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Intensità e qualità

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Intensità e qualità

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Intensità e qualità, due parole che rimano tra loro. Una rima che ieri ha deliziato il pubblico dell’Atleti Azzurri d’Italia, dove si è giocato uno spettacolare Atalanta-Lazio. Una partita d’alta intensità dall’inizio alla fine, sembrava quasi di essere emigrati in Inghilterra per i ritmi tenuti durante i 90′. A condire il già buonissimo piatto la qualità. Quella dei giocatori più tecnici delle due squadre, capaci con un tocco di inventare magie.

Insomma, è stata una domenica sera strabiliante in cui si è visto di tutto e di più. Mosse tattiche dei due allenatori che hanno cambiato il volto al match più volte, giocate d’alta classe e gol. Tanti gol. E’ finita 3 a 3 e se si fosse deciso di andare oltre il novantesimo, lo spettacolo non sarebbe stato da meno.

STESSO CANOVACCIO

La sfida nei due tempi si è sviluppata secondo un canovaccio chiaro come se fosse proprio il desiderio di un regista. A vederne lo svolgimento, la scelta sarebbe stata tutt’altro che da buttare.

L’Atalanta di Gasperini, schierata, formalmente, con il Papu e Ilicic dietro Petagna, è partita forte. Ha subito dettato legge facendo capire agli avversari che si prospettava per loro una serata non facile. La Lazio, quasi sorpresa, ha subito l’aggressività dei nerazzurri non riuscendo più a uscire dalla propria metà campo. Pian piano, con il passare dei minuti, ha provato a prendere campo con il possesso palla.

L’aggressività della Dea però rimane immutata con tanta lotta a centrocampo. Poi, superata la mezz’ora, si fa devastante. Un cross dalla destra di Petagna trova la testa di Caldara che, perso da Bastos e De Vrij, in area di rigore si dimostra ancora una volta letale. Ai ritmi alti i bergamaschi hanno aggiunto la qualità. Quando si sente parlare di qualità in riferimento all’Atalanta non si può non pensare a Gomez e Ilicic. Il Papu palla al piede tenta un dribbling e offre un cioccolatino allo sloveno che lo scarta in una maniera eccezionale.

Cosa permette di fare la qualità tecnica…

I biancocelesti sono svuotati, con la testa bassa, a vivere un incubo. Sotto due a zero dopo appena 22 minuti. I momenti di difficoltà si superano con le idee abbinate alla tecnica. Gli uomini di Inzaghi hanno la fortuna di intraprendere questa strada. Cominciano a giocare per vie centrali con una fitta rete di passaggi. Per la produzione ci pensa Milinkovic-Savic, non una, ma due volte.

Al 27° si invola palla al piede fino al limite dell’area, dove lascia partire con furore agonistico un tiro che batte Berisha. Quanto sia stata fondamentale la qualità tecnica nella sua giocata lo si vede dal tocco con la suola con il quale elude Masiello.

Un tocco di suola che vale oro

Tecnica che mostra anche Luis Alberto otto minuti dopo. Lo spagnolo sulla sinistra dribbla Caldara, entra in area e con un gran tocco serve Parolo che di prima consegna a Milinkovic. Il serbo si coordina molto bene e calibra alla giusta misura il tiro con il quale pareggia i conti.

Gran gol di Milinkovic-Savic, ma deve offrire una cena a Luis Alberto

La sfida ora è equilibrata non solo per il risultato. I padroni di casa provano a reagire, i capitolini ad approfittare del buon momento. Le due squadre sul finale di primo tempo si fanno lunghe, ci sono attacchi da una parte e dall’altra. Ci pensa l’arbitro a fermare tutto, per l‘intervallo ovviamente.

Iniziata la ripresa, basta ricominciare a leggere da capo per capirne lo sviluppo. La trama, infatti, è la stessa. I ragazzi di Gasperini tornano in campo aggressivi, mettono alle strette gli ospiti. Il Papu al 50° si mette in proprio, scambia alla grande con Petagna e guadagna un rigore che Ilicic trasforma. Stadio in delirio, Lazio ancora sconvolta. La Dea questa volta, rispetto al primo tempo, non si ferma. Gestisce palla e domina sulla fascia sinistra con il proprio numero diez. Davanti l’Atalanta è imprevedibile, Ilicic, spostato al centro, si muove continuamente sfruttando tutti gli spazi vuoti.

