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Il ritorno del Bomber

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Il ritorno del Bomber

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L’attesa sta per finire. L’infinita telenovela extra calcistica che ha visto Mauro Icardi lontano dal rettangolo di gioco potrebbe concludersi questo weekend contro i biancocelesti.

Quel 9 febbraio che ha visto l’attaccante nerazzurro tastare per l’ultima volta il terreno di gioco è ormai lontano. Il bomber è stato reintegrato in gruppo ad allenarsi insieme ai compagni dopo un lungo esilio in solitaria. Il bene dell’Inter, del resto, viene prima di tutto, al di la di infinite “soppopere” fuori dal campo logoranti e fini a se stesse. Elementi che, in fondo, nulla hanno a che vedere col calcio giocato.

Il rapporto coi tifosi è più compromesso che mai e la reazione al suo ritorno in campo potrebbe essere clamorosa per l’ormai ex capitano della Beneamata. Ma nello stesso tempo questi colori hanno bisogno di lui per raggiungere la Champions League, obbiettivo vitale per una formazione che più che mai vuole tornare grande.

La domanda ora sorge spontanea. Quale sarà il ruolo di Icardi 2.0 in quest’Inter? Quale “vestito su misura” avrà in mente Luciano Spalletti per lui? Numero Diez analizza i possibili destini dell’attaccante della Beneamata a 10 giornate dalla conclusione del campionato.

BOMBER IN SOLITARIA

The show must go on!“. Un iconico grido di battaglia di leggende come Freddie Mercury, Frank Zappa e i Beatles, un’espressione tanto eloquente quanto mai utile in questo caso. Perché come recita un’altra canzone, tanto cara ai tifosi nerazzurri, “C’è solo l’Inter“. Il bene della squadra trascende qualsiasi polemica, nel segno di avversità futili che devono essere superate e accantonate.

In base a questa linea di pensiero, quindi, il ritorno di Icardi in campo come punta centrale è fondamentale. Perché nonostante una stagione controversa e sottotono, Maurito rimane il miglior realizzatore dei nerazzurri in tutte le competizioni. 15 gol in 28 presenze, del resto, sono numeri importanti che hanno contribuito a magici momenti e ad un terzo posto attuale in classifica più che mai prezioso, figlio di un percorso travagliato e tutto sommato meritato fin qui.

Il bomber di Rosario, inoltre, quest’anno aveva dato segni di crescita e cambiamento sul piano del gioco. Accusato spesso di attaccare troppo in solitaria senza partecipare alla manovra della squadra, in questa stagione si stava delineando un “nuovo Icardi“: meno incursioni nell’area piccola per favorire una manovra offensiva più fluida, fatta di sponde e passaggi filtranti a favorire la corsa dei compagni. Lo si potrebbe definire quasi un “bomber rinnovato”, giocando fra le linee e favorendo più la corsa e gli inserimenti altrui piuttosto che l’iniziativa personale.

L’attaccante, ora, potrebbe tornare a vestire quel ruolo di punta centrale a lui tanto caro già contro la Lazio. Capace di reggere da solo il peso dell’attacco e della squadra, in questa posizione ha saputo esprimersi come pochi, realizzando 133 gol in 243 presenze (finora). Un bottino che, a 26 anni, rende quasi impossibile tenerlo fuori dal campo, nel segno di una squadra talentuosa e di livello, in grado di regalare emozioni tanto uniche quanto degne del titolo di “Pazza Inter“.

ATTACCO A DUE CON LAUTARO

I 49 giorni di assenza di Icardi (qualora dovesse tornare a giocare questa domenica) hanno delineato dei contro e dei pro. Se da un lato, infatti, tutta questa faccenda ha logorato dall’interno l’ambiente Inter nel suo insieme, dall’altro ha evidenziato il carattere di questa formazione, che nonostante tutto è riuscita a mantenere un posto Champions preziosissimo, raccogliendo punti (10 su 15 disponibili in 5 incontri) e vincendo incontri decisivi come il derby milanese.

Il tutto grazie ad una camaleontica capacità di adattamento, che passa per un protagonista in particolare. Lautaro Martinez si è fatto trovare pronto fin da subito, reggendo il peso dell’attacco e incaricandosi del delicato compito di sostituire Maurito. Un’occasione tanto preziosa quanto potenzialmente logorante. Il rischio di bruciare le tappe e di rovinare l’ennesimi talento era dietro l’angolo.

