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In viaggio per l'Europa: 5 bomber underground

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In viaggio per l’Europa: 5 bomber underground

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Parola d’ordine: fare goal. È il compito di ogni attaccante ma per loro, i bomber di provincia, ha un valore ancor più speciale. Ogni volta che calciano il pallone e questo supera la linea di porta, trascinano la loro squadra e una città intera un passo più vicino all’obiettivo finale.

Oggi Numero Diez vi porta alla scoperta di questi attaccanti, meno appariscenti ma tremendamente decisivi: tra le mille difficoltà, proveranno a battagliare con campioni affermati per conquistare lo scettro di capocannoniere. Perchè il calcio è anche gloria e romanticismo, loro proveranno a entrare nella leggenda.

IVAN SANTINI

Il viaggio parte dal Belgio, esattamente da Anderlecht. Il comune di Bruxelles è famoso per l’omonima squadra, l’RSC Anderlecht, 34 volte campione di Belgio ma attualmente quinta in classifica. La vetta dista nove punti, un gap ancora colmabile e la speranza è riposta in un omone di 190 cm di origini croate. Santini guida la classifica dei bomber con le sue 11 reti, al pari di Samatta del Genk capolista: un duello tra bomber che infiamma il campionato.

Il 29 enne ha girato il mondo, indossando la maglia del Friburgo, dello Standard Liegi, del Caen prima del grande ritorno in Belgio quest’estate. Come molti attaccanti croati, Santini si esalta soprattutto nei duelli aerei grazie alla straordinaria potenza fisica. Nelle movenze ricorda il primo Kalinic, quello che trascinava il Dnipro alla finale di Europa League e fece impazzire Firenze a suon di goal. Oggi viaggia a una straordinaria media di 0,6 goal a partita: basterà a trascinare la sua squadra verso una rimonta storica?

Risultati immagini per Ivan Santini Anderlecht

EMILIANO SALA

Il treno dei goal viaggia verso Sud e staziona a Nantes, in Francia. L’ex squadra di Claudio Ranieri tiene d’occhio le retrovie per non finire invischiata nella lotta per non retrocedere. Guardando più avanti però, l’Europa non dista nemmeno tanto: a 6 punti c’è il Saint Etienne e allora tutto è possibile. Il club sta mettendo in vetrina diversi gioielli, il più brillante è sicuramente l’italo-argentino Emiliano Sala che a suon di reti tiene vivo il sogno chiamato Europa League.

Con le 12 reti messe a segno è secondo nella classifica marcatori della Ligue 1, al pari di Mbappè e davanti a fenomeni come Neymar e Cavani. Una grande soddisfazione per un attaccante che a 28 anni ha trovato quella continuità che mancava ormai da cinque anni, quando in Ligue 2 con la maglia del Niort realizzò 18 reti, il suo best score. Dotato di un buon destro con cui trova anche conclusioni chirurgiche da fuori area, la sua arma migliore sta nelle lunghe gambe che gli danno lo sprint necessario a bruciare in velocità gli avversari. Il sogno di diventare capocannoniere del campionato continua.

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DYEGO SOUSA

Penisola iberica, caldo e oceano all’orizzonte. Siamo giunti alla fermata di Braga, un comune portoghese secondo per dimensioni solo a quello di Porto. Una situazione geografica replicata perfettamente anche in campionato: l’attuale seconda posizione in classifica lascia spazio ai migliori sogni di gloria per un club che proverà a portare in patria il primo scudetto della storia.

La squadra del giovanissimo Abel Ferreira, allenatore ad appena 39 anni, sta mostrando un gran bel gioco e a giovarne è soprattutto il tridente delle meraviglie composto da Horta-Sousa-Eduardo. In particolare il brasiliano classe ’89 alimenta il sogno del primo titolo nazionale con le sue 7 reti, un discreto bottino ma che incredibilmente lo posiziona in testa alla classifica dei bomber portoghesi.

Dyego Sousa è un vero e proprio rapinatore d’area, abile a svettare tra i difensori e a leggere con grande anticipo il passaggio dei compagni. In alcune occasioni però è riuscite a mettere in mostra anche la potenza del suo destro, davvero notevole nelle conclusioni dalla distanza in cui è anche riuscito a trovare la via del goal.

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BORJA IGLESIAS

A qualche chilometro di distanza troviamo la Spagna, dunque non si può non far tappa nella bellissima Barcellona. La città rinomata calcisticamente per l’omonima squadra che ha fatto la storia di questo sport, ospita anche un club meno glorioso ma comunque importante. Parliamo dell’Espanyol, attualmente nono in classifica e in piena bagarre per un posto in Europa League, conteso da altre 10 squadre racchiuse in soli 4 punti. Un duello infuocato che proseguirà fino a fine stagione e ogni vittoria potrà risultare decisiva per centrare l’obiettivo.