Come accaduto nella prima frazione, la Lazio piano piano comincia a uscire per vie centrali con una buona circolazione palla. E’ un doppio cambio di Simone Inzaghi a dare quella spinta in più all’Aquila. Jordan Lukaku rileva Lulic, mentre Leiva lascia il campo a Felipe Anderson. Il messaggio dell’allenatore è chiaro: “All’arrembaggio“. I suoi giocatori ci vanno con cattiveria e… tecnica. Solo con quest’ultima si possono realizzare giocate come quella del 3 a 3.

La ciliegina sulla torta di una partita spettacolare

Si svolge tutto sull’asse Luis Alberto-Felipe Anderson-Caicedo che poi premia l’inserimento dell’ex Liverpool che concretizza con un bel piattone.

L’equilibrio torna sovrano e il finale è di fuoco. Nessuno ci sta a pareggiare, entrambe le squadre vogliono vincere. L’Atalanta torna avanti, Parolo e compagni ripartono e vanno al tiro con Caicedo, i nerazzurri provano ancora a mettere paura agli avversari. Attacchi da una parte e dall’altra. Poi arriva Irrati e ferma tutto: tempo scaduto.

Chi è arrivato qui ha capito che ha letto due volte la stessa cosa. Il canovaccio dei due tempi era lo stesso

MIGLIORI

Qualità non può che corrispondere ai giocatori più tecnici delle due squadre: Gomez e Ilicic da una parte e Milinkovic e Luis Alberto dall’altra. Sono stati loro gli indiscussi dominatori del match aggiungendo all’intensità il bello con le loro giocate di pura classe.

Il Papu Gomez ha sfiorato anche il gol

Il Papu ha praticamente dominato sulla fascia sinistra, dove ha preparato a Ilicic il materiale per colpire. Quattro palle lunghe riuscite su sette, sei 1 vs 1 vinti su tredici, due take-ons su cinque completati con successo. In più due key pass e una grande occasione creata. Quando toccava palla i fan bergamaschi prendevano dalla tasca il cellulare: sapevano che sarebbe successo qualcosa da filmare.

La gara di ieri ha però messo più in risalto il 72 sloveno, tornato a grandi livelli nella bella realtà nerazzurra. Ha giocato davvero da leader, tecnico e morale. Ha trascinato i compagni con le sue giocate e al momento opportuno li ha incitati. Con i suoi continui movimenti ha fatto impazzire la difesa biancoceleste, ha giocato a tutto campo.

I due migliori della Lazio

Se la Lazio è riuscita a rialzare la testa, soprattutto nel primo tempo, gran parte del merito lo si deve a Milinkovic-Savic. Il serbo ha offerto una prestazione di assoluto spessore. Quattro palle lunghe su quattro completate con successo, due dribbling riusciti su cinque, due key pass, quattro contrasti, nove 1 vs 1 vinti su venti. Poi ci sono i due gol che mostrano una grande tecnica.

Quella che lo accomuna a Luis Alberto, sempre nel vivo del gioco. I difensori atalantini li ha spesso fatti impazzire con i suoi dribbling di cui gliene sono riusciti ben sette su otto. Determinante anche negli uno contro uno: ne ha vinti dieci su diciannove. E’ il giocatore che ha realizzato anche più passaggi chiave della partita (3).

PEGGIORI

In una partita con tanti gol vince lo spettacolo ma perdono le difese. Quella della Lazio è apparsa più in difficoltà, in modo particolare la catena di destraMarusic e Bastos non sono riusciti a contenere la furia agonistica del Papu Gomez. Esso si posizionava spesso più vicino a Marusic, che doveva controllare pure Spinazzola, che a Bastos, impedendo a questo di marcarlo.

Marusic ha sofferto tanto la qualità del Papu Gomez

La situazione non è cambiata quando Inzaghi ha inserito Wallace che si è reso anche protagonista di un grave disimpegno sbagliato.

Fatica in fase difensiva anche per De Vrij che, oltre a non aver marcato bene Caldara sul primo gol, ha sbagliato pure sul raddoppio nerazzurro favorendo l’inserimento di Ilicic.

