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Inter-Atalanta 1-0, le pagelle: Lautaro illumina e Darmian decide, la Dea è spuntata

Coppa Italia

Inter-Atalanta 1-0, le pagelle: Lautaro illumina e Darmian decide, la Dea è spuntata

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INTER-ATALANTA 1-0, LE PAGELLE – L’Inter si prepara al derby passando il turno in Coppa Italia contro l’Atalanta, assicurandosi un posto in semifinale. L’Atalanta esce sconfitta da una partita nella quale la sensazione è che potesse provare a fare qualcosa di più.

Primo tempo favorevole all’Inter, che non trova la via della porta la crea più volte i presupposti per fare male a Musso, specie nell’occasione del palo colpito da Calhanoglu al 40′. La vera occasione però ce l’ha l’Atalanta, che spreca malamente con Zapata che grazia Onana mandando fuori un colpo di testa dal limite dell’area piccola completamente solo. Secondo tempo che inizia con un brivido per la squadra di Inzaghi, con Maehle che manda alto dopo un errore di Onana. Al 57′ arriva il vantaggio dell’Inter con Lautaro che dal limite si accorge di Darmian che arriva da dietro e lo serve sulla corsa: controllo e sinistro ad incrociare, Musso non ci arriva. La partita poi si apre un po’ concedendo spazi per qualche ripartenza, ma le occasioni degne di nota si contano sulla punta delle dita.

LE PAGELLE DELL’INTER

Onana 5.5: per nulla impegnato nel primo tempo, alla prima occasione in cui viene chiamato in causa gela San Siro mancando la presa su un cross e lasciando il pallone vagare in area; per sua fortuna Maehle spara alto.

Darmian 7: sul vocabolario a fianco alla definizione di “ordine” c’è la foto della sua maglia; fa sembrare semplici dei recuperi che non lo sono, e anche in fase di distribuzione ai compagni è sempre pulito; il gol è un premio per la costanza di rendimento che offre.

De Vrij 6.5: amministra bene su Zapata uscendo spesso vincitore dai duelli fisici che deve affrontare, quindi non fa sentire la mancanza dell’ormai partente Skriniar.

Acerbi 6: ottimo primo tempo in entrambe le fasi, ma si dimentica di Zapata nell’occasione del gol sbagliato dal colombiano; l’ex Lazio ringrazia. Nel secondo tempo sparisce un po’.

Dumfries 6: tanta quantità e tanta corsa, ma i suoi cross spesso sono presi di testa dai nerazzurri sbagliati. Solito impegno e determinazione, ma per diventare un top vero del suo ruolo servono più bonus. (dal 77′ D’Ambrosio: s.v.)

Barella 6.5: molta meno spada e molto più fioretto questa sera, esprime un ottimo livello tecnico nelle sue giocate, ma non lo scopriamo di certo oggi.

Calhanoglu 6.5: ispirato, spesso ha il guizzo vincente per innescare i compagni e per la soluzione personale; una volta calcia in curva, al 40′ centra il palo con un bellissimo destro incrociato a Musso battuto. (dal 71′ Asllani 6: la voglia di rendersi protagonista è tanta, ma in 20 minuti può fare poco)

Mkhitaryan 6: frizzante, riesce ad avere discreto protagonismo e crea più di un grattacapo alla difesa atalantina con qualche dribbling dei suoi.

Gosens 6: vedere l’Atalanta forse gli smuove qualcosa in più emotivamente, ed è in costante proiezione offensiva come ai tempi in cui lo guidava Gasp. Senza squilli particolari ma nel complesso svolge una buona prova. (dal 71′ Dimarco 6.5: ennesima prestazione di straordinaria applicazione, che sia per 90 minuti o per un finale di partita)

Lautaro Martinez 7: a differenza di quando è schierato con Dkezo, il terminale principale dell’attacco nerazzurro non è lui ma Lukaku; svolge molto bene il ruolo di cavalier servente, quasi tutte le offensive interiste lo vedono coinvolto, compreso l’asssit a Darmian per l’1-0. (dall’85’ Correa 5: entra per Lautaro Martinez ammonito e nel giro di cinque minuti si fa ammonire anche lui)

Lukaku 5.5: sembra sempre in ritardo sulle giocate, si fa anticipare spesso dai difensori dell’Atalanta. Sembra migliorare con l’andare avanti della partita, con un paio di buone sponde per i compagni. (dal 71′ Dzeko 6: lo stato di forma è notevole, svaria su tutto il fronte offensivo come se la carta d’identità non avesse alcun valore)

All. Inzaghi 6.5: l’allenatore dell’Inter studia la partita in modo che la linea difensiva sia sempre molto alta, per tenere il più lontano possibile dalla porta di Onana i contropiedisti atalantini e le sponde dal limite di Zapata. Infatti ad esclusione di qualche cross sporadico e di un tiro di Lookman, pericoli veri creati dalla Dea non ne arrivano. Gli unici due spaventi arrivano per errori individuali, di Acerbi prima e di Onana poi.

