dove spesso lo si vede aiutare come terzino aggiunto. Il tutto unito a capacità aerobiche e da uno spirito di sacrificio fuori dal comune, che gli permettono di svolgere questi compiti per tutti i 90 minuti.
Il Pajarito Valverde è quindi contemporaneamente il terzo attaccante, il quarto centrocampista e il quinto difensore del Real Madrid. Fondamentale anche per le altre stelle della squadra che, grazie a lui, possono maggiormente brillare. Il suo nuovo ruolo permette infatti un migliore bilanciamento tattico. Dando più copertura difensiva può, allo stesso tempo, togliere molti compiti in fase di non possesso a un Modric molto in avanti con gli anni, e a Vinicius Jr. Quest’ultimo, anche grazie a Valverde, può infatti concentrarsi maggiormente sulla fase offensiva.
Insomma, il futuro (e anche il presente) del Real Madrid, più che nelle mani degli acquisti milionari di Camavinga e Tchouameni, sembra già nelle mani di Valverde, che di milioni ne è costato solo 5. Anche la nazionale uruguaiana potrà dunque dormire sonni tranquilli per il futuro. Con le chiavi della nazionale Celeste che passeranno dalle mani di Suarez e Cavani a quelle del Pajarito Valverde.