Il 20 maggio 2018, trascinati dal gol di Vecino, l’Inter batteva 3-2 la Lazio all’Olimpico e tornava in Champions League per la prima volta dalla stagione 2011/12.
Da quel giorno sono passate tre stagioni. E per tre volte su tre, l’Inter ha detto addio alla Champions League alla fase a gironi.
Da Luciano Spalletti, che, per ironia della sorte, aveva la squadra probabilmente meno dotata, ma anche, forse, quella che ha ottenuto i risultati migliori, con gli 8 punti della stagione 2018/19. Passando per Antonio Conte, due stagioni concluse con un terzo e un quarto posto nei gironi di Champions League. Fino a Simone Inzaghi, che ha raccolto solo 1 punto in 2 partite e non ha ancora visto i suoi ragazzi esultare per un gol in questa competizione.
L’Inter ha un bisogno indispensabile di passare il primo turno di Champions League.
In primis, per una questione prettamente sportiva e di onore. A differenza degli ultimi anni, in questa stagione i neroazzurri scendono con il titolo di campioni d’Italia sul petto.
Inoltre vi è anche una questione economica, che attanaglia l’Inter e la dirigenza Suning da qualche mese a questa parte.
L’emergenza COVID, aggiuntasi ai gravi problemi in Cina, che hanno costretto Suning a “chiudere i rubinetti”, e collegata ad una stagione intera, giocata senza i ricavi dei biglietti, ha portato l’Inter ad una situazione economica gravissima.
Poco fa il CdA neroazzurro ha reso note le perdite appartenenti alla stagione 2020-21; a fronte di ricavi che si assestano sui 364,7 milioni di euro, queste toccano la cifra di 245,6 milioni.
Ed ecco che quindi il passaggio del turno diventa quasi un obbligo, arrivati al quarto anno consecutivo!
Con la qualificazione ai gironi, l’Inter ha incassato circa 45 milioni di euro. Con il passaggio agli ottavi i milioni ammonterebbero a circa 65 milioni. A tali dati vanno aggiunte le eventuali spese sostenute da tifosi e spettatori, che, ovviamente, non sono quantificabili con precisione.
Dopo 2 partite l’Inter ha 1 punto. Ma, allo stesso tempo, ha forse la migliore situazione riguardante il calendario, tra le 4 squadre.
Infatti, i neroazzurri hanno ancora la doppia sfida contro la sorpresa Sheriff e il ritorno in casa con lo Shakhtar. La prospettiva di fare 9 punti in queste tre gare non è un’eresia.
L’Inter, vista finora, è una squadra che può raggiungere l’obiettivo, per le qualità messe in mostra in campo. Allo stesso tempo, però, va sottolineato che questa gioca con un certo timore le gare europee. E ciò non garantisce nulla al lato pratico.
All’Inter servirà scrollarsi di dosso questa paura della Champions League e puntare al bersaglio grosso. Deve farlo per tenere alto il suo nome. Ma anche per garantirsi un futuro che sia più florido possibile, dal punto di vista economico.
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