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Inter, Bastoni placa le polemiche: "Nessun motivo contro il Barça"

Champions League

Bastoni risponde alle minacce del Barcellona: le sue parole

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Gavi

L’Inter è tornata ad allenarsi in vista della gara di sabato, che aprirà, alle ore 15:00, la nona giornata di Serie A contro il Sassuolo. Nel frattempo, Bastoni risponde alle critiche social, dopo la foto pubblicata nel post-partita contro il Barcellona.

INTER, BASTONI PROVA A PLACARE LE POLEMICHE

Il difensore dell’Inter, Alessandro Bastoni, è stato protagonista di una polemica social dopo la gara contro il Barcellona. L’ex Atalanta, ha pubblicato sul proprio profilo Instagram una foto dove strattonava il centrocampista del Barcellona, Gavi. Questo post in Catalogna è stato visto come una presa in giro provocatoria e ha suscitato reazioni molto risentite. I tifosi, poi, hanno perso ogni misura, minacciando la compagna del difensore, Camilla Bresciani. La ragazza ha postato nelle sue storie su Instagram le orribili minacce ricevute con messaggi privati. In giornata, il difensore dell’Inter, intervenuto a SportMediaset, ha comunicato ciò: “Non c’era nessun motivo di prendersela né con Gavi, protagonista di quella azione, né con il mondo del Barcellona“.

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Champions League

Milan o Napoli in semifinale? La risposta di Zanetti spiazza tutti!

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Zanetti

In una recente intervista rilasciata a Madero Sports, il vicepresidente dell’Inter, nonché storica bandiera della Benamata, Javier Zanetti, ha commentato la stagione dei nerazzurri, buttando un occhio alla prossima sfida europea contro il Benfica.

L’INTERVISTA

CAMPIONATO – “È stato un anno complicato in campionato. Il Napoli sta facendo qualcosa di straordinario, sbaglia pochissimo. A noi sta mancando continuità. Abbiamo però vinto la Supercoppa meritatamente, siamo in semifinale di Coppa Italia e abbiamo la possibilità di raggiungere anche la semifinale di Champions”.

BENFICA – “Quella portoghese è una squadra difficile da affrontare, il Benfica merita rispetto. L’Inter però ha le armi necessarie per fare una buona partita. La Champions League è una competizione dove sono molto importanti i dettagli. Sono fiducioso che prepareremo bene queste due partite“.

MILAN O NAPOLI – “Chi voglio incontrare in semifinale? Mi piacerebbe giocarla, poi quando ci saremo ci penseremo. Già eliminare il Benfica sarebbe importante“.

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Calcio Internazionale

Di Canio deluso dalle milanesi: “Nettamente al di sotto dei loro standard”

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Di Canio

Paolo Di Canio ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport, parlando in particolare delle milanesi e del loro – negativo – rendimento. Focus anche su alcuni singoli e un occhio anche al mercato, con il futuro di Conte e De Zerbi.

DELUSIONE MILANESI – “Per me partivano come favorite. Mi ha sorpreso il crollo verticale del Milan a gennaio e non pensavo a questo percorso di alti e bassi dell’Inter soprattutto dopo la vittoria di inizio anno contro il Napoli. Entrambe stanno andando molto bene in Europa, ma in Serie A si aggrappano all’alibi del Napoli che vola e questo non basta. I punti in classifica sono pochi, Milan e Inter in campionato sono nettamente al di sotto dei loro standard e le sconfitte sono troppe“.

RISCHIO QUALIFICAZIONE CHAMPIONS – “Pensando anche al monte ingaggi della Lazio, sarebbe devastante, tecnicamente ed economicamente. Penso che solo la finale di Champions, anche senza vincerla, potrebbe dare un senso al mancato traguardo in campionato. Però conta troppo entrare nelle prime quattro, quindi mi viene da dire che, per assurdo, sarebbe meglio uscire ora dalla Champions per non fallire l’obiettivo minimo in Serie A“.

INTER – “La cosa peggiore dei nerazzurri è la non capacità di rigenerarsi dopo una bella prestazione. In questo 2023 è sempre successo così, con brutte gare dopo delle belle prove. I giocatori sono responsabili, hanno colpe. E’ come se i due anni di Conte non gli avessero insegnato nulla, non hanno acquisito la sua cattiveria agonistica. Probabilmente questo accade anche perché all’Inter ci sono buoni giocatori, ma non campionissimi affermati con un bagaglio tale di vittorie alle spalle che gli permetta di gestire certi momenti“.

INZAGHI – “I problemi nei momenti topici della passata stagione si sono ripetuti anche quest’anno. Certo, Inzaghi ha vinto due Supercoppe e una Coppa Italia, un merito che gli va riconosciuto, però non ci si può fermare qui. La difficoltà è guidare una squadra che dopo una vittoria, si sappia ricaricare. Dopo le interviste puoi anche festeggiare, ma Simone, con cui ho giocato e che considero un bravo allenatore, pensa troppo a ricordare le coppe vinte e i traguardi raggiunti, anziché voltare pagina e spostare l’obiettivo sulla gara successiva. Dopo un anno e mezzo all’Inter, mi viene da pensare che Inzaghi non sia perfetto per un grande club, è mancato un salto di qualità, un’evoluzione rispetto agli anni di Roma. Una differenza che si nota con Pioli“.

