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Inter, Mourinho alla Gazzetta: "Tutti i segreti del mio Triplete"

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Inter, Mourinho alla Gazzetta: “Tutti i segreti del mio Triplete”

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A 10 anni di distanza Josè Mourinho ha raccontato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport i segreti e i ricordi dello storico Triplete conquistato sulla panchina dell’Inter.

“Dieci anni dopo siamo ancora tutti insieme. Proprio l’altro giorno ho parlato con Alessio, ai miei tempi autista del club: dove e quando succede che un allenatore va via e dieci anni dopo parla ancora con un autista? Questo significa Inter per me. Sono stato anche violento con i ragazzi, come a Bergamo dopo aver perso 3-1: dissi loro che avevano vinto solo scudetti di merda e capii che li avevo feriti. Mi scusai e solo allora capii bene le cose successe gli anni prima”

Il racconto del tecnico portoghese passa poi alle partite più emozionanti di quel cammino, ancora oggi memorabile.

“Urlai molto nell’intervallo di Kiev. Non volevo fossimo eliminati in quel modo: abbiamo cambiato il chip e siamo andati fino alla fine. Il giorno più difficile della stagione, tuttavia, è stato dopo il pareggio di Firenze. È stata fondamentale anche la vittoria della Coppa Italia a Roma, la guardo spesso con uno dei miei assistenti, Giovanni Cerra, malato di Roma: piange ancora…Quale delle tre “finali” ho sofferto di più? Quella di Coppa Italia non volevo giocarla, minacciai di andar via se non avessero tolto l’inno della Roma. A Siena, invece, avevo paura, temevo che i ragazzi non giocassero concentrati. Faceva caldissimo, all’intervallo la Roma vinceva 2-0 e io non sapevo come aiutare tatticamente la squadra. Sembrava non finire più”

Durante l’intervista Mourinho tocca anche argomenti quali gli arrivi di Eto’o e di Sneijder e la cessione di Ibrahimovic, protagonista in negativo della doppia sfida di Champions in semifinale.

“Ibra giocò 45′ in amichevole, a Pasadena. Poi negli spogliatoi disse, da superprofessionista, che sarebbe andato via anche per vincere la Champions. Noi eravamo un po’ preoccupati, vero, ma un po’ per scherzo dissi “Magari tu vai via e noi la vinciamo”. L’atmosfera cambiò. Consigliai di prendere Eto’o, insieme a Milito avrebbero dato diversità alla squadra. Sneijder? Serviva qualcuno che legasse il centrocampo a due attaccanti dalla mobilità tremenda, lui era perfetto. Guardiola? Dopo l’espulsione di Thiago Motta vidi la panchina del Barcellona esultare come se avessero vinto. Gli dissi solo che la partita non era finita. Partita iconica, la più drammatica per Moratti. L’abbraccio a Materazzi? Lui era il simbolo della tristezza di tutti noi, e di quello che deve essere un uomo squadra. Andai via solo per ambizione: il rumore dei nemici, che poi piangevano, era bellissimo. Era più forte il tremore del rumore. Quando c’è rumore è perché c’è paura. Un giorno tornerò? Non ti rispondo, non sono pirla…”.

(Fonte immagine in evidenza: profilo Twitter @inter)

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Acerbi dopo l’assoluzione: “Accanimento contro di me, accusato per un malinteso”

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Acerbi

Torna a parlare il difensore dell’Inter Francesco Acerbi dopo l’assoluzione del caso di razzismo, che ha coinvolto lui e Juan Jesus. Non si placano le polemiche sul caso di Inter-Napoli, dopo che il centrale nerazzurro è stato assolto per mancanza di prove che testimoniassero l’epiteto razzista. Juan Jesus ha risposto per le rime, cercando di dimostrare la veridicità delle sue affermazioni e per non passare nel torto della questione. Adesso è arrivata la nuova risposta di Acerbi, che al Corriere della Sera ha voluto dare nuovamente la sua versione.

ACERBI DOPO L’ASSOLUZIONE: LE SUE PAROLE

SENTENZA UNA LIBERAZIONEMai stato razzista. La sentenza è stata una liberazione, anche se tutta la situazione che si è creata mi ha intristito”.

ACCANIMENTOC’è stato grande accanimento contro di me. Io razzista? Il mio idolo era Weah, fu uno dei primi a chiamarmi quando mi fu trovato il tumore”.

JUAN JESUS“Nulla contro di lui, ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco, e non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto

ACCUSE “Tutti avevano già emesso la loro sentenza. E per tanti sono ancora un razzista, non ci sto! Se e quando arriverà la seconda stella, potrò esserci. E a testa alta”.

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Calciomercato

Futuro di Zurkowski ancora incerto: difficile il riscatto dell’Empoli dallo Spezia

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ZURKOWSKI EMPOLI – Szymon Zurkowski si sta ritrovando all’Empoli. Dopo il periodo difficile tra Fiorentina e Spezia, il polacco è tornato all’Empoli nel mercato di riparazione e ha avuto un impatto molto importante sulla stagione dei toscani, con 4 gol nelle prime due uscite in maglia azzurra – memorabile la tripletta segnata contro il Monza alla prima da titolare, dopo la rete all’esordio contro il Verona – che lo rendono tuttora il miglior marcatore stagionale dell’Empoli nonostante l’arrivo a metà campionato. Il suo rendimento è un po’ calato nelle ultime settimane, in cui – complice un infortunio alla caviglia – è apparso lievemente in ritardo, ma l’Empoli vorrebbe puntare su di lui anche nella prossima stagione.

