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Insostituibile

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Team Numero Diez

Dal 18 agosto ad oggi, l’impatto che Blaise Matuidi ha avuto sul centrocampo juventino e su tutto l’ambiente bianconero è cresciuto in maniera esponenziale. Proprio ad agosto infatti era stato ufficializzato il passaggio del francese dal PSG alla Juventus per 20 milioni di euro. Inizialmente l’acquisto del transalpino era stato interpretato come un’operazione di seconda mano, come se Marotta e Paratici, dopo il fallito e duraturo assalto ad Emre Can, si fossero trovati obbligati ad acquistare un tassello (quello mancante) per il centrocampo di Allegri. A distanza di qualche mese tutto è cambiato. Matuidi non ha saltato una partita ed è diventato uno degli insostituibili del tecnico livornese.

CARTA CANTA

Anche i numeri sono dalla parte dell’ex PSG: l’apporto che Matuidi ha dato al centrocampo della Juventus in termini di sostanza sono impressionanti. Sostanza intesa non solo come forza fisica o chilometri percorsi in campo, ma anche come intelligenza tattica sia in fase difensiva che offensiva. Il dato più appariscente infatti riguarda i passaggi effettuati da Matuidi nelle sue 7 presenze in campionato: su 292 passaggi totali infatti il francese ne ha effettuati correttamente ben 277. Una percentuale altissima che conferma anche la bravura tecnica del numero 14 bianconero. Ovvio, le linee di passaggio scelte da Matuidi non sono decisive in termini di gol fatti o di occasioni create (difatti la casella degli assist è ancora ferma a 0, mentre quella delle palle chiave a 3), ma sono fondamentali in un’organizzazione di squadra, e soprattutto di reparto, che in un centrocampo a due come quello scelto da Allegri diventa determinante.

La scelta di tempo di Matuidi

L’intelligenza tattica di Matuidi gli permette di alternare le due fasi in egual modo. In questo caso la sua scelta difensiva è perfetta. Pjanic e Dybala, dopo una combinazione sbagliata, si trovano tagliati fuori dal passaggio di Sensi. Il francese intuisce che il pericolo potrebbe arrivare da quella triangolazione e così copre subito i suoi due compagni e intercetta la palla, facendo ripartire l’azione bianconera.

C’È MA NON SI VEDE

Matuidi quindi è il classico giocatore che c’è ma non si vede. Un giocatore non necessariamente appariscente, ma che diventa fondamentale ai termini del risultato finale. La capacità di Matuidi di saper come posizionarsi, quando farlo e in quali momenti, ha permesso a Pjanic di poter godere di maggior spazio. Il bosniaco infatti, infortunio a parte, è stato uno dei grandi protagonisti di questa prima parte di stagione, e il merito, in parte, è dovuto al suo compagno di reparto.

Matuidi copre Pjanic, che quindi può seguire l’azione

La partita contro il Sassuolo è stata una delle migliori giocate, in questo primo scorcio di stagione, da parte di Blaise Matuidi. Anche in questo caso il francese si rende conto di doversi fermare in quanto il suo compagno di reparto (Pjanic) sta seguendo l’azione. L’intelligenza con la quale l’ex PSG prende queste scelte in pochissime frazioni di secondo hanno permesso al bosniaco di avere maggiore libertà in campo, sia quando si spinge in avanti per concludere l’azione, sia quando invece l’azione è lui stesso che la comincia.

IL TASSELLO MANCANTE

Matuidi era quindi il tassello mancante del quale la Juventus necessitava assolutamente. Un giocatore completo, universale, che sapesse fare egregiamente entrambe le fasi di gioco. Nonostante l’ottima partenza del francese, ancora non abbiamo visto pienamente le qualità del numero 14. Difatti, il 4-2-3-1 di Allegri costringe Matuidi a doversi limitare a compiti di copertura e filtro, impedendogli (in parte) di sprigionare la sua forza fisica in fase offensiva. Negli ultimi anni in terra parigina Matuidi ha quasi sempre segnato 4-5 gol a stagione, numeri che dimostrano la capacità del francese di farsi trovare pronto anche in zona gol. Questa caratteristica, forse, emergerà in futuro quando Allegri ritroverà gli infortunati Khedira e Marchisio ipotizzando un probabile centrocampo a 3, dove Matuidi potrebbe agire da mezz’ala e tentare più spesso l’inserimento senza palla.