Dalla parte atalantina insufficiente Toloi, entrato al 59° al posto di Palomino. L’argentino ha grosse responsabilità sul 3 a 3. E’ infatti uscito inutilmente su Parolo aprendo lo spazio per l’inserimento di Luis Alberto. Non benissimo Freuler che ha sbagliato qualche disimpegno di troppo.

 

Atalanta-Lazio è stato dunque uno spettacolo puro fatto di intensità e qualità. La rima di una domenica sera più british che mai…

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Calcio Internazionale

Ten Hag enigmatico sul futuro di Greenwood: “Non spetta a me decidere il suo ritorno”

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Greenwood

Mason Greenwood è un giocatore del Manchester United, ma da molto tempo non gioca: vicende extracalcistiche lo hanno tenuto fuori dal campo. Il classe 2001, per quello che aveva fatto vedere sul terreno verde, era un profilo davvero interessante. Questo lo sa anche l’attuale tecnico dei Red Devils, Ten Hag, che dice: “Greenwood ha dimostrato in passato di essere in grado di segnare gol, ma non spetta a me decidere se tornare”.

 

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Calcio Internazionale

Ryan Mason difende il presidente del Tottenham Levy: “È stato deluso da alcune persone”

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Ryan Mason, attuale traghettatore in panchina di un Tottenham sempre più alla deriva, ha di recente difeso il proprietario del club, Daniel Levy, da qualche anno criticato per gli insuccessi del club. Mason ha così parlato nel post partita della gara persa in casa contro il Brentford del 20 maggio.

A LUI DISPIACE –A Levy dispiace. Dispiace a tutti coloro che vivono la realtà Tottenham che vogliono un club vittorioso. Ha speso molti soldi ed è probabilmente è stato deluso da alcune figure all’interno del club ma questo è il calcio. Fortunatamente però possiamo invertire la rotta e portare la situazione dalla nostra con il tempo”.

CLASSIFICA FALSA –Certamente la posizione in classifica è falsa ed è dipesa anche dai vari incastri di partite. Sono stato chiaro nello spogliatoio e mi sono assicurato che ogni calciatore capisse per cosa stesse lottando: per il club. Nel caso non fossi stato chiaro ho detto loro di dichiararsi indisponibili per la gara contro il Leeds (giocata oggi e vinta per 4-1 ndr)”.

 

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Flash News

Barella suona la carica: “Ad Istanbul niente da perdere, sarà bellissimo”

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A ridosso del triplice fischio a San Siro, Nicolò Barella si è presentato ai microfoni di Sky rilasciando importanti dichiarazioni dopo il 3-2 contro l’Atalanta.

Ecco l’estratto dei suoi passaggi più importanti:

L’APPROCCIO DI QUESTA SERA?“Ce lo siamo detti negli spogliatoi, avevamo un avversario difficilissimo da affrontare dopo così pochi giorni di riposo, e ci siamo detti di mettere la partita subito nel binario giusto e l’abbiamo fatto”.

SULLA STAGIONE AGLI SGOCCIOLI – “È stata una stagione strana, in Italia abbiamo tralasciato qualcosa, anche in partite dove non abbiamo avuto un approccio giusto ma alla fine siamo stati bravi a tenerci il posto in Champions ed ora ci sarà una partita troppo bella ed importante dopo la fine del campionato”.

IL MOMENTO“Sicuramente nell’ultimo periodo abbiamo trovato equilibrio e forma fisica, anche di giocatori che prima erano mancati. Anche io mi sento molto meglio, e cerchiamo di arrivare al meglio all’appuntamento di Istanbul per cercare di godercelo perché sarà straordinario”.

LA SFIDA CON IL MANCHESTER CITY“Anche noi in Coppa Italia dovevamo essere favoriti, ma poi la Fiorentina ci ha messo in difficoltà segnando subito. Sarà una partita secca col City, non abbiamo nulla da chiedere di più. Entreremo in campo dando tutto quello che abbiamo”.

 

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Serie A Back To The Future: giornata 37

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Penultimo appuntamento con Serie A Back To The Future, che questa settimana vede tante partite decisive per le sorti delle squadre in campo, con risultati, in alcune circostanze, inaspettati.