Risultati immagini per Borja Iglesias

La città allora si aggrappa alle possenti spalle del suo attaccante Borja Iglesias, fermo a quota 8 reti dopo la brutta debacle nel derby perso per 4-0. Nonostante il brusco stop, i goal del numero 7 sono stati cosi decisivi da contribuire a ben il 50% dei punti totali conquistati dalla sua squadra. Numeri a parte, Iglesias lavora molto per i compagni ma quando si mette in proprio sfodera giocate da grande campione. A proposito di questo, eccovi il goal messo a segno contro il Valladolid, una rete che non ha bisogno di tante parole.

GLENN MURRAY

Concludiamo questo intrigante viaggio decollando verso l’Inghilterra, nella madre patria del calcio. La Premier League è indubbiamente il campionato più bello del mondo per lo spettacolo che regala e soprattutto l’equilibrio tra le squadre che lo contraddistingue. Così anche i club meno blasonati riescono a mettersi in luce e ispirandosi al Leicester, tutte provano a compiere la loro piccola grande impresa.

Tra le tante sorprese, la rivelazione più interessante di quest’anno è sicuramente il Brighton. Attualmente undicesima in classifica, all’inseguimento dell’Everton che occupa l’ultima posizione valida per l’Europa League, distante solo 2 punti. Il Brighton però ha una straordinaria arma a suo favore: i goal e l’esperienza di Glenn Murray.

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Il 35 enne del Maryport è a quota 8 reti, a caccia dell’egiziano Salah che ha conquistato la vetta grazie alla tripletta messa a segno nel match di ieri contro il Bournemouth. Quella di Murray è stata una carriera non particolarmente brillante, le maggiori soddisfazioni sono arrivate dalle categorie inglesi minori. Oggi però, nonostante l’età, è in grandissima forma e Mourinho lo sa bene: il suo goal nella gara contro i Red Devils ha contribuito alla straordinaria impresa finale.

Il viaggio termina momentaneamente qui ma non preoccupatevi: questi bomber underground non hanno assolutamente intenzione di fermarsi.

 

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Diez allo stadio

Ascoli-Spezia 1-2, le pagelle: Bellusci risponde al rigore di Verde, ma nel finale Hristov regala la vittoria allo Spezia

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Esposito

Al Del Duca lo Spezia batte l’Ascoli 2-1. Nella ripresa Giuseppe Bellusci risponde al rigore di Daniele Verde, ma nel finale arriva l’incornata di Hristov a decidere il match.

Il primo squillo del match arriva all’ottavo minuto quando Verde illumina per Kouda, ma trova la respinta attenta di Viviano. L’Ascoli reagisce e, dopo un rischio autorete di Muhl, Botteghin ha l’occasione da due passi, ma spreca. L’episodio chiave arriva al 20′ quando il direttore di gara Marchetti viene richiamato alla review per un tocco di mano di Di Tacchio all’interno dell’area e concede il rigore. Dal dischetto Verde spiazza Viviano. I marchigiani non si perdono d’animo, Mendes ci prova con un diagonale impreciso. Al 38′ si vede Kouda con un colpo di testa che Viviano respinge in angolo. Nel finale di primo tempo, sugli sviluppi un calcio di punizione, la spizzata di Botteghin favorisce Rodriguez che non angola a sufficienza. Prima dell’intervallo Kouda costringe Viviano al miracolo.

Nella ripresa l’Ascoli è più cattivo e trova il pareggio con Bellusci. I marchigiani inizialmente continuano a spingere ma è Kouda a spaventare Viviano che blocca senza problemi. Da lì lo Spezia prende coraggio e si espone alle ripartenze fulminee dell’Ascoli. Nel finale l’incornata di Hristov da calcio di punizione fissa il punteggio sul 2-1. Dopo un tentativo di Di Tacchio, termina così, lo Spezia batte l’Ascoli e ottiene tre punti pesantissimi.

Ecco le pagelle della gara, direttamente dalla tribuna stampa dello Stadio Del Duca.

LE PAGELLE DELL’ASCOLI

Viviano 6,5: una sua respinta sulla conclusione di Kouda prima dell’intervallo, mantiene in gara l’Ascoli.

Bellusci 7: regala il momentaneo pareggio all’Ascoli con una conclusione dal limite. Per il resto, tutto il reparto difensivo mostra una buona coesione. Riceve un’ammonizione per una sbracciata nel primo tempo. (dal 82′ Haveri s.v.)