LE PAGELLE DELL’ATALANTA

Musso 6: come il suo collega interista, non particolarmente sollecitato nel primo tempo ad eccezione di una conclusione da fuori di Barella; incolpevole sul gol di Darmian.

Toloi 6: l’italo-brasiliano fa una partita precisa nonostante la mole di gioco creata da quella parte dall’Inter sia notevole.

Djimsiti 6.5: autore di qualche chiusura decisiva, specie quando salva un gol praticamente fatto di Lukaku nel primo tempo su un cross di Dumfries; nel complesso esce vincitore dal duello contro il belga.

Scalvini 6.5: il classe 2003 disputa la partita del difensore modello di Gasperini, quasi di Bastoniana memoria, ovvero con licenza di salire sulla linea dei centrocampisti per impostare e di sganciarsi in avanti per aiutare Zapata e Boga. (dal 72′ Soppy 6: le occasioni per spingere sono poche, deve fare una partita di attenzione più che di spinta)

Hateboer 6: deve occuparsi di contenere Gosens, che oggi da quella parte è inferocito, dunque le sue sgroppate oggi non hanno terreno fertile, ma quello che deve chiudere lo chiude bene. (dal 67′ Ederson 5.5: viene fagocitato dai centrocampisti interisti come i suoi compagni di reparto)

De Roon 6: solito lavoro poco appariscente ma fondamentale per gli equilibri della sua squadra, stronca sul nascere più di una potenziale occasione offensiva per l’Inter.

Koopmeiners 5.5: il meno appariscente del centrocampo dell’Atalanta, viene spesso braccato dai centrocampisti interisti ben coscienti che se l’olandese può agire con libertà diventa temibile.

Maehle 5.5: prova a farsi vedere molto sulla sinistra, ma a tanta volontà non corrisponde efficacia; offre omunque sempre una soluzione offensiva, anche se spesso si dimentica di coprire Dumfries che crossa molte volte indisturbato, ma pesa come un macigno il pallone spedito fuori dopo il regalo di Onana.

Pasalic 6: i tempi degli inserimenti improvvisi e micidiali che ne hanno fatto la gioia dei fantallenatori sono finiti e probabilmente Gasperini nemmeno glieli chiede più, ma il suo lavoro di interdizione oggi è apprrezzabile. (dal 54′ Lookman 5.5: solo un tiro verso la porta dell’Inter, che per sua sfortuna è centrale; per il resto poco altro)

Boga 6: apprezzabile anche in fase di contenimento, ma per merito dell’Inter che tiene alta la linea difensiva deve sempre partire molto lontano dalla porta difesa da Onana; manda a lato di pochissimo una conclusione dal limite dopo uno schema su punizione poco prima di uscire. (dal 67′ Muriel 6.5: qualche sprazzo di protagonismo in più rispetto all’ultimo periodo, ma il vero Muriel è un ricordo lontano)

Zapata 5: perde molti duelli nel primo tempo, deve ancora recuperare la migliore condizione fisica e l’intesa con i compagni e letteralmente si mangia un gol che sembrava fatto allo scadere del primo tempo mandando fuori un pallone cherecitava la scritta “spingimi in porta”. (dal 54′ Hojlund 6.5: se riceve palla, la sensazione è che possa fare male; un po’ egoista su una ripartenza dove poteva servire Muriel invece di tentare la gloria individuale)

All. Gasperini 5.5: la sua Atalanta deve impostarsi su una partita più di contenimento che di proposta, e fino al gol di Darmian il compito è anche svolto abbastanza bene senza rischi eccessivi. L’insufficienza è dovuta al fatto che probabilmente avrebbe dovuto cambiare qualcosa a livello tattico e non solamente gli interpreti, perché il centrocampo è stato totalmente in balia dell’Inter senza diritto di replica.