SAMPDORIA-SASSUOLO 2-1 30/05/2012

A inizio maggio una delle saghe più demenziali dei primi anni 2000 vede la sua conclusione con “American Pie: Ancora Insieme”, che conclude le vicende degli amici californiani.
A fine mese iniziano i Play Off della Serie B 2011/12, con la Sampdoria che ospita il Sassuolo al Ferraris.
Dopo un avvio equilibrato, i neroverdi (giunti al terzo posto nella Regular Season) ottengono un calcio di rigore.
Dal dischetto Sansone si fa ipnotizzare da Angelo Da Costa, che mette in angolo.
Un paio di minuti dopo, però, proprio da corner il Sassuolo passa con Missiroli, che svetta di testa e riesce a mettere in rete, con la complicità di Pozzi, appostato sul palo.
Il gol subito potrebbe essere una mazzata brutale per i sogni di promozione della Samp, che però reagisce e pareggia nel recupero del primo tempo, con Eder che sfrutta un brutto errore di Piccioni, che di fatto toglie il pallone dalla disponibilità di Pomini in uscita, e insacca l’1-1.
Ad inizio ripresa i blucerchiati completano la rimonta, con Eder, questa volta in versione assistman, che mette in mezzo un pallone teso perfetto per Nicola Pozzi, che firma il definitivo 2-1.

SALERNITANA-UDINESE 1-1 23/09/1990

Il 20 settembre esce nelle sale italiane “Quei Bravi Ragazzi”, uno dei capisaldi della filmografia di Martin Scorsese.
Nella Serie B 1990/91, l’Udinese è chiamato a partire forte, visti i cinque punti di penalizzazione che gravano sulle spalle dei bianconeri.
Alla terza giornata, i friulani sono ancora a -4, con la delicata trasferta di Salerno in programma.
I padroni di casa partono forte, sbloccando il punteggio con Martini dopo appena sette minuti.
La Salernitana controlla il match, nonostante i continui attacchi dell’Udinese, che riesce a capitalizzare al 64’ con Nestor Sensini, per un pareggio che accontenta a metà le due squadre.

SPEZIA-TORINO 1-0 06/11/2021

Il 22 ottobre esce nelle sale “Dune” il kolossal di Denis Villeneuve destinato ad essere l’inizio della saga fantascientifica derivata dal famoso romanzo di Frank Herbert.
Nella Serie A 2021/22 lo Spezia, dopo il primo anno in massima serie, parte a spron battuto, trovando punti importanti per la salvezza.
La vittoria casalinga della dodicesima giornata arriva contro il Torino, grazie ad un super gol firmato da Jacopo Sala ad inizio ripresa.

FIORENTINA-ROMA 1-0 11/12/1994

Ci lascia il 6 dicembre Gian Maria Volonté, uno dei più grandi attori italiani di sempre, stroncato da un infarto durante le riprese di “Lo sguardo di Ulisse”.
Nella Serie A 1994/95 che ormai guarda al Natale, Fiorentina e Roma si sfidano in un match che più riservare emozioni.
La partita, però, è bloccata e le due difese diventano protagoniste, chiudendo ogni sortita offensiva con efficacia.
A decidere l’incontro ci pensa un calcio piazzato di Rui Costa al 73’, con il pallone che entra dopo una serie di tocchi, l’ultimo dei quali sembra essere di Amedeo Carboni che firma il più classico degli autogol.

INTER-ATALANTA 2-0 23/02/1997

Esce ad inizio estate “Con Air”, film action con un grande Nicolas Cage e un agghiacciante Steve Buscemi.
La Serie A 1996/97 a febbraio entra nel vivo e mette in scena un Inter-Atalanta che promette spettacolo. I bergamaschi arrivano da 10 gare senza sconfitta e mettono paura ai padroni di casa, con un primo tempo ottimo.
Nella ripresa, però, i valori vengono fuori è un lancio lungo di Winter viene calamitato in area da Youri Djorkaeff, che si inventa un gran gol per l’1-0.
La reazione dell’Atalanta è timida e l’Inter amministra senza troppi affanni, fino al raddoppio firmato Zamorano nel recupero su punizione di Ganz.