Ma el Toro ha saputo disimpegnarsi alla grande, divenendo ad oggi un punto fermo per Luciano Spalletti. Il giovane numero 10 corre, lotta, si fa trovare pronto regalando sporadiche giocate di prestigio. E soprattutto segna (9 gol in 28 presenze finora). Non come il più blasonato collega di reparto, ma i gol (specie quelli decisivi contro Napoli, Parma e Milan) non sono certo mancati. Come rinunciare quindi adesso a uno come lui? Un talento grezzo si, ma sempre più in crescita nel segno di una determinazione e di una grinta infuocata, a voler conquistare il mondo.

Lautaro è ormai imprescindibile nello scacchiere tattico nerazzurro. Da qui la possibilità di coniugare entrambi i giocatori, ricreando quel tandem che i tifosi sognavano fin dall’inizio della stagione. L’attacco a 2 Icardi-Martinez potrebbe essere una concreta soluzione per questa squadra. La corsa e la qualità del Toro al servizio del “killer instinct” di Icardi sotto porta. Le incursioni laterali e al centro della seconda punta a disposizione di un Icardi a due facce, in grado di premiare la sua corsa con vincenti filtranti per poi farsi trovare pronto al centro dell’area. La ricetta perfetta, insomma, al servizio della vittoria.

L’attacco a due era già stato provato in precedenza, ma non coi risultati sperati. Le prodezze del pre campionato (si ricordi l’amichevole con l’Atletico Madrid) dei due attaccanti non si sono più viste. Ma a questo punto della stagione un tentativo potrebbe essere fatto, nel segno di una coppia d’attacco made in Argentina dal sapore frizzante.

RISERVA DI LUSSO

La medaglia dei possibili scenari porta inevitabilmente con sé un rovescio che potrebbe rivelarsi amaro per Mauro.

Perché se è vero che Icardi è tornato in gruppo a disposizione del mister, è altretranto plausibile che non ritorni nell’immediato in campo, almeno da titolare. Maurito, dopotutto, è mancato per diverse partite e (ri)esordire in un match delicato come quello contro i biancocelesti potrebbe essere controproducente. Il derby, sotto questo aspetto, è stato eloquente: l’inter senza l’argentino ha saputo riorganizzarsi, regalando un gioco organizzato, efficace e vincente.

Gli evidenti screzi con dirigenza, spogliatoio e tifosi non si può certo risanare con uno schiocco di dita, persino in un momento di necessità come quello attuale. Il “caso Icardi” ha monopolizzato il mondo nerazzurro per troppo tempo quest’anno, ponendo in secondo piano il campo e il calcio giocato, gli elementi essenziali di questo sport.

L’accoglienza della Curva al ritorno in campo di Icardi potrebbe infatti rivelarsi controproducente ai fini dell’incontro, decisivo più che mai contro una diretta concorrente per la Champions. Da qui la possibilità di vederlo in panchina, almeno per il momento, per ricreare poco a poco quella sinergia fra i giocatori che sta alla base della vittoria e del bel gioco.

Da tribuna d’onore Maurito potrebbe passare dunque a riserva di lusso. In un percorso che porterebbe ad un ritorno in campo dell’argentino più lento e mediato.

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Pronostico Sassuolo-Roma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Roma-Udinese

Domenica pomeriggio alle 18:30 ci sarà una sfida ad altissima intensità e che promette gol e spettacolo quella tra Sassuolo e Roma. Storicamente la partita ci ha sempre regalato tanti gol e risultati mai scontati con tanti colpi dei neroverdi a sorpresa, senza dimenticare i tanti ex.

Il Sassuolo arriva alla partita dopo il successo pirotecnico per 3-4 contro l’Empoli e Dionisi e co sono pronti a sorprendere anche contro la Roma. I neroverdi arrivano alla partita con i soliti dubbi legati alla trequarti, con Bajrami che dovrebbe partire dalla panchina favorendo l’avvio iniziale di Kristian Thorstvedt che affiancherà Laurienté e Berardi alle spalle di Pinamonti che vuole ritrovare il gol.

Situazione complicata in casa Roma, il pareggio contro il Servette non è piaciuto a Jose Mourinho che nel post partita a Sky ha attaccato i suoi di mancanza d’impegno. I giallorossi dunque non possono sbagliare ancora e con il Sassuolo si vuole cambiare passo, anche per non perdere il treno Champions League. Alcuni dubbi per Mourinho con Zalewski che insidia per un posto sulla fascia e Renato Sanches che potrebbe ritornare dal primo minuto a discapito di uno tra Pellegrini e Paredes in mediana. L’ultima in campionato per i giallorossi si è conclusa il 2-1 faticoso contro l’Udinese, grazie ad un gol di Dybala nel finale.