Botteghin 6: si divora la rete del vantaggio dopo pochi minuti, ma in fase difensiva non sbaglia nulla.

Quaranta 6: anche per lui vale il discorso fatto per i compagni di reparto. Difende bene sugli attaccanti liguri.

Adjapong 6: lotta e spinge sulla destra, inizialmente crea qualche pericolo, ma viene raddoppiato per tutto il resto della gara. (dal 64′ Bayeye: Dà freschezza alla fascia destra. Apporto sufficiente).

Milanese 6: gioca solo il primo tempo, convince solo a tratti per qualità e per carattere. Giocando con continuità potrebbe diventare una buona arma per Castori, che però lo sostituisce nell’intervallo. (dal 46′ D’Uffizi 6,5: entra con coraggio e voglia di dimostrare, anche se mostra nervosismo in qualche circostanza. Approccio positivo).

Di Tacchio 5: commette ingenuamente, ma anche sfortunatamente, il fallo da rigore.

Falasco 6: insidioso palla al piede soprattutto con le traiettorie velenose da calcio piazzato.

Masini 6: il solito Masini che agisce a sostegno delle due punte, si fa vedere tra le linee, ma oggi non incide. (dal 86′ Giovane s.v.)

Mendes 6: a lui è affidata la reazione marchigiana, ma viene contenuto dai difensori avversari. Nella ripresa si trasforma in assist-man per Bellusci.

Rodriguez 6: la sua velocità mette in difficoltà i marcatori spezzini, ma manca di concretezza nella finalizzazione. (dal 82′ Millico s.v.)

All. Castori 5,5: la squadra è viva e resta in partita nonostante un avvio complicato, ma nel finale la squadra è ingenua. A gennaio urgono rinforzi.

LE PAGELLE DELLO SPEZIA

Zoet 6: trasmette sicurezza al reparto difensivo pur senza dover compiere miracoli.

Amian 6: da quella parte Milanese e Falasco spingono molto, ma lui si disimpegna senza troppi problemi.

Muhl 6: rischia un autogol nel primo tempo, ma per il resto è impeccabile. (dal 63′ Hristov 7: entra per dare freschezza al reparto e decide la sfida).

Nikolaou 6,5: sforna una prestazione perfetta nel limitare Mendes.

Elia 6,5: spinge molto sulla sinistra. Nei primi minuti fatica a mantenere le misure su Adjapong, ma viene aiutato dai ripiegamenti di Kouda.

Cassata 6: riceve un’ammonizione ingenua nel primo tempo che potrebbe condizionargli la gara, ma dà tanto al centrocampo di D’Angelo. (dal 63′ Zurkowski 6: entra per incidere nel reparto offensivo con qualche inserimento, ma nulla  di particolare da segnalare)

Salvatore Esposito 5,5: deve fare gioco, ma è impreciso nel gestire un paio di ripartenze.

Bandinelli 6: anche per lui vale la pagella di Cassata, ma senza l’ammonizione. Il contributo dell’ex Empoli è fondamentale per l’equilibrio del reparto.

Verde 7: è freddo dal dischetto portando in vantaggio i suoi. Quando si illumina crea qualche problema alla difesa marchigiana. (dal 70′ Antonucci 6: entra con tanta voglia di fare, ma il finale non gli permette di colpire.

Kouda 6,5: spazia molto su tutto il fronte offensivo arrivando più volte alla conclusione.. Importantissimo è il suo contributo in fase difensiva in aiuto ad Elia.

Pio Esposito 6: gara di sofferenza perchè viene risucchiato dal trio difensivo marchigiano, ma ha il merito di guadagnarsi il rigore del vantaggio.

All: D’Angelo 6,5: vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma poteva gestire meglio il vantaggio. Dopo un buon primo tempo, la squadra pensa ad un secondo tempo di puro contenimento e paga. Dopo il gol del pareggio cerca e trova il gol vittoria.

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Carlos Augusto: “Sono stato sempre umile, non ho mai mollato. E sull’Inter…”

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Carlos Augusto
L’Inter si prepara alla sfida di questa sera contro l’Udinese. L’obiettivo principale dei nerazzurri rimane quello di rispondere presente alla vittoria di ieri sera della Juventus, che avendo la meglio sul Napoli è balzata momentaneamente in cima alla classifica.

Alcuni dubbi di formazione per mister Simone Inzaghi, alle prese con alcune assenze pesanti soprattutto nelle retrovie. In dubbio la presenza di Alessandro Bastoni, che ha saltato la trasferta di Napoli dell’ultimo turno in via precauzionale e dovrebbe essere arruolabile per il match odierno. In caso di fortfait, spazio a Carlos Augusto.