ZURKOWSKI RESTA ALL’EMPOLI? IL RISCATTO È DIFFICILE

Sarà difficile, però, confermare il classe ’97 in rosa: la formula con cui si è trasferito nella finestra invernale, infatti, è quella del prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro ed esercitabile dagli azzurri a fine stagione. Questa valutazione, però è considerata eccessiva dai dirigenti del club toscano, che sembrano propensi a non esercitare il riscatto del polacco per poi trattare con lo Spezia per un nuovo accordo. La volontà dell’Empoli sarebbe quella di ottenere un nuovo prestito, ma resta da vedere se lo Spezia è disposto a rimandare in prestito il calciatore senza monetizzare da una sua cessione. Bisogna anche considerare, però, che in caso di cessione a titolo definitivo c’è una percentuale abbastanza importante che lo Spezia dovrebbe riconoscere alla Fiorentina, club da cui ha acquistato il calciatore nel 2023.

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Calcio Internazionale

Xabi Alonso sempre più vicino alla permanenza al Leverkusen: niente Bayern Monaco e Liverpool

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XABI ALONSO – In Germania c’è una squadra che sta per spezzare l’egemonia degli ultimi anni del Bayern Monaco. Si tratta del Bayer Leverkusen dell’ex bavarese Xabi Alonso, che si trova al primo posto in classifica a +10 proprio dal Bayern secondo. Quando mancano soltanto otto giornate al termine del campionato, la Bundesliga sembra ormai nelle mani dei rossoneri.

Il Bayern Monaco, che in estate si separerà da Thomas Tuchel, è alla ricerca di un allenatore per la prossima stagione, e tra i nomi che circolano uno dei più insistenti è proprio quello di Xabi Alonso, che però è legato fino al 2026 con il Leverkusen, che non sembra avere alcuna intenzione di liberarlo in direzione Monaco di Baveria.

LE PAROLE DI HOENESS SU XABI ALONSO

Intervenuto ai microfoni di Das Erste, il presidente onorario del Bayern Monaco Uli Hoeness è intervenuto proprio sull’argomento, mostrandosi molto pessimista sul possibile approdo in panchina del tecnico spagnolo nella prossima stagione. Di seguito, le sue dichiarazioni: “La vedo molto dura prendere Xabi Alonso, per non dire impossibile. Credo resti al Leverkusen“.

ANCHE IL LIVERPOOL VA OLTRE E PENSA AD AMORIM

Oltre al Bayern Monaco, anche il Liverpool – che in estate saluterà Jurgen Klopp – è una delle squadre più interessate a Xabi Alonso. A questo punto però, viste anche le dichiarazioni di Hoeness, i due club dovranno con ogni probabilità virare su altri profili. Per la panchina degli inglesi, in questo momento, il nome più caldo sembrerebbe essere quello dell’attuale tecnico dello Sporting Lisbona Ruben Amorim.

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Bundesliga

Lacroix lascerà il Wolfsburg dopo quattro anni: è sfida a due tra Juventus e Milan

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Massimilano Allegri, allenatore della Juventus, e Stefano Pioli, allenatore del Milan, Serie A, Coppa Italia

La stagione 2024/2025 sta via via andando verso la propria conclusione, anche in Serie A dove l’Inter sembra aver messo sotto chiave il titolo. Anche per questo le dirigenze delle varie squadre sono già al lavoro per programmare la prossima annata. Anche i giocatori, nel frattempo, ragionano sul proprio futuro. Uno di questi è Maxence Lacroix, difensore centrale di ventitrè anni attualmente in forza al Wolfsburg. Il suo contratto scade nel 2025, dopo 4 stagioni in Bundesliga il difensore sente di dover fare un passo avanti per la propria carriera, magari proprio nel campionato italiano.

Arrivato dal Sochaux, in Francia, nel 2020, il miglioramento di Lacroix è stato deciso e netto, in un campionato che l’ha fatto crescere molto. La prossima stagione però, secondo quando riporta L’Equipe, il difensore vestirà quasi sicuramente una maglia diversa dal verde chiaro del Wolfsburg. Alla finestra osservano curiose Milan e Juventus, entrambe alla ricerca di rinforzi proprio in quel ruolo. I rossoneri nel corso di questa annata hanno vissuto numerosi problemi con la retroguardia, sia a livello di infortuni, sia di prestazioni. I bianconeri invece potrebbero incassare una notevole cifra dalla cessione di Bremer, che è molto desiderato in Premier League.

Il valore di questo ragazzo classe 2000 si aggira intorno ai 20 milioni. Nonostante il contratto in scadenza, i tedeschi hanno in mano un’ottima plusvalenza, visto l’aumento del suo valore rispetto a quello a cui è stato acquistato. Lacroix potrebbe fare contenti tutti, sia se stesso, sia il club di partenza che quello di arrivo. Sicuramente la sua velocità e duttilità (parliamo di un centrale alto 1,90 dalla buona corsa), possono fare comodo a molti club.

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