IL PRONOSTICO DI NUMERO DIEZ

Sarà una partita sicuramente ricca di gol, entrambe le squadre vogliono fare risultato e ci sentiamo dunque di giocare un azzardato 1x+over2.5, perché la Roma storicamente in casa del Sassuolo ha sempre fatto fatica e i padroni di casa arrivano da un momento d’oro. Il tutto è quotato alla SNAI 2.65. Occhio però anche ai marcatori, Berardi ha il piede caldo come sempre contro le big e potrebbe fare l’ennesimo regalo ai suoi anche con un calcio di rigore vista l’intensità della sfida.

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Jovic torna al gol dopo 189 giorni: è il primo marcatore serbo della storia del Milan

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Pagelle Milan-Frosinone

Il gol che apre le marcature nella sfida tra Milan Frosinone è stato messo a segno da Luka Jovic al 43′.

Il centravanti rossonero è tornato a gonfiare la rete dopo 189 giorni da quello messo a segno in Fiorentina-Roma 2-1, del 27 maggio.

Come riportato su X da Giuseppe Pastore, inoltre, la rete di Jovic è un momento storico per il Milan, che mette a referto il primo marcatore serbo della sua storia.

 

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Gundogan: “Le mie parole dopo El Clasico? Critico anche me stesso”

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Gundogan

Il Barcellona continua la propria rincorsa alla volta del primo posto della classifica della Liga. I catalanti si trovano al momento al terzo posto in classifica, condiviso con l’Atletico Madrid che però ha una gara in meno. Domani sera in programma proprio la sfida rovente tra le due compagini, per decretare chi sarà, almeno per il momento, la principale forza inseguitrice alle spalle di Real Madrid e Girona, in tandem al primo posto e con un margine di vantaggio di 4 punti.

Si attende dunque la gara tra Atletico Madrid e Barcellona, quella che per alcuni sarà una sfida nella sfida (in primis per Joao Felix) e che per entrambi i gruppi squadra sarà l’occasione per mettere alla prova se stessi e le proprie ambizioni.

A proposito di ambizioni, è tornato a parlare Ilkay Gundogan. Il centrocampista, dopo aver lasciato il Manchester City da protagonista nelle vittorie dei tantissimi trofei degli ultimi anni e soprattutto della Champions League 2022/23, si è accasato in Catalogna. La scelta di approdare al Barcellona è dipesa dalla volontà di trovare nuovi stimoli, nuova voglia, una sfida ambiziosa e proiettata verso l’alto. La sua voce all’interno dello spogliatoio conta già molto, con i giovani che possono soltanto imparare dai gesti e dalle parole di un campione assoluto come Gundogan.

In particolare, le parole pronunciate dal centrocampista dopo la sconfitta con il Real Madrid sono diventate argomento di discussione pubblica. Nel corso di un’intervista ai microfoni di BeIN Sports, Gundogan è tornato sulla vicenda. Di seguito le sue dichiarazioni.

OPINIONE GUNDOGAN – “Non posso mettermi nei panni degli altri per sapere come l’hanno recepita, ma ho semplicemente detto onestamente la mia opinione e la mia intenzione non era quella di attaccare niente e nessuno. Voglio dire, ogni volta che critico la mia squadra, per qualunque cosa, includo me stesso. Comincio sempre da me stesso. Penso di avere abbastanza esperienza per sapere come funziona questo gioco, ma prima mi guardo sempre allo specchio e giudico prima me stesso e non gli altri. Voglio che facciamo il meglio che possiamo perché vedo in questo squadra con molto potenziale e molta qualità“.

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Piquè favorevole alla riduzione di squadre in Liga: “Meno partite e più competitive”

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barcellona

L’ex difensore e capitano del Barcellona, Gerard Piquèè stato intervistato al Marca business sport Forum. L’argomento principale sicuramente quello riguardo la possibile riduzione delle squadre in Liga. Lo spagnolo è favorevole a questa iniziativa, prendendo come esempio i format usati in America, in particolare con la NFL.

LE DICHIARAZIONI

NUOVO FORMAT “Alla fine, lo sport sta andando verso competizioni più brevi e uniche. L’esempio chiaro è la NLF, ci sono quattro mesi di competizione e il Paese è paralizzato. Avete record di ascolti. Penso che il calcio dovrebbe andare in quella direzione.”

TROPPE PARTITE“Serve che tutte le organizzazioni si riuniscano e dicano: ‘non è possibile che ci siano 80 partite in un anno’. Ci sono troppe partite e la gente non sa nemmeno cosa si gioca. E poi a livello sportivo il livello scende.”

NUOVO CALENDARIO“Servirebbe un calendario con meno partite che però sarebbe più competitive. Invece di campionati da 20 squadre, passare a 16 o anche 14.”

 

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