Proprio il brasiliano è intervenuto al Match-day Programme ufficiale dell’Inter parlando della sua carriera: dai primi passi mossi in patri fino all’arrivo in Italia, l’esperienza formativa a Monza e infine il salto di qualità compiuto nell’ultima sessione di calciomercato. Di seguito le parole di Carlos Augusto.

ORIGINI – “Appena ho iniziato a giocare ho chiesto a mio papà di iscrivermi in una scuola calcio, poi a 15 anni ho capito che sarei potuto diventare un calciatore professionista. Sono stato umile, ho sempre lavorato tanto e non ho mai mollato e questo mi ha portato fino a qui. Per me l’amore per il calcio è la cosa più importante, mi piace giocare, allenarmi, poi quando si arriva allo stadio e si vedono tutti i tifosi che incitano la squadra, solo questo ti dà una carica incredibile”.

INIZI IN BRASILE – “Sono diversi i momenti che hanno segnato il mio percorso, la consapevolezza acquisita a 15 anni, poi la finale vinta con la Primavera in Brasile, ricordo che c’erano 45.000 tifosi, abbiamo vinto ed è stato importante. Il primo gol con la Prima Squadra è un altro momento che non dimenticherò, è stato nel match contro la Chapecoense, ricordo che non riuscivo neanche a parlare dopo perché ero troppo felice e sono andato a festeggiare con la mia famiglia”.

APPRODO ALL’INTER – “L’Inter è una squadra importantissima, è un onore indossare questa maglia. Da qui sono passati grandi campioni, Ronaldo è stato devastante, è quello che mi ha ispirato e poi c’è stato Roberto Carlos che nel mio ruolo è stato incredibile. Fuori dal calcio Michael Jordan è un punto di riferimento, è stato impressionante come professionista e come persona, ho letto molto su di lui. Non si è mai arreso e anche quando era il migliore del mondo ha sempre voluto migliorarsi. Cos’è importante per me? La famiglia e la squadra che sono concetti molto simili, conta essere uniti e aiutarsi, soprattutto nei momenti difficili”.

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Big della Premier pronte all’assalto per Calhanoglu: la posizione dell’Inter

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Calhanoglu

Uno degli uomini copertina dello scoppiettante inizio di stagione dell’Inter è Hakan Calhanoglu. Da quando Inzaghi lo ha reinventato regista, il turco è diventato perno inamovibile della mediana nerazzurra. Centrocampista tuttofare, infallibile dal dischetto, Calhanoglu conta già 6 gol in questo primo scorcio di campionato, di cui l’ultimo ha spalancato la strada verso la vittoria contro il Napoli. Il rendimento del giocatore ex Milan non è passato inosservato all’estero, dove non mancano le lusinghe per il turco, soprattutto dalla Premier League. Infatti, secondo quanto riferisce l’edizione odierna di Tuttosport, due big del massimo campionato inglese sarebbero pronte a farsi avanti in estate per Calhanoglu. Trattasi nel dettaglio di Chelsea e Liverpool.

La posizione dell‘Inter è però piuttosto netta: Calhanoglu non si tocca, a meno di offerte da capogiro. I nerazzurri sono tutelati da un contratto, recentemente firmato, che lega l’ex rossonero all’Inter fino al 2027. D’altra parte, il turco si è calato alla perfezione nella realtà nerazzurra e il rapporto con compagni e allenatore è ottimo. Cambiare aria significherebbe un azzardo anche per lo stesso giocatore che dell‘Inter è ormai uno dei leader tecnici. Già la scorsa estate, gli interessamenti dall’Arabia non fecero breccia nella testa di Calhanoglu che in questo momento è pienamente focalizzato sulla conquista delle suo primo scudetto.

Le intenzioni delle parti sembrano quindi ben chiare e nonostante l’Inter, per esigenze di bilancio, possa privarsi di un big quest’estate, Calhanoglu non è affatto in discussione. Il sodalizio tra il turco e l’Inter sembra destinato ad andare avanti.

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Si ferma Vlahovic: costretto al cambio in Juventus-Napoli

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La Juve si allena davanti ai tifosi

Problemi per Dusan Vlahovic durante Juventus-Napoli, il serbo è stato sostituito al 70° minuto al suo posto Milik. Secondo quanto riportato da DAZN, potrebbe essere un falso allarme e solamente questione di crampi o indurimento del muscolo.

La Juventus è in vantaggio 1-0 grazie al gol di testa di Gatti, il terzo in stagione.

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