DIFFERENZA INZAGHI-PIOLI – “Stefano non ricorda a ogni gara sbagliata di aver vinto lo scudetto, ma è critico con se stesso e i giocatori. Inzaghi, e lo dico con tutto il bene del mondo, forse non ha ancora capito dove si trova e rivendica con un orgoglio un po’ infantile tutte le cose che ha fatto bene.

Attenzione, nessuno gliene disconosce, ma bisogna tarare il percorso che si fa. Il club gli ha chiesto di arrivare fra le prime quattro, ma non quarto. L’obiettivo è lo scudetto, quello che la stagione scorsa l’Inter ha buttato via. Mi aspettavo che Inzaghi potesse crescere con i giocatori, invece non è successo. Per altro i calciatori ascoltano come parla un allenatore e continuando a sentirsi dire che hanno vinto qualcosa, finisce che si rilassano. Ma a Milano la vittoria è una routine, non è come a Napoli: l’Inter ha conquistato lo scudetto due anni fa, mica venti! Secondo me, manca un po’ di fame, Inzaghi deve alzare l’asticella. Detto questo, io spero che possa rimanere e vincere“.

MILAN – “La squadra l’anno scorso ha over performato e ha sfruttato gli errori dell’Inter. Ma il Milan ha giocatori normali, funzionali; ha vinto quando la catena di sinistra formata da Theo e Leao è andata sopra il suo livello. Ma si può andare avanti con Giroud e Ibra alla loro età? Tomori per esempio ha fatto bene l’anno scorso, ma adesso? Era la quinta scelta al Chelsea, non può diventare Baresi o Beckenbauer. Non dico Tomori non sia bravo, ma ci sono le categorie.

Se la squadra non va al 150% rimanendo compatta, non rende. Pensavo poi che Leao esplodesse definitivamente, invece, fra discontinuità, atteggiamenti sbagliati e il rinnovo del contratto è diventato un problema. E se perdi un’eccellenza come poteva essere lui, come fai a rimanere in alto considerando il resto? Il Milan mi ha sorpreso negativamente perché mi aspettavo una crescita generale, invece ha perso sicurezza e identità. Se avere Ibra in campo o in panchina fa la differenza, significa che i giocatori non sono maturati e hanno bisogno del tutor“.

LUKAKU – “Io posso dire tante cavolate, ma quelli che un paio di anni fa si sono esposti dicendo che Lukaku era fra i primi tre-cinque attaccanti al mondo, che dicono ora? Mi ricordo paragoni con Lewandowski, classifiche in cui non era inserito uno come Kane. Lukaku è un bel giocatore, però pensavo andasse meglio. Purtroppo è limitato in tanto cose, gli manca anche la lettura di alcune situazioni in campo.

Il problema sta poi nella testa: lo hanno fatto sentire il più forte di tutti, ma se non è al centro del mondo, viene fuori la sua insicurezza. Con lui l’Inter nel 2019 e 2020 non ha superato i gironi di Champions e ha realizzato un’autorete decisiva nella finale di Europa League; al Mondiale ha commesso errori clamorosi che hanno condannato il Belgio. Nei momenti importanti, manca. Ha quasi 30 anni e la sua carriera per ora parla per lui. Però ha tempo davanti, mi auguro per l’Inter che Lukaku sia ancora utile. Detto questo, guardate il rendimento sottoporta di Lautaro con Lukaku e senza“.

MILAN-NAPOLI DI CHAMPIONS – “Il Napoli ha entusiasmo e non mi aspetto un calo. Però ha molto da perdere perché è più forte e tutti ormai si aspettano che arrivi in finale. Il Milan, però, non parte battuto: i rossoneri hanno il dna europeo e San Siro che in questi casi può fare la differenza“.

INTER-BENFICA – “Il Benfica è molto più forte del Porto e lo ha dimostrato in questa Champions con Juve e Psg. L’Inter gioca meglio con le squadre che non si chiudono e con due buone prestazioni potrebbe farcela. Però dico Benfica 51% e Inter 49%“.

CONTE – “Tutto può succedere, ma non credo che dopo le ultime esternazioni ci sia qualcuno in Inghilterra che lo possa riprendere. Forse tornerà in Italia, ma dovrà accontentarsi di uno stipendio molto inferiore. Magari alla Juventus al posto di Allegri oppure all’Inter se immagina che il Napoli l’anno prossimo possa non ripetersi. Io spero che Inzaghi finisca bene e rimanga, ma Antonio starà pensando che con la sua esperienza, due-tre ritocchi e magari un nuovo prestito di Lukaku, potrebbe riportare l’Inter allo scudetto“.