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Champions League

Aprile da protagonista per lo stadio di San Siro: 8 gare da giocare in 30 giorni

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Carlo Pellegatti

Sono state rese note proprio oggi le avversarie di Inter e Milan ai quarti di finale di Champions League. Nel mese di aprile, le due squadre dovranno affrontare almeno una delle due gare in casa a San Siro. Tutto normale, se solo non fosse che l’ammontare delle partite che si giocheranno alla Scala del Calcio durante il mese di aprile è arrivato a otto.

I nerazzurri, dovranno infatti affrontare in casa Fiorentina, Monza e Lazio in campionato, la Juventus in Coppa Italia e il Benfica in Champions League. I rossoneri, invece, oltre all’andata di coppa contro il Napoli, dovranno affrontare in Serie A anche Empoli e Lecce. Questo porterà la media dei match giocati a San Siro durante il mese di aprile a quasi una partita ogni tre giorni.

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Coppa Italia

Serie A Back To The Future: giornata 27

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Serie A

Ventisettesimo appuntamento con Serie A Back To The Future, che questa settimana ci riporta in un Derby della Capitale ricco di gol ed emozioni e ad uno degli episodi più controversi nella storia della Serie A.

SASSUOLO-SPEZIA 2-0 12/08/2017

L’estate che sta per terminare porta con se il clamoroso successo di “Despacito”, il brano di Luis Fonsi e Daddy Yankee che domina incontrastato ogni classifica musicale.
Intanto, il solito antipasto della Serie A arriva con il primo turno di Coppa Italia in cui sono impegnate le squadre della massima serie.
Il Sassuolo ospita lo Spezia in un match che potrebbe riservare sorprese.
I neroverdi, però, chiudono i giochi già nel primo tempo, con le reti di Missiroli in apertura e Berardi al 27’.
L’assalto degli aquilotti nella ripresa è sconclusionato e non porta a risultati concreti.

ATALANTA-EMPOLI 1-0 05/10/1986

La classifica musicale italiana che apre ottobre 1986 vede “Easy Lady” di Ivana Spagna davanti a “Papa Don’t Preach” di Madonna, in una sfida serrata tra due regine del periodo.
Nella neonata Serie A 1986/87, intanto, Atalanta e Empoli si sfidano per cercare punti salvezza.
Dopo un primo tempo equilibrato, anche la ripresa sembra scivolare via senza troppi squilli, fino all’episodio chiave.
Al 76’, infatti, Stromberg viene atterrato in area di rigore da Gelain, con l’arbitro che concede il penalty ai padroni di casa; dal dischetto Marino Magrin non sbaglia e regala due punti importanti all’Atalanta.
Ironia della sorte, a fine stagione saranno proprio i bergamaschi a retrocedere, mentre i toscani si salveranno per un solo punto.

MONZA-CREMONESE 1-1 15/12/1985 

La seconda metà del 1985 ci regala una delle accoppiate più altisonanti della storia musicale italiana: Mina e Riccardo Cocciante, infatti, si uniscono per realizzare “Questione di Feeling”, che domina le classifiche per diversi mesi.
Nel periodo natalizio, in Serie B, il Monza è già chiamato a risalire la china di una classifica che si è complicata terribilmente.
Il derby lombardo con la Cremonese, salda a metà classifica, potrebbe essere uno step importante per ripartire.
I biancorossi passano dopo mezz’ora con Bolis, ma il vantaggio dura poco meno di cinque minuti, quando basta ai grigiorossi per riorganizzarsi e pareggiare con Alviero Chiorri.
Un pareggio che serve a poco al Monza, che a fine stagione chiuderà all’ultimo posto, retrocedendo in C1.

SALERNITANA-BOLOGNA 4-0 25/04/1999 

Il 27 aprile 1999 Ricky Martin lancia “Livin la Vida Loca”, una delle sue hit più famose, che riscuoterà da subito un grande successo.
Intanto, nella Serie A 1998/99 che sta per terminare, la Salernitana spera ancora nella salvezza, dopo un girone di ritorno ottimo.
La partita casalinga contro il Bologna rafforza le certezze e le speranze dei campani, che partono forte e sbloccano il match dopo appena 5 minuti.
Al termine di un’azione ben orchestrata, Giacomo Tedesco viene steso in area e si guadagna un rigore, trasformato da Marco Di Vaio.
È proprio l’attaccante il protagonista di giornata, visto che realizza una clamorosa tripletta. La seconda rete arriva al 17’, con una fuga in solitaria dopo un errore difensivo dei rossoblu, mentre il terzo sigillo nella ripresa, al 68′, con una bordata di collo destro da fuori area.
Nel recupero, a firmare il definitivo 4-0 ci pensa Krstic che appoggia in rete su sponda del solito Di Vaio.