La forza straripante di Matuidi

Contro la Fiorentina abbiamo avuto solo un assaggio di ciò che può essere capace di fare Matuidi quando si proietta in fase offensiva. Contro i Viola il francese infatti propone una linea di passaggio lungo l’out di sinistra. Badelj inizialmente lo insegue e lo contiene, ma poi arrivati a pochi metri dall’area di rigore il francese riesce a vincere il duello fisico e subisce il fallo che costa il secondo giallo al croato. Azioni come questa sarebbero all’ordine del giorno nel caso in cui Allegri decidesse di optare per un centrocampo a 3. In tal caso la catena di sinistra Alex Sandro-Matuidi potrebbe rivelarsi potenzialmente pericolosissima per qualsiasi avversario.

Questo è il motivo per il quale abbiamo visto ancora pochissimo dell’ex PSG: oltre all’intelligenza, all’ordine e alla gestione del pallone, il francese è molto altro. La sua esplosività e la sua forza fisica emergeranno sicuramente nel corso della stagione. Ad oggi possiamo solo dire che da quel 18 agosto tante cose sono cambiate: ad esempio Matuidi è diventato insostituibile per questa Juventus.

 

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Calciomercato

Milan sulle tracce di Khephren Thuram: la richiesta del Nizza

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Dove vedere Norvegia U21-Francia U21

Per il Milan l’obiettivo Scudetto è quasi sfumato, con l’Inter lanciata verso la vittoria del campionato, dati i 14 punti di vantaggio, mentre in Coppa Italia il Diavolo è stato eliminato dall’Atalanta ai quarti di finale. La squadra di Stefano Pioli può però contare ancora sull’Europa League e vuole arrivare fino in fondo. Intanto però la dirigenza rossonera sta pensando anche al mercato.

L’obiettivo estivo del Milan è un innesto in attacco. Luka Jovic sembrerebbe essere vicino al rinnovo, ma Olivier Giroud è ormai prossimo a lasciare il club. Il futuro del francese dovrebbe essere infatti lontano dall’Italia, verosimilmente negli Stati Uniti nel Los Angeles FC. Per questo motivo, i rossoneri starebbero cercando un attaccante. Il Diavolo vuole però però rinforzare anche altri reparti, come la difesa e il centrocampo.

IL MILAN METTE GLI OCCHI SU THURAM

Proprio a metà, il Milan starebbe seguendo alcuni giocatori, tra cui anche Khephren Thuram, fratello minore di Marcus Thuram. Il classe 2001 gioca al Nizza e in questa stagione soprattutto si sta facendo ben notare. Su di lui infatti è piombato l’interesse di grandi club di Premier League e, in Serie A, di Juventus e Inter. Ora anche i rossoneri sarebbero sulle tracce del talento francese, valutato 40 milioni e con il contratto in scadenza nel 2025.

Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il Milan, così come l’Inter, può contare proprio sul fratello di Khephren Thuram per portarlo a Milano. I due sono molto legati e Marcus potrebbe consigliarli di intraprendere una nuova avventura nel capoluogo della Lombardia.

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Tardelli: “I calciatori devono essere esempi di educazione. Vi dico la mia sulla questione Acerbi-Juan Jesus”

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Francesco Acerbi, calciatore dell'Inter - Serie A, Coppa Italia

La partita che ha chiuso la scorsa giornata di Serie A ha lasciato aperto un tema che ha tenuto banco per tutto l’arco della sosta per gli impegni delle Nazionali. Il difensore dell’Inter Francesco Acerbi si sarebbe rivolto al centrale del Napoli Juan Jesus con un insulto razzista, ma, in mancanza di una prova certa, l’ex Lazio è stato assolto dal Giudice Sportivo.

Marco Tardelli ha rilasciato una breve intervista per il Corriere dello Sport in cui si è soffermato sul caso di razzismo che ha coinvolto il difensore Francesco Acerbi e Juan Jesus. Di seguito le sue parole:

I CALCIATORI COME ESEMPIO – “I calciatori sono sotto i riflettori e dovrebbero essere esempi di educazione, quante volte lo sentiamo ripetere? Basterebbe avere la forza di dire ‘ho sbagliato’ e non ‘sciacquatevi la bocca’ come ho letto sui social”.

ACERBI – “Diciamo che nell’ultimo periodo sono state emesse delle condanne particolari da parte della giustizia sportiva. Sinceramente, credo che Acerbi abbia commesso una sciocchezza perché è un bravo ragazzo e un professionista serio. Ma penso anche che una sciocchezza più grande l’abbia commessa chi l’ha giudicato. Però è solo una mia idea”.