DE ZERBI – “Per il tipo di gioco che sviluppa, potrebbe essere in futuro il possibile erede di Klopp a Liverpool”.

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Champions League

Ruggeri ricorda l’esordio in Champions con l’Atalanta: “Momento indimenticabile”

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Bajrami

Matteo Ruggeri, esterno di centrocampo dell’Atalanta, si sta ritagliando sempre più spazio nell’undici titolare di Gasperini in questa stagione. Il classe 2002, reduce dal suo primo assist in campionato, si è raccontato nel corso di una trasmissione condotta da Nicolò Mirra, leader dell’Atalanta Esports. Queste le sue parole.

ESORDIO IN CHAMPIONS – “È stato contro il Liverpool il 3 novembre 2020 e non è andata benissimo, ma l’esordio è sempre un momento indimenticabile”.

DEBUTTO IN SERIE A CONTRO L’INTER – “La mia prima partita in campionato è stata alla fine di quella settimana, come titolare, e devo dire che ero meno emozionato perché mi ero già abituato all’atmosfera”. 

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Champions League

ESCLUSIVA – Ciccio Graziani: “Avrei convocato Zaccagni in Nazionale. In Champions vedo meglio il Napoli”

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Ciccio Graziani

FrancescoCiccioGraziani è un uomo di calcio senza tempo in Italia. L’abbiamo visto in campo da calciatore, in panchina da allenatore e negli studi televisivi come ospite ed opinionista. Il suo palmares vanta diversi trofei come il Mondiale del 1982, lo scudetto con il Torino del 1975 e due Coppe Italia con la Roma, nel 1984 e 1986. Ha parlato in esclusiva ai microfoni di Numero Diez toccando diversi temi, dalla Nazionale, alla Serie A e le coppe europee.

Giovedì tornerà in campo l’Italia, Mancini ha sorpreso cambiando tanto con le convocazioni. Secondo lei da quali giocatori dovrebbe ripartire la Nazionale?

“Può ripartire dallo zoccolo duro della rosa, ho visto che ha chiamato anche tanti ragazzi nuovi. Rientriamo in una competizione europea e sarebbe importantissimo iniziare da subito con una bella vittoria”.

Questione Retegui. Sono stati giorni pieni di classiche polemiche all’italiana, secondo lei è giusto puntare anche su giocatori del genere con doppio passaporto o avrebbe preferito un calciatore al 100% italiano?

“L’abbiamo già fatto con altri calciatori, grazie a nonni, cugini e parenti. Se fossi stato in Mancini avrei dato uno sguardo anche a Zaccagni, ma non so se la mancata chiamata sia stata una presa di posizione sulle sue convocazioni in passato, dove aveva fatto un po’ storcere il naso. Vedremo su Retegui, siamo tutti curiosi di osservarlo in campo: ne parlano tutti molto bene”.

Venerdì scorso ci sono stati i sorteggi di Champions League. Per le italiane potrebbe essere una stagione storica, chi vede meglio tra Inter, Milan e Napoli?

“Sicuramente il Napoli, è la squadra che ci da maggiori speranze e potenzialità. Gioca il miglior calcio e sta dimostrando di essere la più forte, tra le italiane può essere la mina vagante per la vittoria finale“.

Oltre alla Champions ci sono anche Juventus e Roma in Europa League e Fiorentina in Conference, cosa si aspetta da queste tre squadre?

“La Juventus è quella che in Europa League potrebbe fare meglio, anche se la Roma potrebbe avere un cammino un po’ più semplice. La Fiorentina può essere una papabile finalista”.

La lotta scudetto in Serie A sembra ormai chiusa da tempo, mentre la zona Champions è parecchio calda. Secondo lei quali italiane giocheranno la Champions League il prossimo anno?

“Ogni domenica possono cambiare tranquillamente tutte le posizioni di classifica. Oggi chi ha preso più vantaggio è la Lazio, il Milan e la Roma sono le più attardate. Occhio alla Juventus che se continua a fare punti potrebbe rientrare nella corsa, ma attenzione anche all’Atalanta che si è riportata molto vicina. Sarà una lotta fino all’ultima giornata, la situazione cambia un po’ come cambia il tempo. Vedremo come reagiranno Milan, Roma ed Inter alle loro battute d’arresto, però in questo momento la Lazio è quella che si è avvantaggiata più di tutti”.

Ha giocato tanti anni al Torino, come giudica la stagione dei granata fino ad oggi? La qualificazione in Europa è ancora possibile o è destinata a rimanere un sogno?

“Il fatto che stia lottando per un posto in Europa è già positivo. Bisogna vedere poi con la Juventus, che ormai si è riportata in posizione ottimale rispetto a Bologna, Torino e Fiorentina. La vedo dura, però ci sta provando”.

Immagina di copertina: ANSA

 

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