UDINESE-MILAN 1-2 16/01/2000

Mentre nei cinema inizia a ricevere consensi positivi “Magnolia”, il nuovo film di Paul Thomas Anderson, la Serie A 1999/00 vede un ottimo avvio da parte dell’Udinese, che riceve il Milan agli albori del Millennio.
Dopo una prima frazione giocata a viso aperto dalle due squadre, al 41′ a passare in vantaggio sono i rossoneri, con Boban che chiude, in maniera fortunosa, una bella azione impreziosita da un colpo di tacco di Shevchenko.
È proprio il centravanti ucraino a raddoppiare al 61′, quando fugge al proprio marcatore su un lungo rilancio della difesa e vola a segnare.
Inutile, seppur molto bello, il tocco delicato con l’esterno di Muzzi, che all’87’ buca l’uscita di Abbiati.

SAMPDORIA-HELLAS VERONA 1-0 04/12/1983 

A fine ottobre esce al cinema “Flashdance”, che ottiene un successo clamoroso, così come Irene Cara, interprete della colonna sonora.
In Serie A due delle squadre più in forma del momento si scontrano al Ferraris.
La partita tra Sampdoria e Hellas Verona, giocata nella solita atmosfera di festa, visto il gemellaggio delle due tifoserie, viene decisa da una rete di Nicola Zanone che al 19’ ribadisce in rete una respinta di Garella su conclusione di Liam Brady.
A fine stagione sia i gialloblu che i blucerchiati chiuderanno a quota 32 punti, ai piedi dell’Europa.

FIORENTINA-LECCE 1-1 04/06/1989

Il 9 giugno 1989 esce nelle sale americane “Il Silenzio degli Innocenti”, il capolavoro di Jonathan Demme con un immenso Anthony Hopkins nel ruolo di Hannibal Lecter.
Intanto, Fiorentina Lecce si sfidano in una sorta di spareggio per la Coppa UEFA, quando mancano solamente quattro giornate alla fine della Serie A 1988/89.
Ad aprire le marcature ci pensa Barbas per i salentini, con una bella punizione dal limite al 27′.
La risposta dei padroni di casa arriva dieci minuti dopo, con una grande conclusione da fuori area di Cucchi, che sigilla l’1-1 finale.

TORINO-NAPOLI 1-1 28/04/1995

Il 28 aprile 1995 esce negli USA “Il Villaggio dei Dannati”, uno dei più grandi flop al botteghino per John Carpenter, che però diventerà un cult molto apprezzato dal pubblico col passare del tempo.
Nello stesso giorno la Serie A 1994/95 mette in scena Torino-Napoli, con i partenopei ancora in lotta per la Coppa UEFA.
La partita si sblocca dopo mezz’ora, con un bel gol di Buso dopo una triangolazione con un compagno.
Il Napoli riesce a contenere gli assalti dei granata fino all’87’, quando Rizzitelli sfrutta una torre di Osio e firma il meritato pareggio, che spegne i sogni di gloria degli azzurri.

LAZIO-ROMA 1-5 10/03/2002

Da circa un mese è uscito quello che è considerato, secondo alcune classifiche, il film più bello del XXI secolo, ossia “Mulholland Drive”, uno dei capolavori di David Lynch.
La Serie A 2001/02 ha in programma, ad inizio marzo, il Derby della Capitale, tra la Roma Campione d’Italia e la Lazio.
La partita è un incubo ricorrente per i sostenitori biancocelesti e un tripudio per i giallorossi.
Dopo appena 13 minuti Candela pennella in area con l’esterno e pesca Montella, che anticipa  Nesta e apre le marcature.
L’attaccante di Pomigliano ha appena iniziato la sua serata di gloria, che prosegue con un tocco d’astuzia per anticipare ancora Nesta e mettere in rete il 2-0 al 30′ e poi, sette minuti dopo, con un perfetto colpo di testa su punizione di Totti.
Nella ripresa, una Lazio frastornata e irriconoscibile prova a rientrare in partita con una rete splendida di Stankovic con un missile da lontano.
Ma l’illusione dura pochi minuti, perché ancora Montella pesca il sinistro da fuori che bacia la traversa e vale un personalissimo poker di marcature.
Al 72′, ad arrotondare ulteriormente il punteggio, ci pensa Francesco Totti, con un beffardo pallonetto da fuori area, che annichilisce Peruzzi e fa esplodere la Curva Sud.

