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Inter-Juventus: tutto passa da qui

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Inter-Juventus: tutto passa da qui

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Dybala

Inter-Juventus: parola chiave, decisivo.
Finalmente.
Da quanto non sentivamo questa pressione per il derby d’Italia? Da quanto il suo valore non era così alto?

HARAKIRI JUVE

La Juventus non può permettersi di sbagliare proprio più: se sembrava il Napoli la squadra discontinua fra le due in lotta per lo scudetto dopo la sconfitta in casa contro la Roma, la vecchia signora ha fatto quasi harakiri in queste ultime settimane, rimettendo tutto in gioco.

Prima il pareggio a reti bianche con la Spal, poi un 1-1 a Crotone – in cui l’amantide Simy ha firmato in rovesciata – e infine la sconfitta di settimana scorsa all’Allianz Stadium.
Il KO nello scontro diretto contro il Napoli (gol di Koulibaly al 90′) ha permesso ai campani di tornare a -1: adesso i bianconeri non possono permettersi di perdere più terreno, ma il calendario gli è certamente sfavorevole.

LA FORZA DI SPALLETTI

Dall’altra parte della medaglia un’Inter che conferma una stagione straordinariamente particolare: se ci eravamo abituati ad un’Inter esplosiva sino a febbraio, per poi scoppiare via via fino a fine stagione, in questa annata la situazione sembra cambiata.
Da De Boer al Mancini 2.0, fino a Stramaccioni o Mazzarri. Di tutti quelli passati a Milano nel post triplete, nessuno è mai riuscito a recuperare l’Inter.

Il calo fisico e – soprattutto – mentale ha sempre affossato qualunque ambizione.

Ed è qui che Luciano Spalletti ha davvero convinto la piazza che ci fosse la possibilità concreta di tornare a giocare la Champions League: dopo il pari con la Juventus nella partita d’andata, arrivarono due sconfitte di fila con Udinese e Sassuolo, poi solo pareggi con Lazio, Fiorentina, Roma, Spal e Crotone, una vittoria in casa contro il Bologna e poi di nuovo KO, stavolta al Ferraris contro i rossoblu.
Ma nonostante il crollo improvviso, il tecnico toscano è stato bravissimo a tenere a galla la baracca. La forza avuta di non fare mai leva sulla squadra per difendere se stesso – cosa che a Roma a più riprese aveva fatto – ha riportato il progetto al centro della città.
Adesso i nerazzurri sembrano esser tornati a girare.

TROPPO POCO

Strano ma vero: la vecchia signora non sarà solo protagonista della lotta scudetto, ma avrà nelle mani l’intero campionato nelle ultime quattro giornate. Affronterà infatti l’Hellas Verona, che in caso di sconfitta potrebbe retrocedere, e se la vedrà con Inter e Roma, due delle tre squadre in lotta per un piazzamento nella più grande competizione del mondo.

L’Inter non può perdere più terreno: ad un mese dalla chiusura del torneo, i nerazzurri si sono dimostrati un’ottima difesa, prendendo solamente 23 reti – seconda migliore del campionato – ma segnando davvero troppo poco.

Cinquantasei reti all’attivo, con quattordici di esse arrivate fra Cagliari, Sampdoria e Chievo. In soldoni hanno siglato 42 gol nelle restanti 41 gare di campionato.

INTER SULLE FASCE

L’inter che ospiterà il club di Vinovo nell’anticipo serale della trentacinquesima giornata sarà una squadra che giocherà maggiormente sulle fasce, spingendo quindi per le corsie laterali. Pare che Spalletti voglia, quindi, aggirare il comparto difensivo di Allegri non passando per vie centrali.

Proprio per questo pare tornerà titolare Candreva a destra.

Attacco pesante, quindi, per il Biscione, che schiererà Rafinha sulla trequarti e Perisic sulla sinistra, a supporto della punta Icardi. Il brasiliano dovrà dare oggi dimostrazione di esser qualitativamente pronto anche difronte ad un club maggiormente preparato.

Torna anche Vecino, incostante nelle ultime uscite, che affiancherà il confermatissimo Brozovic.

Sensazionale come il giocatore slavo sia riuscito in pochissimo tempo a riprendersi fiducia di squadra, mister e tifosi grazie a continue prestazioni di alto livello. una garanzia sia in aiuto del comparto offensivo che in ripiegamento arretrato: Brozovic è diventato il vero e proprio metronomo di questa squadra.

Si opterà quindi, ancora. per l’amatissimo 4-2-3-1 di marchio Spallettiano. La difesa sarà, come da pronostico, composta dai centrali Miranda e Skriniar, con D’ambrosio e Cancelo ad occupare le fasce di competenza.

CAOS CHIELLINI

Non deve esser stato poi così semplice affrontare gli ultimi 30 giorni per un tifoso Juventino: tutto è iniziato con quella rovesciata di Cristiano Ronaldo e si è concluso con la rete di Koulibaly all’ultimo istante. Nel mezzo il pari con la Spal e la rovesciata di Simy.

L’infortunio di Giorgio Chiellini è l’ennesima doccia fredda arrivata fra Marzo e Aprile, con Allegri che avrà l’arduo compito di comprendere come sostituirlo per bene.
Ieri il mister ha dribblato le varie domande di rito scherzando: “giocheremo con la difesa a due” ha detto, ironizzando.

Probabilmente il modulo scelto sarà ancora il 4-2-3-1.

Dovrebbe accomodarsi Alex Sandro sulla sinistra, con Howedes adattato a destra. Il difensore tedesco nelle ultime gare si è finalmente adattato e, superati anche i fastidiosi infortuni di inizio stagione, è pronto ora a giocarsi il tutto per tutto per il riscatto.

Centralmente dovrebbero giocare Benatia e Barzagli, ma attenzione ad un eventuale inserimento di Rugani; la mediana, invece, sarà occupata dai soliti Pjanic e Khedira. Si siederanno in panchina, con tutta probabilità, sia Cuadrado che Bernardeschi, per far spazio a Douglas Costa e a Mandzukic. Dybala sulla trequarti a supporto di Gonzalo Higuain.

 

Che sia il campo a parlare: Champions e scudetto passano da qui.

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Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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