HELLAS VERONA-EMPOLI 1-0 03/01/1988

“Good Morning, Vietnam”, questa è la frase con cui nel gennaio del 1988 Robin Williams tiene compagnia ai soldati americani.
Nella Serie A 1987/88 l’Empoli, penalizzato di 5 punti ad inizio stagione, tenta la rimonta salvezza, ma fatica tremendamente a confermare quanto di buono fatto nell’annata precedente.
La partita del Bentegodi contro l’HellasVerona, ormai lontano dai fasti Scudetto, ma sempre avversario ostico, viene decisa da un colpo di testa di Elkjaer al 73’, su punizione battuta da Verza.

BOLOGNA-NAPOLI 1-1 07/05/1989

Il 7 aprile esce “Il mio piede sinistro”, film che consacra Daniel Day-Lewis come uno dei più grandi interpreti della sua generazione.
La Serie A 1988/89 vede il ritorno del Bologna, guidato da Gigi Maifredi, che inizia a costituire la sua avventura nella massima serie.
La partita casalinga contro il Napoli arriva verso la fine della stagione, con la salvezza ancora da conquistare.
I partenopei, senza Maradona, fanno comunque paura, ma sono i rossoblu a sbloccare l’incontro al 22’ con Lorenzo su assist di Poli.
Il vantaggio bolognese dura appena 3 minuti, quanto basta a De Napoli per pescare Careca, con il brasiliano delicato a mettere in rete il pareggio.
Il punteggio non cambia più e il punto fa bene al Bologna in vista del rush finale.

MONZA-LECCE 1-1 16/06/1985

L’estate del 1985 vede il ritorno al cinema della Disney, con “Taron e la Pentola Magica”, uno dei più cupi Classici che, col tempo, è diventato un cult.
Nell’ultima giornata della Serie B 1984/85 il Lecce cerca un punto per l’aritmetica promozione in Serie A, contro un Monza che si trova tranquillo a centro classifica.
La partita si decide in poco meno di venti minuti, con i giallorossi che passano con Di Chiara al quarto d’ora e Saini che pareggia due minuti più tardi per i brianzoli.
Il pareggio, come annunciato, regala il salto di categoria al Lecce, che torna in massima serie.

LAZIO-CREMONESE 2-1 19/11/1995

Il 24 novembre arriva in Italia “Pocahontas”, 33’ Classico Disney, che riceve valutazioni contrastanti, soprattutto per la sua storia molto matura rispetto al canone disneyano.
La Serie A 1995/96 per la Lazio rappresenta la prima stagione di alto livello dopo anni difficili, con il terzo posto finale che certifica l’inizio dell’epopea biancoceleste di fine millennio.
La partita contro la Cremonese, che a fine stagione retrocederà, mostra tutti i pregi della squadra di Zeman.
Alla mezz’ora Winter mette dentro da due passi dopo un palo colpito di testa da Rambaudi.
La Lazio, in pieno stile zemaniano, attacca senza sosta, ma raddoppia solamente al 65’, quando Casiraghi si fa trovare pronto su un cross di Negro.
Al 72’ la Cremonese tenta di riaprire la partita con un calcio di rigore di Maspero, ma il risultato non cambia più.

JUVENTUS-MILAN 3-1 21/11/1999

Il 29 ottobre esce nelle sale italiane “Fight Club”, successo clamoroso di David Fincher con numerose scene cult entrate nell’immaginario pop.
La Serie A 1999/00 rappresenta uno dei punti più alti del nostro calcio, con una serie di campioni fenomenali per un campionato avvincente fino all’ultima giornata.
A novembre la Juventus, partita fortissimo, riceve il Milan, che sta cercando la quadra dopo un avvio difficile.
Al 21’ sono proprio i rossoneri a sbloccare l’incontro, con Sala che si fa trovare pronto di testa su cross di Weah, con la sfera che colpisce Zidane prima di entrare in rete.
Il vantaggio ospite dura, però, appena due minuti, perché una punizione di Del Piero viene girata splendidamente in rete di testa, all’altezza del primo palo, da Antonio Conte.
Dopo questo rapido botta e risposta, il primo tempo scivola via, con la Juventus che riparte nella ripresa con un altro piglio.
Al 51’ è Inzaghi a siglare il gol del 2-1, con un bel sinistro in diagonale su invito di Del Piero.
A chiudere i giochi ci pensa Kovacevic al 94’ su cross dalla trequarti di Tacchinardi.

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