JUAN JESUS – “Juan Jesus aveva sistemato tutto, perdonando Acerbi già in campo. Lui è il vero vincitore”.

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I rinnovi di Zaccagni e Felipe Anderson: cosa cambia in casa Lazio con l’arrivo di Tudor

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Mattia Zaccagni, calciatore della Lazio e della Nazionale italiana (Italia) - Serie A

Con l’avvicendamento in panchina di Tudor, per la Lazio si configura un futuro in cui le certezze dell’era Sarri potrebbero iniziare a vacillare. Si parla soprattutto di due giocatori: Mattia Zaccagni e Felipe Anderson. Soprattutto nella passata stagione, culminata con il secondo posto in classifica, i due esterni rappresentavano delle pedine fondamentali per il gioco di Sarri, ma con Tudor tutto ciò potrebbe cambiare. Negli ultimi mesi le trattative per i prolungamenti di contratto si sono fermate per entrambi. Con il nuovo tecnico la situazione potrebbe cambiare. Resta da capire in quale direzione.

COME CAMBIA LA LAZIO CON TUDOR

Per tutta la gestione Sarri, il modulo utilizzato è stato il 4-3-3 tanto caro al tecnico toscano. Come riporta Il Messaggero, con Tudor però, già dal prossimo turno, la Lazio potrebbe giocare con il 3-4-2-1 con Zacccagni e Anderson che potrebbero risentire di questo cambiamento. Il primo ha già giocato in questo sistema di gioco e potrebbe subire meno questo cambiamento, mentre il brasiliano farà sicuramente più fatica ad adattarsi.

LA SITUAZIONE RINNOVI

Felipe Anderson percepisce 2.2 milioni di euro ma vorrebbe tornare ai 3.5 dei tempi del West Ham. Sembra che i primi contatti siano già stati avviati, ma la trattiva è ancora molto acerba. La Lazio per il momento non sembra volersi spingere oltre ai 3 milioni, bonus compresi. Con il contratto in scadenza a giugno 2024 il tempo inizia a diventare un fattore determinante e non è così certo che le due parti trovino una soluzione. Discorso leggermente diverso per Zaccagni: anche lui vorrebbe un adeguamento del contratto, da 1.8 milioni che guadagna adesso, vorrebbe passare a 3 più bonus. La Lazio sembra essere disposta ad arrivare a stento a 3, con i premi inclusi. Il giocatore italiano ha ancora un anno di contratto quindi la Lazio si occuperà di lui dopo aver parlato con Felipe Anderson. Su Zaccagni però c’è un forte interesse da parte della Juventus quindi anche in questo caso la situazione è tutt’altro che di facile gestione. Vedremo se il futuro dei due calciatori potrebbe essere ancora in biancoceleste, anche grazie all’arrivo e alla possibile cura Tudor.

 

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Il rammarico di Cannavaro: “Avrei allenato il Napoli anche gratis”

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Cannavaro

Fabio Cannavaro, intervistato da Sportitalia, ha parlato del suo amore per il Napoli, squadra che allenerebbe anche gratis. Il campione del Mondo del 2006 era stato visto vicino a De Laurentiis in occasione di Napoli-Empoli, ultima gara di Garcia sulla panchina del Napoli, ma fu solo un caso. Per Cannavaro non essere ancora riuscito a sedersi sulla panchina degli azzurri rappresenta un grande rammarico. Nel corso dell’intervista l’ex giocatore della Juventus, ha parlato anche della sua esperienza in Cina e della stagione del Napoli.

LE PAROLE DI CANNAVARO

POST GARCIA – “Avrei allenato il Napoli anche gratis: è il sogno di tutti gli allenatori. Credo che non centri l’esperienza nell’assenza del mio nome tra i 50 candidati vagliati da De Laurentiis per la panchina del Napoli per il dopo Garcia”.

ESPERIENZA IN CINA – “Tante persone non rispettano l’esperienza che ho fatto in Cina. Ma io sono un allenatore e voglio allenare. Ancora oggi dopo due anni dal mio rientro in Italia continuo a studiare ed aggiornarmi perché so che questo é quello che voglio fare”.

SULLA STAGIONE DEL NAPOLI – “Il problema di quest’anno é che sono stati cambiati troppi tecnici e i giocatori hanno dovuto assimilare troppi concetti diversi tra loro. Ci sta che si vada in confusione. Con l’Atalanta é l’ultima occasione Champions”.

 

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