Jadon Sancho, un giocatore da strada che ha il potenziale per essere il Neymar d’Inghilterra.
Queste le dichiarazioni di qualche tempo fa da parte di Dan Micciche, ormai ex allenatore dell’Under 16 inglese. Jadon Sancho è arrivato nella sessione estiva di mercato della stagione 2017/2018 al Dortmund. Nell’ultimo periodo sta conquistando sempre di più un ruolo di rilevante importanza all’interno della squadra tedesca: in questa stagione sono già 6 le apparizioni sul terreno di gioco in Bundesliga. Apparizioni condite da 1 gol e 6 assist. Numeri molto interessanti soprattutto se si pensa che ha giocato in media venti minuti a partita. Cifre che, però, diventano quasi sbalorditive se rapportate alla sua giovane età, Sancho è solamente un classe 2000.
LA CARRIERA

Jadon nasce calcisticamente nel Watford, squadra che però lascerà prematuramente. A soli 15 anni passa infatti al Manchester City. Inizia la stagione 2016/2017 giocando per l’U18 ma spesso viene chiamato anche nella seconda squadra dei Citizens. Con l’U18 totalizza 15 presenze, segnando 13 reti e fornendo 4 assist. Numeri che non lasciano indifferenti gli scout del Borussia Dortmund, che decidono di puntare sul ragazzo, investendo una cifra vicina agli 8 milioni di euro. Esordisce con i gialloneri il 21 ottobre contro l’Eintracht Francoforte, subentrando a Maximilian Philipp. Il 21 aprile 2018 fa il suo primo gol nel match che vedeva opposto il Borussia al Bayer Leverkusen. In quella partita Jadon offre anche 2 assist ai propri compagni. In questa stagione il talento inglese sta costruendo delle solide basi per diventare uno dei perni centrali della squadra allenata da Lucien Favre. Oltre alle 6 presenze in Bundesliga, bisogna sottolineare anche le 2 collezionate in Champions League, entrambe da titolare.
IL GIOCATORE

Sancho è un’ala sinistra che fa della velocità e del dribbling le proprie peculiarità. Non è raro infatti vederlo superare 2-3 avversari di fila, anche in uno spazio assai ristretto. Difficile arginarlo per gli avversari, in quanto dotato di una qualità tecnica difficile da riscontrare in profili che hanno la medesima età.

Eccelle anche nei tempi di inserimento alle spalle del terzino. Riesce ad arrivare alla realizzazione finale spesso scovato tra le linee dai propri compagni. Ottimo nel gioco fisico essendo dotato di una buona struttura personale. Struttura che spesso gli permette di difendere palla nello stretto. Non disdegna inoltre la giocata di fino, che spesso porta a smarcare i propri compagni.

Pecca un po’ nel gioco aereo e soprattutto nell’estrema ricerca della giocata personale: l’eccesso di individualismo sarà un difetto da migliorare con l’esperienza.
Tatticamente è perfetto in un 4-3-3 da ala sinistra, ruolo che ricopre per la maggior parte delle volte nel Borussia. Questo modulo gli permette di accentrarsi per arrivare poi alla conclusione o per servire un proprio compagno. Ciò nonostante, negli ultimi tempi Lucien Favre lo impiega spesso anche a destra. Porzione di campo che comunque Jadon sa ricoprire egregiamente.
DODICESIMO UOMO

Pur avendo numeri da capogiro in questo inizio di stagione, Favre utilizza il ragazzo inglese, almeno in campionato, con il contagocce. Per ora, in 6 apparizioni, nemmeno una volta Sancho ha ottenuto la maglia da titolare. Favre usa Sancho esattamente come Allegri spesso usa Douglas Costa o come lo scorso anno Maurizio Sarri utilizzava la maggior parte delle volte Piotr Zielinski. Giocatori che entrano a partita in corso e si ritrovano a dover affrontare difese già sulle gambe. Di conseguenza, la sua prestanza tecnica può essere evidenziata maggiormente. Dribbling, cambio di passo, fantasia ed estro. Un connubio perfetto per creare difficoltà alle difese avversarie. Questa tattica è inoltre molto funzionale per il Borussia. Contro l’Eintracht Sancho entra al 58′ sul risultato di 1-1. La partita finisce 3-1 per i gialloneri e Sancho si rende protagonista, fornendo 2 assist ai compagni.

Lo stesso accade nella partita contro il Leverkusen. Il gioiello inglese entra al 68′ e il Borussia è sotto 2-1. Gli basta un minuto per fornire un assist a Marco Reus. Concluderà quella partita regalando anche un assistenza per la rete di Paco Alcacer. La partite termina 4-2
Se ad oggi il Dortmund si trova al primo posto, tanto merito è sicuramente dell’ala inglese. La gestione che però sta facendo l’allenatore francese del ragazzo è razionale. Una volta inteso che può rendere molto di più a partita in corso rispetto che dal primo minuto, può diventare un’arma letale in qualsiasi occasione. Reus stesso ha evidenziato quanto tutto ciò sia importante per la squadra. Queste le sue parole:
I nostri avversari sanno che possiamo cambiare la partita in corsa, sanno che con Sancho abbiamo un’ottima arma in panchina: è bello avere un asso come lui nella manica.
DIFETTO PIÙ GRANDE

La testa o, per meglio dire, la presunzione. Questo sicuramente il suo difetto più grande. Sia nel Manchester City che nel Borussia Dortmund è stato ammonito a più riprese per un fatto che evidenzia ancora la sua immaturità personale. Durante le sessioni di allenamento, sia durante la partitella che durante degli esercizi mirati, il ragazzo si diletta nel fare dei tunnel ai propri compagni. Questo atteggiamento di arroganza talvolta è stato mal digerito dai diretti interessati tanto che si è arrivato persino ad un richiamo da parte del proprio capitano, Marcel Schmelzer. Comportamenti del genere tendono a farlo emarginare dal resto del gruppo, e non sono utili per la sua crescita. L’arte dell’umiltà purtroppo nel calcio odierno è sempre più messa da parte a favore di un successo personale.
Nonostante sicuramente non abbia compiuto ancora un suo percorso di maturazione, il giocatore promette davvero bene. Non bisognerebbe sorprendersi se fra due stagioni, lo si potrà tranquillamente annoverare nel gruppo dell’élite calcistica mondiale. Il talento è pienamente presente, adesso sta a lui capire il proprio ruolo e compiere quel passo avanti nella propria carriera che lo incoronerebbe come un vero e proprio campione.