JUVENTUS-INTER 1-0 26/04/1998

Ad inizio maggio esce nelle sale italiane “Il Grande Lebowski”, capolavoro dei fratelli Coen con un immenso Jeff Bridges.
Per la Serie A 1997/98, invece, è tempo di tirare le somme, con lo scontro diretto tra JuventusInter che infiamma l’animo degli appassionati.
Dopo meno di mezz’ora i padroni di casa passano con una perla di Alex Del Piero da posizione defilata.
Il resto della partita è una lunga offensiva dell’Inter, che però attacca senza troppa convinzione, almeno fino al 70′.
Durante un’azione, il pallone rimane in area e viene conteso da Ronaldo Mark Iuliano, che si scontrano; il fallo del difensore bianconero sembra evidente a tutti, tranne che ad una persona, l’arbitro Ceccarini, che lascia proseguire. Sul proseguimento dell’azione, Del Piero entra nell’area di rigore nerazzurra e viene atterrato da West; questa volta per Ceccarini è. fallo e penalty per la Juventus.
Gli attimi che seguono sono celeberrimi, con un Simoni, solitamente pacato, che si trasforma in una furia e viene espulso e una lunga protesta da parte dei nerazzurri.
Il rigore, per la cronaca, viene parato da Pagliuca, ma ormai i nervi sono saltati per i giocatori dell’Inter e il pareggio rimane un’illusione.
Al termine della partita l’episodio diventa una fonte incredibile di pareri, contrastanti tra loro e alimenta una polemica che dura tutt’oggi, nonostante siano passati ormai quasi 25 anni.

 

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Calcio Internazionale

La Coppa Italia cambia faccia: possibile fase a gironi?

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Coppa Italia

Qualche giorno fa, precisamente nel giorno di martedì, si è svolto un nuovo consiglio della Lega Serie A e l’argomento più discusso è stata la Coppa Italia: è giusto tenere la competizione in questo modo oppure è necessario eseguire delle modifiche a riguardo?

LE POSSIBILI MODIFICHE ALLA COPPA ITALIA

Come riportato da Tuttosport, alcune idee riporterebbero alla Coppa Italia in “stile 40-50 anni fa”. Per il triennio 2024-2027 sono sempre di più le possibilità di vedere una fase conclusiva della Coppa Italia con gironi all’italiana. Al momento vi sono due possibilità per arrivare alla fase a gironi finale:

  • La prima possibilità vedrebbe la presenza di 4 gironi a 4 squadre, per un totale di sedici club (lo stesso numero delle formazioni che partecipano alla fase ad eliminazione diretta)
  • La seconda possibilità rappresenterebbe sempre i 4 gironi, ma composti da tre squadre ciascuno.

In entrambe le opzioni, alle semifinali accederebbero le prime di ogni girone che si sfideranno in una gara “andata-ritorno”, esattamente come previsto ora. Nella prima soluzione, il numero di gare passerebbe da due a tre, mentre nella seconda sarebbero garantite due partite e il numero delle formazioni sarebbe pari a dodici.

Rimane viva la possibilità di rintrodurre le formazioni di Serie C, mentre è altamente improbabile una Coppa Italia in stile “FA Cup con l’introduzione di squadre di categoria minore nella competizione.

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Conference League

Amrabat: “Firenze posto speciale, vogliamo vincere un trofeo”

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Amrabat

È stato uno dei protagonisti del meraviglioso Mondiale del Marocco e, dopo un periodo di appannamento, si sta riprendendo la sua Fiorentina. Sofyan Amrabat è, senza ombra di dubbio, uno dei calciatori simbolo della squadra di Vincenzo Italiano, che punta in alto.

Intervistato da The Athletic, il centrocampista viola ha risposto così sulle sue ambizioni:
“Firenze è un posto meraviglioso dove lavorare e vivere; i tifosi ti danno amore incondizionato e la voglia di ripagarli è enorme. In questo periodo mi sento molto bene, ma voglio alzare l’asticella, magari vincendo un trofeo con la Fiorentina, visto che siamo ancora in corsa sia in Coppa Italia che in Conference League“.

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